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Io… amante…

di Dany0103
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 28 Dicembre 2015. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 321 commenti

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  1. 241
    Condor -

    @Anna sarà anche vero che gli uomini vogliono un servizio, ma molte donne si fanno pagare profumatamente per questo servizio! E non parlo di professioniste, ma di donne della porta accanto.

  2. 242
    Almost-Imperfect -

    Yog,
    ma allora guarda, preferisco restare tra le sceme, anche se non guardo le fiction, perché di certo è la sponda meno affollata.
    Tanta gente, troppa, da noia e leva l’aria

  3. 243
    anna -

    @Condor
    Sofia è per te obbiettiva solo perché è l’unica che crede nelle sceneggiate dell’uomo.
    Io ho scritto i miei pensieri qui nella speranza di essere contraddetta con argomentazioni valide naturalmente. Ma così non è stato. Mi piacerebbe credere che l’uomo ami. È quello che cerco.
    Condor, quanti uomini affettuosi, fedeli, disposti al dialogo conosci? Non sono questi i sentimenti? L’uomo sa aprire il portafogli è vero ma il cuore? Un uomo che é così durante il rapporto non può essere credibile quando per pochi giorni finge di essere zerbino. Un uomo che non ama non può soffrire.
    Per me questa è strategia. L’uomo si inzerbina anche sul lavoro per non perdere il posto. Quindi inzerbinamento non é conseguenza del’amore. Sarà la presenza anche di un rivale? Quindi pura competizione con l’altro uomo?
    E stai tranquillo che se la donna ritorna sui suoi passi per l’effetto sceneggiata dell’ uomo, l’uomo ritorna ad essere come prima.
    Poi il fatto che la donna lasci é da apprezzare. Se non ama (verbo sconosciuto all’ uomo) più quell’ uomo é giusto che lo lasci. O deve fare come l’uomo che tiene il piede in più scarpe?

  4. 244
    DANY -

    🙂

    Quante parolone…

    W L’UOMO ZERBIN0O!!!!

    TROPPE PAROLE E POCHI FATTI, lo dico dall’inizio.

    TROPPA mente e poca passione (e non parlo solo di sesso ma anche della vita.

    Passa solo freddezza, glaciale freddezza.

    NON MI PIACE!!!

    Ciaooooo

  5. 245
    maria grazia -

    Condor, non ti conviene! 🙂 io sono scandalosa, spudorata e meretrice! in questo sito puoi trovare figure femminili di ben altra elevatura. e sopratutto di grande empatia e di una viva intelligenza.. 😉

  6. 246
    maria grazia -

    secondo me Anna ha colto perfettamente il punto: cioè la differenza tra AMORE e INZERBINAMENTO finalizzato ad avere dei benefici. sono due cose diversissime!

    Almost, se vengo con te dici che poi siamo già in troppe ? 🙂

  7. 247
    Anna -

    @Condor
    Se non facessero pagare tutti i servizi le donne realmente non riceverebbero nulla a questo punto.
    Io accetto questo meccanismo. Se la natura umana è questa, non possiamo farci nulla. Sono solo infastidita, a volte, dalle bugie: l’uomo è zerbino, l’uomo impazzisce per una donna (per le donne sì ma non per una), l’uomo sa amare (vuole essere amato ma non vuole amare, preferisce pagare piuttosto che amare), l’uomo soffre per amore (soffre sì ma soffre non per amore ma per possesso). L’uomo se gli togliete il posto di lavoro soffre, se gli rubano la macchina soffre.
    Smettiamo di edulcorare la realtà. Basta con le telenovelas!!!

  8. 248
    Golem -

    Anna, perché l’uomo non dovrebbe essere capace di amare? Non è impedito di natura, casomai vi è impossibilitato, spesso per colpa della sua natura e dei limiti soggettivi di ognuno, donne comprese.
    Il punto è sempre il solito, quello di confondere l’attrazione sessuale con l’amore, quando questa è solo l’innesco offerto dalla natura animale, come ho detto mille volte, coniugata dai più in altrettanti modi, romantici, struggenti, sofferti, e chi più ne ha più ne metta, ma NON é l’amore. È un benedetto bisogno egoistico di avere a “disposizione” chi ci dà del piacere, ma l’amore richiede di più che il semplice “trasporto”, richiede una intesa intellettuale che va oltre il sesso, che è integrato all’interno di quell’intesa di cui parlavo come ulteriore mezzo di comunicazione della coppia. Se non si verifica quell’intesa, l’amore realmente umano, quindi intelligente, non esiste, e finché resiste, quello che quasi sempre viene confuso con l’amore si chiama solo innamoramento. Lo stesso che troviamo nelle specie animali per la riproduzione, solo più “civilizzato” dalla cultura, dalla morale e dall’etica.
    Perché si verifichi la scoperta di quello che merita quel nome servono diversi fattori. La fortuna di incontrare la persona giusta, (che quadi mai è quella che ci fa “sangue”) maturità emotiva, cultura e…tempo. Sì, perché solo col tempo può avvenire il miracolo di scoprire che dietro lo sbarellamento che ci regala “l’in-amoramento” fisico é solo il sentimento razionale che si viene a creare con le esperienze vissute insieme, la volontà e un progetto di vita comune che merita l’appellativo, troppo abusato per i succedanei, di amore.

    L’amore insomma è il frutto di un lavoro, non un regalo. Un lavoro fatto con passione, certo, ma che richiede costanza, applicazione, pazienza e capacità, e naturalmente fiducia reciproca. Perchè l’amore si fa in due, in tutti i sensi. Chi ama non ricambiato è solo un illuso o un onanista mentale.

    Chi lascia una relazione “d’amore” è perché ha “lavorato” solo per sè stesso, e non con la persona giusta inoltre, perché se avesse avuto quella fortuna di incontrarla lo avrebbe capito strada facendo che c’era qualcos’altro oltre il “miele ” delle emozioni ormonali più o meno. “romanticizzate”. “È stato un grande amore ma è finito” si sente dire. Sbagliato, non è stato nè grande e neanche amore. Se va bene è stato un piacere reciproco, e se va male una tragedia, a volte fatale.

    Ma come ripeto, scoprire la strada che porterà a riconoscere cosa sia il vero amore é talmente raro che non può sorprendere che se ne parli tanto, anzi ne è la conferma, e LaD lo dimostra. Continuamente.

  9. 249
    Anna -

    Obiettiva con una sola B.

  10. 250
    M. -

    Anna,

    Se un uomo zerbino è un uomo che insegue chi non lo vuole più, che ancora non ha capito certe dinamiche, che si mette nella bruttissima posizione del mendicante perché in quei momenti sta elemosinando spiegazioni che non gli vengono date, oppure sentimenti e comportamenti che per motivi a lui ancora sconosciuti gli sono stati tolti, allora io sono stato un uomo zerbino.
    Spesso non ci si riesce a rendere conto di quanta dignità ci sia nel dolore e nei pensieri che portano un uomo o una donna a diventare dei zerbini (così ci si diverte a chiamarli), e per riflesso, di quanta indegnità ci sia nella indifferenza con la quale l’altra parte tratta, alimenta e macina il dolore che ha provocato. Per certa gente il dolore altrui diventa l’unità di misura utilizzata per misurare il proprio ego.
    Solitamente gli zerbini sono attaccati al pavimento e quindi il mio livello di dignità doveva essere rasoterra, e invece, pur senza saperlo, mi trovavo già 100 metri sopra al valore di chi mi aveva usato come zerbino.

    Anche in chi commette l’errore più grande del mondo può esserci una sofferenza causata dal rendersi conto di ciò che ha commesso. Il fatto che noi non crediamo che questo dolore non ci sia, non è detto che non ci sia per davvero. Sarebbe più corretto dire che su certe sofferenze tardive non ci passiamo sopra, per mille motivi, piuttosto che far passare tutti gli uomini per capricciosi, incapaci di provare dei sentimenti, perennemente infantili e incapaci di caricarsi sulle spalle il peso delle responsabilità. Troppo comodo liquidare il tutto con un bel: non esistono.

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