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Solitudine e mancanza d’amore

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Salve a tutti, torno a scrivere una lettera in un momento sempre molto particolare per me. In questo momento mi sento oppresso, sento come un peso che mi preme dentro e non mi fa vivere appieno, è come sentirsi soffocare, anche se si respira liberamente. Il peso più grande è quello della solitudine purtroppo. Ho ormai 20 anni tra un mese, e in vita mia penso che non sono riuscito mai ad avere un amico vero, ho trovato solo persone false che mi hanno preso in giro o usato per raggiungere i loro scopi. E’ stato sempre così fin dall’infanzia, ero sempre quello meno importante di tutti e preso in giro, così è stato poi alle elementari, medie e superiori. Col crescere la mia solitudine è aumentata comunque e, purtroppo, per colmare quel senso di vuoto, ho cominciato a studiare di brutto, lo studio era l’anestesia delle mie sofferenze. Diciamo che non ero felice, vivevo con la segreta speranza che un giorno tutto sarebbe cambiato e m’ero affidato completamente alla benevolenza del fato; mai la mia stupidità poteva toccare livelli così alti con un pensiero simile. E ora purtroppo mi ritrovo solo, senza quasi amici da chiamare, con questo senso di solitudine che non m’abbandona. La mia vita sociale purtroppo è stata sempre bassa, e provo un rammarico di non aver fatto certe cose che ogni giovane dovrebbe fare con gli amici, tipo andare in vacanza insieme o per locali, o solamente cazzeggiare. Con l’università ho conosciuto nuova gente, ma come sempre sono rimaste conoscenze superficiali, e poi siamo tutti di città diverse e nessuno ha tanta voglia di incontrarsi. Poi capitolo ragazze: purtroppo mai avuta, ma anche vero mai desiderata una al punto di provarci, forse non ne ho mai sentito l’esigenza vera, e poi c’era sempre la timidezza e l’imbranatezza a limitarmi. Tutto ciò era la realtà fino a quando ho conosciuto lei all’università: una ragazza bella, semplice, riservata, mi fa scattare una sensazione nuova mai provata, l’amore. La conosco meglio, ci parlo su facebook e scopro anche la sua sensibilità, ed anche la sua dolcezza, certo non c’entro in intimità, però sembra una ragazza speciale. Poi scopro che è fidanzata, vedo il suo profilo su facebook e vedo che ha tante amiche, esce e si diverte. Da qui è cominciato un periodo nero per me, ho cominciato a sentirmi diverso dagli altri, e ho cominciato a capire di aver sprecato diversi anni della mia vita, senza fare le esperienze utili quando contava. Ho cominciato anche a invidiare la sua felicità, mi sono sentito un mostro. Piano piano però m’ha fatto capire che l’artefice della mia vita ero solo io, che dovevo darmi una svegliata, rialzarmi e cominciare a combattere per i miei sogni! Diciamo che ho provato a fare i primi tentativi per cambiare, cercare d’uscire di più, quest’estate ho fatto nuove esperienze, ma nulla ancora mi rimane quel senso di solitudine, e l’amore neanche mi sfiora. Ancora non faccio che pensare a lei che s’è pure lasciata da un paio di mesi, ma la mia autotisma mi dice che lei è troppo per me; non ho il coraggio di dichiararmi. Ora la ringrazio perchè piano piano m’ha fatto maturare, m’ha fatto iniziare un processo di analisi profonda interiore che dovevo fare assolutamente. Però il mio dubbio resta se mai cambierò, se tutti questi anni così vuoti, non mi impediscano per sempre di avere una vita serena, se mai sto senso di solitudine m’abbandonerà. Non chiedo tanto: vorrei solo amici e una donna da amare, gli elementi essenziali per vivere una vita felice…sicuramente dovrò continuare a lottare e di più per averli! Secondo voi è troppo tardi per migliorare a quasi 20 anni? Scusate se sono stato troppo prolisso.

Lettera pubblicata il 10 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 13 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    anonimo -

    è bello sapere che nel mondo non si è da soli e che anche altre persone provano(o hanno provato) quello che sto provando adesso.
    la mia crisi è iniziata circa 8 mesi fa, un mese prima del mio 21mo compleanno. ancora ricordo come tutto è iniziato: mi guardo allo specchio e in un attimo rivedo tutta la mia vita(lo ammetto ero bello fatto). è stata quasi un’ esperienza trascendentale, che mi ha profondamente segnato visto che la mia realtà è stata distrutta in meno di un secondo. già perchè mi sono reso conto che per tutta la vita non avevo fatto altro che vivere dietro una maschera, una realtà che mi ero costruito e nella quale stavo bene, che non mi permetteva di vivere in pieno. naturalmente, neanche a dirlo, il fattore scatenante è stata la “rottura” con una ragazza: il virgolettato è d’obbligo visto che non era nulla di serio, anche se ci piacevamo tanto e ci siamo frequentati per un pò (circa 2 mesi). lei probabilmente voleva qualcosa di più ma questa è un altra storia…
    insomma passano i mesi e io ero sempre più depresso, depressione che probabilmente era iniziata da un bel pezzo, visto che negli ultimi due anni ho abusato di alcol e droghe. adesso sono tornato nella realtà( ho dato un taglio netto con tutto) anche se ammetto che non è facile. Mi sono trasferito dalla mia città natale da tre anni per andare all’università fuori: ho completamente perso i contatti con le persone con cui mi sono cresciuto, e adesso per colpa del mio comportamento autodistruttivo ho perso anche le amicizie che mi ero creato qui, dove adesso vivo. già perchè appena mi sono trasferito andava tutto alla grande, ma poi mi sono perso cercavo sempre di più e adesso sono rimasto solo. all’inizio ero distrutto non sapevo più chi ero: pensavo di avere un disturbo della personalità, mille paranoie che mi hanno portato a conoscermi meglio e a leggere tanto. adesso sono più timido di quanto non lo fossi, ho perso sicurezza e sono furioso.

  2. 12
    anonimo -

    sono furioso perchè so che tutto dipende da me: sia che voglia essere felice sia che voglia stare male. non mi manca niente: sono un bel ragazzo a cui non manca nulla ma nonostante questo, quando si tratta di mettermi in gioco, penso ancora di non essere all’altezza. so benissimo che è tutto nella mia testa!!! ma non riesco più a provare quel brivido, quasi come se fossi in un limbo. non sono più depresso, ma quasi rassegnato, so che c’è una parte di me che vuole lottare a tutti i costi, ma non so come fare…

  3. 13
    rossana -

    Anonimo,
    mi sembra che alla tua età, poco prima o poco dopo, a seconda della propria crescita emotiva, momenti come quelli che stai vivendo possano essere abbastanza frequenti. ne provato uno simile a 16 anni, e ancora me lo ricordo in tutte le sue sfumature. anche a me pareva che non mi sarebbe stato possibile arrivare da nessuna parte. piangevo da sola, senza nemmeno poter individuare un vero perchè. ora capisco che mi stavo trovando in prossimità di una svolta di vita che mi sentivo impreparata ad affrontare. avrei dovuto iniziare a lavorare l’anno seguente (già ne avevo avuto un assaggio in l’estate) e mi stavo per lasciare alle spalle la prima gioventù, a cui ancora era non era stata richiesta molta responsabilità.

    la tua battuta d’arresto si sta rivelando tosta. per me è composta da un mix di sradicamento dalla città d’origine, sopravalutazione della libertà acquisita nello sganciarsi dal controllo familiare e di sé, nell’affrontare studi superiori, magari impegnativi, a cui si è aggiunta, in finale, la piccola delusione derivante dalla fine di un rapporto di coppia gratificante.

    succede che, per essere poi in grado d’avanzare, si sia costretti a fare alcuni temporanei passi indietro, utili ad approfondire meglio chi siamo e cosa più desideriamo. tutti indossiamo maschere più o meno estese o consistenti. è quasi impossibile farne a meno, anche volendo. tutti abbiamo bisogno di stabilizzarci in una qualche veste che possiamo percepire appropriata, come l’abito che scegliamo d’indossare al mattino, a seconda dell’umore. l’importante che questa sia una proiezione verso la persona ideale che vorremmo essere o diventare e non diventi una gabbia che non ci permette di esprimere la nostra vera natura.

    sei sensibile e intelligente. quindi sai quasi tutto il da farsi. devi soltanto lasciarlo sedimentare fino a quando non ti si ripresenti come materiale di rinforzo, che non potrà che portarti verso un meglio definito e consapevole te stesso.

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