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Da dove inziare a fare un po’ di ordine

Non so se non riesco a capire quale sia il problema, oppure se, più semplicemente, non riesca ad ammettere a me stesso quale esso sia.

Durante gli ultimi 3 anni – ne ho 29 – ho preso atto della mia omosessualità. Questa cosa, che all’inizio mi ha sconvolto, da un lato rende tutto più stimolante e divertente (già, perché nonostante tutte le difficoltà che l’essere gay comporta in Italia, rendermi conto di essere “diverso dalla maggioranza” mi ha aiutato ad aprire la mente, a non giudicare dalle apparenze, a non dare nulla per scontato, a capire quali sono i rapporti di cui mi interessa sul serio e quali quelli per cui vale la pena lottare… per non parlare del divertimento di quando l’amico di una vita, dopo il tuo coming-out, se ne esce con il classico “ah sei gay? davvero? non sembri proprio!” (ndr. non sembro cosa? cosa dovrei sembrare? come si sembra gay? come si sembra etero?)

Dall’altro lato, sento in me tutto il peso degli anni passati a non rendermi conto di quello che ero veramente, di quello che non ho voluto vedere, di quello che – per codardia, paura o anche solo superficialità – ho ignorato.

E adesso sento che sto cambiando. Mi sento come una bomba che sta per esplodere. Sento che ho tanto da dare a me stesso, da dover dimostrare, ho voglia di stupirmi e di stupire, di scardinare qualche convinzione. Ma sento che non ne ho tutti i mezzi. Innanzitutto dentro di me: non ho ancora abbastanza coraggio e spavalderia, e soprattutto non riesco a fregarmene del giudizio degli altri. E anche mezzi fuori di me: in questa fase della mia vita, nonostante sia circondato di persone, sento che 2 o 3 al massimo possono essere definite veramente “amici”. Persone con le quali voglio veramente stare, con le quali ho bisogno e voglio parlare, con le quali sento di avere affinità mentale. E sento che senza “materiale umano” affianco a me, la vita che vorrei vivere rimarrà solamente nella mia testa.

E’ un gran pasticcio, e non so da dove cominciare. Ma qui, con questa lettera, ho voluto iniziare a buttare giù un po’ del marasma che esplode dentro me.

Lettera pubblicata il 20 Dicembre 2017. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Non concentrarti su te stesso. Anche quando ho trovato un ragazzo che avrebbe potuto fare al caso mio, l’interesse non è bastato. La sottoscritta non metterà mai piede in una casa in cui la sua debolezza, sulle carte, è desinata a soccombere all’ipocrisia generale. Io penso che ciascuno di noi porti la sua croce, quando l’incontro non avviene tra persone le colpe restano a chi ce le ha e non si trova mai pace. Alcune posizioni si portano avanti perché hanno dato forma ad un mondo in cui la persona umana non trova posto. Non mi presento perché non voglio soccombere davanti alla mia coscienza, visto e considerato che ho la fortuna di averla e che ci convivo bene quando la mia dignità non viene calpestata. Si è data la priorità ad altri aspetti del vivere e per me va bene così. Tutti possiamo cadere, ma quando si esprime una preferenza quella preferenza resta e quando è evidente le strade si dividono perché dall’altra parte c’è un’etica che in nome del profitto e del progresso porta gettare la croce sulle debolezze umane. Dovrei essere veramente masochista per entrare in un gioco più grande di me.

  2. 2
    Rossella -

    Quelli degli altri sono scandali (una vergogna) perché si possono quantificare (in miseria) e gli altri sono sbagli senza conseguenze, panni sporchi da lavare in famiglia. La storia che sto vivendo è fatta di uomini che si sentono parte dell’umanità redenta e potrebbero essere anche due persone dello stesso sesso. Non è la diversità ad essere avversità… sono le circostanze a mettere all’angolo chi non vive per se stesso.

    Non ti abbattere! nella vita ci vuole pazienza. Io ho aspettato tanti anni. Buone feste!

  3. 3
    Michelle -

    Ciao Daniele,
    Sinceramente penso che sia cosí per tutti in generale e non solo riguardo il fattore omosessualitá. Nel senso che é molto difficile avere il coraggio di essere sé stessi, ma crescendo e maturando di solito uno impara a fregarsene di quello che pensa la gente di noi e inizia ad esporsi di piú.
    Piano piano ti abituerai sempre di piú a non nascondere piú lati che fanno parte di te e vedrai che la gente giusta rimmará al tuo fianco.

  4. 4
    Yog -

    Vabbè Daniele, ma proprio sotto Natale dovevi turbarti con ‘sta rivelazione? Relax, vatte a fare un giro, guarda o’ preseppio e scolta le zampogne, poi al 27 dopo che sei stato tranquillo e beato riprendi il marasma e lo sedi con il cataplasma. Che poi di 27 arriva pure lo stipendio, perciò sei gaio per forza.

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