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Quali sono le cifre VERE?

di

Caro Direttore,

ho assistito ieri sera ad uno dei tanti programmi di approfondimento che la televisione pubblica ci propone in tema di campagna elettorale e sono rimasto come al solito sbalordito per la mancanza di valore oggettivo delle affermazioni dei rappresentanti dei due schieramenti.

Ognuno sbandiera il proprio foglio di dati statistici ed ogni foglio contiene delle cifre assolutamente in contrasto con quelle dell’opposta coalizione.
Il carosello dei numeri va dal denaro pubblico usato per le infrastrutture al numero di
reati commessi durante l’anno, dall’occupazione giovanile al numero di immigrati nel nostro paese. Impossibile per l’elettore stabilire quali siano le realtà del paese, quali siano le cifre giuste e quelle millantate.

Lavoro ormai da molti anni in un ente pubblico ed ogni anno, alla chiusura della
contabilità, l’ente riceve la visita dei revisori dei conti che controllando
scrupolosamente i registri di entrate-uscite per stabilire oggettivamente lo stato di
salute finanziaria dell’ente stesso. A nulla varrebbe, in caso di deficit finanziario o
irregolarità di qualsiasi tipo, il sostenere il contrario da parte del direttore e dei
responsabili. E’ tutto nero su bianco e non ci possono essere discussioni sulla reale
situazione dei conti.

Ora mi chiedo: non avremmo diritto, come cittadini che hanno dato mandato a questo o quello schieramento politico, di avere alla fine di ogni mandato la fotografia dei dati oggettivi che non siano chiacchiere di propaganda ma cifre inoppugnabili?
Non sarebbe possibile nominare una commissione di esperti “super partes” che analizzino i risultati e li rendano di dominio pubblico? Perchè intervistare un professore di Economia della Bocconi e non nominare allora un pool di esperti, magari eletti da organismi apolitici ed organizzati dai cittadini, che si occupino di controllare l’operato di questi signori? Non sarebbe questo l’unico valido crirerio di valutazione, al di là di qualsiasi strumentalizzazione ideologica?

La mia ovviamente è solo una domanda retorica, nel senso che tutti conosciamo la risposta. In questo modo la campagna elettorale si restringerebbe ad una valutazione oggettiva di quanto fatto o non fatto dal governo in uscita, dell’effetto delle leggi varate, di quanto si dovrebbe effettivamente fare in questo o quel settore.

E questo, a quanto sembra, non fa comodo a nessuno.

Lettera pubblicata il 15 Febbraio 2006. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Politica

La lettera ha ricevuto finora 1 commento

  1. 1
    Claude -

    Sono pienamente d’accordo con Alan: non ha senso subire il “martellamento” di quest’ultimo mese con una tale discordanza di informazioni e nessuna possibilità di verificarle!! purtroppo credo difficile riuscire a mettere insieme un intero pool di esperti che sia (e rimanga) “super partes” …

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