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Abitare da sposata vicino i miei genitori. Decisione sbagliata!

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Lettera pubblicata il 6 Luglio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 19 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    iosonoleggenda83 -

    Si vede che sei molto turbata. Credo che la cosa migliore da fare sia mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Sedersi attorno ad un tavolo e discuterne, credo che a qualunque genitore non piaccia vedere la propria figlia soffrire. Ciò che tu scrivi qui è quello che devi dire ai tuoi. Questa è la tua vita e nessuno si deve intromettere. Solo perchè ti ha sistemato cosa si crede il padrone della tua vita? Pagagli l’affitto!

  2. 12
    Denni -

    Hai sicuramente sbagliato a spenderci soldi in mobili allacci ecc. era meglio che ti pagavi un affitto

  3. 13
    Luna -

    Ciao. Ho anche io un esperienza simile, ma non del tutto alla tua.. La situazione di ansia che vivevamo io e la mia famiglia mi ha portato a fare questa scelta e oggi, dopo giorni di liti con i miei genitori sia per l educazione dei miei figli, sia per le pretese assurde da parte loro in momenti davvero pesanti per me e i miei figli, sono qui a pensare e ripensare che forse non ho fatto del tutto bene. Mi pesa l’idea di non poter esser piu libera e indipendente da giudizi nei miei confronti, da pesi e obblighi perche cmq hanno pagato loro la casa. Se potessi tornare indietro penso che lo farei… Non vorrei sentirmi in gabbia insieme alla mia famiglia… Speriamo bene…

  4. 14
    Francesco -

    Non lo fare assolutamente!
    Rovinerai il rapporto con tuo marito e con la tua famiglia. Devi stare in pace sola con tuo marito.

  5. 15
    Klim -

    I parenti dovrebbero stare distanti dal matrimonio, se non per le canoniche visite festive di famiglia. In gran parte dei divorzi, guarda caso, ci sono dietro i suoceri ad alimentare i problemi e i “consigli” da entrambe le parti. Ognuno ha il diritto di vivere la propria vita e il proprio matrimonio come meglio crede, l’errore più grande è andare a vivere presso i parenti di uno dei due.

  6. 16
    Max -

    Sono anch’io dell’idea che quando due si sposano dovrebbero evitare un eccessivo contatto con le famiglie d’origine. Il fatto però è che quando ci sono dei problemi o degli eventi cruciali, la società sembra spingere le famiglie proprio a riunirsi. Ad esempio, se ci sono dei figli l’unico modo per avere aiuto se i genitori lavorano entrambi è il ricorso ai nonni, poiché i servizi di assistenza all’infanzia o non ci sono oppure costano un patrimonio. E per converso, se un genitore anziano sta male, la prima cosa a cui tutti pensano è che debba essere il figlio, o più frequentemente la figlia, a doverlo assistere, magari prendendoselo a vivere in casa o comunque dovendo farsi carico delle sue necessità sia mediche che burocratiche. Secondo me, a livello sociale occorrerebbe la creazione di un sistema simil-scandinavo, nel quale lo stato provveda agli aiuti che occorrono, se non gratuitamente almeno a prezzi accessibili, e i rapporti familiari non si intrattengono per necessità.

  7. 17
    Max -

    Peraltro, anche dal punto di vista economico la situazione contingente l’emancipazione non la favorisce proprio, poiché con le condizioni attuali di lavoro precario e sottopagato, una coppia giovane, soprattutto se con figli, trova enormi difficoltà a organizzare una vita autonoma (pagare affitti, comprare case ecc.), per cui il ricevere l’aiuto dei genitori o l’andare ad abitare in una casa già in possesso di una delle due famiglie è cosa che fa molto comodo, per non dire, in alcuni casi, indispensabile. Occorrerebbe un po’ di umiltà da entrambe le parti: i genitori dovrebbero ricordarsi che la vita dei figli è la loro e non dovrebbero condizionarla facendosi forti dell’aiuto che offrono, ma per converso i figli (e soprattutto i generi e le nuore) dovrebbero mostrare gratitudine e rispetto verso le persone più anziane, rivendicando il diritto di vivere come desiderano ma trattando comunque i familiari con il dovuto riguardo, senza spigolosità che non portano a nulla.

  8. 18
    Klim -

    Max, se da sposati si va ad abitare dai genitori/suoceri, solo per mero aspetto economico, meglio lasciar perdere già in partenza, non si avrà la libertà di vivere il matrimonio in maniera spontanea, sempre condizionati da chi sta aiutando finanziariamente, senza possibilità di contraddittorio perché: 1) sono parenti e non c’é quel distacco obiettivo che permette di dire/fare quel che si desidera 2) se i parenti aiutano con i soldi si riservano anche il diritto di mettere il naso nella coppia 3) spesso i genitori/suoceri risentono di una certa “gelosia protettiva” verso i figli, seppur adulti, e inevitabilmente prima o poi manifestano dei risentimenti verso il genero o la nuora 4) non meno importante la privacy di coppia. Si fa visita alle famiglie d’origine, quando ci sono le festività e di tanto in tanto, ma per il resto dell’anno indipendenza assoluta. Se una coppia si sposa dovrebbe vivere secondo le possibilità, ma non dalle famiglie.

  9. 19
    Max -

    Klim, sono ovviamente d’accordo, anzi d’accordissimo, con quello che affermi tu. Ma se leggi i miei due contributi precedenti, che già dicono tutto, comprenderai come ciò che tu auspichi sia, spesso, più facile a dirsi che a realizzarsi. A mio avviso occorrerebbero due rimedi a tutto questo: 1. Una differente organizzazione economico-sociale che renda i figli adulti il meno dipendenti possibile dai genitori; 2. La capacità delle neo-coppie di non lasciarsi ingolosire dalle grandi profferte fatte loro dai genitori/suoceri poiché queste, in molti casi, si trasformano in polpette avvelenate chhe rischiano di minare l’equilibrio di coppia e di famiglia.

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