Ci amiamo, ma non vuole lasciare il suo fidanzato
di
Ms
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Crociato, forse odiarla no ma smettere di stimarla e di provare affetto per questa persona penso sia umano dopo gli eventi successi e le modalità…eppure nonostante questo mi sento legato a lei.
Sui limiti di cui non ha colpa non condivido perché vuol dire giustificare il suo atteggiamento che secondo me sono ingiustificabili…si tratta cmq di una ragazza grande e vaccinata che sapeva benissimo che tenere il piede in due scarpe così a lungo avrebbe creato delusione e scontentato un’altra persona senza tener conto dei sentimenti altrui.
Dan, se ci rifletti però, cosa te ne fai di una persona che non ti sceglie davvero o che ti sceglie a metà?
Queste persone, incapaci di crescere, piuttosto che compiere una scelta matura, preferiscono tenere gli altri in un limbo, fregandosene di far loro del male.
Con la scusa del libero arbitrio, fingono per comodità di non vedere la sofferenza altrui e pensano che finché resti lì, significa che per te va bene così.
La relazione di coppia è uno dei pochi spazi che meriterebbe di essere vissuto a pieno, non facendo compromessi, mentre queste persone sono egoiste, fanno solo i loro interessi.
Grazie per il riscontro, che mi ha permesso di confermare quanto già pensavo su una delle sfaccettature della mia difficoltà a nutrire risentimento.
Diversa da quella suggerita ma giunta di rimbalzo nel confronto…
Serpico, le tue sono parole giustissime…infatti razionalmente non dovrebbe essere difficile dimenticare una persona che ti ha trattato in questo modo non scegliendoti e lasciandoti come se fossi stato un oggetto.
Se mi guardo indietro realizzo che in questa storia i momenti di sofferenza superano di gran lunga i momenti belli, eppure nonostante ciò la mancanza che sento di lei è tanta e guardo tutto con nostalgia. Lo so, è irrazionale, serve solo tempo per elaborare.
Rossana, anche tu hai difficoltà a provare risentimento verso una persona che ti ha fatto del male?
DAN,
sì, in linea generale sono quasi del tutto incapace di odiare.
In alcuni casi provo frustrazione e rabbia, ma non duraturo risentimento.
Questo potrebbe essere comprensibile con amici e parenti a cui si è legati da forti affetti. Meno con persone pressoché sconosciute. Purtroppo per me, credo di essere incline a conservar loro un mimimo di stima se li considero più intelligenti della media.
Non posso odiare i partner con cui ho trascorso un terzo di vita innanzitutto perché con entrambi ho goduto di anni belli, e poi, anche perché penso sia giusto condividere con loro le responsabilità per non aver raggiunto del tutto gli obiettivi desiderati.
Non dico che sia facile, anzi, nel terreno dei sentimenti è molto difficile essere razionali, chi non ci è passato?
Quello che voglio dire è che le relazioni possono portare a qualcosa di contro intuitivo, perchè una dimensione così importante deve trasformarsi in una pattumiera emotiva?
Se fossi il recruiter di un’azienda, assumeresti mai qualcuno che si presentasse dicendo: “vengo a lavorare qui perché dall’altra parte mi hanno cacciato. Li stavo benissimo e mi impegnavo molto, mentre qui spero solo di tirare a campare e non ci metterò lo stesso impegno”.
Nel rapporto di coppia invece accettiamo tutto questo e ci infiliamo in una zona fumosa che non ha alcun senso di esistere.
Questa ragazza sicuramente ti usava come stampella, andando a colmare alcune mancanze, ma non trovando in te tutto ciò di cui aveva bisogno.