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Famiglia di disfattisti

Avevo già scritto a tal proposito due giorni fa, ma oggi c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.. Come si può realizzare un sogno se la tua famiglia è la prima a cassarti (sfottendoti sonoramente) e a toglierti ogni mezzo di indipendenza? Come faccio a staccarmi da una famiglia che non tollera idee diverse e percorsi di vita diversi, sicuramente più tortuosi di altri, ma non per questo aberranti come vogliono far sembrare? Per quale ragione dovrei intraprendere la via che in famiglia hanno percorso tutti (senza aspirazione o soddisfazione) solo perchè sono sotto il ricatto del denaro che non mi verrà dato? Ma soprattutto a 24 anni, dopo una vita passata a fare ciò che loro hanno sempre voluto facessi, perchè non mi danno l’appoggio morale di cui avrei bisogno? Oggi come oggi trovare rapporti veri, sia d’amore che di amicizia, è molto difficile, se anche in casa (il nido?) non ricevo la fiducia e il supporto che mi servono, come posso perseguire quella strada? Non sono indipendente e nonostante abbia mandato centinaia di curricula in giro, nessuno ha mai telefonato. I miei lo sanno che sono ricattabile sotto questo punto di vista per questo, forse, hanno sempre cercato di non rendermi indipendente. A 24 anni credo che possa avere il diritto di osare e di provare a fare qualcosa che mi piaccia, investendo soldi e energie; se non lo faccio ora, quando potrei farlo? Non voglio vivere di rimpianti, ma non posso vivere neanche con un’intera famiglia che mi ride in faccia, come se stesse parlando una minus habens. Mi hanno detto a chiare lettere che da loro non avrò alcun aiuto e mi sento costretta ad una vita già predeterminata che non potrà essere e non sarà mai la mia. Le banche oggi ti ridono nel viso se non dai garanzie e non avendo niente di mio, non posso sperare in niente… Mi sento un leone in gabbia, più che mettono le catene e più che mi ribello, ma da sola, senza qualcuno che davvero creda in ciò che posso essere in grado di fare, ma anche che mi convinca di avere le doti per farcela, come posso fare? E quando mi vedono piangere di dispiacere, dopo frasi che stenderebbero un elefante, non si ravvedono neanche per un secondo perchè per loro quello sembra essere l’unico modo per raddrizzare una deviazione! Probabilmente non riuscirò mai a realizzare il sogno di aprire una mia attività, agognerò le vittorie degli altri e io starò qui a sognare una vita diversa. Avete un po’ di cuore per rinfrancare il mio spirito?

Lettera pubblicata il 30 Ottobre 2012. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Famiglia - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    T.D._ -

    Ciao,
    ho letto la tua lettera precedente, stamattina ti stavo rispondendo ma oggi per me è stata una giornata indaffarata, ho dovuto chiuderla con la promessa di ripassare.
    Quello che volevo dirti è che anch’io come qui ho già accennato oltre alla mancanza di amicizie non ho mai avuto una famiglia che mi sostenesse. Certo, i miei in fondo hanno anche delle doti e mi hanno trasmesso dei principi per cui oggi non posso fare altro che ringraziarli. Ma purtroppo la loro capacità di capirmi, apprezzarmi, dialogare seriamente o semplicemente farmi sentire meno sola in un mondo così triste è pari a zero. Qualunque cosa io faccia è sbagliata, dalla nuova ricetta che sperimento al mio carattere, dai gusti alle scelte. Non ricordo di aver mai ricevuto una gratificazione, mai un “brava”, se non superficiale e in presenza d’altri, per una questione di “bella figura”, mai un pensiero a me “fuori programma”, mai la confidenza che speri in una mamma e l’opinione obiettiva che cerchi in un papà, mai le parole indulgenti, i gesti di aiuto che ti aspetti dai tuoi genitori.
    Ne ho sofferto. Ma ormai, esattamente come per la somma dei miei problemi, ho imparato a fregarmene. Sono più o meno nella tua situazione a livello pratico, ma comincio a vedere uno spiraglio di luce. Forse sto per fare una stupidaggine, ma ho deciso che proverò ugualmente a farla, almeno per “scappare” dalla gabbia in cui anch’io sento di essere rinchiusa. Ho un po’ paura, non voglio fare l’eroe. Ma ormai rispetto al discorso “ai miei non vado bene qualsiasi cosa faccia, non credono in me” pur ogni tanto rattristandomi, ci ho messo una bella pietra sopra, nel senso che non me ne curo più: se vado bene bene!, altrimenti bene uguale finché vado bene per me stessa. Se avessi continuato a prendermi la situazione a cuore credo che mi ci sarei ammalata seriamente. L’unico mio pensiero ed obiettivo, la mia felicità e la mia speranza è pensare alla famiglia che io costruirò.
    Capisco che sembra un vicolo cieco, capisco anche il discorso lavoro provandolo direttamente, capisco il DRAMMA di questi casi nel dipendere da qualcuno che rinfaccia, prende in giro, si sente il padrone della tua esistenza e del tuo futuro, ma una soluzione per quanto difficile c’è e io sto facendo di tutto per provare a realizzare quello che credo sia la mia. Certo, ci vuole tanta forza, il coraggio di raccoglierla e farla esplodere. Vuoi che proviamo a seguire insieme questo percorso, magari proviamo a sentirci privatamente?
    Ciao

  2. 2
    Diletta -

    Volentierissimo!!!! Il mio contatto mail é: diletta.betti@gmail.com, per me é molto importante avere un sostegno!
    Grazie per avermi risposto!

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