@dr.ssa Sofia
Dirò solo alla fine qual’è il mio yogurt d’elezione. Adesso aspetto l’opinione di Maria Grazia. Intanto il dr.Golem potrà sperimentare il protocollo da Lei suggerito utilizzando yogurt bulgaro o yogurt esselunga in dosi massive. Il trattamento mi sembra audace ma non privo di controindicazioni: se la paziente presentasse problemi geriatrici, a mio modesto avviso sarebbe… inapplicabile.
cari colleghi della consulta, ecco la mia opinione in merito all’ importante ricerca che si sta effettuando: da bambina avevo il mito degli yogurt yomo, gran tormentone degli anni 80. impazzivo sopratutto per la linea golosa: “alleluja”, nella quale vennero introdotti per la prima volta gli yogurt ai gusti di pasticceria. Qualche mio coetaneo o persona più grande, senz’ altro ricorderanno la celebre pubblicità con due personaggi che interpretavano il Principe Carlo e la Principessa Diana mentre gustano il loro “yomo alleluja” al caffè e al cioccolato. poi con il passare degli anni l’ industria yogurtifera si è maggiormente perfezionata e abbiamo assistito all’ emergere di prodotti interessanti e alternativi rispetto all’ originale cremina fluida e dal sapore dolce che tutti conoscevamo. così ho gradualmente abbandonato il caro vecchio yogurt-fluido-yomo per prodotti più “corposi”: come il belgioioso ( figlio della stessa casa madre ), che era davvero squisito e che ora purtroppo non si vende più; le mousse a base di formaggio fresco, lo yogurt alla greca e la panna acida ( molto usata in cucina nei paesi dell’ est ). Quest’ ultima scoperta è stata il frutto di una relazione passionale con un giovane rumeno.
questo è quanto. i miei omaggi agli Illustrissimi colleghi.
Si professore, e poi non dimentichiamolo, di mamma ce n’è una sola, ma di zie non è detto.
Peccato che Sofy abbia corretto l’interpretazione che aveva dato in prima battuta sull’accoppiamento con lo yogurt. Io già fantasticavo su una nuova perversione: la galactofilia.
Ne convengo. Sofia con il tempo diventerà eccellente, deve solo imparare a fermarsi al momento giusto. L’accoppiamento con il vasetto era perfetto. Ovviamente, quelli del post che ce lo hanno piccolo si dovrebbero limitare alla confezione da 125g, gli altri potrebbero accedere alla gloria dei 500g.
Rin(Maria)Grazio la medesima per l’ampia dissertazione: la Yomo è incredibilmente arrivata al fallimento nel 2004 ed è poi stata comprata per pochi soldi dalla Granarolo, che ha tenuto il marchio. Da allora lo yogurt, a mio parere, non è nemmeno parente di quello precedente. Lo yogurt greco lo ho invece conosciuto appunto in Grecia, nella versione più hard, quello all’aglio (se non ricordo male si chiama tzaikiki, controllatevelo su internet oppure accontentatevi). A me fa schifo, non ho altro da dire. Aspetto qualche altro parere, poi svelerò qual è il re degli yogurt secondo il mio autorevole parere.
P.S.: Maria Grazia, non mi ricordo dove lo hai scritto, ma mi hai messo un tarlo. Il Toponomasta ha avuto una storia su LaD? Possibile che mi sia scappata una cosa così clamorosa?
Lo yogurt greco lo trovo squisito, sopratutto per la sua consistenza densa e cremosa. ma secondo me con l’ aglio non centra niente. perlomeno se mangiati da soli e non disciolti ( per esempio ) nelle zuppe calde. usanza comune nei paesi dell’ est-europa.
Il Topo-nomasta ha “schivato” per un pelo un’ interazione passionale con l’ utentessa rossana, che a mio avviso era MOLTO ben disposta nei suoi confronti. ma può essere che io mi sbagli.. 🙂
“la Yomo è incredibilmente arrivata al fallimento nel 2004 ed è poi stata comprata per pochi soldi dalla Granarolo, che ha tenuto il marchio. Da allora lo yogurt, a mio parere, non è nemmeno parente di quello precedente.”
ah ecco! ora capisco l’ abbassamento qualitativo degli ultimi anni..
Grazie anche a Lei Dottor Yog per i suoi chiarimenti informativi!
Tzatziki. Aglio, cetrioli e yogurt. Ma è un specie di stuzzichino. Lo yogurt greco puro è buono ma il bulgaro (dove è nato il bifidus primigenio) è più buono ancora. Per me nhe.
@Golem
Allora se lo mangiava Canetti ‘sto yogurt di casa sua. Dato che sei informato, che bevono in Bulgaria come superalcolici?
@Maria Grazia
Non avevo colto proprio questa attività del Toponomasta, ma sicuramente non farò altre domande sul tema. Non faccio nemmeno alcun commento. Era davvero un tipo unico nel suo genere, posso solo dolermi che sia comparso e scomparso, come un lampo. Anzi, come un lapo.
Eccerto! Il bifidus bulgaricus è il papà di tutti gli Yogurt e Elias vi si sará nutrito abbondantemente, visto che lo schiaffano dappertutto.
Lascia perdere i superalcolici dell’Est. Fanno fermentare ogni cosa che fermenta, purché li ubriachi. La rakija è il risultato di questa operazione. Pere, prugne, mele e persino fichi si trasformano in ciucche colossali che trasportano il bulgaro medio nel dolce mondo di Bacco.
La cosa migliore in Bulgaria sono l’estratto di acqua di rose, le chiese ortodosse e le famose voci bulgare che il grande Elio ha ripreso in uno dei suoi pezzi. E lo yogurt naturalmente.
P.S. Mangiano capre e montoni, e le panchine hanno solo il “sotto”. Orrore.
Hvabbè, ‘sta rakija mi attira poco, sarà per il nome che allude a qualità estetiche che non rendono piena ragione dell’ottima popolazione femminile autoctona. Da quel che sento si tratta di donne molto serie, di zigomo forte, castigate nei costumi quanto basta e “difficili” il giusto. L’acqua di rose almeno è alcolica?
I nomi hanno sempre una onomatopeia ingenita. ‘Na Rakija suonerà sempre racchia. La Narda o la Nonino hanno suoni gradevoli, non “ha” caso.
Le bulgare no, sono un bel melange di razze. Alcune però sembrano le statue della iconografua sovietica. Solide e possenti. Li mortacci loro.
Una noticina di cronaca gastronomica dopo un mio viaggio di lavoro in quei luoghi, molte mozzarelle di bufale campane arrivano dalle bufale bulgare. Ma sono buone hnè.
(He l’Europa che ce lo chiede)
@dr.ssa Sofia
Dirò solo alla fine qual’è il mio yogurt d’elezione. Adesso aspetto l’opinione di Maria Grazia. Intanto il dr.Golem potrà sperimentare il protocollo da Lei suggerito utilizzando yogurt bulgaro o yogurt esselunga in dosi massive. Il trattamento mi sembra audace ma non privo di controindicazioni: se la paziente presentasse problemi geriatrici, a mio modesto avviso sarebbe… inapplicabile.
cari colleghi della consulta, ecco la mia opinione in merito all’ importante ricerca che si sta effettuando: da bambina avevo il mito degli yogurt yomo, gran tormentone degli anni 80. impazzivo sopratutto per la linea golosa: “alleluja”, nella quale vennero introdotti per la prima volta gli yogurt ai gusti di pasticceria. Qualche mio coetaneo o persona più grande, senz’ altro ricorderanno la celebre pubblicità con due personaggi che interpretavano il Principe Carlo e la Principessa Diana mentre gustano il loro “yomo alleluja” al caffè e al cioccolato. poi con il passare degli anni l’ industria yogurtifera si è maggiormente perfezionata e abbiamo assistito all’ emergere di prodotti interessanti e alternativi rispetto all’ originale cremina fluida e dal sapore dolce che tutti conoscevamo. così ho gradualmente abbandonato il caro vecchio yogurt-fluido-yomo per prodotti più “corposi”: come il belgioioso ( figlio della stessa casa madre ), che era davvero squisito e che ora purtroppo non si vende più; le mousse a base di formaggio fresco, lo yogurt alla greca e la panna acida ( molto usata in cucina nei paesi dell’ est ). Quest’ ultima scoperta è stata il frutto di una relazione passionale con un giovane rumeno.
questo è quanto. i miei omaggi agli Illustrissimi colleghi.
Si professore, e poi non dimentichiamolo, di mamma ce n’è una sola, ma di zie non è detto.
Peccato che Sofy abbia corretto l’interpretazione che aveva dato in prima battuta sull’accoppiamento con lo yogurt. Io già fantasticavo su una nuova perversione: la galactofilia.
Ne convengo. Sofia con il tempo diventerà eccellente, deve solo imparare a fermarsi al momento giusto. L’accoppiamento con il vasetto era perfetto. Ovviamente, quelli del post che ce lo hanno piccolo si dovrebbero limitare alla confezione da 125g, gli altri potrebbero accedere alla gloria dei 500g.
Rin(Maria)Grazio la medesima per l’ampia dissertazione: la Yomo è incredibilmente arrivata al fallimento nel 2004 ed è poi stata comprata per pochi soldi dalla Granarolo, che ha tenuto il marchio. Da allora lo yogurt, a mio parere, non è nemmeno parente di quello precedente. Lo yogurt greco lo ho invece conosciuto appunto in Grecia, nella versione più hard, quello all’aglio (se non ricordo male si chiama tzaikiki, controllatevelo su internet oppure accontentatevi). A me fa schifo, non ho altro da dire. Aspetto qualche altro parere, poi svelerò qual è il re degli yogurt secondo il mio autorevole parere.
P.S.: Maria Grazia, non mi ricordo dove lo hai scritto, ma mi hai messo un tarlo. Il Toponomasta ha avuto una storia su LaD? Possibile che mi sia scappata una cosa così clamorosa?
Lo yogurt greco lo trovo squisito, sopratutto per la sua consistenza densa e cremosa. ma secondo me con l’ aglio non centra niente. perlomeno se mangiati da soli e non disciolti ( per esempio ) nelle zuppe calde. usanza comune nei paesi dell’ est-europa.
Il Topo-nomasta ha “schivato” per un pelo un’ interazione passionale con l’ utentessa rossana, che a mio avviso era MOLTO ben disposta nei suoi confronti. ma può essere che io mi sbagli.. 🙂
“la Yomo è incredibilmente arrivata al fallimento nel 2004 ed è poi stata comprata per pochi soldi dalla Granarolo, che ha tenuto il marchio. Da allora lo yogurt, a mio parere, non è nemmeno parente di quello precedente.”
ah ecco! ora capisco l’ abbassamento qualitativo degli ultimi anni..
Grazie anche a Lei Dottor Yog per i suoi chiarimenti informativi!
Tzatziki. Aglio, cetrioli e yogurt. Ma è un specie di stuzzichino. Lo yogurt greco puro è buono ma il bulgaro (dove è nato il bifidus primigenio) è più buono ancora. Per me nhe.
@Golem
Allora se lo mangiava Canetti ‘sto yogurt di casa sua. Dato che sei informato, che bevono in Bulgaria come superalcolici?
@Maria Grazia
Non avevo colto proprio questa attività del Toponomasta, ma sicuramente non farò altre domande sul tema. Non faccio nemmeno alcun commento. Era davvero un tipo unico nel suo genere, posso solo dolermi che sia comparso e scomparso, come un lampo. Anzi, come un lapo.
Eccerto! Il bifidus bulgaricus è il papà di tutti gli Yogurt e Elias vi si sará nutrito abbondantemente, visto che lo schiaffano dappertutto.
Lascia perdere i superalcolici dell’Est. Fanno fermentare ogni cosa che fermenta, purché li ubriachi. La rakija è il risultato di questa operazione. Pere, prugne, mele e persino fichi si trasformano in ciucche colossali che trasportano il bulgaro medio nel dolce mondo di Bacco.
La cosa migliore in Bulgaria sono l’estratto di acqua di rose, le chiese ortodosse e le famose voci bulgare che il grande Elio ha ripreso in uno dei suoi pezzi. E lo yogurt naturalmente.
P.S. Mangiano capre e montoni, e le panchine hanno solo il “sotto”. Orrore.
Hvabbè, ‘sta rakija mi attira poco, sarà per il nome che allude a qualità estetiche che non rendono piena ragione dell’ottima popolazione femminile autoctona. Da quel che sento si tratta di donne molto serie, di zigomo forte, castigate nei costumi quanto basta e “difficili” il giusto. L’acqua di rose almeno è alcolica?
I nomi hanno sempre una onomatopeia ingenita. ‘Na Rakija suonerà sempre racchia. La Narda o la Nonino hanno suoni gradevoli, non “ha” caso.
Le bulgare no, sono un bel melange di razze. Alcune però sembrano le statue della iconografua sovietica. Solide e possenti. Li mortacci loro.
Una noticina di cronaca gastronomica dopo un mio viaggio di lavoro in quei luoghi, molte mozzarelle di bufale campane arrivano dalle bufale bulgare. Ma sono buone hnè.
(He l’Europa che ce lo chiede)