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Come fare per essere presenti a sé stessi?

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Lettera pubblicata il 22 Febbraio 2017. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 34 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 11
    Piccola78 -

    Su di me ha avuto un grande effetto un grande amore per me stessa! Resilienza! E idee chiare! Bisogna volere davvero ciò che si chiede. La chiave del chiedete e otterrete non è “l’otterrete”, ma il “chiedete”! E se non sapete “manco” voi che chiedere, ‘na svegliata ve la date da soli nella vita o aspettate altre tranvate ‘n faccia?!

    https://youtu.be/_S6icFEUxw4

  2. 12
    Yog -

    Brava Piccola. Tu tramvate sul tuo cranio resiliente devi averne ricevute parecchie. È cattivo il mondo.

  3. 13
    Piccolastella78 -

    Yog, non proprio! 🙂 … (Sono tutti socconbuti! … ) 🙂

  4. 14
    Vic -

    Celi_lois
    Dove sei finita?
    Vabbè che c’è il week end, ma dato che poni
    un problema, vedi se ci sono le risposte:)

  5. 15
    celi_lois -

    ciao ragazzi, scusatemi per il ritardo. ho passato due ore a scrivere ieri e poi, dopo aver cancellato il mio tergiversare, mi sono concessa di pensarci prima un po’ sopra.

    @Vic, non so cosa mi piace. Mi piacciono i miei studi per esempio. Ma non ho mai potuto sviluppare il muscolo della volontà tenace, ero depressa e mi scoraggiavo per motivi difficili da spiegare. La indole è la causa unita all’educazione che ho avuto, che mi ha limitato molto nelle esperienze che ho potuto fare (anzi direi che non ho potuto fare).

    Negli ultimi anni però ho avuto modo di farne di variegate e importanti grazie ad una persona che mi è stata accanto e mi ha dischiuso esperienze bellissime, andando oltre i limiti che mi ha sempre messo la mia famiglia, esperienze che mi hanno mostrato cosa significa esserci e sentirsi vivi. A queste cose, perchè siano possibili, ho trovato io la premessa dell’essere presenti a sè stessi, per essere poco confusi. Nella mia famiglia impariamo ad essere confusi e storditi da piccoli. Non elenco le ragioni ma sottolineo che noi donne, poichè stiamo con la palla di piombo vicino al piede e il cappio al collo che ci soffoca, ne soffriamo ancora di più.
    Ora questa persona è lontana, sto cercando di camminare da sola ma ripeto schemi disfunzionali del passato. Adesso devo agire io, e ho trovato cosa mi tira fuori la forza del leone: la forza di fare gli esami universitari, magari quando il tempo stringe!
    Questo mi fa fare cose incredibili, ed è da questo che ho capito tutta la mia forza, che è tanta, ed è stata devastata dalla mentalità del padre padrone e della donna che secondo lui deve stare a contemplare con lo sguardo fisso nel vuoto e faticare fino a consumarsi. E’ una mentalità.

    Questo per dire che ciò che ho deciso di fare è investire nella mia mente: violentarmi con lo studio perchè mi fa uscire completamente dai miei pensieri. Una volta stabilizzata, vedere un po’ come mi trovo. Richiede tempo eliminare una cattiva abitudine!

  6. 16
    celi_lois -

    @Piccola hai pienamente ragione. La mente fa brutti scherzi e si autodistrugge se non vede risultati!

  7. 17
    Vic -

    Concentrarsi su uno scopo ben
    preciso mi sembra una buona idea
    riesce a fermare il loop di pensieri (almeno per un po)

  8. 18
    celi_lois -

    @Vic riacquistata una serenità di questo tipo, credo che la seconda cosa che dovrei fare è provare a fare più cose, capire cos’è che mi piace, coerentemente con i limiti che ho capito d’avere e che sto cercando di superare a livello innanzitutto psicologico. So che dopo qualche anno passato ad investire così, mi sentirò necessariamente diversa. Per me è fondamentale che una persona sia capace di muoversi nel mondo e soprattutto colta, più colta possibile, e che abbia una vita soddisfacente e ricca, un qualcosa che solo noi possiamo darci. Nessuno da fuori può arrivare e insegnarci a sentire il vento in faccia. Dobbiamo uscire noi dai nostri schemi mediocri. Io sto cercando di uscirci con la conoscenza, aprendo la mente, non tirandomi indietro se una data situazione mi mette a disagio, se in un negozio mi ritrovo impacciata, se qualcuno mi prende in giro, se faccio grosse brutte figure…queste cose mi fanno capire chi sono e chi voglio essere. Mi fanno compiere delle scelte. Mi mostrano come nella nostra mente c’è quello che noi mettiamo, e che quello che c’è adesso è il risultato dei pensieri di ieri. Mi mostra che coraggio e positività ponderati producono innanzitutto serenità.
    Riconoscermi è un passo verso l’essere nel momento. Sentirmi e obbligarmi a sentirmi.
    Essere anche dura con me stessa se necessario.
    Ma se voglio essere presente a me, devo conoscermi. Per forza.
    Quest’anno ho ripreso anche a leggere. So che non sempre i libri possono darmi quello che cerco, nel senso che noi facciamo considerazioni arbitrarie delle storie dei personaggi che amiamo nei libri e non è detto che cresciamo, dipende se riusciamo ad essere critici. Forse dovrei leggere più saggistica e critica. Ma per adesso che sono impegnata mi sforzo nel mio piccolo di fare questo. Vorrei pensare di meno e agire di più, rimane il mio più grosso problema!

  9. 19
    Vic -

    Celi_lois
    In effetti la lettura può formare
    una buona fetta di personalità.
    Quando ero ragazzo leggevo moltissimo
    ed ero timido con le ragazze.
    Ricordo che la mia prima ragazza (non ho neanche veramente capito come avevo fatto ad attirare la sua attenzione) e venuta lei a casa mia per “tirarmi fuori dal buco” per usare la sua espressione:)
    Una volta siamo andati a ballare e una volta usciti,
    lei ha spezzato il biglietto d’ingresso in due
    e me ne ha dato una parte.
    Però poi la pratica come si dice conta più della
    grammatica e sarà l’esperienza che ti farà crescere.

  10. 20
    Yog -

    Scusa Vic. Ma non vorrei equivocare. Ha spezzato il biglietto in due per, diciamo, offrirti la carta igienica? È terribile.

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