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Tormentato

di

Sono un ragazzo silenzioso e faccio molta molta fatica a parlare ed a esternare le mie emozioni. Sono spesso troppo contratto dalla tensione emotiva.
Sono fuori di testa, un giorno ricordo che resomi conto della tristezza che avevo attorno ho smesso di impegnarmi a “starci dentro” preso dallo sconforto delle cose. Non ricordo tante cose della mia vita passata, di tante cose che sono successe non me ne sono neanche reso conto, magari il più delle volte avevo ragione e potevo pure incazzarmi, prendermi quello che mi spettava, urlare le mie ragioni. Ma ho lasciato perdere, sono stato “lascivo” si dice? In tanti dicono che vivo nel mio mondo, un amica dice che sono un po’ “autistico” magari esagerando, sono molto intelligente e sottile e tagliente quando voglio.
Scrivo perché sono terrorizzato, perché sono cresciuto da solo e spesso troppo in fretta, perché è come se si fosse creato un grande tappo sula testa, e non riesco più a lasciare fluire i miei pensieri. Ero una persona solare, dicevano, oggi sono diventato una persona ombrosa e subdola.
Ho 25 anni. Vorrei parlare degli amici che ho incontrato, e di tutte le cose che non sono riuscito a contrastare, perché non ho avuto la forza di contrastarle.
Sono sempre stato “debole” fin da piccolo, infanzia dura, nell’abbandono, un padre che non c’era mai, per “lavoro” o fuga dalla famiglia. Il mio è un problema di identificazione, non mi riconosco più, non sono mai sicuro di essere quello che sono. Sono una tragedia vivente. Con le ragazze non ci salto mai fuori, finisce che scappo sempre, che trovo delle genialate assurde per non affrontare la realtà, non riesco più a dare voce al mio cuore, vivo in casa con mia mamma, i miei genitori sono “finto separati”: mio padre va e viene dal sud italia, perché in casa non riesce a starci ed in questa città non si sa adattare, ha un serio problema che ha investito tutta la famiglia, me compreso, mio fratello dice che è “demenza senile” probabilmente è così.
Sentivo molto la mancanza di mio padre quando ero piccolo, aspettavo sempre che tornasse e che la situazione cambiasse e che i miei smettessero di litigare per avere finalmente un po’ di serenità in casa. Sono diventato un “crocerossino” senza che lo volessi, ho sempre cercato di appacificare i miei genitori quando litigavano, anche se ora che lo scrivo mi rendo conto che sotto covavo qualcos’altro, forse l’odio mi ha preso fin da piccolo, e la cattiveria, e un qualche demone.
Forse è inquietante come racconto queste cose, parlo del buio che mi ha preso quando ero piccolo, e poi cercavo di saltarci fuori con gli amici, di rapportarmi, di superare le paure, ricordo che mi rendevo conto che avevo degli “scogli” in testa da superare già da giovanissimo e ricordo che nessuno mi capiva o si era accorto del mio malessere, nonostante istintivamente o silenziosamente cercavo in qualche modo di mandare dei messaggi che nessuno ha mai colto.
Sono confuso, è come se lasciassi troppe cose a metà e troppe cose non dette, dettagli.
Vivo nel Kaos, nel disordine, penso al suicidio un giorno si e l’altro pure, mi sento il cervello sotto pressione e mi sento senza misure, “sforo” sempre continuamente. Esagero in quasi tutte le cose che faccio.
Sono stato in cura da uno psichiatra per qualche mese, perché ho avuto forti attacchi di panico qualche anno fa, e parlando le cose si erano risolte, e mi stavo “aggiustando” un po’, stavo dando un senso alla mia vita, cercando di portare avanti delle passioni e seguire dei percorsi.
Mia madre è la mia carceriera, lei sa come tenermi in casa e non lasciarmi mai uscire, mi tratta come un topo da esperimento, inconsciamente o no, sa quello che mi piace, il cibo, sa come farmi sentire in colpa, sa come non mollarmi, come non darmi più di un tot di soldi o qualsiasi cosa, tutto mirato a non rendermi indipendente perché lei rimarrebbe da sola.
Boh’ mi faccio un po’ schifo per quante cose so e per quanto nonostante tutto non riesco a reagire, avrei bisogno di un serio supporto psicologico e di qualcuno che mi aiuti a fare quello che veramente voglio nella vita. Qualcuno che mi supportasse. Qualche amico che mi conosce un po’ dice che la so lunga, che sono “l’anticristo”. Che paranoia..
Nascondo dentro di me una forte emozione autodistruttiva e negativa.
Sarà che passo troppo tempo da solo. , ed è da un bel po’ che non mi lascio andare, anche quando m’innamoro.
Mi sento tormentato.
Mi sono liberato un po’.
Grazie dell’attenzione

Lettera pubblicata il 8 Settembre 2009. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    geko -

    Ciao,
    mi sembra di leggere la mia vita in quello che vivi tu. A partire dalla mancanza del padre, che è stata per me la devastazione totale di quello che potevo essere.
    Non so se quelli come noi, che ci sentiamo così, devono accettare di non poter essere come gli altri “normali” oppure combattere questa cosa per cercare di cambiarci. Io ho 28 anni e a 25 mi ricordo che prendevo antidepressivi. Di me hanno sempre detto le stesse cose che dicono a te (tranne l’anticristo). Ti scrivo solo per dirti che almeno siamo in due a provare le stesse cose. Non so se a te capita di pensare che era meglio non nascere. Ma vista l’incapacità di oggi, visti i tormenti, le esperienze bruciate a causa di questa specie di paralisi, l’impossibilità quasi patologica di riuscire a vivere…beh, insomma, non mi vengono in mente altri pensieri.

  2. 2
    toroseduto -

    Caro Danilo, tu hai solo bisogno di pensare a te, non in modo egoistico,ma visto il quadro familiare, e i tanti condizionamenti che comporta, fai come feci io in una situazione se non simile, peggiore della tua. Mi cercai un lavoro in un’altra città e liberai
    la mente da tutti i condizionamenti. Hai 25 anni, non puoi subire più niente, hai il dovere di ricominciare una nuova vita, quando avrai maturato certezze, potrai anche tornare a trovare i tuoi genitori, ma per un giorno,due, non di più. Se resti in questa situazione non crescerai mai. volevi dire Condiscentente, lascivo è un termine del tutto fuori luogo, ma non ha importanza. L’importante
    è vivere responsabilmente la tua gioventù, Aria, hai bisogno di Aria!

  3. 3
    Olinad -

    Grazie per avere risposto, sono preziosi i vostri consigli e le vostre parole per me, sulle quali sto riflettendo. Cambiare aria è assolutamente quello che mi ci vuole!Partiro’!
    Geko mi ha dato un sacco di conforto leggere le tue parole, non avrei mai pensato che qualcuno mi rispondesse “sembra la storia della mia vita” sapere che siamo in 2 mi fa sentire meno solo e mi viene voglia di credeci che se ne uscira’fuori, forza e coraggio, diamo tempo al tempo e ricominciamo.
    un abbrccio a entrambi
    ciao

  4. 4
    Lasara -

    Ciao Danilo,

    Anche io ho trovato nella tua storia molti aspetti simili alla mia e spero che tu abbia già cominciato a cercare l”aria” di cui ha parlato saggiamente ( come dal nome del resto) toroseduto.

    Conosco per esperienza cosa vuol avere un’emotività particolarmente forte e fino a che non ho voluto prendere coscienza delle mie catene , mi sono fatta guidare dai sensi di colpa di mia madre. Lotto da mesi contro i miei proverbiali silenzi perchè mi creano problemi su tutti i fronti, non mi sapevo esprimere perchè non capivo nemmeno “cosa” avrei dovuto esprimere, la mente diventava tutta nera e finiva li il discorso.

    Con il tempo ho capito che quello che siamo è il risultato del nostro passato, ma non rispecchia certo il nostro potenziale. Quello che sei oggi è un risultato che puoi cambiare ! Non importa quanto sia stato brutto il tuo passato, continuare a parlarne serve solo a giustificarti con te stesso sui modi di essere che non ti piacciono. se non ti piacciono hai il dovere di migliorare te stesso e la tua vita, perchè puoi!
    puoi ripartire da ora. non aspettare da domani, comincia a immaginarti la vita che vuoi, comincia a sentire dentro di te cosa vorresti fare. Anche io sto passando esattamente questa fase, sono confusa su tutto e non so dove andare. Tanti libri che ho letto e persone che ho conosciuto mi hanno suggerito di pensare alle cose che mi piacciono, e che mi piacevano da bambina. Da li si ricomincia, dai attenzione solo a ciò che ti rende felice , fidati di te stesso e di nessun altro. Nessuno ti rivelerà mai la verità su ” come fare”, solo tu puoi sapere cosa è meglio per te, e vedrai la differenza non appena lascerai che la tua parte profonda riaffiori in superficie.

    comincia a non prendere troppo sul serio le critiche ed i tentativi di blocco degli altri, io lo faccio con mia madre e vedo che piano piano funziona.

    ti auguro il meglio, spero di vedere presto tue notizie!
    sara

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