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20 anni, timidissimo e senza amici

Ciao a tutti sono un ragazzo che sta passando i sei anni più brutti della sua vita. Vorrei servirmi della vostra attenzione per sfogarmi dal momento che mi sono sempre tenuto tutto dentro e credo di essere arrivato al limite della sopportazione. Tutto è iniziato in prima liceo, ma prima voglio accennarvi l’ultimo bel periodo che ho passato: le medie. Le medie per me si possono riassumere nelle parole STUDIO, AMICIZIA E FAMIGLIA. Alle medie sono stato il ragazzo perfetto ( a parte per il fisico, infatti mi duole ammettere di essere brutto), ero il primo della classe, studiavo tantissimo, avevo dei buoni amici, avevo molta autostima ed ero fiero di me. Ricordo ancora il prof che spesso leggeva in classe i miei temi e si complimentava con me di fronte a tutti ( cosa che mi faceva inorgoglire non poco), o quando in autobus durante le gite più di un compagno mi chiedeva se potevo sedermi vicino a lui. Ero già all’epoca timido, ma era una timidezza ancora nella ‘norma’ che non mi impediva di vivere a pieno la vita.  

Tutto questo sparì in prima liceo. Ricordo ancora il primo giorno di scuola: entro in aula, cerco un banco libero, mi siedo e mi guardo intorno, mi accorgo che sono l’unico a non parlare con qualcuno e vedo che la gente si è già unita a gruppi a ridere, scherzare, come fossero amici di vecchia data. È in quel momento che la mia timidezza, che mai fino ad allora dovette affrontare una situazione del genere,  mi gioca un brutto tiro e faccio quello che non avrei dovuto fare, ossia non agire. Da quel momento ho smesso di vivere, mi accorsi che più passavano i giorni e più era difficile attaccar bottone. Passavo i giorni seduto al mio banco, senza sapere cosa fare all’intervallo, dal momento che non avevo nessuno con cui parlare o fare qualcosa. I momenti più brutti diventarono, ironia della sorte, le gite: tutto il resto della mia classe, anche quelli più asociali, avevano almeno una persona con cui sedersi vicino, io no e in quelle occasioni mi accorsi di essere tremendamente solo, e cosa facevo? Mettevo le cuffie, mi rintanavo nella musica e mi siedevo il più lontano possibile dagli altri, per non farli accorgere che ero seduto da solo. Spesso infatti c’erano dei miei compagni che per pietà mi invitavano vicino a loro, ma non capivano che la loro pietà e compassione mi mettevano ancora più in imbarazzo.

È in questi momenti che ti accorgi del valore di una cosa solo quando la perdi; io ho perso gli amici e mi sono accorto che senza di essi non vivi, ma sopravvivi.  Il mio prof di italiano un giorno si mise a parlare dell’amicizia e affermò che una persona non può vivere senza nemmeno un amico…  beh come dargli torto… 

Cominciai a soffrire questa situazione, che mi portò lentamente ad odiare la scuola e i miei professori. Il primo anno lo finii con ottimi voti ( ero ancora una volta il primo della classe), ma fu l’ultimo, infatti dal secondo in poi i miei voti calarono, arrivarono le prime insufficienze e diventai un normale studente, da studente modello che ero.  Il fatto è che non mi importava più di nulla, vedevo ormai tutto grigio. Anche il mio carattere peggiorò vistosamente: divenni sempre più timido, mi accorsi di cambiare atteggiamento e tono di voce a seconda della persona con cui parlavo, persi completamente la fiducia in me stesso. Ricordo che durante le interrogazioni la mia ansia saliva a tal punto che anche quando sapevo la risposta alcune volte non riuscivo a rispondere e facevo finta di non saperla pur di non parlare. Fuori dalla scuola cominciarono i primi momenti di bullismo/presa in giro nei miei confronti da parte di altri ragazzi, che sono terminati l’anno scorso (quando ero in quinta) in un modo inaspettato e doloroso: preparatevi…. ebbene un ragazzo molto più piccolo di me( era probabilmente di prima o di seconda) si mise, di punto in bianco  a prendermi in giro, probabilmente per farsi figo di fronte ai suoi amichetti (avrà capito dal mio aspetto che ero totalmente innocuo e adatto a lui per farsi vedere), in un autobus pieno di persone che inevitabilmente si sono messi ad osservare la scena e probabilmente (non ne sono sicuro in quanto in quel momento non stavo pensando a quello) si misero a ridere di me. Io non ebbi la forza di rispondergli e arrossii immediatamente. Potrei andare avanti a raccontarvi altri momenti imbarazzanti della mia vita scolastica, ma credo che abbiate capito più o meno l’ameba che sono diventato. Perchè ho scritto tutto questo? Per sfogarmi ma soprattutto per sapere se sono l’unico a vivere una situazione catastrofica come questa o se c’è qualcun altro. A chiunque cerchi di confortarmi con frasi come: prova ad andare in palestra, a fare volontariato e attaccar bottone ecc. dico che non riuscirei a farlo dal momento che ho provato più di una volta con risultati fallimentari, piuttosto volevo sapere se c’è qualcuno, alla luce di un passato e presente simile al mio, che voglia diventare mio amico. Se qualcuno mi risponde che sul web non troverò mai degli amici, io dico, controcorrente, che solo sul web puoi trovare gente che soffre come te e che è più propensa ad ascoltarti per aiutarsi a vicenda. 

Concludo col farvi un rapporto di quello che sono ora. L’anno prossimo mi iscriverò ad una facoltà universitaria, nel frattempo passo le giornate chiuso in casa, dal momento che non ho nessuna scusa per uscire. 

Non ho Facebook, Twitter e robe varie e potete benissimo capirne il motivo..  l’unica speranza che mi resta è quella di iniziare una nuova vita all’università, ma la vedo difficile proprio perché non mi sento uguale agli altri e perché prevedo che dovrò mentire sul mio passato per farmi accettare, sempre se ce ne sarà la possibilità. 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto tutto il mio articolo, solo spero di non avervi annoiato troppo e di avervi tirato su di morale, consci del fatto che ora sapete che esiste una persona messa peggio di voi! 🙂

Lettera pubblicata il 25 Aprile 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 19 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    Lamiavocesonoifiori -

    Ciao, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo, io ti capisco. Non ho mai espresso i miei sentimenti a parole verso una persona, nemmeno ai miei genitori. Scrivevo “ti voglio bene” su foglietti di carta per dimostrare il mio affetto e sottolineo “scrivevo” perchè adesso, non riesco più. Comunque, ero bravissima a scuola come te, i professori avevano spesso parole carine verso i miei confronti. Una volta, una prof scrisse sul mio compito affianco al mio voto: “Non so più che metterti! Non esiste un voto più alto di dieci!”
    Nonostante i gravi problemi che vi erano in casa, riuscivo andar bene a scuola. Poi, c’è stato un evento traumatico e da lì, mi sono bloccata e sono andata sempre più in discesa, come è successo a te. Come mi sono salvata? Ho iniziato a scrivere su alcuni fogli i miei problemi, tutte le cose che mi ero tenuta dentro da piccola e mi sono sentita davvero bene alla fine. Libera da tutti quei pensieri che mi tormentavano. Poi, il grande passo è stato far leggere ad una persona questi fogli. Mi ha capita e mi bastava essere capita e ascoltata. Non volevo consigli o chissà cosa. Mi bastava. Poi, ne ho parlato a voce con mia madre e sto bene, adesso. So anche disegnare, anche i disegni mi hanno aiutato ad esprimermi. Prova a scrivere di te, rileggendo ciò che hai scritto capirai meglio la tua situazione e a studiarti, a conoscerti. Poi, dopo un mese, riscrivi le tue sensazioni e fai il confronto tra il prima e il dopo. Nel frattempo, tra il prima e il dopo, cerca di essere positivo, impegnare la giornata e vedrai che ti sentirai bene. Ci sono molti posti dove incontrare persone nuove. Penso proprio che all’università incontrerai persone con cui fare amicizia. Mostrati positivo e ricordati che per loro non sei la persona che sei stata alle superiori, non ti prenderanno in giro, sei una persona di cui non conoscono nulla, sei una nuova persona come loro lo sono per te. Se tu vuoi, puoi essere ciò che vuoi. Affronterai le giornate con forza. Trova la forza di parlare. Se ce l’hai fatta fin qui a sopportare tutte quelle prese in giro, ce la farai a dire un “Buongiorno” alle persone che ti troverai accanto. Prova ad aprirti a qualcuno! Ti aiuterà, fidati. Hai mai pensato che forse il blocco deriva da qualcosa di più grande del passaggio dalle medie alle superiori?

  2. 2
    Sofia -

    Ragazzo…con la vita di adesso ..la società di adesso e i ragazzi che ci sono adesso,ESSERE TIMIDI COME TE È UN BEL PROBBLEMA..non solo per le amicizie ma anche perché i timidi come te alla fine non vivono e non sanno affrontare la vita!
    In questa epoca devi già nascere con due “palle così”, devi essere già molto sveglio e saperti far valere e soprattutto avere un carattere forte,saperti difendere!
    Lo si dovrebbe già essere così alle medie e elementari!
    Purtroppo o sei così o soccombi!
    I deboli e i timidi in questa società se la vedono male e brutta perché appunto se sei così difficile riuscire a stare in questa società!
    Questa società è schifosa e malata,fatta dalla maggior parte di ragazzi e ragazze squallidi e delinquenti già da piccoli ( perché essere bulli è solo l’inizio della via per la delinquenza,) da genitori falliti incapaci di educare e crescere i figli,e da una classe politica pagliaccia e demenziale incapace di difendere i più deboli e far rispettare le regole!
    Pero'” poverini” i nostri politici sono troppo impegnati a fregarci i soldi e a rovinare l’italia…non hanno tempo per noi!
    He già caro ragazzo! Qui ognuno è da solo,con se stesso,con i propri guai e casini e ognuno deve sapersi rialzare da solo! Non è facile ma lo si deve fare!
    Io alle elementari ero molto chiusa e timida,io e altre tre ragazze eravamo sempre prese di mira…c’era tanta sofferenza in me,più che altro perché non ne capivo il motivo,perché i professori non ci difendevano e lasciavano passare le cose e più che altro PERCHÉ IO NON ERO CAPACE DI REAGIRE !
    arrivata in 4 elentare un fatto ..una affermazione grave sulla mia famiglia mi fece svegliare di colpo!
    Facendomi reagire con un bel schiaffo nei confronti di questa ragazza che aveva affermato certe cose!
    Non mi sembrava vero di averle dato uno schiaffo! Da li’è stato come se fosse scoppiato il vulcano nel vaso di pandora!
    Ho cominciato a cambiare carattere TOTALMENTE a sapermi difendere molto bene e spesse volte rispondevo male e a tono pure ai professori!
    Poi non mi sono mai più fermata e da li sono diventata sempre più forte e sempre di più in tutti i sensi nel parlare,nell’agire,in tutto!
    Ora so che Dovevo per forza di cose diventare così… Perché altrimenti non c’è l’avrei fatta a soppravvire a tutto l’inferno che ho dovuto affrontare nella vita!
    Le elementari erano solo il terreno fertile per quello che sarei dovuta diventare!

  3. 3
    Yog -

    Buaff. La fai troppo grande e hai una visione delle cose deformata. Partiamo dalla fine: lettere come questa non tirano su di morale affatto, semmai inquietano per niente. Io mi tiro su di morale se il resto dell’umanità se la passa bene, non se sta male. Dirai che sono un gran filantropo: non è così. Io sono contento se gli altri stanno bene perché se stanno bene non sfracassano i cabasisi a me. Tutto qui. Se non ti sei intergrato la colpa è tua e solo tua: è impossibile non trovare UNA persona a cui sedersi vicino quando si va in gita, perciò il problema sei TU e su di TE devi agire. Inutile che perdi tempo a cercare sul web spalle su cui piangere, non ti serve a niente; al limite chiedi ai tuoi di pagarti uno psicologo o un coaching comportamentale.

  4. 4
    Rossella -

    In genere le amicizie dei ragazzi nascono o non nascono per motivi legati al carattere, perché infondo il mastice dell’amicizia è la passione (per lo sport, per la pesca, ecc.). Invece la donna si lascia ispirare dalla persona e quindi si muove sulla scia di un sentimento di simpatia. Per quanto mi riguarda la simpatia è il canale privilegiato che mi porta ad appassionarmi ad una storia e quindi ad innamorarmi. Ma è possibile confondersi sull’amore, infatti ieri mi hanno fatto notare che stavo per commettere un errore. Perché appunto questa passione ti fa perdere di vista il tuo vero volto. Un’amica ti dirà le stesse cose di una sorella maggiore o di una madre. Non bisogna vivere le amicizie come un ostacolo per la realizzazione personale perché tante volte arriviamo a metterci in discussione più del necessario. Sì è vero, gli altri hanno le loro ragioni, ma prima delle ragioni, nostre e degli altri, viene l’io. Il resto si appiana con il tempo. Infatti tante volte è possibile tornare insieme. Ti consiglio di avere fiducia, le amicizie arriveranno! Un caro saluto 🙂

  5. 5
    Sofia -

    Quindi ragazzo!
    Datti da fare! Tira fuori le palle e il carattere!
    Non piangerti addosso..e non andare a pensare male ( tipo quando vedevi che ti invitavano a sedersi vicino a loro e te pensavi che era per compassione!)queste sono cose sbagliate che pensi tu!
    Se diventerai più forte e sicuro di te tutti ti apprezzeranno di più… E inoltre avrai il coraggio di ridere E scherzare e parlare con gli altri ! Essere notato e apprezzato dagli altri!

    Fatti forza e coraggio avanti!
    Impara a rispondere!
    Ti offendono e te ne dicono??
    Tu rispondi e digli il triplo peggio di loro!

    A me ormai tutto mi scivola….e dopo che ho detto il triplo di ciò che mi han detto .,.le offese o cose brutte non mi toccano minimamente… Come se non le avessero neanche pronunciate!

    Tira fuori il carattere….

    PARLA….RISPONDI…DIFENDITI….
    E ABBI CORAGGIO!

    SOLO QUESTO DEVI FARE….

    Poi diventerai forte…

  6. 6
    Cassandra -

    A me ste lettere fanno venire el famoro detto anca el mal del simioto!

    ffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff

    L’unico modo per venire fuori dalla propria timidezza cronica, è combatterla! Finché ti piangi addosso non risolvi niente.

    Chi ti prende in giro ti fa del bene, cerca di darti una smossa: o reagisci o soccombi.

    Scegli!

  7. 7
    Chris96 -

    Ciao di nuovo
    questo commento è rivolto a Yog
    premetto col dirti che non ho affatto gradito il tuo commento sotto vari aspetti. Partiamo dalla fine, dici che la colpa è solo mia ecc. e hai assolutamente ragione! La domanda che mi faccio è: c’era bisogno di dirlo?
    Credo che nel mio articolo si riesca a capire che me ne faccio una colpa, soprattutto sottolineando il fatto che per colpa della mia timidezza non sono riuscito a stabilire relazioni. Inoltre non mi sembra che abbia dato la colpa dei miei mali a qualcun altro.
    Mi dici che è inutile cercare sul web spalle su cui piangere, e perché è inutile? Dai una motivazione, altrimenti la tua frase diventa inutile. Io ho detto esplicitamente che il web permette di trovare altre persone come me, e questo mi consola eccome!
    Per quanto riguarda lo psicologo o robe del genere, ti dico che i miei hanno problemi BEN PIÙ GRAVI a cui pensare; io non ho mai detto loro come vivo la mia situazione, anche se ovviamente sanno benissimo che non ho amici e vita sociale, detto questo non voglio utilizzare i loro soldi per dei problemi, i miei, che al loro confronto sono un nulla.
    Affermi che il mio articolo è inquietante.. ADDIRITTURA!! semmai è deprimente!! Non sono mica un maniaco assassino che ha confessato i suoi crimini o robe del genere!!
    Come ultima cosa non ho capito il tuo ragionamento all’inizio: se ho capito bene a te piace vedere le persone felici così sei felice anche tu, altrimenti non vuoi che ti scassino i ‘cabbasisi’.. cioè? Non vuoi sentir parlare di gente che sta male altrimenti ti scoccia? Allora hai sbagliato a leggere il mio articolo…
    ultimissimo appunto: non è impossibile non avere una persona con cui sedersi sull’autobus, dal momento che ti ho appena raccontato la mia storia, e ti assicuro che non ti sto mentendo, del resto perché dovrei farlo in un articolo in cui decido di raccontare la mia vita e mentire?
    Ti ho detto tutto questo non perché non accetto critiche, (sapessi quante volte mi sono criticato io stesso!) ma perché accetto solo quelle costruttive.
    Ringrazio tutti gli altri che hanno risposto, a Sofia dico che hai ragione, dovrei tirare fuori le p***e, il problema è che è facile da dire, difficile da fare, altrimenti non avrei passato 6 ANNI come vi ho appena raccontato, comunque ti ringrazio perché so che vorresti aiutarmi.
    Infine pongo una domanda: qualcuno sa dirmi qualche forum o sito in cui possa trovare e dialogare con persone che abbiano i miei problemi?…

  8. 8
    Cassandra -

    Scusa una cosa: ma se sei già sfigato di tuo, invece di trovare altri sfigati per consolarti, cercherai gente con le palle che ti insegni a venire fuori dalla merda che hai nel cervello, no????

    Che senso ha cercare altre brutture????

    Io non capisco come ragionate voialtri!!!!

  9. 9
    Yog -

    Per te il tuo post sarà ‘deprimente’, per me è ‘inquietante’. Mbè? È un problema? Comunque argomento brevemente: una web-shoulder su cui lacrimare non ti farà fare passi in avanti perché “mal comune” in questo caso non fa affatto “mezzo gaudio”, fa un lagnatoio pauroso. Mai visto zoppi che si insegnino vicendevolmente a correre. Se non vuoi o non puoi pagarti uno psicologo, va dal tuo medico di base e fatti almeno fare una prima visita all’ASL. Paghi solo il ticket. Quella che hai descritto è una situazione patologica e va curata, a volte con un paio di pastiglie al dì si risolvono una marea di cose. Quanto al sito, prova su fobiasociale.com, poi se sei furbo fai come ti ho detto io.

  10. 10
    Sofia -

    Certo ragazzo che voglio aiutarti!se ti avessi solo detto “hai ragione…sei timido..sei sfortunato…e così via”…. non ti avrei aiutato!
    Raccontarti di me e dirti quelle cose oltre a essere vere,sono per aiutarti!
    Perché solo tu puoi uscirne da tutto questo!
    Solo la tua volonta’ e dentro di te puoi trovare la forza…sentire altri con il tuo probblema ok certo puo’consolarti ovvio..ed è giusto che tu ci scrivi o scrivi sul web( non dare troppo peso alle parole del nostro yog..lui non dice le cose seriamente con cattiveria…) tu puoi confrontarti si…ma solo tu puoi cambiare!
    Il cambiamento in me è avvenuto all’improvviso ma dovuto a un affermazione grave sulla mia famiglia!
    Capisci?
    È avvenuto con un evento provocatorio che ha toccato la mia famiglia!
    Tu devi per prima cosa AMARTI! e sapere che VALI e che hai tante qualita’ dentro di te ….
    Non avere nessun timore a farle venire fuori!
    Non devi…loro ci sono e aspettano solo te!

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