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Sto sprofondando in un baratro senza fine

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Lettera pubblicata il 14 Giugno 2010. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 14 commenti

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  1. 11
    rossana -

    martina,
    ti assicuro che ti capisco a fondo. al mondo ci sono milioni di persone che hanno problemi a carattere psichico o nervoso a causa dei guasti provocati essenzialmente dalle condizioni sociali in cui sono immersi.

    ti prego, però, di ricordare anche i milioni di persone che in alcuni Paesi muoiono letteralmente di fame, nell’indifferenza del mondo intero, o patiscono, senza colpa alcuna, le devastazioni di guerre assurde, volte unicamente a mantenere il potere di alcuni stati o etnie padroni su altri indifesi…

    bisogna cominciare sempre da sè, ricostruire se stessi e il proprio mondo in base a quanto si può disporre. è il solo modo per trovare un po’ di pace e di serenità.

    un abbraccio

  2. 12
    toroseduto -

    Martina, il tuo post, mi ha fatto venire in mente una frase di Forrest Gump, dal film omonimo.
    Alla domanda: Ma lei è pazzo o è solo stupido?
    Forrest risponde : non sono stupido, stupido è chi lo fà!

    Ecco, anche se apparentemente sembra una riflessione un po’ azzardata, si può rispondere come Forrest
    a molte domande che ci poniamo. Il personaggio del film manda un forte messaggio, lui è per l’azione,
    non subisce passivamente la cattiva sorte.

    Osservo preoccupato i tanti giovani senza bussola, quelli che
    si esibiscono fuori ai bar, li vedo vestiti e pettinati come i modelli televisivi, altri che evitano di
    farsi notare, vestiti alla meglio, lavorano in officine, supermercati, magari in nero e sottopagati.
    Alla mia generazione è toccato di peggio. Nato nel 48, 6 figli e mio padre che lavorava 12 ore al giorno.

    Il problema principale era come mettere qualcosa da mangiare sulla tavola. C’era una nazione messa in ginocchio da una guerra assurda e devastante.Andare a scuola, significava avere una doppia vita,studiare e lavorare.
    CONTINUA

  3. 13
    toroseduto -

    Molti preferivano lavorare fino a 12 ore al giorno, C’era molta solidarietà, non avevamo distrazioni di sorta
    niente televisione, niente giochi, i pochi soldi, servivano a soddisfare miseramente i bisogni primari giusto per sopravvivere.
    Si andava a scuola con gli abiti del fratello maggiore, le nostre mamme facevano miracoli.

    Da questo malessere, per noi, tanti Forrest Gump idealisti, la domanda era : Ma vi sta bene tutto questo?
    La risposta unanime era: No, io non ci stò! E nacque un movimento di ribellione contro la politica e il sistema.

    Dalla Francia si estese a tutta l’Europa, eravamo TUTTI coinvolti, proletari (oggi non esiste più questo termine)
    e figli di borghesi benestanti. I nostri nemici più agguerriti, erano i genitori, avevano subito le restrizioni mentali del fascismo, erano ancora sotto lo choc della guerra.

    Ma se non si sogna a vent’anni, non si riesce a farlo più per tutta la vita.
    E i giovani di oggi, ho la sensazione che non hanno nemmeno cominciato a provarci.
    Di chi è la colpa di tutto questo? Aspetto la risposta di un
    Forrest Gump odierno… Ciao TS

  4. 14
    Ciao.. -

    Mi rattrista molto leggere queste cose da un ragazzo così giovane. Mi rattrista molto che in giro ci sia gente davvero così , inizialmente pensavo non fosse vera tutta questa cattiveria , ma purtroppo c’è . Ti dico solo , che spero che la vita metta ognuno al proprio posto e che tu possa prenderti la tua rivincita un domani! E ricorda .. non tutte le mele sono marce. C’è sempre qualcuno che ti ama. Probabilmente non leggerai queste parole perchè sono passati 8 anni da quando le hai scritte, ma ero un po’ triste anch’io questa sera, e mi sono ritrovata a leggere le tue parole. In bocca al lupo per tutto 🙂

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