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Un pene piccolo fa godere lo stesso?

di ciabattina
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18.716 commenti

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  • 14631
    Golem -

    La maggior parte della gente è stupida. Non si spiegherebbe diversamente l’uso e l’abuso che si fa degli stereotipi per giudicare le cose. Tendenza questa che fa comodo ai grandi demagoghi per pilotare la massa verso i loro interessi.
    Non dovete avere grande rispetto del giudizio altrui, ma soprattutto non esserene condizionati.
    La tranquilla sicurezza di sè, che in fondo è “accettazione” del proprio essere, è la forza attrattiva più irresistibile che esista. Se è accompagnata dall’ironia lo è ancora di più.
    Forza.

  • 14632
    unpic -

    ragazzi, il fatto della eventuale derisione non può essere preso come certificazione di una deficienza.
    Spesso è solo l’espressione di un adeguamento a una morale comune, a un bisogno di sentirsi forti anche se non lo si è.
    Credete davvero che tutte le ragazze si rendano conto di quanti cm è un pene, e sopratutto, che abbiano bisogno di tot cm per godere ?
    Sapete quante di loro in realtà hanno problemi col sesso ? Quante di loro esagerano le misure del looro ragazzo solo per sentirsi ” di più ” , come con una borsetta firmata e poi il sesso neanche lo fanno ?
    Vi parlo di esperienze pratiche , non di teorie.
    Ne ricordo più d’ una che mi raccontavano di misure di ragazzi che io conoscevo e regolarmente erano ingrandite, a me che non avessero ostilità :
    Allora, misteriosamente il pene diventava piccolo.
    Una cosa la donna perdona : il pene che non funziona, non qualche cm
    Poi , quando si dicono queste cose, ti rispondono che la sessualità femminile è complessa, misteriosa, ecc :
    palle, è solo più problematica.
    Guardate l’attuale isteria sugli abusi sessuali , una pseudoemergenza.
    Eppure sembra che l’ Italia sia la terra degli stupri.
    Quando la donna è sana e vuole far sesso, non starà a misurare . Altrimenti, è…

  • 14633
    Suzanne -

    Unpic, isteria sugli abusi sessuali? Scusa scusa? Ma che stai vaneggiando?

  • 14634
    unpic -

    @ Susanne : esatto. Isteria sugli abusi sessuali.
    A parte che c’è anche un libro di un grande psichiatra americano, visto che il fenomeno è comune a tutto il mondo occidentale,, ci sono i dati del ministero dell’ interno, oltre che quelli dell’ ONU.
    L’ Italias è uno dei paesi del mondo più sicuri per le donne.

  • 14635
    alessandro -

    Se siamo uno dei paesi più sicuri per le donne significa che siamo uno dei meno peggio,non certamente uno dei meglio,anche un solo femminicidio o abuso sarebbe di troppo,purtroppo ce ne sono molti di più e a questo non ci può essere giustificazione.

  • 14636
    Suzanne -

    Unpic, sarebbe sempre buona cosa citare le fonti perché, se ti riferisci a Richard Gardner, parla di presunti abusi su minori.
    Il tuo ragionamento mi infastidisce non poco perché è molto di tendenza in questo periodo ed è misteriosamente accolto anche da molte donne, punto ancor più inquietante. Quindi, secondo le tue affermazioni, sarebbe tutta una questione di statistiche? Bene, a questo punto non ci si dovrebbe lamentare pressoché di nulla, visto che ci sono Paesi più poveri, più arretrati, più corrotti ecc…
    La preoccupazione non dovrebbe riguadare i dati statistici, ma le motivazioni socio-culturali per cui una donna può essere abusata, maltrattata, torturata, uccisa, se solo prova ad esercitare la propria libertà. Per la mia sensibilità un solo caso è già troppo, se voi invece avete bisogno di GRANDI numeri ponetevi due domande.

  • 14637
    unpic -

    @ Alessandro : un omicidio , e non un femminicidio ( reato che non esiste nel codice ) è sempre di troppo, ma che mi dici degli oltre 1400 morti annuali sul lavoro tutti uomini ?
    Non sono troppi?
    Perchè non se ne parla ?
    L’ Italia è uno dei posto più sicuri per le donne in tutto il mondo, molto più, per es dei paesi scandinavi

    http://www.unodc.org/gsh/en/data.html

  • 14638
    unpic -

    @Suzanne : anche tu dovresti postare dei links che dimostrino questa strage che avverrebbe in Italia.
    Intanto, per il codice e le leggi, il femminicidio non esiste. Esiste l’ omicidio.
    Detto questo :

    http://www.unodc.org/gsh/en/data.html

    http://www.interno.gov.it/it/notizie/violenza-contro-donne-reati-calo-ma-non-basta.
    E basta anche con questa storia del maschilismo : le donne oggi godono di innumerevoli privilegi e ne vogliono sempre di più

    http://www.istat.it/it/archivio/24446

    L’ Istat per la verità pubblicò anche una statistica che poi fu sbugiardata e fu alla radice dell’ allontanamento della direttrice, la femminista Sabbatini.
    Seguo il problema da anni : il presunto femminicidio è una falsa emergenza

  • 14639
    Suzanne -

    Unpic, difficile controbattere ad argomentazioni che non seguono un filo logico e sono semplicemente un “puor parler”.
    Punto primo: la lingua italiana, essendo viva, è in continua evoluzione, includendo nel proprio vocabolario neologismi volti a spiegare fenomeni di rilevanza storica e/o sociale. Il termine genocidio è stato inventato nel 1944 per rivolgersi a particolari tipi di omicidi, rivolti ad una specifica categoria o razza umana, come armeni o ebrei. Se parlassimo di semplice omicidio per definire l’olocausto forse gli ebrei se ne risentirebbero un tantino, che dici?
    Punto secondo: il termine femminicidio serve proprio per dare una valenza sociale ad un omicidio di GENERE, che nulla c entra con le morti sul lavoro o altri tipi di problematiche.
    Punto terzo: 107 donne ammazzate in un anno in quanto mogli, fidanzate, amanti, ex o donne che non ne vogliono sapere mi sembra un numero GIGANTESCO. Senza contare tutte le altre forme di violenza o persecutorie, perpetuate da uomini che hanno una determinata concezione dei rapporti di potere tra i generi.
    Punto quarto: non sarai certo tu ( per fortuna) a stabilire quali e quanti debbano essere i privilegi delle donne. Basterebbe partire dal rispetto che manca già da ciò che…

  • 14640
    Suzanne -

    …scrivi, tanto per cominciare.
    Ultimo punto: trovo aberrante che si contino numeri e si facciano paragoni tra diversi Stati e non ci si ponga il problema di capire cosa non va in un determinato sistema culturale. Ma comprendo che porsi dei problemi implicherebbe un tentativo di darsi risposte a volte scomode. Veramente triste.

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