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Un pene piccolo fa godere lo stesso?

di ciabattina
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18.712 commenti

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  • 17451
    alex -

    Golem
    la selezione di cui parlo non riguarderebbe il periodo di Lucy, che poi non è altro che una scimmia, ho letto recentemente che è stata in parte “declassata” come ominide e riposizionata evolutivamente. Sarebbe avvenuta molto dopo, a livello pre sapiens, il famoso effetto “coda di pavone”, la posizione frontale, senza peli, avrebbe favorito l’esposizione dei genitali come simbolo di fertilità e potenza. In Africa, in alcune tribù, questo avviene ancora oggi, gli uomini utilizzano degli astucci penici che hanno funzione ornamentale e simbolica. Oppure ornano i membri con monili anche fosforescenti visibili la notte. Ci sono casi incredibili come le tribù degli uomini elefante, guarda i video su youtube, che ha generato una crescita spaventosa dei genitali e questo non è assolutamente un fattore “evolutivo” ma culturale, cioè “forzato” dalle abitudini e comportamenti umani. L’evoluzione del sapiens è ancora un mistero, la paleoantropologia spesso parla di fattori eccezionali, eventi inspiegabili, che hanno plasmato la nostra specie.
    (continua)

  • 17452
    alex -

    Io sposterei il focus proprio sull’aspetto culturale della sessualità umana. Si parla dell’orgasmo femminile relativamente da pochissimo tempo, da Freud in poi, secoli fa l’argomento era quasi misconosciuto, le donne non dovevano “godere” o almeno gli uomini non se ne interessavano. Poi con l’esplosione della libertà sessuale (rivoluzione sessuale) tutto cambia. La pretesa dell’orgasmo suscita una attenzione sullo tecniche per ottenerlo e da qui nasce il maggior interesse femminile sulle dimensioni del pene. Qui l’evoluzione non ha implicazione, il dibattito è tutto culturale. Infatti, dagli studi fatti, dal vissuto e dalle dichiarazioni (c’è ancora un mare di reticenze e condizionamenti – medici, religiosi – a manifestare le preferenze) delle donne emerge la tendenza a preferire peni “sopra” la media, quella che tu dici evolutivamente determinata. Almeno il 20% degli uomini sembra inadeguato, un’eresia evolutiva.
    E’ una specie di effetto traino che potrebbe ancora forzare l’evoluzione dei genitali maschili, sempre più strumento di piacere che sonda fecondante.

  • 17453
    Golem -

    Alex, apprezzo molto le tue considerazioni, che certamente contengono elementi di verità indiscutibili, ma sottolineo ancora una volta che il rapporto sesso=gravidanza è un’acquisizione relativamente recente per considerare che l’aspetto del pene fosse collegato alla fertilità, tanto da portare nelle centinaia di generazioni a un incremento dimensionale consistente, quando potrebbe essere persino legato al cambiamento della posizione di accoppiamento, da tergo ad anteriore con la necessità di una lunghezza superiore per favorire la fecondazione, chi può dirlo. Convengo invece sull’aspetto “sottoculturale” dell’immagine del pene abbinato al rapporto dimensioni=piacere, ma questo è più un mito che non la realtà, tanto meno importante quanto acculturati sono i protagonisti del gesto sessuale. In questo senso l’esplosione del porno, letto ma non contestualizzato allo scopo che si prefigge, ha creato aberrazioni di cui non si hanno precedenti esempi storici. Le statue dei Bronzi di Riace, un classico di virilità indiscutibile, hanno peni piccoli.》

  • 17454
    Golem -

    》si obietterà che gli stilemi estetici dell’epoca non consentivano di alterare le forme classiche con appendici fuori scala, ma non è vero, perchè esistevano esempi di peni enormi come nelle immagini dei satiri delle selve, che non a caso avevano zampe e corna caprine, quindi erano assimilabili ad animali, e non alla bellezza virile ideale. Questo tratto stilistico è stato ripreso anche dall’arte romana, dove le immagini degli Ercole mitologici non mostravano altro che peni che “oggi” verrebbero definiti…piccoli.
    Il pene ha poi assunto in epoca imperiale una funzione apotropaica, come “respingitore” della malasorte per il suo “proiettarsi verso o contro…”. Sono famose le immagini di questo genere che si possono osservare a Pompei, ma che le dimensioni fossero richieste dalle matrone dell’epoca, o comunque ostentate dai “machi” di duemila anni fa come segno di virilità, è da escludersi, se non come aspetto folcloristico. E comunque nessun maschio dell’epoca avrebbe gradito di essere assimilato a un satiro delle selve. Oggi sì, pensa.

  • 17455
    Ragazzo nero -

    Ragazzi sono venuto in questo forum mesi fa e vi dico che tra poco perderò la verginità. Finalmente mi sto sbloccando mentalmente, ho 15cm senza pigiare e 12.5 circonferenza. La mia insicurezza deriva dal fatto che sono nero e che sono alto 191cm quindi sul mio corpo non risulta chissà che anche se sono magro fisicamente. Ma mi sono deciso di lasciar andare via tutte le insicurezze perché si vive una volta sola e ho rifiutato numerose occasioni di fare sesso per questa mia insicurezza.

  • 17456
    Carlo -

    @Rayden, ce un operazione che si può fare? O l’iniezione di cellule staminali per arrivare almeno a 1.70 di statura?

  • 17457
    Mezzouomo -

    La mia vita è finita,nel peggiore dei modi.Mi devo eliminare,per far cessare la sofferenza.
    Ho scritto questa cosa,ma non voglio nessuna risposta.Ogni tanto scrivo qui solo perché sono estremamente solo,e nella vita reale sono solo un peso per i pochi che mi conoscono.Ormai spero in un tumore,però non ho la pazienza nemmeno per aspettare.

  • 17458
    alex -

    Altri ed anche io, abbiamo stigmatizzato quell’atteggiamento spesso reticente del mondo andrologico e scientifico in genere, sull’argomento dimensioni e preferenze femminili.
    Ne ho trovato un esempio lampante su quella ricerca di cui riporto il link, quella basata sulla visione delle figure maschili su cui giocavano aspetto fisico, altezza e dimensioni pene.
    https://www.pnas.org/doi/full/10.1073/pnas.1219361110
    Dalla ricerca viene evidenziato che le dimensioni contano come l’altezza (quindi molto) e chi ha dubbi può vedere su youtube la presentazione dei risultati della ricerca da parte del professor Michael Jennions (uno degli autori) in cui alla fine mostra una diapositiva in cui compare la frase
    “Penis size does matter (no matter what they say)” evidenziata in rosso, che è la scoperta della ricerca forse scontata ma non in questi termini. In rete ho trovato la recensione della ricerca da parte dell’autorevole rivista Nature, redattrice donna che così titola
    (continua)

  • 17459
    alex -

    “Bigger not always better for penis size”
    Study reveals diminishing returns in attractiveness of larger-than-average genitalia.
    La redattrice, invece di mettere in luce la scoperta fondamentale della ricerca, mette in rilievo quello che gli conviene in modo da minimizzare gli effetti dirompenti della stessa. Cioè evidenzia che dopo i 10/11 cm (parliamo di pene flaccido) la crescita dell’attrattività non è più lineare ma dimininuisce (ma cresce sempre) e si ferma fra i 12,8 e i 14,5 (ricordo flaccido). E ricordo che i ricercatori hanno messo loro un limite ma potenzialmente la preferenza (sempre correlata con forma fisica e altezza) potrebbe salire ancora. Piccolo esempio di manipolazione e tendenziosa interpretazione dei dati. Altri psicologi andrologi fanno notare che solo con l’altezza esiste questa stretta correlazione. Ma questo solo perché i bassi di statura e grassi (forma ginoide, a pera) venivano sempre scartati subito per la scarsa attrattività(della serie se sei molto basso e grasso l’attrattività non aumenta con l’aumento delle dimensioni del pene).

  • 17460
    DeepHouse -

    Signori cari, il passato resta tale, oggi viviamo nel presente e ciò ci dice che le misure del pene contano molto di più che a quei tempi. Ho sempre ritenuto che anche la donna avrebbe dovuto godere del suo piacere e non di essere un semplice sfogatoio per il maschio, mettendo sullo stesso piano la necessità del piacere per entrambi. Il rapporto dimensioni=piacere non è un mito, ci sono passato io stesso con una mia vecchia amica d’infanzia, quando io penetravo la mia amica lei non sentiva nulla, quando lo faceva il mio amico lei sentiva tutto(a volta anche con qualche dolore), lei preferiva stare con me, lo ammetto ma solo perchè ero più affabile, la facevo sentire a suo agio e sopratutto la marcavo stretta, probabilmente nel rapporto preso per intero (inclusi preliminari) avrei potuto dargli di più del mio amico, ma solo sul lato penetrativo ne uscivo sconfitto, quindi non lo vedo come un mito, ma come una realtà, data anche dal fatto che “anche l’occhio vuole la sua parte” e anche in quel caso non avrei potuto dare niente. 1/2

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