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Non ha senso stare male per chi non merita

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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2009. L'autore ha condiviso 19 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 95 commenti

Pagine: 1 5 6 7 8 9 10

  1. 61
    Francesca -

    Ma si hai davvero ragione. Tu descrivi ed io nella tua descrizione dello stereotipo dello stronzo, ci vedo proprio lui. E’ proprio cosi…un insensibile ed approfittatore che mi ha circuita in un momento di mia grande difficolta’ facendo l’amorevole ed il disponibile, sempre pronto ad ascoltare e cosi’ si e’ insinuato nel mio cuore facendomi credere che fosse diverso, che fosse davvero l’uomo del quale avevo bisogno.
    Poi piano piano, ho scoperto invece, il suo egocentrismo, egoismo, lui doveva essere al centro di tutti i miei pensieri e dei miei atti. La sua tipica domanda era:” ma un altro come me dove lo trovi? Uno che ti sopporta cosi?
    Mi ha fatto credere, che fossi sbagliata io, che il mio carattere fosse pessimo, soltanto per approfittare della mia insicurezza per far si che il mio mondo diventasse lui, che tutto girasse attorno a lui.
    Decideva lui se la sera doveva leggere un canto della Divina Commedia, declamare una poesia o suonare alla chitarra una canzone….ed io non dovevo far altro che guardarlo estasiata e dirgli ” come sei bravo”.
    Prima che mi tirasse nella sua vita era una persona ansiosa che prendeva addirittura antidepressivi per gli attacchi di panico. Con me ha smesso qualsiasi tipo di medicinale, era equilibrato e tranquillo, sereno.
    Diciamo che gli ho fatto un po da infermiera, psicologa e tanto altro. L’ho reso forte e sicuro di se.
    Quanto sono stata stupida? Dio mio a ripensare a queste cose mi vengono i brividi….ho avuto al mio fianco uno psicopatico mi sa.
    L’ho reso talmente forte e sicuro di se che alla fine ha deciso che mi aveva succhiato anche l’anima e di me non aveva piu bisogno…..e mi ha lasciata.
    Io ora l’ho cancellato da tutto e lui oggi, proprio stamattina, quando ha visto che non lo chiamo , per il motivo che ti dicevo …..non credo nell’amicizia dopo l’amore…che fa? Mi e’ comparso su whatsapp in modo che io adesso mi disperi perche magari e’ online e non mi contatta….pensa te che grande figlio di ……..
    Samuel grazie dei tuoi consigli mi sono di grande aiuto e spero di trovare, non tanto presto, un uomo, con la “U” maiuscola che mi ami e basta. Per ora , hai ragione, devo stare sola e pensare a me stessa.
    Poi si vedra’.

  2. 62
    Samuel Bellamy -

    Cara Francesca, tanto per chiarire, se sono così preparato sull’argomento è perchè ho “studiato” una situazione analoga alla tua vissuta da mia moglie, quand’era relativamente giovane. Una bella ragazza, intelligente, raffinata e colta, ha perso la testa per un imbecille peggiore del tuo, che l’ha tenuta in ballo per anni prendendola in giro e umilandola per anni. Anche questo individuo era pieno di problemi psicologici che curava con metodi meno ortodossi del tuo, e ha utilizzato quella dedizione per sentirsi un padreterno, esattamente come faceva quello di cui parli, quando era solo un poveraccio che negli anni si è rivelato un fallito.
    Quando non pensava di riuscire più ad incontrare un uomo con cui poter fare dei progetti ha incontrato me (sarebbe meglio dire io lei) e ci amiamo da oltre vent’anni, siamo cresciuti insieme come coppia e siamo quegli amici di cui parlavo ieri.
    Io ho valorizzato lei e lei me, raggiungendo successi personali grazie a questo riferimento reciproco.
    Quando ti dicevo che sono le ragazze migliori a cadere nella trappola di questi individui, è perchè vedo quanto vale e quanto è capace di dare questa donna che amo, e quanto si è umliata per quell’imbecille, al punto che neppure per me è scesa ai livelli che l’ha costretta l’altro, che nonostante questo non ha mai odiato nè dimenticato, quasi come se fosse la sua tutrice o la sua infermiera appunto, sentendosi forse in colpa per non essere riuscita a guarirlo da quella che era solo immaturità e infantilismo.
    Bisogna che tu, e tante altre ragazze che leggo su questi forum, vi convinciate che quelle caratteristiche di questi stronzi, che toccano e stimolano il vostro istinto femminile, sono solo strategie da parassiti sentimentali, che usano finchè non hano spolpato la vittima di turno.
    La vigliaccheria consiste nel fatto che fanno i forti con chi gli vuole bene, e i codardi con chi ha le palle, maschi o femmine che siano.
    Non sono uomini credimi,non lo diventano mai, quindi non hai perso quello che pensavi di avere, perchè era solo una finzione.
    Ora hai l’esperienza per capire la diffenza tra un buffone e un uomo, uomo che ti auguro di trovare appena ti sarai rasserenata.
    Ma mi raccomando: non ci ricascare se lui torna alla carica, perchè lo farà, e con quei metodi di convincimento ipocriti nei quali questi tipi sono specialisti.
    Ciao

  3. 63
    Never -

    Samuel Bellamy
    Caro Samuel, leggo spesso con piacere i tuoi interventi e noto che ogni volta tendi a sottolineare gli aspetti di tua moglie 🙂 E hai ragione in quello che affermi. Però noto che il tuo è un punto di vista un pochetto femminista. Non è che sono solo stronzi loro e le donne poverine cadono nella trappola di questi “individui” 🙂 Ci mettono parecchio del loro le donne mi sa, e magari è proprio cosa vogliono flirtare con questi personaggi. Magari questi “individui” si sono semplicemente fatti furbi 🙂
    E anche sul fatto che siano le ragazze “migliori” a caderci è molto opinabile. Cosa vuol dire “migliori”? Tu parli di colte, di buona famiglia, intelligenti. Ma questo non significa essere migliori. Per me essere migliori vuol invece dire avere certi valori di base scorrelati con la cultura o la preparazione scolastica, proprio quei valori che ti farebbero desistere con la razionalità, dall’avvicinarti a simili situazioni ambigue. Io sono un fautore che quello che si fa è perchè si vuole farlo, ma è solo la mia modesta opinione.

  4. 64
    Francesca -

    Grazie Samuel per i consigli. Queste cose dette da un uomo fanno tanto bene e mi fanno capire che non sono stata l’unica ad incontrare un tipo del genere e che si puo’ cadere e rialzarsi ancora una volta.
    Ora , soltanto restare sola per un po’ e riflettere su me stessa mi rendera’ piu forte.
    Ho inciampato, sono caduta ma mi rialzo , come ho fatto sempre.
    Questo mi servira’ per riconoscere un parassita come quello che fortunatamente ho scansato.
    Grazie e ti auguro tanta felicita’.

  5. 65
    Samuel Bellamy -

    Ciao Never,
    era un pò che non ci si sentiva e anche a me fa piacere leggere la qualità dei tuoi interventi e le giuste obiezioni che apporti ai miei, aiutandomi a migliorare il tiro.
    E’ corretto quello che sostieni, quando affermi che non siamo di fronte Cappuccetto rosso alle prese col Lupo cattivo.
    In effetti esiste una doppia componente psicologica in queste relazioni, che a mio parere degenera strada facendo, ponendo le due parti in una “apparente” condizione di vittima e carnefice, dove la tua valutazione dei fatti assume il valore di una lente di ingrandimento che mostra come le due parti, in realtà, stiano giocando un ruolo fondamentalmete EGOISTICO, seppure più o meno inconsciamente, e spiego come.

    Come ben sai la vicenda di mia moglie mi ha messo di fronte alla necessità di comprendere meglio il mio ruolo nella vita di questa donna, anche dal punto di vista del rapporto tra il mio essere maschio e il suo essere femmina, condizione questa che attiene più all’ambito istintuale che non quello socio-culturale, per usare una parolona, che riguarda la condizione di donna e le implicazioni comportamentali che quest’ultimo termine contiene.

    Per essere ancora più chiaro: hai presente quei casi in cui il padre di famiglia si innamora della classica puttana e vuole redimerla? Ecco, quello che è successo alla mia lei è esattamente questo ma riportato al femminile, dove un figlio di puttana è diventato la missione di questa ragazza, all’interno della quale riteneva di trovarvi un riscatto alla sensazione profonda di NON meritare di meglio. Non so se mi sono spiegato.
    E’ giusto quello che dici quando sostieni che alla lunga queste donne non sono vittime, ma in fondo complici del loro aguzzino, però non si può negare che il loro impegno verso questi stronzi nasca da un profondo bisogno di guadagnarsi l’amore attraverso il SACRIFICIO, proprio perchè spesso hanno una bassa autostima di sè che le indirizza INEVITABILMENTE verso il figlio di puttana.
    Ma quest’ultimo, sempre figlio di puttana resta, e non ha nessuna voglia di cambiare, anzi, quella donna così dedita e tollerante nei suoi confronti, non fa altro che aumentarne la consapevolezza che il suo “stile” sia quello che “rende” di più, visto che può fare i c.... suoi ma ha sempre la vestale che lo accudisce.
    Questa curiosa quanto attuale situazione nel rapporto maschio/femmina, sfida tutte le presunte conquiste femministe relative all’autonomia, ai diritti, all’autodeterminazione e alle pari opportunità.
    >>

  6. 66
    Samuel Bellamy -

    >>
    Ho citato molto spesso come i sintomi di questo masochistico bisogno femminile siano stati messi in evidenza dal planetario successo di quei tre pamphet dal titolo ” Cinquanta sfumature di…”, con un lui tormentato da traumi infantili il tutto edulcorato per renderlo più digeribile, dal fatto che però è bellissimo, ricco e affascinante. Nonostante queste “correzioni” dell’immagine maschile che la avvicina a quella del “Principe Azzurro”, si tratta di una storia di sadomasochismo, e le milioni di femmine che hanno acquistato i libri da questo dettaglio sono attratte, mentre la parte della “donna” è accontentata dalla famosa correzione portata dal mito del Principe Azzurro di cui accennavo.
    Torniamo quindi al conflitto, o compromesso se preferisci, tra istinto e ragione,femminile in questo caso, che questi libri, di cui sta per uscire la versione cinematografica, sono riusciti a dare una perfetta sintesi, e le vendite ne sono una prova che potrei defionire “scientifica”.
    Per non entrare troppo nell’intellettualismo, vi è una grande quantità di donne che è attratta da queste storie, e “vogliono viverle”, a dispetto delle normali dichiarazioni che fanno relativamente all’uomo ideale, e che si sentono realizzate solo attraverso certe “sofferenze”. Io le definisco definisco tra le “migliori”, perchè appaiono mosse da buoni sentimenti, appaiono vittime di questi stronzi, appaiono incolpevoli, e si sentono tali, ma spesso si CROGIOLANO in queste situazioni per trarne una consolazione che giustifichi la loro “inazione” nel cercare un uomo con cui dialogare alla pari.
    Io amo mia moglie, soprattutto la parte “donna”. E’ una persona che ammiro quanto lei ammira la mia parte uomo, ma non sono per niente certo che la mia parte “maschio” prevalga o abbia mai prevalso su quella di quel famoso personaggio, per il semplice motivo che io l’ho ricambita da subito, non le ho dato quegli struggimenti, quelle ansie, quelle gioie che nascevano dalla rarità degli incontri amorosi con quel tipo.
    L’amore vero, serve alla parte “donna” perchè dà rispetto, attenzione, presenza, ma stanca NON basta alla parte “femmina” che invece ama la sorpresa, lo struggimento, l’ansia, il desiderio, e un pò di…sofferenza.
    Non tutte le coppie riescono a raggiungere questo duplice climax che contenga entrambe le facce, dell’istinto e della ragione, di un individuo.
    Quindi si può essere l’uomo di una donna, ma non il suo maschio, e viceversa, ma non sempre le nostre donne se ne accorgono.

  7. 67
    Francesca -

    Never scusa ma intervengo anche io. Non sono una ragazza sprovveduta anzi….sono una donna fatta ho 48 anni. Vengo da una buona famiglia dove per i miei l’educazione e’ stata fondamentale. Conosco 5 lingue ed ho addirittura un diploma di pianoforte…quindi non mi reputo una stupida. L’unica cosa forse che mi manca e’ l’essere razionale in una storia d’amore…..ma se non ci si butta irrazionalmente almeno in amore….che si campa a fare? E’ vero, se rifletto bene, “in modo razionale” come dici tu, sono io che sbaglio ad innamorarmi sempre di tipi del genere, evidentemente dipende proprio dalla mia educazione e dal rapporto con mio padre che mi ha rovinato. Lui severissimo, mai un abbraccio ne’ un bacio se non quando si prendeva un bel voto a scuola o si faceva qualcosa che per lui era importante e fatto bene. Non pensare che io non abbia mai fatto queste riflessioni, lo so, e’ colpa mia che ho dovuto sempre dimostrare qualcosa per ottenere una carezza. Ecco da dove nasce il fatto di voler soffrire in amore, e’ una sorta di rivalsa nei confronti di un uomo (mio padre) che mi ha umiliata, picchiata, mi ha detto sempre che non valevo nulla. Oggi, memore di queste cose, evidentemente, cerco uomini ai quali dimostrare quanto io sia dolce, amorevole, per ricevere quelle carezze mai ricevute che puntualmente non arrivano mai…..anzi…passo per la stupida di turno da spremere e buttare. Uomini che non hanno avuto mai palle nella vita che io metto su un piedistallo e rendo forti, amati, sicuri che appena possono mi lasciano. So che la mia concezione di amore e’ sbagliata, lo so bene, ma a monte c’e’ il rapporto marcio con il primo uomo incontrato nella mia vita: mio padre! Che mi ha fatto credere che quando mi riempiva di cintate era per il mio bene, che quando mi diceva che non valevo nulla lui lo faceva perche’ mi voleva bene. Tutto quello che un padre fa e’ per il bene di suo figlio no? Ed io oggi mi ritrovo a vivere le stesse cose e penso sempre che se il rapporto con un uomo non va, e’ soltanto colpa mia, e’ perche’ sono io che non sono all’altezza della situazione.
    Quindi, Never, non la fare tanto semplice…..cappuccetto rosso non esiste! Ci sono , purtroppo, soltanto lupi, qualcuno un po’ piu’ stronzo dell’altro.

  8. 68
    Never -

    Ciao. Ma, vedi la tua analisi, peraltro complessa, la trovo sostanzialmente corretta. E’ che a volte mi vien da pensare che la vita sia più semplice di molte considerazioni pseudo-filosofiche. Magari tu essendo un razionale, cerchi una serie di motivi e perchè ad ogni cosa (lo sono anch’io bada bene), ma forse cerchiamo di vedere oltre a un qualcosa che forse non c’è. Di sicuro l’egoismo come affermi, gioca un ruolo essenziale. Secondo me, tutto è riconducibile a capire, se mai possibile, cosa sia l’amore e come vada inteso. Io ti dico in tutta sincerità, non sono mai stato attratto dall’amore passionale\struggente\sofferente. Per me è un concetto più tranquillo, di star bene con la persona amata e vivere una vita tranquilla. So che il termine “tranquillo”,specie al giono d’oggi, si amalgama male con il concetto di amore, però se ripenso alla mia vita, sono stato davvero bene quando ero tranquillo. Per cui non capisco la voglia di certe persone, direi specialmente donne, di passare le notti davanti a un telefono a piangere aspettando la chiamata del loro amore dannato. Secondo me questo non è amore. Secondo me si confonde questo aspetto passionale\infatuativo con amore. Poi capisco che in noi c’è anche una parte pulsiva ed irrazionale, però non siamo animali e la ragione dovrebbe prevalere. La stessa ragione che fa si che tu stia con tua moglie da anni, anche se magari chissà in fondo in fondo il suo ideale di maschio sia quell’altro e non tu. Nella mia recente delusione sembrava andare tutto fin troppo bene ma magari è stato così, magari in me vedeva razionalmente la persona giusta, ma irrazionalmente io non ero il suo ideale di maschio. Ed è probabile essendo io una persona calda per carità, ma sostanzialmente un pacifico sognatore. Il vero problema sai qual’è? Che mi piacerebbe dire e pensare che fosse immaturità legata magari all’età, ed invece non credo, credo sia inconscio e di natura. Io cmq non mi ritengo una canaglia e forse non lo sarò mai per indole, però ti assicuro che un minimo inizio a capire chi a un certo punto, dopo anni di amore e sentimento e ricevendo solo pesci in faccia, inizia a dire “ma andate tutte a quel paese!”. Ti senti come minimo illuso o cmq inadeguato sempre. O vieni scaricato o vivi una vita con la consapevolezza che non sei mai abbastanza e quell’altro magari è sempre contato di più per lei di te\noi. Inizio ad essere stufo sinceramente.

  9. 69
    Samuel Bellamy -

    Francesca, Never; che questo argomento mi appassioni mi pare chiaro, specie per Never, col quale ho dibattuto per mesi e con ottimi ritorni, perchè quello che cerco è proprio un confronto con i protagonisti di questi amori “incompleti”.
    Mi fa molto piacere che Francesca abbia detto la sua al riguardo nella risposta a Never, a dimostrazione che se prendiamo le nostre tre storie e le osserviamo nella trama ci accorgiamo che si sviluppano in maniera assolutamente unica e irripetibile, non confrontabile con nessuna altra, per modalità e effetti. Ma se ne ne facciamo quella che in aritmetica si chiama “semplificazione”, riducendo il tutto all’essenziale, vi leggiamo sempre lo stessa fattore: uno dei due è innamorato e l’altro che ci marcia.
    Purtroppo di uomini con la U maiuscola ce ne sono pochi, e questo le donne lo confermano quotidianamente, spesso come protagoniste di abbandoni annunciati, come nel caso di Francesca, altre come mia moglie con quel tipo, con speranze continuamente deluse, e altre migliaia ancora, che si illudono che la loro remissività sia la carta vincente per conquistare il loro “obiettivo”. Altri, come nel tuo caso ( ma molto più raramente, consentimelo), dove è la donna protagonista nella parte di…: ” ma che stronza”.
    Per inciso ne ho frequentato anch’io molti anni fa una così, uno “stronzo” al femminile per intenderci; e sai qual’era il motivo di quel suo comportamento, supportato da un carattere egocentrico? Che non mi amava, ma le faceva comodo avere uno che “la amasse”.
    Quando sostenevo che è difficilissimo che in una coppia si possano ritrovare soddisfatti i due principali “motori” dei nostri comportamenti, mi riferivo al fatto che quello che è l’attrazione istintiva è SEMPRE connessa con l’innamoramento da “perdita della testa” e che ti fa sangue, difficilmente si “sposa” con quella legata all’altra attrazione, quella più meditata e razionale, tipica certo della maturità sentimentale, ma non necessariamente in grado di apparire più gradita della prima, dove la forza delle emozioni batte sempre la prevedibilità di un rapporto stabile.

    Se donne intelligenti come Francesca, mia moglie e altre si sono cacciate in queste situazioni, nonostante abbiano certamente intuito di avere a che fare con uno stronzo, una simpatica canaglia, via, come ha definito una volta quel suo ex mia moglie, è perchè in loro c’è qualcosa che le spinge a farlo, e io in parte ne trovo le ragioni nell’istinto prima di tutto, e >>>

  10. 70
    Samuel Bellamy -

    >>> nel retroterra delle loro esperienze affettive subito dopo.
    Francesca è stata brillantisima nello spiegare quale influenza abbia avuto un padre anaffettivo nei suoi confronti, e poichè quella è la prima figura maschile alla quale rifarsi, ci si avvicina, una volta donna, ad “esempi” similari già con un senso di colpa e di inadeguatezza indotti da “quel” padre; padre che lo stronzo in nuce riproduce nell’immaginario della giovane donna verso il quale cerca di riscattarsi, ma che lui utilizza bellamente a proprio esclusivo vantaggio.

    Mia moglie non ha avuto un padre come quello di Francesca, anzi, ma lo ha perso all’inizio dell’adolescenza, e se incontri un elemento che ai tuoi occhi di ingenua fanciulla ti appare sicuro di sè, pieno di vitalità e millantando fiabesche doti che ti fanno pensare che sarebbe bello avere un uomo così, che ti protegge con la sua sicurezza, tu ci caschi. Poi ti accorgi, percepisci che è un co...... oltre che stronzo, ma non ammetteresti mai a te stessa di aver scelto un buffone e pure stronzo, allora cerchi di vedere in questo poverocristo le difficoltà della sua infanzia, la sfortuna, il suo talento non riconosciuto, la fragilità, ma senza mai voler AMMETTERE a se stesse, che sì, è uno stronzo che sta approffitando della mia debolezza che mi viene dall’istinto femminile, portato naturalmente alla dedizione, alle cure materne, alla pazienza e alla comprensione. Tutte cose che si sono scolpite nell’identità di una donna, in questo caso, durante l’infanzia, per colpa di un padre che AVREBBE dovuto amarmi ma non lo ha fatto (per colpa mia?), oppure se n’è andato troppo presto (perchè non lo meritavo?), o che proprio non era presente; tutte cose, ripeto, che ti fanno sentire una merda, e ti spingono verso i personaggi di cui sopra, che ovviamente, siccome stronzi e nmediocri, ne approfittano.
    Ma resta un fatto, che comunque lasciano il segno, così come lo ha lasciato un padre da cui non si è state amate come si sperava ma che s iè amato come l’eroe dell’infanzia. Il “primo” prototipo di maschio, che come i cibi dell’infanzia, ricerchi nel sapore che pensi debba darti un uomo che inconmsciamenti senti che gli assomiglia, e che cerchi, accetti entrando nellla spirale perversa della vittima e del carnefice di cui parlavo prima.

    Never non ho afferrato bene le ragionei del tuo fallimento con quella tua lei, ma sicuramente c’era qualcuno che “amava troppo” nella vostra storia. In quelle di Francesca e mia moglie sappiamo chi era.

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