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Come esco da questa gabbia che ho costruito intorno a me?

Credo di aver finalmente capito e riconosciuto che soffro di solitudine, e anche di depressione. Ho quasi 23 anni, ma ho fatto esperienze lavorative e di vita, che mi hanno fatto raggiungere una maturità forse eccessiva. Non mi trovo coi miei coetanei, loro magari studiano, o stanno in famiglia, io invece mi ritrovo già col peso di una mia attività, che mi impegna 6 giorni su 7, mattina e pomeriggio. Non ho tempo quasi per niente. Ebbi una discussione che fece finire l’amicizia con l’unico vero amico che avevo. Ne ho altri, ma arrivato al finesettimana, nell’ultimo anno ho sempre messo scuse, non volevo vederli e di conseguenza hanno smesso anche di chiedermi di uscire. Non sento questo stimolo, uscire, stare insieme. Ritrovai voglia con una ragazza, anche lei come me, a marzo. Ma sono stato soltanto preso in giro, ero solo una distrazione per lei. Ho avuto possibilità di frequentarne altre, non ho problemi con le ragazze, o a voler rimediare uno svago. Ma non sono riuscito a uscire più con nessuna, ho perso anche quello stimolo. L’ultima oggi: ragazza carina, qualche anno meno di me, mi scrive sul social facebook, mi chiede di uscire. Rifiuto. Non ho voglia, seppur lei sia molto bella, e potrei anche passare momenti piacevoli diciamo, non ho nessuno stimo. No. La sera torno a casa e evito di pensarci, e vado avanti. Ma ci sono momenti, come quello  che oggi mi ha portato a scrivere qui, dove il pensiero della mia solitudine mi invade, mi toglie le forze, non riesco a far nulla.  Non lo so… Mi chiedo… Se oggi, a 23 anni sono ingabbiato così, in una vita solitaria, un lavoro solitario… Cosa succederà in  futuro? Chiunque dirà: c’è tempo, sei giovane, non disperarti. Non sono disperato, ma forse rassegnato. Mi piacerebbe avere una mia famiglia un giorno, ma non credo sarà possibile. A meno che tra qualche anno non riesca a cambiare vita e ricominciare. Si, ho una famiglia: genitori divorziati, fratello sposato. E quando in passato ho cercato, provato a mandare segnali del mio malessere, nessuno ha fatto nulla. Io non sono il tipo di persona che si confida, è inutile. Qui nessuno mi conosce, nessuno saprà mai chi sono, posso sfogarmi. Come faccio? Come posso tornare a vivere? Tolta la parentesi con quella ragazza, è un anno che, nel mio tempo libero, non esco con nessuno con nessun amico, nessuno. Non ne ho voglia, mai. Ultimo esempio domenica: un amico mi chiede di andare al lago con liui altri suoi amici. Invento una scusa, resto a casa sul divano. Voglio sempre stare solo. Ho qualche amico a cui scrivo: ma se non scrivo io, nessuno mi cerca mai. Nessuno che mi chieda: come stai? Va tutto bene? Mai.

Sarò anche maturo, ma non so niente della vita ancora… Quindi chiedo a persone più esperte, magari a chi ha vissuto una situazione simile… Come se ne esce? Perchè io non ho la possibilità di conoscere qualcuno a lavoro, ne fuori, ne amici di amici. Quindi, come esco da questa gabbia che io stesso ho saldamente costruito intorno a me?

Lettera pubblicata il 11 Luglio 2017. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Angwhy -

    caro Gianluca come tutti quelli che scrivono queste lettere hai ammesso senza accorgertene che tu stesso non hai una gran voglia di frequentare il prossimo.vorresti che ti cercassero loro,ma non lo fanno,quindi o ti adegui o stattene per i fatti tuoi che è anche meglio.però trovati qualcosa da fare e a 23 anni a me viene in mente solo una cosa,quella che hanno tutte.vedi tu.

  2. 2
    Regina Incoronata di Splendore -

    Gianluca, tu vuoi uscirne?

  3. 3
    Aloneinthedark -

    Anch’io ho paura di rimanere solo e di non riuscire a crearmi una famiglia. Purtroppo i ragazzi morigerati, onesti e lavoratori, non vengono molto considerati dalla società moderna, i miti di quest’epoca, sono tutti avanzi di galera, tatuati e muscolosi. Le persone semplici e sincere sono relegate ai margini sociali. Consigli non saprei dartene, perché siamo sulla stessa barca, però noto che sono in sofferenza quando ho paura di restare solo per sempre, invece nei periodi in cui sto bene da solo, sono sereno. Queste due fasi però non sono da me controllabili. Ti posso dire che io esco pochissimo con gli altri, perché ne soffrirei, mi spiego meglio, quando sei in un gruppo devi comportarti in un certo modo, dire certe cose e uniformarti alla massa,queste sono cose che io odio, perché vado sempre controcorrente e vengo visto come quello strano, quando invece sono loro che non hanno personalità. Però dopo queste serate mi sento sempre piuttosto male, quindi anche io preferisco evitare di uscire a volte. Non riesco a barattare la mia unicità con la loro uniformità,io non sono un prodotto fatto in serie come loro. Però ti ripeto le persone hanno paura di chi pensa in modo diverso, di chi agisce in modo diverso.

  4. 4
    Christian -

    La tua situazione ha un nome ” Ansia sociale ” potresti andare da uno psicologo dato che ti crea disagio visto che l’essere umano è un animale da branco e sente la necessità di circondarsi di suoi simili. Ti consiglio un clinico comportamentale. Ne uscirai ,stai tranquillo. Lascia perdere i deliri pseudofilosifici che sicuramente leggererai tra le risposte. Io ho lasciato perdere la vita sociale ma è stata una mia scelta. Sei un po depresso ma nulla di grave.

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