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Philophobia

Salve
Premetto che parlare di un problema sentimentale con un blog mi fa molto strano. Comunque proverò ad essere chiara e cercare di spiegare nel modo migliore possibile i dubbi che mi affliggono.
Da un mese circa è finita la storia con il mio ragazzo. Coetaneo ma straniero, precisamente tedesco. io invece di Napoli. È iniziato nel più classico dei modi. Colpo di fulmine. Dopo due tre giorni eravamo già fidanzati. Ci si sente tutte le sere su skype e ogni due we ci si vede nelle rispettive città o a metà strada. Già la prima volta che sono andata da lui mi ha fatto conoscere i genitori (in tempi diversi visto che sono divorziati) . Tutto bellissimo. Sia gli amici miei che i suoi familiari si sono dimostrati molto contenti della nostra storia. Tanto che ho deciso di passare il Natale con lui la madre e l’attuale marito.
Però dopo questo periodo idilliaco passiamo finalmente più giorni insieme. Ed ecco i primi problemi. Premetto che lui è un tipo iperimpegnato, lavora tanto e in più ha la passione della musica. La ragione della sua vita. Quindi per lui la vacanza vuol dire stare in casa buttati sul divano a guardare la tv. Ed ecco che io vado in crisi. Nonostante sia innamoratissima di lui gli manifesto il mio disappunto su questo lato che non conoscevo e non immaginavo di lui. La reazione sua? silenzio e tante lacrime. Passiamo la notte in stanze diverse finché la mattina dopo cerco di parlargli. Gli faccio capire che lo amo ma che quello che ho conosciuto negli ultimi giorni non mi piace, è un’altra persona per me. Al che lui, accompagnato sempre da copiose lacrime, mi dice di rivivere un dejavù. Che con la sua ex (hanno convissuto 4 anni) era successa la stessa cosa. Lei era innamoratissima, soffriva tantissimo di questo suo cambiamento, rivoleva il fidanzato dei primi mesi. Litigavano tantissimo, col risultato che lui provò a cambiare ma confessandomi di essere stato infelice per due anni. Insomma per farla breve mi sono ritrovata con un volo di ritorno anticipato, con lui che è stato tutto il giorno a piangere e a non dirmi nulla. Ritorno in Italia alquanto shockata. Il giorno dopo ricevo una sua mail di scuse, in cui mi dice che è un cretino, di non capacitarsi di come abbia potuto rovinare tutto, di come non immaginasse di essere così inflessibile. Io ero la persona miglior che avesse mai conosciuto, che non capiva del perché avesse reagito in quella maniera etc e che l’unica cosa che poteva dirmi era quella di aver provato il giorno prima una grandissima paura (non gli era mai capitato) , la testa che gli scoppiava e la sensazione di panico. In un altro messaggio mi disse che non sapeva ancora spiegarsi di quello che gli era successo, della paura che avesse provato e di non sapersi regolare sul come comportarsi con me!! Io gli ho risposto semplicemente: se fosse un uomo o un bambino. Da allora non ci siamo più sentiti. Ma me lo immaginavo. Mi aspettavo una reazione e invece… niente.
Mi sono dilungata nella spiegazione ma in realtà ci sono anche altre sottigliezze da spiegare ma rischio di finire lo spazio.
Ora con questo volevo capire se è possibile che abbia avuto veramente paura? Io non mi considero una stupida o ingenua e lui aveva tutte le caratteristiche di un uomo innamorato, in più ho la quasi certezza matematica che se non gli avessi detto nulla, stavamo ancora insieme. Anche se non mi pento di averlo detto. Io sono ancora innamorata ma non ho il coraggio di cercarlo e poi il fatto che lui non mi abbia cercata mi frena tantissimo. D’altro canto non so cosa fare, ci penso tanto e il tempo passa. Ho visto su internet e si parla tanto di philofobia.
Lui è un ragazzo sensibile e diciamo anche “troppo tedesco” ho paura che ci perderemo per sempre, senza averci veramente provato. Forse solo per paura.
Spero di essere stata chiara.
Ciao

Lettera pubblicata il 4 Febbraio 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 2 commenti

  1. 1
    Cenere -

    Scusa, non vorrei fare la parte di chi si schiera dal lato degli uomini perché di norma non è così, ma se alle sue spiegazioni e al suo tentativo di dialogo l’unico appiglio che gli hai dato è stato: “sei un uomo o un bambino?”, perché questo è ciò che si evince da quel che hai scritto, ci credo che tu non l’abbia più sentito.
    Indipendentemente dal fatto che il suo sia un comportamento “sano” o meno, sia chiaro, se è vero che lo ami e lo vuoi così tanto cercherei un dialogo un po’ più costruttivo.

  2. 2
    valeria -

    Ma veramente una persona innamorata può mandare a rotoli una storia per paura?che implicazioni psicologiche ci stanno dietro?Come bisogna comportarsi con una persona che ne soffre?
    Ciao

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