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Quando l’amore (forse) non c’è più

Sono una ragazza di 28 anni a da circa 5 ho una storia a distanza con un ragazzo di poco più giovane.

Da qualche tempo mi sto domandando se io sia ancora legata a lui o no: quando ci vediamo sono sì felice di essere insieme ma non più come una volta, spesso mi infastidisce averlo sempre intorno e non poter avere 5 minuti da sola (mi segue ovunque e ogni cosa la facciamo insieme), gli rispondo seccata quando insiste a voler necessariamente fare qualcosa insieme e a volte non vedo l’ora che ognuno torni a casa propria.

Pensavo inizialmente fosse una mia reazione esagerata a un periodo stressante per entrambi, dove abbiamo avuto diversi problemi nelle nostre case, però più il tempo passa e più mi viene il tarlo che forse il mio innamoramento sia svanito. Lui è sempre affettuoso come un tempo, forse anche troppo, io invece forse con la scusa di essere arrivata alla fase successiva all’innamoramento da ragazzini mi sono talmente abituata alla sua presenza nella mia vita che non lo vedo più come una persona speciale, tanto da sfociare nei “fastidi” descritti poco fa.

Quando inoltre spesso, con tono ironico, arriviamo a chiacchierare del futuro non riesco a immaginarlo come il suo, dove finita l’università frequenterà un corso specialistico a Roma per qualche tempo per poi ritornare e mettere su famiglia con me. Ho aspettato fino adesso, risparmiando il più possibile per costruirmi un futuro con lui ma che non vedo come il suo, non vorrei figli e il matrimonio se proprio obbligatorio solo civile.

A causa della mia stupidità non mi sono rimasti amici con cui parlarne e so per certo che se dovessi perdere questo ragazzo non ne ritroverei un altro.

Ho paura di restare completamente sola e forse questo è il motivo per cui non riesco a decidermi ad affrontare la questione con lui, di parlarne apertamente, anche se con la grande confusione che ho in testa probabilmente farei solo più male che bene a entrambi.

Ho davvero bisogno di un consiglio, di un punto di vista diverso, di confrontarmi con qualcuno, di fare chiarezza…

Se possibile vorrei evitare di farlo soffrire ma allo stesso tempo vorrei trovare pace a questo tormento…

Lettera pubblicata il 3 Aprile 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    gimmy -

    Tenersi tutto dentro non è di aiuto a nessuno dei due. Se è il senso di solitudine che ti fa esitare dal parlargliene, non ne verrai mai a capo e lo illuderesti soltando, perchè gli stai facendo credere che và tutto bene, quando cosi non è. In una storia a distanza è normale che voglia viverti in ogni momento quando riuscite a vedervi, mi trovassi nei suoi panni sarei esattamente come lui. Se la sua presenza a volte diventa ingombrante potresti carinamente farglielo notare e dirgli semplicemente di lasciarti alcuni spazi, il dialogo è stato inventato per poter comunicare, come fa lui a venirti incontro se nemmeno lo metti al corrente dei dubbi che nutri? Lo sà che non vuoi avere figli e che il matrimonio dei tuoi sogni è il rito civile? che conosce questo ragazzo di te? penso che non meriti un atteggiamento indisponente da parte tua solo perche in te è mutato il sentimento. Ti consiglio di tirare fuori tutto quello che non ti fa stare serena e di essere toltalmente sincera nei suoi confronti, perchè cosi stai solo peggiorando la situazione. Devi assumerti la responsabilità dei rischi che ne potranno conseguire, e non rimandare o tirare ancora per le lunghe questa dovuta conversazione.

  2. 2
    Rossella -

    Io penso che il bisogno di avere del tempo per sé sia fisiologico. Ci sono alcune applicazioni del cellulare che servono a tenere vivo il contatto con il partner. Ad avvantaggiarsene sono soprattutto i ragazzi, di natura abbastanza restii a cercare un colloquio con la figura femminile. Non lo so, immagino per un loro pudore. Infatti, se ti devo dire la verità, il rapporto con i miei fratelli è buono ma ci parliamo pochissimo. Lo stretto indispensabile. Ci vergogniamo. Sì, infondo neanche ci facciamo caso perché ci sembra una cosa naturale… talvolta discutiamo e nel confronto riscontro una certa freddezza. Eppure non dipende da noi, sapessi: ci vogliamo un gran bene. Basta la presenza a dare calore, ormai mi sono anche abituata all’idea che un giorno prenderemo strade diverse e, per forza di cose, saremo molto distanti. Nel tempo sono riuscita a interiorizzare la fede che ci unisce e quindi non mi do pensieri… a mia volta, sono consapevole di avere dei doveri nei loro confronti e quindi devo vivere l’indipendenza come un obiettivo. E’ importante questa cosa. Anche un uomo, all’occorrenza, ha bisogno di qualcuno su cui contare. La madre resta una figura ineguagliabile. Ecco, la madre per mio nonno aveva un’importanza diversa. Il genitore veniva servito e riverito ma non esisteva un vero e proprio matriarcato. Anzi: non esisteva. Il padre era di gran lunga la figura più influente. La donna, al contrario, vedeva nell’uomo il padre di famiglia ma si comportava, a tutti gli effetti, come una madre perché intuiva che per stabilire un dialogo con lui avrebbe dovuto leggere nel suo pensiero. Anche i figli dovevano leggere nel pensiero dei padri ma il rapporto era così profondo che neanche te lo immagini. Le mogli non arrivavano a tanto. Davano ai mariti questa impressione e tanto bastava a consentirgli di esprimersi.Perché un uomo si esprime con le pinze o finge. Non lo farebbe neanche a tavola, anche perché gli uomini si arrangiano e la cosa ad un certo punto ti pesa.Magari loro per ovviare te lo fanno presente e diciamo che un pochino ti risenti.Magari non lo dai a vedere. Vorresti leggere sul loro volto la stessa gratificazione che cerchi.A parer mio non è possibile parlarsi ad una media altezza.Quando è tutto chiarito sarà possibile collaborare.Lui collabora con te ma nel frattempo ha bisogno di sentirsi assistito.Una notte mi è capitato di sognare una casa con le pareti decorate da graffiti rupestri.Penso che a livello inconscio affiorino ricordi ancestrali.

  3. 3
    Harlock -

    In questa storia c’è tutto tranne che amore.

    Vivete una storia a distanza e quel poco tempo che avete insieme lo vivi quasi come un fastidio, non vedi l’ora di tornartene da sola.

    Parli con rassegnazione dicendo che “se lasci lui sicuramente non ne troverai un altro”. A parte che chi può dirlo, questa affermazione la dice lunghissima sui sentimenti alla base del vostro rapporto.

    Da come la vedo io, l’amore in questa storia è finito da un pezzo, e c’è solo tanta paura di restare soli se questa storia si troncasse: è questa la colla che vi tiene insieme e, perdonami la franchezza, è di scarsissima qualità.

    Vedi tu che fare.

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