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Dopo la fine, l’inizio

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Lettera pubblicata il 18 Ottobre 2008. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 92 commenti

Pagine: 1 5 6 7 8 9 10

  1. 61
    Raganella3 -

    Ragà c’ho un dubbio che vorrei porre alla vostra attenzione.
    Così, giusto per avere un parere obiettivo da persone esterne ed estranee al tutto.
    Premetto che io col mio passato boy (come dite voi altri “ex”), non mi sento piu’ da parecchio. C’è però un suo amico che durante la nostra relazione è diventato anche un mio amico e si usciva spesso tutti insieme.
    Ebbene questo amico, da quando è finita con lui, mi chiama molto spesso, anche 6,7 volte al mese. Durante queste telefonate non parliamo mai del mio ex ma del piu’ e del meno e mi chiede come sto, cosa faccio.
    Io all’inizio, quando ricevevo ‘ste telefonate, non gli rispondevo e lui si è ostinato a chiamarmi piu’ volte in diversi giorni finchè non gli ho risposto.
    Quando gli ho chiesto come mai quest’insistenza e se aveva qualcosa di importante da dirmi, lui ha risposto che non c’era niente di importante e voleva semplicemente sapere come stavo e parlare un po’.
    Insomma, da allora mi chiama spesso e parliamo ma mai del mio ex, argomento che viene accuratamente evitato, soprattutto da parte sua ma anche da parte mia. Anzi, quando a luglio con l’ex è finita, lui ha specificato che l’amicizia con l’ex e l’amicizia con me sono cose diverse e che voleva continuarle entrambe. E mi ha anche detto, sempre allora, che col mio ex non parla mai di me come con me non parla mai di lui perchè ha imparato a tenere separati i rapporti. Su questo sono perplessa…voi ci credereste?
    Io però non capisco…che interesse ha questa persona a continuare un’amicizia con me, che vivo a 600 km di distanza, e tra l’altro non sto piu’ neanche col suo amico e quindi le possibilità di vederci sono molto piu’ rare?
    Mi stupisco di questo suo farsi sentire così spesso…non ditemi che ha una cotta per me perchè NON è così. E’ una persona molto timida e poi ha idee un po’ particolari (della serie: le ex dei miei amici sono tabù, “bruciate”. Anche se l’amico non è stretto e magari sta gia’ con un’altra, io comunque sto lontano dalla sua ex anche se dovesse piacermi).
    Quindi, ancora di piu’ per questo, la ragione del suo farsi sentire NON nasce da un interesse sentimentale per me.
    E però la ragione resta misteriosa.
    Perchè continua a cercarmi?
    Mi stupisce pensare che sia rimasto così legato a me tanto da chiamarmi così spesso…insomma io la relazione sentimentale profonda l’avevo con l’ex, mica con lui…con lui avevo una semplice amicizia. E se l’ex è riuscito a cancellarmi in poco tempo dopo 2 anni di rapporto, come mai questo suo amico è rimasto così affezionato a me?
    Credetemi, mi sembra strano. E a voi?

  2. 62
    Luna -

    ALONSO: 🙂
    Io credo che l’importante sia imparare dalle esperienze, senza darsi addosso per la propria ingenuità, o anche cabarbietà mal spesa. Chi dà sempre la colpa solo agli altri e al destino non ne esce, perché rischierà di salire sempre su treni uguali o simili pensando che la responsabilità sia tutte delle… ferrovie. Ma chi si arrabbia troppo con se stesso rischia di non essere costruittivo nell’imparare dall’esperienza.
    Il problema, molto spesso, non è neanche su che treno si sale (anche se, con il tempo, e metabolizzando le esperienze in modo sano, è più facile sgamare una situazione scomoda dalle prime battute), ma nell’essere capaci di scendere quando la cosa sta diventando dolorosa, mazza da baseball eccetera.
    C’è chi dice: allora uno/una è masochista, perché non starebbe in una situazione che lo/la fa soffrire. Ma il masochismo non c’entra nulla. la maggior parte delle volte le persone che si trovano in relazioni “negative”, chiamiamole così, scomode, implosive, non costruttive e non paritarie, sono persone che cercano il bene, l’armonia ad ogni costo, non persone che cercano la sofferenza!
    Semmai, forse, non sono abbastanza allenate a sentire i messaggi dell’istinto, negano la propria sofferenza in nome di un ideale, della dipendenza, dell’amore per qualcuno che li ha traditi dimostrandosi molto diverso da quello che credevano (e quindi spezzando il sogno ad un certo punto, di botto, disorientandoli… o che, perché negarlo, alle volte incarna perfettamente il ruolo, che per qualche motivo, abbiamo cercato in lui o in lei). Le persone a cui… non funziona bene il “salvavita” – anche solo per un periodo – hanno spesso un terrore profondo dell’abbandono (a chi piace?), e quindi, per non essere abbandonati, per non affrontare il dolore del distacco (che rievoca in loro, magari, altri distacchi) sono pronti quasi a tutto. E non si ricordano che anche loro possono andarsene.
    o sono, magari, come dicevo, degli inconsapevoli “risolutori”, pronti a fare di tutto per dare vita ad un ideale di armonia e felicità, anche contro ogni evidenza, perché più sensibili tra i due, più pronti a mettersi in gioco, spesso pure apparentemente più forti tra i due, non capiscono perché non dovrebbero far tutto quello che possono per aprire gli occhi all’altra persona e dimostrargli/le cosa si sta perdendo della bellezza dell’amore e dell’armonia.
    Che le motivazioni siano queste, o mille altre, o una soltanto completamente diversa da queste, la stupidità c’entra molto molto poco.
    Hi tentato di riassumere a Stella quali possono essere i meccanismi del gioco del disamore e dell’ambiguità di ruoli proprio nel tentativo di dimostrare che la stupidità in fondo non c’entra.

  3. 63
    Luna -

    Però, almeno che uno non senta l’esigenza di andare più a fondo, io credo che intanto il primo passo sia già davvero sperimentare l’autonomia del distacco, che è una cosa diversa da percepire il distacco semplicemente come abbandono (è chiaro che l’autonomia del distacco non è un concetto che uno, senza passare per le varie fasi della metabolizzazione dell’abbandono, secondo i suoi tempi, possa concepire in 4 e 4 8).
    In fondo al senso di disperazione provocato dall’abbandono, c’è comunque magari, per alcuni, per la prima volta (o se se ne sono dimenticati) un territorio in cui ritrovarsi da soli non è (solo) una tragedia, ma davvero un’opportunità.
    Scoprire che da soli non si muore, ma anzi molto spesso si rinasce, soprattutto dopo un’esperienza sentimentale ed emotiva negativa, non è proprio cosa da poco!

    E imparando a sentire l’istinto si impara anche a conoscere meglio il proprio salvavita interno.

  4. 64
    Raganella3 -

    Ragà leggete il mio post precedente (il 61) e se potete datemi un parere…mi riferisco a Luna, Suny, Alonso e gli altri che frequentano questo forum 🙂

  5. 65
    agata R -

    @LUNA: ho letto i tuoi commenti proprio quando il mio umore è sottoterra..qs mattina mi tremano le gambe e ho una sensazione di eccessivo calore nella testa, sono a pezzi..
    l’ho appena sentito per una cosa pratica, non volevo rispondere ma io non sono capace …. ero fredda ma poi all’improvviso gli ho ridetto le solite cose che da domenica gli dico, cioè che per una bella donna ha distrutto una famiglia e che sto male male male….. lo so che ho sbagliato a ridirglielo ma non appena sento la sua voce non riesco a controllarmi.
    Sono in ufficio, ma sulla sedia c’è un involucro vuoto che non riesce a fare altro che pensare a lui, a lui e lei, a ql immagine che ho visto. E’ bella la sua nuova compagna, è come lui ha sempre desiderato che io fossi e che per meccanismi inconsci forse non sono mai voluta essere.
    Luna, come tanti dicono sei davvero una bella persona!
    Un abbraccio

  6. 66
    agata R -

    infatti sei “la saggia” di qs forum…

  7. 67
    stella88 -

    @Raganella3
    Ciao!
    puo succedere che a volte gli amici, i colleghi, si sentano legati sia all’uno che all’altra.
    Anche io mi sento con il suo amico e collega. Lui mi ha sempre detto che biasima quello che lui mi ha fatto e come si è comportato ma questo non puo intaccare la loro amicizia. ma si sente di starmi vicino, per conforto, per amicizia… chiamala come vuoi…
    Anche nel tuo caso mi sembra una cosa simile… pensaci, magari è solo per un appoggio morale che ti cerca e sentire come stai….
    ps. è vero, me lo dicono tutti che lui è stato sleale…. che è stato meglio cosi… pero lo dobbiamo decidere noi quando questo diventa la realtà del nostro cuore e del nostro cervello

  8. 68
    Luna -

    RAGANELLA: ecchime 🙂 ho letto… grazie per la fiducia opinionistica 🙂
    allora… io devo dire che al fatto che lui possa essere amico di entrambi, e che non parli di lui con te e viceversa, posso anche credere. Anche perché è la via più corretta. Ci credo per il fatto che a me è successo e succede: io sono rimasta amica di entrambi in casi in cui coppie che conoscevo sono scoppiate. Magari più amica di uno che dell’altro (perché magari l’amicizia per uno o l’altro era antecedente, o per maggiore affinità), però in questi casi si lascia anche fare all’istinto, e appunto alle affinità. Secondo me, quindi, è possibile.
    Poi ci sono casi in cui, è chiaro, tipo nel caso di una delle mie migliori amiche e del suo ex marito, con lei sono ovviamente amicissima e si parla anche dell’ex, mentre con l’ex se lo vedo chiacchiero volentieri del più e del meno (in fondo sono stati insieme 10 anni e ci siamo frequentati regolarmente, non è che è un estraneo per me, gli voglio anche bene), però con lei di lui non parlo.
    Le persone non sono solo ex degli amici, sono chi sono anche al di là del ruolo che hanno ricoperto. Certo, tutto dipende da situazione a situazione, e da persona a persona. Tipo con l’ex della mia migliore amica diradare le frequentazioni è stato un fatto assolutamente naturale e reciproco, anche con gli altri amici nostri più amici di lei.

    Per quanto riguarda: “@E se l’ex è riuscito a cancellarmi in poco tempo dopo 2 anni di rapporto, come mai questo suo amico è rimasto così affezionato a me?”… sono due persone diverse, che c’entra? Una cosa non esclude l’altra, scusa…
    Uno si affeziona e sente affinità con gli pare…
    il tuo ex non può fungere da parametro.

    a me il problema non sembra tanto del perché lui ti chiama, quanto del disagio che la cosa forse ti dà.
    perché forse avresti preferito chiudere con il passato, e invece in qualche modo questo amico tiene aperto un filo con il passato, pur non parlando mai dell’ex.
    (non ne parla, ma sai che lo frequenta).

    A me, ripeto, che il tipo chiami, se eravate amici già prima, e vi trovavate in sintonia già prima, non sembra una cosa stranissima. Forse essendo timido gli dispiaceva perdere un’amicizia?

    Per quanto riguarda il fatto che le ex degli amici sono bruciate ecc… bhe, anche io penso la stessa cosa, però è anche vero che nella vita non si può mai sapere. Se lo dice troppo spesso potrebbe sembrare una “excusatia non petita”? (come si scrive? mi pare così…)

    Il tuo istinto, mi pare, ti dice comunque che questa situazione per qualche motivo non ti sconfinfera…
    forse semplicemente non ti interessa sentire questa persona, ma ti secca quasi tenerla fuori perché non sembri che lo fai solo perché è amico del tuo ex?

    A me il punto sembra tutto lì, nella voglia di sentirsi o meno. Nel caso vi sentiate, sentitevi come Raganella e Lui, fuori dai ruoli che avevate ieri.

    Spero di non averti confusa di più, ho guardato le cose da più lati, facendo ipotesi :O

  9. 69
    Rag3 -

    Grazie a Stella88 e a Luna per i loro pareri. Ovviamente anche gli altri se vogliono possono intervenire: uno scambio di idee mi sarebbe utile.
    @ Luna hai centrato il problema: io non so se sentirsi o meno abbia un senso e però non vorrei allontanarlo facendogli credere che lo faccio perchè è amico anche dell’ex…alla fine darei troppa importanza all’ex e non mi va.
    Alla fine quando M. (questo amico) mi chiama, non parliamo di niente di particolare…però boh…sento che non ha molto senso continuare a sentirsi.
    Se il mio ex si sentisse così regolarmente con una mia amica a me darebbe fastidio perchè ci vedrei qualcosa di strano, non so.
    Cioè io non riesco ancora a vederlo come “M” ma come “M l’amico del mio ex”, non riesco ancora a fare questa distinzione.
    Perciò non mi sento così a mio agio quando gli parlo, non mi ci confido perchè ho sempre paura che, essendo amico suo, possa andargli a riferire qualcosa.
    Poi, nessuno di voi ha avanzato l’ipotesi che magari il mio ex potrebbe ricorrere a lui per avere mie notizie…insomma lui sa che ci sentiamo e secondo voi se lui chiede qualcosa a M., quest’ultimo non gli risponde?
    Insomma, questi due sono amici…non parleranno mai di me?
    Boh, a me sembra strano.
    Perciò mi chiedo se abbia senso continuare quest’amicizia con M. considerando che non mi sento a mio agio, come ero prima, nel parlargli della mia vita…
    Forse è meglio chiudere ogni rapporto.
    C’è da dire che quando col mio ex ci lasciammo per la prima volta, l’anno scorso (lì però era stata una mia decisione), M. rimase comunque in contatto con me e anzi spesso mi diceva che non bisognava escludere che saremmo tornati insieme. Invece stavolta, pur essendo rimasto in contatto con me ancora, non mi parla mai dell’ex, salvo una volta in cui capitò il discorso e mi disse che secondo lui io sbagliavo a pensare che il mio ex si fosse rifidanzato, dopo di me e non era così.
    Boh, non lo so…ripeto, forse è meglio che chiudo i contatti con M…in fondo lui è piu’ amico dell’ex che amico mio…cosa abbiamo in comune? mah..

  10. 70
    Luna -

    (con l’ex della mia migliore amica non parlo di lei, volevo dire… tra tutti questi amici, ex, parlare di lei e non parlare di lui, mi sono incasinata, ahahaha!!!)

    AGATA: non lo sai se sono una bella persona, magari tiro ai piccioni con la fionda (scherzo, ovviamente… però non sono il saggio della tribù, nè ho la barba lunga (meno male, ci mancherebbe solo quello, ahahah) e sto sulla montagna… 🙂
    dico l’ovvio, per scherzare, e per sdrammatizzare un po’.
    Se non fossi anch’io in viaggio (eccome!) non sarei qui, e ci sono arrivata che stavo di mer…
    Non confondere l’espressione verbale vivace, magari, l’empatia, il fatto che sia più facile analizzare le cose quando, per un attimo, si esce da se stessi, con la saggezza.
    Siamo tutti saggi, e fragili, nello stesso identico modo.

    “E’ bella la sua nuova compagna, è come lui ha sempre desiderato che io fossi e che per meccanismi inconsci forse non sono mai voluta essere”.
    Sai tu, ma mi sembrano pensieri che fanno male e basta, senza senso. Che cercano per forza una mancanza, un motivo per cui uno se ne va. Non conosco bene la tua storia, ma una cosa è certa: ci sono storie in cui uno/a se ne va anche se l’altra/o
    fa i balletti greci.

    Non torturarti dietro ad un falso problema, per favore.
    Se poi pensi che tu, per te, potevi amarti di più e meglio, hai l’occasione (appena questa fase acuta di dolore sarà scesa un po’) di farlo, ma non cadere in paragoni senza senso.
    Bella o non bella non c’entra, lo sai anche tu.
    Potrebbe essere anche una bruttissima donna. E allora ti diresti: “come ha potuto lasciarmi per una che non vale la pena da nessun punto di vista?”.

    Lo penserei anch’io al tuo posto, sono sincera, ma siccome adesso guardo da fuori ti dico, altrettanto sinceramente, mano sul cuore: Falso problema, Agata, mi credi?

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