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Ho lasciato andare il mio grande amore

L’ho conosciuto quest’estate… E’ un ragazzo meraviglioso, sincero, buono, divertente. Dopo due mesi ho ceduto e gli ho concesso un primo appuntamento. E’ stato uno dei giorni più belli della mia vita. La sera mi scrive, dice di essersi innamorato di me ed è lì che scatta il panico. Avevo vissuto un amore intenso durato quattro anni, prima di lui. Dopo un anno finalmente ho deciso di voltare pagina e ho incontrato lui. Stavo vivendo una situazione davvero complicata. Stavo male, psicologicamente e fisicamente, e so che può sembrare banale, ma in lui vedevo la luce in fondo al tunnel. Poi ho cominciato a star peggio, a sentirmi inutile e ho deciso di lasciarlo andare. Sono passati sei mesi, ma ogni giorno mi manca come se fosse il primo giorno. Ultimamente penso costantemente a lui. Non so cosa fare, perciò ho deciso di scrivere qui. Ho bisogno di aiuto da parte di chi, magari, ha vissuto la stessa esperienza.

 

Lettera pubblicata il 17 Aprile 2016. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Amore e relazioni

La lettera ha ricevuto finora 10 commenti

  1. 1
    xleby -

    Call Him!!!
    Simply…

    Donne, per una volta evitate di complicare il cervello delle persone!!!

  2. 2
    Rossella -

    Penso che non dovresti farti condizionare dalle esperienze passate. Per quanto mi riguarda tendo ad essere inamovibile su alcune cose ma vado avanti e quando la situazione si ripresenta lascio e sarei pronta a lasciare anche dopo il matrimonio perché ritengo che ogni persona abbia diritto di manifestare quello che sente. E’ anche vero che il fastidio è soggettivo (dipende innanzitutto dal temperamento) quindi può essere molto blando… in quel caso si discute per riderne e si finisce per venirne a capo in maniera assolutamente inaspettata. Negli altri casi, quando nasce dal carattere, il fastidio rischia di oggettivarsi nel comportamento e non puoi sostenere il confronto perché ti mancano gli anticorpi. A monte ti sei spogliata delle tue difese, questo significa che un eventuale chiarimento non sarebbe sufficiente a rimettere in piedi il rapporto. Sì, perdi fiducia in te stessa e con il tempo rischi di mettere in discussione finanche i tuoi riflessi volontari… perché ci sono cose che facciamo meccanicamente (tipo spegnere la luce) ma non per questo smettiamo di essere presenti a noi stessi. All’inizio non ero abbastanza risoluta perché, a dire il vero, sono cresciuta aspettando il matrimonio e ho dato molta importanza agli incontri. Da quando ho smesso di studiare non vivo la piazza come uno svago… quando esco per andare a fare una commissione incontro persone più o meno gentili ma nel complesso mi sento amata. Farsi una famiglia significa tornare ad essere presi da mille cose… più passano gli anni e più diventa difficile entrare nell’ordine d’idee che l’altra persona ha una storia. Tutti abbiamo una storia. Bisogna avere rispetto anche della storia degli altri. Se per trent’anni hai ritenuto di fare le cose in un certo modo fai bene ad andare avanti per la tua strada. Io la penso così… quando si fanno progetti importanti potrebbe restare un po’ d’amarezza. Ma sono cose che con il tempo si superano… si posso superare dopo poche settimane ma può passare anche una vita. L’importante è andare avanti senza dimenticarsi di sé stessi. Ti consiglio di vivere la vita per quello che viene nel rispetto di quello che senti. Un caro saluto!

  3. 3
    rossana -

    Cassidym,
    “Ti consiglio di vivere la vita per quello che viene nel rispetto di quello che senti.” – ottimo suggerimento! difficile risolvere i propri problemi interiori in tempi brevi… a volte servono più passaggi, nei quali è bene lasciarsi guidare dal sentire…

  4. 4
    Golem -

    Il post di Rossella è da incorniciare per quanto è lucido e centrato. Visto che ti manca tanto, tu intanto cercalo, rivedilo, poi ci dici quanto la tua fantasia ha lavorato durante la lontananza neh? E quando esci spegni la luce con il solito riflesso condizionato, che comunque ti mantiene sempre presente a te stessa, mi raccomando.

  5. 5
    Cassandra -

    quoto xleby: ti piace? chiamalo!

    Non vedo il problema…

  6. 6
    vxvendetta -

    La mia storia è quasi identica alla tua con piccole differenze. L’ho conosciuta online e dopo qualche mese decide di darmi una possibilità così ci vediamo ed è subito magia. E’ stato il mese più bello della mia vita. Peccato che sia durata poco… Ovviamente quando una storia bella finisce improvvisamente si tende un po’ ad idealizzare la facenda e si soffre di più rispetto ad una storia che raggiunge la sua fine naturale. E’ passato qualche anno ma ce l’ho ancora in testa.. Se ti può consolare posso dirti che quando c’è la possibilità di una storia che per vari motivi non riesce a materializzarsi, interviene la fantasia per riempire i buchi e di solito esagera. Forse mi sbaglio ma più che “grande amore” il tuo è un “grande rimpianto per non esserti data una possibilità con lui”.

  7. 7
    Golem -

    Non ti sbagli affatto. Non si desidera che ciò che non si è potuto avere, ciò che poteva essere e non fu.

  8. 8
    rossana -

    si desidera quello che per noi è importante. si continuerà a desiderarlo se la sua importanza nel tempo non ha subito diminuzioni.

    è il desiderio che spesso conduce a situazioni insoddisfacenti o complicate ma percepite come indispensabili per il proprio equilibrio interiore, per lo meno in alcuni momenti.

    ne ho avuto di recente piena conferma! se si materializza una minima possibilità di realizzarlo, difficilmente ce la sia lascia sfuggire…

  9. 9
    Golem -

    Può darsi. Ma nella maggior parte dei casi con l’assenza si magnificano solo qualità inesistenti nel soggetto desiderato che appaiono indispensabili per noi, ma che solo la nostra fantasia alimentata dal desiderio riesce a immaginare. È la solita capacità illusoria che entra in azione in mancanza di “fatti” concreti. Sindrome frequente anche nei nei maschi ma che generalmente supera ogni limite nel sesso femminile, proporzionalmente alla giovane età “dell’immaginatrice”.
    Qui ne abbiamo avuto decine di esempi, e come è noto anch’io ne ho “vissuto” uno personalmente, seppure indirettamente, al quale ho operato la più dettagliata analisi autoptica della mia carriera.
    Un amore “facile” e a portata di mano per molti (ma più per molte) vale meno di uno “difficile”. Anche se in realtà il secondo a conti fatti risulterà non valere niente.
    The illusion is always half delusion.

  10. 10
    Yog -

    Ma anche ciò che non è e non sarà mai.

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