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Come si ricomincia da zero a 35 anni?

Girano sui blog e libri di crescita personale esercizi che ti promettono di farti comprendere chi sei e qual è la tua strada, ma a patto che sei sincero e onesto mentre li svolgi. Sono già consapevole che passo troppo tempo a preoccuparmi di cosa fare da grande, che dedico troppo poco tempo a divertirmi e svagarmi e viaggiare e che se un giorno potessi tornare indietro vorrei vivere diversamente questo tempo, con meno preoccupazioni, meno pianificazioni e più attuazioni. A quasi 35 anni la confusione in realtà lascia spazio alla ricerca delle possibilità concrete che possono esistere per riuscire a crearmi un futuro, anzi un presente, trovare un modo per poter vivere da grande, pagare un fitto, avere un minimo di prospettiva. Dopo lo studio e tanto precariato cerco qualcosa di diverso e il pensiero che forse nel mondo di oggi potrebbe non esistere diventa la miccia che innesca un circolo vizioso, un labirinto senza via di uscita. Questo pensiero, apparentemente negativo, non nasce da un atteggiamento pessimistico ma dal fatto che le persone, in carne ed ossa, che mi circondano hanno storie di vita che dimostrano una certa realtà. Esempi di persone che “ce l’hanno fatta” sono in realtà casi dove il punto di partenza era già molto diverso dal mio, non era un punto zero, perché iniziare da zero forse è possibile, ma riuscire ad arrivare a quel minimo sufficiente desiderato non è altrettanto scontato. Ad esempio, se voglio partire da zero per diventare un “regista”, posso farlo; ma arrivare al punto di diventare un regista che ci campa è altra storia, senza considerare la variabile tempo che a una certa età ha un peso diverso rispetto a quando hai 20 anni. Coloro che invece sono effettivamente partiti da zero e lo hanno fatto con le loro uniche forze, perché erano soli, non sono arrivati a un punto di soddisfazione e sono, mai come oggi, in perpetua difficoltà. Quando si dice che i soldi vanno dove stanno i soldi, forse significa questo. Queste considerazioni hanno origine nelle esperienze personali. Tutto questo non da stimoli, la realtà oggi è poco stimolante e la nostra serenità è continuamente minata da fenomeni da baraccone che saltano da un social a un altro con effimeri contenuti e ti tentano, ma che di fatto dicono tanto e non dicono niente, se non rispecchiare una grande capacità di vendita e persuasione. Sono alla ricerca di una strada da percorrere, valori e obiettivi li ho cercati per tanto tempo e trovati, ma non sono mai riuscito a trovare il modo di dar loro forma in senso strettamente lavorativo e oggi sono paradossalmente disposto a metterli in secondo piano pur di raggiungere uno stato di vita minimamente “adulto”. Ho una laurea umanistica presa con il massimo dei voti, tante esperienze di lavoro, tanti sogni e tanta voglia di fare e quando ero più piccolo mi sentivo spesso dire che avrei fatto strada, ma oggi sarei disposto a lavorare in una fabbrica come operaio (con il massimo rispetto per la classe operaia) in una città con un costo della vita sostenibile, pur di mettere a riposare il cervello ossessionato dalla ricerca. A trovarlo un lavoro da operaio. Probabilmente se questo accadesse e cioè quando il tormento ossessivo di questa spasmodica ricerca sarà finito, potrei ritrovare me stesso e i valori verrebbero a galla come boe trattenute a fondo, perché incatenate a massi troppo grandi e troppo inutili, ma presenti. Come si spezza questa catena? Intanto il tempo passa.

Lettera pubblicata il 29 Aprile 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 33 commenti

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  1. 1
    Angela85 -

    Ciao nicola mi ha colpito molto la tua lettera.ho la tua stessa eta e ho una laurea umanistica che purtroppo nn e’servita a fare il lavoro x cui ho studiato e fatti corso di crescita personale che e’stata una fregatura. Vivo il tuo stesso disagio e nn sei pessimista ma reallista.in italia nn ce lavoro e sopratitto il lavoro x cui hai studiato nn te lo fanno trovate e poi solo con certi titoli di stidio si lavora ma nn tutti siamo portati a fare l ingegnere o il medico. Anchio sono tormentata x ilpresente e futuro lavorativo.non sei l unico a dover ripartire da zero.ti faccio un gran imbocca al lupo.

  2. 2
    Esther78Myself -

    Perché mai non dovresti ricominciare? Si incomincia così: che cosa vuoi?

    quando hai stabilito che cosa vuoi, comincia a visualizzarlo nella tua mente ed innamoratene. non puoi forzare la volontà altrui, ma puoi far accadere quella cosa focalizzandoti su come starai bene dopo averla ottenuta.

    non immaginare cose negative ma solo positive. sogna il reddito che vuoi. o il lavoro che vuoi. sogna l’uomo che ti starà accanto. io ti assicuro che quello che desideri davvero, accade, se sei disposto a lasciar andare te stesso e ad abbandonare ciò che non vale, per esso.

    vuoi un lavoro? vuoi lavorare? che cosa vuoi fare ogni giorno? vuoi guadagnare? quanto vuoi guadagnare? tutto è possibile nella tua vita. vuoi una donna? benissimo. allora, ricorda: le uniche cose che non puoi far avverare son il controllo della volontà altrui e delle loro azioni volontarie: tutto il resto è possibile, e circostanziale.

  3. 3
    Nicola G. -

    Questo post è stato pubblicato per errore, in quanto lo avevo salvato in bozza e forse, senza accorgermene, l’ho mandato in revisione. Ora che già ci sono due risposte lo lascio pubblicato.
    @Angela85: crepi il lupo. Spero che prima o poi troveremo la nostra strada.
    @Esther78Myself: fai molta attenzione agli stregoni che al giorno d’oggi sono mascherati da falsi guru o cose simili. Per la cronaca, sono 10 anni che cerco un buon lavoro e serio e non lo trovo. Buona vita.

  4. 4
    glosstar -

    Una noiosissima lettera ridondante di luoghi comuni e magnete di attrazione per tutte le sfighe cosmiche che vibrano nell’universo.

    Hai una paura fottuta di diventare grande e allora resti un umano in embrione. Di certo colto, ma che non vuole a prendersi in mano l’onere di vivere. Hai 35 anni e sei gia morto.

    Hanno più coraggio i pezzenti che attraversano il Sahara e mettono la loro vita nelle mani dei trafficanti di esseri umani nella speranza di un futuro che spesso sarà comunque di merda.

    Tu almeno hai una laurea. Usala per trovare i motivi che spingano anche te a salire su un barcone e lascia un paese dove a 35 anni ci si sente già morti.

    https://www.youtube.com/watch?v=7BRrvPQzTwE

  5. 5
    Sibella -

    io sono un caso a parte ma in negativo, la mia ossessione è un’altra, ho un lavoro, una piccola azienda familiare che ho ereditato da mio padre anche se questo lavoro mi fa letteralmente schifo, nella mia vita ha funzionato come un paracadute difatti ho preso una laurea in tutt altra materia dopo anni di fuori corso, e ,per farla breve non ho concluso un caxxo un pò per pigrizia e forse anzi senza forse per incompetenza mia, cosi decisi di tornare all’ovile e di prendere in mano l’azienda di famiglia, non muoio di fame ma nemmeno mi arricchisco. Mi sento vuoto piatto, affronto la sfida lavorativa senza mordente, senza quella voglia di arrivare in alto e quindi di rischiare, nessun investimento da quando ho le redini. Incredibilmente l altra faccia della medaglia della mia vita è un continuo rosicare, ho una marea di amici che invece vanno a gonfie vele, addirittura uno di loro ha aperto due attività a New York e soldi a palate. Ne ho davvero tanti che partendo da zero sono riusciti…

  6. 6
    Sibella -

    ad arrivare molto in alto, ma davvero in alto. Questa cosa purtroppo mi ha anche fatto allontanare da loro, non so perchè è dipeso da tante cose ma sapete quando andate a prendee una birra e questi parlano e parlano dei loro movimenti successi obbiettivi, e io sono li con il braccio poggiato al bancone ad annuire. A volte mi sentivo cosi inadeguato, diverso e anche idiota! La stessa cosa capita con altra gente che come dici tu ce l’ha fatta, mi blocco mi sento di non poter dire nulla, al solito, inadeguato, e tutto questo mi condanna a un continuo pensiero sulle mie scelte su tutti sti caxxo di errori che ho commesso e vedo gli altri si sempre gli altri migliori di me, ma infondo forse lo sono, e non mi resta che sognare, in un cambiamento in un’occasione che forse mai arriverà, perchè probabilmente non saprei coglierla. Che brutta sensazione vivere cosi. Mi sono un pò sfogato anche io è la tua lettera e non ho saputo consigliarti nulla. Un abbraccio…

  7. 7
    Esther78Myself -

    NIcola, ti ho descritto me stessa e la mia vita. quello che ti ho detto è ciò che sono io . sono nozioni mie di vita. non le ho apprese da nessuno, ma le ho sperimentate ed addestrate da quando ero piccolissima.

  8. 8
    white knight -

    Forse i “30 anni e dintorni” sono un po’ come il periodo delle medie, ossia un’età di passaggio dove sei troppo giovane per certe cose ma troppo vecchio per altre. E finisci con l’essere nè carne nè pesce, con annesse frustrazioni e crisi. Specialmente se alle spalle non hai una situazione rosea sui vari piani (economico, relazionale, ecc.).
    Però come tutti i periodi di transizione passa, e con esso anche i relativi sbattimenti. La preoccupazione del “dopo” potrebbe comunque accompagnarsi alla speranza di un “dopo migliore”. E col tempo, la pazienza e l’evolvere delle situazioni troverai la quadra. Fai del tuo meglio sempre e comunque, ma sappi che il destino è ineluttabile. Il che può essere fonte di maggior preoccupazioni. Ma anche di maggiori opportunità.

  9. 9
    Isa -

    Ciao Nicola. Hai un modo pacato di scrivere, ti immagino una persona che ama parlare, più che altro. Staresti bene in un centro per anziani, animatore per anziani o qualche organizzazione umanistica.
    La risposta di Esther non mi piace, rispecchia quello che hai detto tu sui guru moderni. Tempo fa mi sono sforzata a pensare che con un lavoro fisso avrei potuto ricominciare una vita serena, sport, corsi di vario tipo, ecc. ma invece ho ottenuto l’esatto contrario. Ora sono senza lavoro e manco ho la voglia di cercarne un altro. Purtroppo il sars-cov2 mi ha frenato la possibilità di frequentare qualche corso e di fare una vacanza libera-mente, di cui avevo bisogno. Invidio chi dice “ho capito fin da piccola/o cosa volevo fare da grande” o chi ha un lavoro fisso da tanto. Ho un’amica che ha cominciato a lavorare a vent’anni e quindi potrà andare in pensione e godersela. Boh, magari prova a fare volontariato in Italia come insegnante in posti disagiati.
    Ciao.

  10. 10
    Yog -

    Bisogna essere razionali.
    A 35 anni, con la tua laurea, al massimo vai a insegnare, solo che anche lì c’è il concorso, sennò ti strascini come un precario per tutta la vita a fare da baby sitter a quattro teppistelli.
    Sei fuori età per l’apprendistato professionalizzante, quindi nisba operaio.
    Nisba nemmeno per il VFP1 che ti avrebbe raddrizzato la schiena.
    Se hai bisogno di un reddito, fatti una triennale in materie sanitarie o fatti un corso annuale per OSS o un corso al patronato per fare il badante, di fame non muori, stai tranquillo, attualmente c’è richiesta di braccianti agricoli, almeno ti fai i contributi.

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