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Niente di nuovo

di

Ho trovato questo sito dopo aver digitato su google “suicidio”. Nel 2011 le persone tristi come me si ritrovano una domenica sera davanti al computer e digitano “suicidio” su un motore di ricerca. Non capisco che senso possa avere eppure l’ho fatto. Credo sia stato un modo per cercare aiuto senza esporsi con il prossimo in modo diretto. Penso molto al suicidio ma non credo troverò mai il coraggio di togliermi la vita e, ad ogni modo, non è di suicidio che voglio parlare.
Ho 27 anni, da otto anni studio fuori sede senza risultati, non mi piace la facoltà alla quale sono iscritto. Non credo di poter dire di avere dei problemi, mi sembrerebbe di mancare di rispetto a chi si trova ad affrontare delle reali difficoltà. Sono semplicemente paralizzato. Otto anni senza alzare un dito, fare su e giù tra casa e casa solo per creare l’illusione del movimento. Partivo la domenica sera, baciavo mia madre, prendevo il treno, arrivavo nella mia stanza, appoggiavo la valigia, cominciavo a bere. Otto anni. Nella città in cui studio non ho mai creato dei legami, non conosco nessuno a parte le persone con le quali ho vissuto negli anni. Persone che vanno e vengono, nessuna relazione stabile.
Qui al mio paese ho gettato tutte le amicizie che avevo, ho rovinato due relazioni con due ragazze che mi hanno amato e che mi hanno dato più di quanto meritassi. Ora mi ritrovo solo. Quest’estate è morta mia madre e mi manca. In fondo sento di essere un bambino e nessun bambino dovrebbe perdere la mamma. Era molto stanca, mi ha detto ciao ed è andata.
Arriva settembre e ricomincia questa farsa degli studi che, in fondo, portavo avanti solo per Lei. Non solo per Lei in verità, lo faccio anche per me, per poter dire di essere qualcosa, sono uno studente. Avrei voglia di mollare ma non so che altro posso fare. Potrei trovare un lavoro. Si, potrei. Mi dispiace di aver sprecato la mia intelligenza e le mie capacità. Non sono un genio ma credo che avrei potuto far qualcosa di più in questi anni. Ho mollato il conservatorio, ora mollerò gli studi (mai veramente cominciati), troverò un lavoro. La vera difficoltà sarà quella di sopportare l’amarezza che questo spreco di risorse rende insopportabile. Bevo molto per cercare di non pensare al futuro che sembra sempre grigio e senza speranza.
Quando ero più piccolo avevo molti sogni e l’unica difficoltà era scegliere quale fosse il più bello. Ora quando sogno il futuro non riesco a trovare nessuna fantasia, nemmeno la più sfrenata e improbabile, che non mi faccia venire la nausea. In quei momenti penso alla morte, al suicidio, come simbolo di quel vuoto che già vedo davanti a me. E allora come stasera vengo assalito dal terrore di non farcela, di non riuscire a trovare neanche la più piccola gioia nella mia vita, quella goccia di colore che faccia tendere il grigio al bianco e non al nero, una cosa che possa dare un significato a questa esistenza, non un significato universale, qualcosa che abbia un significato per me. Non ho più alcuna passione, nemmeno la musica.

Volevo cercare di riassumere tutto me stesso in queste righe, è difficile. Ci sono tante cose, tanti pensieri. Non so che utilità abbia questa lettera, è solo un esternazione confusa.

Lettera pubblicata il 10 Ottobre 2011. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 14 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    dolcevita -

    La tua lettera è così toccante… Sarà che mi ci ritrovo tantissimo. L’anno scorso stavo come te e sono approdata su questo sito allo stesso modo. Ma poi sulla lettera al suicidio non ho scritto mai e mai ci scriverò perchè non mi sentivo e non mi sento degna. Mi dispiace tanto per la tua mammina, doveva essere una persona speciale e deve averti dato tanto amore. Mi ha commosso, e per ora non riesco a scrivere altro. Però son sicura che Lei è vicino a te, in ogni istante. <3 Spero che qualcun'altro ti scriva qualcosa di più utile, io intanto ti mando un forte abbraccio!

  2. 2
    marco -

    eh si skym la vita è una chiavica…potresti provare ad andare in analisi, lo so che è costosa ma funziona te lo posso garantire…Nella situazione in cui ti trovi nessuno ti può aiutare se non, forse, un professionista. C’è un sito che si chiama Mediciitalia.it, che tra le altre cose, offre consulenze psicologiche gratis…prova lì, ma provaci…non arrenderti senza prima aver lottato.

  3. 3
    toroseduto -

    Capita a tutti, almeno una volta nella vita, di porsi le domande che ti stai ponendo tu a 27 anni.
    Il tuo sentirti smarrito e inutile, deve cessare in qualche modo. Hai bisogno di qualcosa di forte, non certo dell’alcool!
    Un qualcosa che ti faccia trovare la bussola della tua esistenza, e questo potrà avvenire solo con il supporto di stimoli intriganti e coinvolgenti. Hai mai pensato di prestare un periodo della tua vita al servizio civile? Trovarti fianco a fianco con chi ha dei problemi pari, se non superiori ai tuoi, potrebbe darti la scossa giusta.
    Darti la capacità di misurarti con i problemi reali, ti porterebbe a conoscerti meglio, il tuo “non vivere” se ci rifletti è la tua completa ignoranza del tuo potenziale. Non ti conosci abbastanza, sei stato troppo tempo in stand-by. Affrontare lo studio senza convinzione è tempo sprecato, questo sei tu a dirlo, ma è anche sintomatico di un disagio interiore che è difficile individuare dalle poche cose che hai scritto.
    Per il momento mi fermo qui… Cosa ne pensi di darti una scossa che ti faccia uscire dal tutto-scontato-tutto-inutile? Mi riferisco all’idea di dedicare una parte del tuo tempo a chi non è andato a scuola, senza avere la possibilità di scegliere. Ciao TS

  4. 4
    reborn -

    Caro Skym,la tua lettera..racchiude in se tristezza..e inadeguatezza da ciò che volevi divenire un giorno ed ora magari non riesci a diventare,sappi..che il suicidio…è una delle cose più stupide e brutte..che si possa fare…gettare il dono di Dio ovvero quello della vita…così..è semplice scrollarsi di dosso i problemi e il dolore…in questo modo…ma credo che ciò che ognuno di noi debba fare…è credere nei propri sogni..noi dobbiamo vivere nei nostri sogni..perchè alla fine la vita è un sogno…siamo noi a renderla brutta e piena di tristezza,in questo momento non stai bene con te stesso e vorresti essere aiutato…infatti la tua è una vera e propria richiesta d’aiuto…che io vedo come una sorta di non farcela più..ecco…il tuo gesto di chiedere aiuto secondo me è bellissimo,racchiude un senso di voler confrontarsi e quindi condividere esperienze con gli altri veramente bello,è questa la vita…la comunità l’amore la voglia di aiutare il prossimo senza chiedere nulla in cambio…la vita è stare su un manto di erba verde e guardare le stelle… la vita sono le onde che s’infrangono sui sassi..la vita è il tramonto e l’alba del sole…la vita sono tutte le cose che noi consideriamo piccole…ma in realtà sono grandi…io sono un ragazzo giovanissimo…e ti scrivo dalla mia piccola età di 18 anni..forse ti sembrerò presuntuoso..ma di esperienze ne ho passate tante…ed è per questo che ti so dire tante cose..prova a scrivere qualche poesia…e far uscire l’amore che hai dentro di te…prova a vedere la vita con gli occhi diversi e prova ad aprire finalmente gli occhi..bevi molto per dimenticare?! sbagliatissimo il passato non si dimentica..il passato deve essere il trampolino di lancio per il nostro futuro…è dal nostro passato che noi possiamo migliorare come persone..e capire i nostri errori…e ricordare momenti belli..e cercarne nel nostro futuro di viverne altri migliori.Insomma..suicidandoti..ti arrenderai ad una vita che ti poteva dare molto e insegnare molto…e non credo che scappare e fuggire dalle difficoltà sia la cosa giusta…hai perso molto tempo,e perchè perderne ancora di tempo…alzati e comincia a lottare per riavere la tua vita..e costruire il tuo sogno..chiamato vita…ma stavolta quella vera..non quella fittizia…mi raccomando non deludermi e sopratutto non deludere te stesso,ciao 😉

  5. 5
    enduzzo -

    niente di nuovo.. qs frase è un buco nello stomaco, una spirale che ti risucchia, cerchi un appiglio ma tutto ti scivola via… abitudine – quotidianità di una vita che noi stessi abbiamo creato, magari anche scelto ma che ormai non sentiamo più come nostra. Che odiamo al punto tale da pensare che l’unica via di uscita sia la morte. Non so che consigli dare… se non che già scrivere è guardarsi dentro e può aiutare. sei consapevole e qs è un punto a tuo favore. Ma disgraziatamente la consapevolezza di un amara situazione uccide molto più del rimanere in un limbo.. buono il consiglio di TS, io sto vicino a chi sta male davvero ed aiuta. In bocca al lupo, davvero.

  6. 6
    Skym -

    Che posso dire. Vi ringrazio tutti. Io non credevo di avere risposte a questa mia esternazione e tanto meno credevo di avere risposte a questo mio disagio. E invece nel nulla della rete ho trovato conforto sintetico ma pur sempre conforto. dolcevita grazie per la vicinanza. Marco grazie per il consiglio (ma ho già fatto 7 anni di psicoterapia e psicanalisi con 4 diversi soggetti dottori) comunque grazie. toroseduto, reborn, enduzzo, grazie perchè sento che avete capito di cosa parlo, ma questo non toglie nulla agli altri consigli preziosi che ho ricevuto qui, in html. grazie a tutti per aver condiviso un po’ del peso che ho sulle mie spalle, spero di poter ricambiare al più presto

  7. 7
    rossana -

    Skym,
    posso farti alcune domande, prima di darti qualche suggerimento in base alla mia esperienza? se sì,

    1) hai esaminato se la tua visione in negativo possa derivare dalla genetica? altre persone in famiglia ne hanno sofferto?

    2) perchè, secondo te, l’analisi non ti è stata d’aiuto?

    3) soffri di sensi di colpa? eventualmente, per cosa?

    4) ritieni di aver avuto abbastanza affetto nella tua infanzia? ti è mancata la figura del padre?

    5) questa tua situazione di disamore per la vita potrebbe dipendere dall’aver ricevuto troppo sotto il punto di vista materiale?

    avrei bisogno di questi approfondimenti per cercare di comprendere meglio la tua situazione, che è per me di particolare interesse…

  8. 8
    Skym -

    Ciao rossana,
    1) no, non credo sia di famiglia
    2)l’analisi come la psicoterapia sono solo parole, non mi hanno mai aiutato. Ancora oggi non capisco come qualcuno possa essere aiutato da una psicoterapia o analisi. Spesso me ne stavo seduto sulla poltrona cercando qualcosa da dire, spesso stavo in silenzio per intere sedute. Sono stato in terapia con diversi analisti/psicologi, il periodo più lungo è stato due anni e mezzo. Alla fine stavo peggio di quando avevo cominciato.
    3)Si, soffro di sensi di colpa. Per aver perso tempo, per le cazzate che faccio quando bevo, per aver fatto soffrire delle persone che non lo meritavano.
    4)Credo di aver avuto abbastanza affetto nella mia infanzia e 5) ho ricevuto abbastanza sotto il punto di vista materiale ma non direi di aver ricevuto troppo.
    Questo è quanto, grazie per il tuo interessamento.

  9. 9
    marco -

    A be’ ora capisco…se non ti apri, la psicoanilisi è inutile, se vai in terapia ci devi andare sul serio, essere onesto e vomitare fuori tutto, altrimente è assolutamente inutile…

  10. 10
    rossana -

    grazie per le risposte, Skym.

    non hai però accennato nulla a tuo padre. c’è stato e che influenza ha avuto su di te?

    considerando che sei stato studente per compiacere tua mamma e per avere un’etichetta, perchè hai frequentato una facoltà che non ti piace e non un’altra che avesse per te una maggiore attrattiva?

    in passato hai avuto amicizie durature, vere amicizie intendo, non soltanto conoscenze con cui trascorrere qualche ora in compagnia? per quale motivo non hai trovato compagni di studio in università?

    quando e a seguito di quali eventi hai smesso di sognare qualcosa per il tuo futuro?

    se non ti va di rispondere, non farlo. continua però, se vuoi, a scrivere di te, buttando fuori i pensieri e le considerazioni che ti passano per la mente.

    a me sembri molto chiuso, dici e non dici, e così non è che si possa capire molto, anche se un’idea di fondo me la sono fatta. vorrei che avesse un minimo di consistenza reale prima di esprimertela.

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