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La mia situazione

di Sabrina83

Ho 36 anni, sono una mamma di un bellissimo bambino di 7 anni. Mio figlio non ha mai conosciuto il padre. Ho vissuto per anni in casa dei miei, mio padre uomo di altri tempi (viviamo a Brindisi ) non ha mai accettato mio figlio, ci ha accolti in casa ma per anni ci ha fatto pesare anche l’aria che respiravo. Mi insultava ogni giorno (anche davanti al bambino che crescendo mi chiedeva cosa significa put… perche il nonno ti chiama cosi) in più fumava in casa anche davanti al bambino arrivando a far diventare mio figlio asmatico. Ora siamo costantemente in cura per asma bronchiale. Dopo tutti questi fatti grazie al mio lavoro stagionale sono riuscita a prendere una casa in affitto per me e mio figlio. Pensavo di aver trovato la felicita ma poi tutto è crollato, il mio lavoro riprendera tra un mese, sto mangiando grazie a quello che mi portano le mie amiche perché io non posso comprare niente, l’affitto arretrato le bollette scadute (tra un po’ mi tagliano luce e acqua). Allora mi chiedo ho sbagliato ad andare a vivere da sola? Dovevo rimanere in casa a subire violenza psicologica e far ammalare mio figlio? Come ne esco da questo buco nero? Ho sbagliato tutto? Ho cresciuto mio figlio con amore na forse l’amore e poco. Ho fallito, ho fallito perche se mio figlio a fame non so cosa darli da mangiare. Forse se morissi si salverebbe.. a che gli serve una mamma che non può più dargli da mangiare?

Lettera pubblicata il 22 Marzo 2019. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Famiglia - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 6 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Ti devi appassionare alla tua vita perché è evidente che aspetti una risposta. Evita l’ozio che ti porta a cadere nel gusto tipicamente scipionico dell’intrattenimento colto e vedrai che la giustizia non tarderà ad arrivare. Il problema siamo noi. Una persona di fede vuole vivere nella luce e non accetta di andarsi a nascondere perché qualcuno, che peraltro non rappresenta l’autorità, possa decidere per lui. Non affannarti per cercare la soluzione perchè l’attivismo ti porta ad accettare questo sistema corrotto. Lascia andare tutto. Non trattenere niente. Il resto arriverà. Non contestare i genitori perché il Signore si serve di loro per metterti alla prova. Abbi fede.

  2. 2
    Golem -

    Eeeehm Sabrina il primo commento prendilo con beneficio d’inventario. Non c’è tempo per spiegare il perchè ma forse lo puoi intuire. (Scipione e l’inteattenimento colto…)
    Cerca di farti aiutare dalle strutture comunali, e non mollare mai. La decisione che hai preso è la migliore possibile, malgrado de difficoltà di cui parli. Sei depressa, ed è comprensibile nello stato in cui ti trovi, ma è banale dirti che il tuo bambino ha bisogno di te. Informati presso un CAF su questo Reddito di cittadinanza, e fallo subito. Non arrenderti.
    Forza.

  3. 3
    Yog -

    Spesso la scelta non c’è. Puoi solo tornare a casa dai tuoi, non affannarti a cercare una soluzione diversa: oggi non c’è.

  4. 4
    J-Light -

    Hai preso una decisione saggia, la situazione era forse insostenibile.
    Scusa se mi permetto, ma dici che il tuo lavoro riprenderà fra un mese. Spero non sia un periodo interminabile, nel frattempo credo che chi ti vuole bene (nel tuo testo parli di amici) potrà darti una mano, e magari un giorno potrai anche ricambiare.
    In questo periodo rendi più forte il legame che ti unisce a tuo figlio, stabilisci delle priorità, comunica regolarmente con lui e infondi anche in lui sentimenti positivi, ne ha bisogno è in una fase importante della sua vita.

    Quando poi hai fatto tutto il possibile, cerca di sforzarti di essere serena e in pace, anche se non sarà facile!

    Io sono una persona religiosa, e nella mia vita ho trovato molto utile seguire l’esempio di Gesù. Gesù era una persona molto sensibile con chi soffriva. Guarda cosa dice nel vangelo di Matteo, capitolo 11 versetti da 28 a 30: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo è dolce e il mio peso leggero”.
    Oltre a questo versetto, che ristora l’anima, nei Vangeli sono indicati dei consigli pratici per la vita di tutti i giorni, che sono sicuro potranno essere d’aiuto anche a te. Procurati una Bibbia e se un giorno incontrerai qualcuno che vuole aiutarti a comprenderne il valore pratico, fatti aiutare, per me è stato utile, e sono sicuro lo sarà anche per te!

  5. 5
    Gabriele -

    No, no ed ancora no. Io non sono di Bridisi, ma sono originario di Taranto. Tuo padre non è solo di altri tempi. Anche uno zio mio, fuma sigari senza preoccuparsi della gente che sta insieme a lui. In più pretende che non si apra la finestra quando fuma, perchè altrimenti si disperde l’aroma di fumo, tanto piacevole per lui.
    Posso comprendere che sia un momento duro, ma hai fatto benissimo ad andartene, tu e tuo figlio avete diritto alla VOSTRA serenità. Capisco che in Puglia, sia facile lavorare come stagionale, io stesso sono andato a vendemmiare, senza fatica per la ricerca. Possibile che tu non abbia qualifiche? Le tue amiche non possono darti qualche dritta? Più che altro perchè è un lavoro precario. Tu si che avresti bisogno del reddito di cittadinanza, hai provato a capire come funziona? Se sei quasi indigente non è giusto che tu debba subire questa situazione. Rischi che ti portino via il figlio. Il padre non può aiutarti in nessun modo?

  6. 6
    Sabrina83 -

    Grazie per le vostre riflessioni (alcune nella mia ignoranza non le ho capite ).si il lavoro arrivera a breve.non posso tornare dai miei,mio padre non mi farebbe entrare.sono gia andata dalle assistenti sociali e mi aiuteranno dal prossimo mese,sono anchr andata al caf ho fatto tutte le domande. Non vedo l’ora sono stanca stanca psicologicamente sembra che non voglia passare questo periodo

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