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La lezione del movimento pacifista statunitense

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Lettera pubblicata il 24 Dicembre 2022. L'autore ha condiviso 26 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Mondo - Riflessioni

La lettera ha ricevuto finora 14 commenti

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  1. 11
    rossana -

    Confronto a grandi linee su investimenti in spese militari

    USA (1a potenza economica mondiale)
    – PIL 2022: oltre 25.000 miliardi di $ (di cui il 40% derivante da produzione e vendita di armi)
    – Spese militari: 757 miliardi di $

    CINA (2a potenza economica mondiale)
    – PIL 2022: 18.320 miliardi di $
    – Spese militari: 242 miliardi di $

    https://www.agenzianova.com/news/la-russia-entra-tra-le-prime-dieci-economie-del-mondo-per-il-pil-ai-prezzi-attuali/

    Non ricordo la fonte delle spese militari, tratte da recenti appunti che ritengo attendibili. Né ho voglia di riportare gli stessi dati per Russia e Italia. Ci sarebbe comunque sempre qualcosa da ridire…

  2. 12
    Golem -

    Ma la Cina ha un miliardo e 300 mila abitanti, e da questo si potrebbe intuire che la differenza tra USA e Cina circa gli investimenti percentuali per gli armamenti è relativamente poca con la Cina in termini di ricchezza relativa pro abitante. Un americano produce 83mila euro di PIL e un cinese 14mila, si capisce quanto incidano quei 242 miliardi sulla ricchezza relativa di ogni cinese? L’1% meno degli americani. E andando più a fondo si noterebbe che è lo stesso per le altre “potenze” economiche, Russia compresa, che pur avendo un PIL che è la metà di quello italiano, (ma con due volte e mezza di in più di abitanti) spende una follia in armamenti, sia nuovi che per il mantenimento di quelli in attività: circa 150 billions of dollars per 142 milioni di russi, https://www.panorama.it/Tecnologia/difesa-aerospazio/spese-militari-russia-rubli-dollari-armi.
    Solo per gestire i 72 sottomarini atomici c’è da svenarsi, ma per i radical schicchete il mostro militarista è solo e sempre lo Zio Sam. Però, ripeto, è una posizione pregiudiziale che fa molto chic. Questo conta.

  3. 13
    rossana -

    Era scontato il punto di vista che sposta il focus sulla grande differenza nel numero di abitanti fra i due Paesi a confronto e sulla conseguente ricaduta delle spese militari sui cittadini nei due diversi budget di stato (formati di certo da voci e obiettivi pressoché impossibili da affiancare).

    Quanto agli USA, per il poco che so sulla gestione delle risorse all’interno del Paese, mi piacerebbero molto di più se usassero una parte del denaro investito in sistemi di guerra per dare assistenza sanitaria ai cittadini. Opinione personale, come tutte le altre.

    Ma… non era questo, fin dall’inizio dei miei commenti su questa lettera, l’accento che volevo porre. Questo era orientato al particolare interesse per le armi in USA, con la successiva aggiunta della percentuale con cui queste contribuiscono al PIL. In contrapposizione all’ondata pacifista degli anni ’70.

    Ben accette eventuali successive puntualizzazioni.

  4. 14
    Golem -

    Ripeto, per fare delle riflessioni che abbiano un senso sulla “civiltà” di una cultura, e non appaiano di parte a prescindere, bisogna confrontarla con altre simili. A proposito di sanità, si hanno notizie di come si è trattati da malati in Russia o in Cina? No, ma una cosa è certa, ed è che se si è disperati e all’ultima spiaggia a meno che non si sia un Giulietto Chiesa, non si va a farsi operare a Mosca o a Shanghai, ma forse a Huston o a,New York, e questo qualcosa vorrà dire, o no? Ma la solita trita e ritrita narrazione che vuole “che in America se non hai i soldi non ti curi” prevale su chi si informa a senso unico con addosso un bel bagaglio di pregiudizi più che banali.
    Quanto agli armamenti, come già detto, nessuna delle grandi potenze militari può vantare esempi virtuosi, mentre i movimenti pacifisti americani danno quanto meno il peso di una libertà democratica che in altri ambiti socio politici non sono neppure immaginabili. Però vuoi mettere quanto fa più figo alzare i cartelli “Yankee go home”.

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