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Ossessione (3)

di
Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Ebbene, quando penso a cosa sia l’ossessione per me, ciò che mi viene in mente è una persona. Una persona che in un certo senso non è neppure mai stata così “dentro” alla mia vita. Una persona che ha conosciuto di me solo una parte minuscola di quel che sono e di cui io ho conosciuto altrettanto poco. Una persona che ho idealizzato a suo tempo. Parlo di un tempo in cui ero più giovane. Nei miei pensieri essa infatti rappresentava l’idea di successo massimo, nell’averla a mio fianco. Rappresentava un tuffo nell’ebrezza. L’incertezza, l’avventura, la gioia di esserci. Ed è passato tanto tempo da allora. Tempo e vita. Ma anche ora nel suo ricordo mi accendo. E non so se sia solo lei, o tutte le emozioni che legai a lei di quel periodo. Ed ho cercato di dimenticarla, di dividerla da esse. Di allontanarmici il più possibile… Eppure quando capita, di tanto in tanto, i miei pensieri rifuggono nei suoi confronti. Ancora. Mi chiedo cosa faccia, come stia, pure banalità per lo più. Per arrivare a chiedermi chi amerà ora… E non mi sognerei mai di chiederglielo, di sentirla direttamente. Sarebbe un po’ come ricascarci, in quel sentimento non contraccambiato di cui mi resi ben presto conto. Sono passati anni ormai da quando mi sbilanciai, in modo goffo, al modo dei ragazzini delle elementari, mentre con altre avrei finto di essere un casanova. E lo ricordo chiaramente. Poiché mai più da allora mi è capitato di sentirmi tanto impacciato, tanto emozionato. Ed è la pura verità, purtroppo. Di tante altre che vi furono, mai più mi capito di sentire tanto ardore. Ci rimasi davvero male, visto che le premesse le vedevo tutte, nella mia mente almeno. Tanto che ancora ora a momenti non credo di aver mai trovato un’anima così affine. Tanto affine che, talvolta, ricordo che mentre l’ascoltavo e lei mi parlava delle sue passioni mandavo giù il pensiero di dirle quanto anch’io amassi molte delle cose che le piaceva fare, delle sue idee, quasi fossero state estratte dalla mia testa e messe nella sua. E lo facevo per smorzare quell’idea malsana che lei, proprio lei, fosse la mia anima gemella. Lei che ora capisco aveva già amore da dare a qualcun’altro. Perché proprio lei? Uno non può scegliere di chi innamorarsi dai. Di un mare tanto vasto scelsi però un pesce che scottava. Mentre la mia giovinezza m’accarezzava nel pieno della sua forza. E quasi mia avesse passato una maledizione, al suo pari passavo di cuore in cuore senza più legarmi pienamente a nessuno. Come ho poi scoperto faceva lei. Collezionando i cuori infranti di chi mi trovava nel suo cammino. Cuori pieni di amore. Di cui non ho mai saputo come averne cura. E non me ne rendevo conto, dannato me. Nè me ne vantavo grazie al cielo. Rimanevano atti incompiuti di un opera drammatica rappresentata dalla mia vita simil-amorosa. Ed ancor ora, mentre mi sforzo con tutto me stesso d’impegnarmi in una relazione con una persona straordinaria, sento di esser legato a quell’idea. Un’idea così lontana, di cui ho provato a privarmi in tutte le maniere. Che ho provato a far totalmente mia, la mia forza. Senza mai riuscire ad imbrigliarla. Rimanendo con l’amaro in bocca. E che ancor ora, nel cuore della notte, viene a tenermi compagnia. Lei, lei è la mia ossessione. Dovrò impegnarmi di più. Lei non può più far parte della mia vita.

Lettera pubblicata il 22 Agosto 2016. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 32 commenti

Pagine: 1 2 3 4

  1. 21
    Golem -

    Accidenti Suzy, mi era sfuggito il commento.

    La mia sicurezza non vacilla quando la tesi ha confermato l’ipotesi. Non vedo di cosa dovrei dubitare a quel punto senza perdere le prerogative del dialogo socratico.

    P.S. Ma perché vuoi usare il lei? Di “formalismi” e formalisti non ce ne sono già troppi per non essere credibili oltre la forma?

  2. 22
    Golem -

    “La volontà, tuttavia,è spesso contrastata dall’istinto animale, collegato , come sempre, alla sopravvivenza , alla necessità di affermarsi e al forte desiderio di raggiungere propri obiettivi o forse, più’ semplicemente , ad una naturale attrazione fisica/sessuale.”

    Voglio vedere come Rossana commenterà questo passo di H2O, che io ho portato come base di partenza della mia tesi e che da lei fu osteggiato sin dalle prime scaramucce sull’argomento. Altro che andare a pescare “l’essenza”. Su quest’ultima si esprimerebbe meglio il Professor Yog. E anche con maggior pertinenza.

    Il povero Vic, che ha detto molte delle cose che dico io, e forse meglio, non lo ha cagato nessuno dei “neoromantici”.
    Non c’é peggior sordo di un…sordo.

  3. 23
    Suzanne -

    “Neoromantici” non è sinonimo di “neo ottusi”. Se anch’io sono stata inserita nel gruppo le consiglio di rileggere meglio ciò che ho scritto, non molto discordante dal pensiero del Signor Vic. Nessuno nega il potere dell’autoillusione; semmai si fanno specifici distinguo tra caso e caso, evitando di ridurre tutto ad un solo forte desiderio sessuale( pur non escludendolo, ovviamente).

  4. 24
    rossana -

    H2O,
    “La volontà, tuttavia,è spesso contrastata dall’istinto animale, collegato , come sempre, alla sopravvivenza , alla necessità di affermarsi e al forte desiderio di raggiungere propri obiettivi o forse, più’ semplicemente , ad una naturale attrazione fisica/sessuale.”

    la volontà e la ragione non sono che possibili vetturini di più o meno focosi cavalli, aggiogati insieme alla carrozza dell’esistenza, di cui non sempre riescono a contenere l’impulso vitale, soprattutto se fuso verso lo stesso obiettivo. seguono e spesso orientano la vita, non ne sono traenti, come gli istinti o le emozioni.

  5. 25
    H2O -

    Rossana, mi piace molto la tua metafora su quello che ho scritto… penso renda molto bene il tutto. Il vetturino non può’ decidere sempre quale bivio prendere poiché i cavalli preferirebbero correre senza redini verso altri luoghi, ma ogni volta che la carrozza imbocca una via, il vetturino dovrebbe assicurarsi che essa non esca di strada. A questo punto entra in gioco la fermezza del vetturino e la sua capacità’ di orientare i cavalli durante il percorso, soprattutto negli attimi in cui i cavalli cercano di scappare.Cavalli che , tuttavia, non saranno mai del tutto domabili perché’ posseggono uno spirito libero e a volte addirittura selvaggio…

  6. 26
    ets -

    @Vic un po masochista il tuo comportamento, io cancello sempre tutto, metaforicamente e no, appunto per non ritornarci neanche per caso.

  7. 27
    Golem -

    Ti sei autoinserita Suzanne. Era un richiamo generico.
    L’origine di “tutto” ciò che gira intorno all’amore è il sesso. L’istinto riproduttivo contiene tutto il senso della vita dal punto di vista della Natura. Il resto sono sovrastrutture morali legate alle varie culture. Il romanticismo infatti è solo occidentale, ma chi ci crede lo ritiene l’unico che rappresenti il vero amore. Ma é solo un’interpretazione moralizzata dell’istinto sessuale. È lui il motore che muove la vita. L’amore è il percorso che vi si compie. Ma il tuo non é quello come quello di una Yanomami. E stai sicura che penserà che il suo dia quello giusto. Solo l’istinto sessuale e lo stesso.

  8. 28
    Suzanne -

    Ma Signor Golem,come spiega allora il nostro bisogno di costruire un nucleo amoroso e di proteggerlo da tutto ciò che potrebbe in qualche modo scalfirlo? Se l’istinto riproduttivo fosse stato svincolato da qualsiasi altra componente affettivo-sentimentale, probabilmente la nostra specie non si sarebbe evoluta fino a questi punti. Per quante persone si può provare desiderio sessuale? Moltissime,ne converrà anche Lei. Perché allora spesso ci ostiniamo a perseguire solo una specifica scintilla in una determinata direzione dimenticando tutte le altre? Per esperienza personale le posso dire che talvolta il desiderio sessuale può essere conseguente ad una forte attrazione mentale e al desiderio di scoprire una nuova anima, probabilmente con la speranza di trovarla affine alla nostra.

  9. 29
    Yog -

    Dottor Golem. Trovo indelicato dire a Una Signora che si ė autoinserita. Capita e pure di sovente, ma sia più ellittico e un pelo più periferico, La prego.

  10. 30
    H2O -

    Concordo con Suzanne. Deve esserci per forza e soprattutto un’attrazione di tipo mentale. Non è’ possibile ridurre il tutto solo ad una questione ormonale. Lo dico perché’, se fosse solo una questione di istinto riproduttivo, l’immaginazione porterebbe a creare fantasie esclusivamente di tipo sessuale. Nel mio caso, ad esempio, le fantasie riguardano invece, molto più’ situazioni proprie delle fase di corteggiamento che sono un misto tra il romantico e l’avvincente, come in una trama di un film. Inoltre, come ha sottolineato Suzanne, l’ impulso sessuale si può’ provare nei confronti di molte persone, mentre l’autoillusione normalmente si concentra su un unico individuo che incarna ,se non il nostro ideale, quello che per noi costituisce, in quel momento, un desiderio o un bisogno affettivo e mentale, più’ che fisico…

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