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Paura di realizzarsi

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Lettera pubblicata il 11 Gennaio 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    darklady -

    ciao pucca napoletana…tranquilla, alla tua età è normale avere delle crisi, fanno parte del periodo ke stai attraversando..
    ancora hai mlt tempo davanti x pensare alla laurea…
    goditi più ke puoi qst anni, sn meravigliosi e un gg, qnd sarai +grande, guarderai cn nostalgia indietro e a tt ciò ke hai fatto..t parlo x esperienza
    pensa a divertirti..
    la laurea può aspettare, nn t stressare già da ora…
    ricordati ke nn importa l’indirizz da cui arrivi.
    all’università ciò ke importa è la tua voglia di imparare e di fare..
    se t serve una mano scrivimi.1 bacione

  2. 12
    magicalove -

    Ciao darklady…Leggendo il tuo messaggio,mi e’ sembrato di leggere il ritratto di me stessa….Ho 22 anni,frequento l’universita’ e come te anche io vedo la laurea come un traguardo irrangiungibile,e il fatto di sentire cio’ mi provoca una sofferenza immensa,al punto che non so ancora decidere se abbandonarla(perche’ nei momenti di grande sconforto questa e’ l’unica cosa che mi viene in mente),o continuare(il realta’ non ho abbastanza coraggio per ascoltare i miei malesseri e prendere decisioni).Ma come dicevi tu,questo capita in tante cose anche a me…Dal prendere la patente,all’andare in palestra,dallo smettere di fumare,al non mangiare piu’ le unghie,al volere dimagrire qualche chiletto se solo ho voglia di essere piu’ magra,dal voler fare qualche lavoretto…Insomma questo per farti capire che anche io vivo perennemente con quest’ansia addosso,un’ansia che piu’ che vivere serenamente mi porta a farlo in maniera alquanto apatica e per nulla soddisfacente.L’ansia e’ qualcosa di terribile con cui convivere,specialmente se ti prende in molte cose.Riesce a farti sentire una poco facente e anche a volte un’impedita stupida,proprio perche’ non ti permette di fare cio’ che vuoi nella giusta maniera.Pero’ cerchiamo di pensare che la vita e’ una e va vissuta al meglio,e che anche le persone che sembrano piu’ forti,e’ solo perche’ nella vita riescono a trovare quella forza per buttarsi nelle cose…Non e’ il risultato che conta…L’importante e’ provarci e sopratutto l’importante e’ vivere al meglio,come si puo’ e come si crede.Aumentiamo un po’ la nostra autostima,e cerchiamo di dare maggiore senso alla nostra vita…un abbraccio

  3. 13
    Angela -

    Ciao, sono disoccupata e non ho continuato a studiare dopo il diploma. Il mio problema è che non avendo cose importanti da fare sono continuamente alla ricerca di nuovi passatempi. La mia però è una ricerca affannosa e inconcludente, perchè non mi soffermo mai abbastanza su qualcosa da portarlo a termine. E’ come se volessi tenere da parte per quando non avrò nulla da fare quella lettura, quel programma per pc o quella storia he stavo scrivendo… E’ un circolo vizioso. Non so se sono riuscita a spiegarmi, ma spero tanto in un consiglio. Ho molte idee e anche voglia di fare, ma ho sviluppato una fobia di vedermi sfuggire via il tempo senza costruire nulla e in realtà mi porta proprio a questo.

  4. 14
    darklady -

    Ciao Angela, non ho capito bene se il tuo problema è simile al mio….è una questione di ansia nel
    fare le cose o si tratta di altro!?

  5. 15
    Angela -

    Ciao, se non sono riuscita a esprimermi bene mi scuso. In pratica io non lavoro e non ho continuato a studiare. Ho una disabilità fisica (nel senso che cammino male) e in pratica quando mi sono ritrovata senza impegni tipo quello di andare a scuola sono andata nel panico per paura di restare senza nulla da fare. In pratica un pò d’ansia c’è e mi porta a passare da un’attività all’altra senza portare a termine nulla. E questo perchè in questo modo ho sempre svariate opzioni sulla scelta di cose da fare, ma in pratica combino poco. In ogni caso grazie di avermi risposto e scusa se io ho tardato nel farlo.

  6. 16
    Rossella -

    La tua lettera mi ha fatto pensare al femminismo. Secondo me è sbagliato generalizzare quando si parla di donne. Ci sono donne che per natura, fin dalla primissima infanzia, trovano in ogni fenomeno le ragioni psicologiche e sociologiche che lo determinano e crescono in maniera diversa da alcune coetanee che vivono immerse in una sorta di un malinconico intimismo fatto di una serie di elementi che oggi vengono isolati dal contesto (e quindi hanno perso anche la loro poeticità)… mi riferisco alle pause, ai silenzi, a quelle assorte meditazioni in cui la donna avverte tutto il peso dell’io e del mondo. Questa sua natura la rende estranea alla vita comune (la porta a perdere molto tempo nello studio); per abbattere questo muro d’incomunicabilità in un primo mento si serve dell’immaginazione… ma poi è importante evolvere. Io all’asilo ero un po’ così… mi creavo delle situazioni per sentirmi motivata (alcune volte mi sentivo una donna in carriera) e per partecipare con lo stesso spirito degli altri nelle attività di gruppo. Avevo anche delle amiche, ma lo spazio circostante non mi è mai stato indifferente. Ero sempre molto gioiosa, anche se non amavo la scuola materna. Alle elementari già l’idea che per partecipare in un contesto in cui non avevi una posizione consolidata da generazioni ti dovevi idealizzare un mondo tutto tuo cominciava a starmi stretta e comunque me ne vergognavo.

  7. 17
    Rossella -

    […]Quindi ho iniziato a scrivere delle poesie per vivere con entusiasmo una fase di passaggio che mi avrebbe portato a chiudermi al mondo, almeno fino a quando non ho realizzato che nella mia vita sarebbe stato determinante l’amore inteso come antidoto al dolore e alla morte. Un bisogno di tipo religioso che mi precludeva la possibilità di vivere i primi amori e di avere lo stesso controllo della realtà che avevo a casa. Questa è una delle ragioni che non consentono di fare grandi passi in avanti in materia di pari opportunità. A livello popolare questo tema non è molto sentito perché nei piccoli centri ci si conosce ed è evidente ai più che tutte le limitazioni di questo mondo non impediscono a quella donna di affermarsi in casa sua dopo aver vissuto esperienze che ha saputo manifestare nella loro realtà umana e sociale. Invece tante altre si rendono conto del fatto che non gli mancano le occasioni, ma la capacità di farlo senza evocare stati d’animo che le incatenano alla loro coscienza e le rendono più fragili e anche manovrabili dall’esterno. Chissà perché ci sono dei tradimenti che diventano un caso e altri che restano un ricordo. Già da questo si dovrebbe capire che la scatola della vita è strana. Vale per la donna, ma vale anche per l’uomo. Nella vita di alcune persone l’incontro della vita è determinante perché preannuncia l’incontro tra Cristo e la Sposa.

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