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Essere lasciati: opportunità

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Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 11 Agosto 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 27 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    Monic6 -

    Carissimi, dalle vostre risposte ho visto dei mondi! Scusate la banalità ma non so come altro dirlo. E tanta sofferenza, tanta grinta e la capacità di perdonare, prima di tutto noi stessi. Ognuno di noi reagisce in modo diverso, con la ricetta che gli è più congeniale, condividerla è un bene.
    Key:
    Si, è quello il senso del mio volermi assumere il peso dei miei errori, vederli mi fa soffrire, non mi piace, ma se li vedo, posso (forse)non ripeterli. E anche non sentirmi una vittima in balia degli eventi. Forse è vero che ho scelto la persona sbagliata, quello che posso dire è che avevo molta fiducia in lui, lo ritenevo la persona più corretta che avessi mai incontrato e non sono nè stupida, nè superficiale.E’ che dopo il matrimonio (avvenuto 4 anni fa, dopo 4 di fidanzamento) abbiamo attraversato delle prove molto dure, la vita non ci è stata benevola.Per quanto riguarda me, sono stata troppo presa nel mio malessere e sono stata poco presente anche a me stessa, figuriamoci a lui. Avevo capito che qualcosa non andava nell’ultimo anno, ma ho rimandato di affrontare la questione a dopo che mi fossi rimessa un pò in sesto. Forse mi dovevo rendere conto che non era normale che mi dovessi rimettere in sesto senza chiedere o aspettarmi il suo aiuto. Lui è crollato prima di me e si è “salvato” facendo la scelta di innamorarsi di nuovo. Credo che sia la via di fuga più vitale, cosa di meglio, ma credo anche sia da irresponsabili, come in un certo modo dice Sergio. Certo, noi giudichiamo sulla base delle nostre delusioni e magari dovremmo avere una prospettiva che vada oltre noi, ma come dicevo prima, nel dolore è difficile andare oltre noi.
    Sergio:
    invidio la tua carica, che ti permette di essere vincente in altri campi. A me sembra di aver fallito tutto e di non avere più un progetto di vita (scusate il pessimismo cosmico….). Secondo me, sarai ancora più soddisfatto di te e delle tue mete raggiunte, non quando sentirai di averle ottenute contro qualcosa (le delusioni), ma quando non ti importerà più di loro. Pensa che bello!
    Tiffany
    Grazie a te(anche agli altri!)per la solidarietà che mi hai fatto arrivare, penso che anche la tua scelta di lasciare sia molto tosta. Penso anche che quando giudichiamo gli altri, in realtà stiamo giudicando e parlando di noi più che di loro. Riuscire a perdonare è la cosa più liberatoria. Io non ci riesco ancora. Per il momento mi aiuta un pò pensare che almeno lui, anche se irresponsabile, è in qualche modo felice. Sembra assurdo?

  2. 12
    Spectre -

    bah…
    in effetti mi piace il discorso di sergio+key, anche se l’autoanalisi è indispensabile in ogni caso. penso nn si sia MAI al di sopra di qualsiasi errore. nessuno, anche se c’è chi dei due la fa realmente più sporca dell’altro.

    cmq, nel complesso mi piace molto questa lettera.
    mi piace quel momento di analisi. a tutto quello che ho letto aggiungo: “piangetevi addosso tutti perchè ci sta, ma poi svegliatevi fuori. dateci un taglio con le lettere da frignoni qui, le cavolate sul suicidio ecc… non servono a nulla di nulla se non a sfogare dei primi momenti di stasi”.

  3. 13
    antonia -

    Salve.
    Secondo me si dovrebbe avere il coraggio di dire che e finita, e non portare per le lunghe il male e la sofferenza dell’altra persona.
    chi ama ancora il marito , o la moglie,soffre molto, ed e terribile.

  4. 14
    antonia -

    sono molto d’accordo con Sergio

  5. 15
    key -

    Anch’io sono molto d’accordo però poi si arriva a dire che la rabbia è il motore delle rivincite che ci si prende nella vita, collezionando successi per dimostrare agli ex di essere migliori, beh, questa per me non sarebbe vita, trovo inopportuno lo scopo primo e lo scopo ultimo.
    Comunque gli altri e mai se stessi, o una causa superiore, che sarebbe quella di migliorare in quanto individui, in quanto artefici del nostro destino, e non quella di scavalcare e spingere per non fallire mai, per non fallire più, per questo continuo a parlare di presa di coscienza, quel non voler fallire, quel voler dimostrare, è insicurezza e non determinazione o forza.
    E poi questo ha un rovescio della medaglia, se il successo si trasformasse in insuccesso? Il dolore sarebbe tanto più grande, la sconfitta inaccettabile, perchè, a ragionarla così, si dovrebbe dar conto anche di questo a chi, magari, non vede l’ora di vederci disperati e distrutti, godendo dei nostri eventuali fallimenti.
    L’ostentazione di sè non è mai una vittoria reale a mio avviso.
    E’ l’accettazione di quel che è accaduto la vera vittoria.
    Con le giuste colpe ma con il superamento.

    moni6, bello il tentativo di autoanalisi come dice spectre, però la zappa sui piedi non tirartela perchè a volte abbiamo solo incontrato la persona sbagliata, a volte non riusciuamo a crescere, o migliorare e ci lasciamo andare, anche perchè ci viene richiesto individualmente uno sforzo superiore a quello che andrebbe fatto INSIEME, in coppia.

    Quindi la tua crescita avverrà sicuramente ma non per porti in maniera diversa con un altro uomo, solo per scegliere quello giusto, che non ti dia l’imput per lasciarti andare, perchè chi desidera davvero depositare la propria vita nelle mani di un altro? Solo gli opportunisti, gli inetti. In casi normali ciò avviene quando anche l’altro non è stato capace, o non ha voluto egoisticamente, starci vicino, facendo nascere meccanismi, o insicurezze che in altri casi, o con un’altra persona, non sarebbero scattati.

    E qui mi pare anche che la frase “ci innamoriamo di quello che ci viene proposto…perchè gli altri sono sempre degli estranei” sia ancora da ricondurre alla sfiducia in noi stessi, nella capacità che abbiamo di scegliere secondo criteri che non siano distorti.
    Perchè a volte vediamo ma non vogliamo vedere e non si tratta di adolescenti, ma solo di credere che quella sia la persona giusta, quando è evidente che non lo è.

  6. 16
    tiffany -

    Trovo sempre più maturi,sensati ed intelligenti gli interventi di key,”ciò che scrivi lo sto imparando in un percorso iniziato più di un anno fa.”
    Chi ha parole per gli altri, come le tue, è una persona evoluta.
    Grazie Tiffany

  7. 17
    Monic6 -

    Credo che l’unica cosa che abbia valore è come ognuno di noi, trova il modo di reagire e andare avanti. Nella situazione che stò vivendo, la mia via di uscita è questa auto-analisi. Anche se agli occhi degli altri può sembrare un atto di debolezza o una reazione autolesionitica. Certo, lo stato d’animo è una disperata consapevolezza, ma conto i giorni per quando ne sarò fuori, è la mia forza. Spero di non farvi sorridere, ma ho un’immagine di me adesso: mi vedo come una guerriera antica, sono a terra, ferita, sconfitta, con la corazza che avrebbe dovuto proteggermi, sparsa a pezzi intorno a me. Ma vedo che i pezzi della corazza a poco, a poco magicamente ritornano al loro posto, è un processo lentissimo ma inarrestabile e quando sarà finito, io mi rialzerò. La mia autoanalisi è il processo che pemette alla mia corazza di ricostituirsi.
    Key
    Spero di diventare più autentica, non voglio costruire una maschera. E hai ragione, non dobbiamo depositare la nostra vita nelle mani di una altro, è una cosa ingiusta anche per chi si troverebbe un tale fardello.
    Antonia
    vero! Però anche noi dobbiamo imparare a non permettere all’altro di “portarci per le lunghe”. Io non sono ancora molto brava in questo….. A questo proposito: consigli, esperienze? Grazie!

  8. 18
    key -

    Monic6 spero di non aver dato adito a fraintendimenti perchè non sorrido affatto riguardo alla tua presa di coscienza, nè ti considero una vittima autolesionista e debole.
    Tutt’altro direi e so cosa significhi esser considerati deboli nel momento in cui spieghiamo tutte le nostre energie per tenerci forte, considerando noi stessi, appunto, vincitori per non aver ceduto, nel mio caso visto che ti serve un confronto più diretto, alle provocazioni, ai tentativi di attribuirti le responsabilità in toto.
    So cosa vuol dire prendersi una parte delle colpe con lo scopo di crescere e migliorare.
    Il rischio, nel mio caso ti ripeto, è stato quello di sconfinare al punto da non accorgermi che ci stavo perdendo in autostima.
    Perchè quando capisci i meccanismi che ti hanno condotta verso un fallimento il passo successivo dovrebbe essere quello di sentirsi più forti, ma a volte capita il contrario, entrando in una serie di considerazioni che ci impediscono di scorgere il vero limite delle colpe.
    Esempi non te ne posso fare, perchè preferisco rimanere vaga su alcuni argomenti, sappi però che sono passata da un momento di forte adrenalina perchè riuscivo a contare solo sulle mie forze dignitosamente e senza violenza di alcun tipo, ad un momento di grande crollo per aver soffocato la rabbia e successivamente al dubbio che ciò che mi si rimproverava fosse reale.
    Questo finchè guardavo il mio ex, mi aspettavo dei riconoscimenti per buona condotta che non sono mai arrivati, anzi, più la mia dignità ed il mio buon senso erano alti, più lui ci provava gusto a dirmi cattiverie sempre più atroci, che hanno minato le mie sicurezze, e non poco. Perchè gli sembrava assurdo che potessi farcela senza di lui.
    E poi chi ruba il partner ad un altro/a ha tutto l’interesse per mettersi sempre in mezzo nel peggiore dei modi.

    Tutto questo solo per dirti vacci piano se puoi, senza acredine ma con la giusta coscienza, ripeto, è DOVEROSO che il nostro partner contribuisca a non farci perdere di vista il nostro amor proprio.
    Se lui si fosse lasciato andare tu l’avresti spronato o gli avresti dato un calcio nel sedere?
    Volevo solo dirti, se ci riesci, distraiti da lui, distraiti da voi, perchè quando amerai ancora ti verrà quasi naturale porti in modo nuovo, o forse uguale, ma a cosa serve il logorio?
    Sarai diversa, avrai una ferita che cmq nn si rimargina, l’unica via di uscita sarà quella di avere una persona sana al proprio fianco, ce non ti/ci conduca alla lucida follia.

  9. 19
    key -

    Tiffany, grazie ma il confronto serve anche a me.:)

  10. 20
    Pat -

    Permettetemi un paio di riflessioni.
    E’ vero, l’esperienza di una separazione è una delle più dure da metabolizzare, è un lutto. E’ vero anche che la prima reazione è quella di cercare gli addebiti di colpa, più colpe troviamo nell’altro, più ci sentiamo a posto noi. Se le colpe le troviamo in noi beh … o si passa alla frustrazione o ci si ripromette di non ripetere gli stessi errori. Credo che l’errore più grande sia nell’utilizzare il termine “per sempre” nella stessa frase in cui pronunciamo la parola “amore”. C’è un errore di fondo, l’amore è un setimento e come tale subisce mutazioni, evoluzioni o involuzioni. Con tutti i buoni propositi possibili non è credibile che un amore sia per sempre. E’ per sempre l’affetto, il rispetto … ma non l’amore. Quando nasce una coppia si parte insieme allo start ma poi comincia il difficile, il difficile è correre allo stesso ritmo, con gli stessi obiettivi. E’ purtroppo facile svegliarsi una mattina e rendersi conto che uno dei due è rimasto indietro, è troppo avanti o, peggio ancora, ha preso una strada diversa. Nessuno di noi è lo stesso di anni prima, o si ha la capacità di modificare l’amore insieme o … finisce, è inevitabile e fisiologico

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