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Di nuovo quella voglia di morte

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Lettera pubblicata il 17 Gennaio 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    Golem -

    Si capisce che non sei morto. A meno che non sei il “Cuggino” di Elio e le storie Tese.

  2. 12
    rossana -

    Eugenio,
    sono momenti che possono capitare, e non ci sono parole per commentarli.

    spero che ora tu possa essere più sereno. ti ricordo l’esortazione di Alessandro (uno dei più grandi utenti che mai abbia avuto occasione di leggere su questo sito): “abbi consapevolezza sempre di quello che sei e di quello che è il mondo intorno a te!”

    Osho, il grande Maestro orientale della Realtà, parlava di essa come della via per trovare se stessi e tutto quanto concerne la vita, con i suoi guai e le sue meraviglie. cerca di sapere in ogni momento cosa fai e perché: da questo tipo di riflessione potrebbe derivarti serenità.

    non ti perdere d’animo: se ti fermi a riflettere un attimo, ti renderai conto che, se lo vuoi, non sei mai del tutto solo.

    un abbraccio.

  3. 13
    Roncoroni Eugenio -

    ho visto che qualcuno mi haa risposto , ma non so come fare a leggere ; non sono capace. Comunque vivo un momento ( che dura da più di un anno ) terribile , non tanto per me stesso , ma perché ho compiuto una cosa ( ho avuto una bimba 8 mesi fa da un rapporto extraconiugale ) che sta distruggendo la mia famiglia , dopo oltre 40 anni di matrimonio. E la sofferenza dellla moglie ( cui voglio tantissimo bene ) e dei figli , unita al senso di colpa per la mia leggerezza , mi distrugge .Grazie per chi ha letto e ha compreso Eugenio

  4. 14
    Golem -

    Però Eugenio! Al di lá del melodramma nel quale ti sei cacciato col candore di un adolescente, ci sarebbe da farti i complimenti. 70 tu, ma la puerpera, essendo evidentemente in età fertile, dovrebbe averne almeno 30 meno di te, e con tante storie lette su LaD di trenta quarantenni che non battono chiodo, ci sarebbe da chiederti quale sia il segreto del tuo successo e della tua “perdurante” virilità. Dovresti fare il consulente.

    Comunque non vedo cosa puoi fare (oltre che suicidarsi ) se non prendere la bimba e convincere tua moglie che sia come fosse vostra nipote e, se lei fosse d’accordo, far crescere la bambina con questa convinzione.
    Una piccola domanda: sei sicuro che la bimba sia tua?

  5. 15
    rossana -

    Eugenio,
    storia singolare, la tua!

    perché affermi di non “saper” “essere capace di leggere”? come si fa a dialogare se ci si scrive a senso unico?

    se è vero quanto hai raccontato, non si può che accettare il fatto che ci sono bisogni che non sono soltanto fisici, ormonali di gioventù, ma che in alcuni soggetti possono assumere aspetti di necessità di rafforzare la propria identità.

    mio padre aveva più di ottant’anni quando si è lamentato con me della carenza di disponibilità sessuale da parte di mia madre nei suoi confronti. non sono pochi i maschi che, pur amando la moglie, fattasi riottosa, si cercano avventure sessuali o storie sentimentali parallele. fa parte della normalità!

    una normalità che, ovviamente, non dovrebbe portare a mettere al mondo dei figli e a ferire chi ancora si ama. non è una colpa cedere alla tentazione per far quadrare i propri equilibri interiori. nè si trovano soluzioni punendosi con violenza. solo il tempo e la pazienza ti permetteranno di riportare nei giusti assetti emotivi i tuoi rapporti sia con la vecchia che con la nuova famiglia.

    se oggi hai arrecato sofferenza a tua moglie e ai tuoi figli, in passato avrai pur dato loro anche gioie. nessuno è perfetto: ognuno fa meglio che sa e che può. spesso è soltanto il caso a determinare sia il successo che la sconfitta, che non è comunque mai morale ma soltanto sociale.

    se ti è possibile, riconosci la bambina, passa alla madre quanto è giusto per la sua crescita e stai loro vicino come meglio puoi, anche a distanza. non voler convincere chi non ha titolo nel vostro rapporto a tre ad accettare la nuova creatura. rispetta la loro sensibilità. l’adesione di tua moglie e dei tuoi figli alla tua recente paternità dovrebbe essere spontanea, non indotta.

    dare affetto e comprensione non è mai sbagliato per nessuno. se lo si fa senza attendersi ritorni, questi prima o poi verranno, decuplicati.

    un abbraccio.

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