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La macchia sporca del bullismo

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Se il karma esiste, probabilmente mi ha ignorata.
Ho ventotto anni e un’adolescenza da dimenticare.
Gli sforzi scolastici non mi hanno garantito il futuro sperato ma la scuola, mi ha invece sporcata con una terribile macchia impressa addosso e a distanza di dieci anni, non riesco ancora a lavarmela via.

Capelli tagliati, oggetti scagliati addosso, i messaggi e le chiamate anonime per prendermi in giro, scherzi, insulti e umiliazioni.
Tutto questo da parte delle mie ex-compagne di classe e quel che è peggio, davanti agli impassibili occhi dei professori.

Avrei preferito non sapere che molte di quelle ragazze che si divertirono a torturarmi oggi sono mogli, neo-mamme, persone soddisfatte delle loro vite.

Quando l’ho saputo, dopo anni che non le sentivo nominare e con tutto l’impegno messo per poterle dimenticare, è come se tutte le sensazioni provate durante il calvario adolescenziale/scolastico siano riaffiorate violentemente.
Rabbia, vergogna, la paura di deludere i miei genitori, il senso di inadeguatezza per un corpo che mi costrinsero ad odiare per non parlare dell’incapacità di interagire, il dolore, la tristezza, emicranie e fame cronica…
Al solo sentirmelo addosso di nuovo sarei voluta scomparire. Non pensavo che tutto questo esistesse ancora, da qualche parte dentro di me.

Se siete giovani, non dovete ferire nessuno dei vostri pari. Siate leali e nobili d’animo.
Se siete genitori insegnate ai vostri figli che umiliare gli altri è sbagliato e ha conseguenze devastanti.
Se siete insegnanti, vegliate sui vostri studenti e scongiurate che essi siano carnefici e vittime gli uni degli gli altri.

Azioni simili passano spesso per “ragazzate”, stupidaggini dovute all’età e per questo prese alla leggera o peggio giustificate quando invece possono letteralmente annientare l’esistenza di un essere umano.

Reira.

Lettera pubblicata il 27 Maggio 2019. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso - Scuola

La lettera ha ricevuto finora 23 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    Reira03 -

    Gabriele, quando ho scritto la mia testimonianza ero molto affranta. Mi ero appena scontrata con il mio passato ritrovandomi in un certo senso “faccia a faccia” con l’esistenza di persone che mi sono giustamente sforzata di dimenticare.
    Non c’è meschinità nel rivedere i propri carnefici felici e contenti e pensare: “Ti godi la tua bella esistenza mentre io pago delle conseguenze per causa tua e giustizia non è mai stata fatta”.

    Mentirei se dicessi che se anche solo per un secondo, provassero quel che mi hanno fatto sentire e si rendessero conto di quanto orribile sia, mi spiacerebbe.
    Mi basterebbe qualcosa di simile ma non è possibile, quindi tutto quello che chiedo è di non averci a che fare, neanche per sentito dire e figuriamoci di persona.

    Ma non mi sostituirei con loro né le priverei dei successi. Non confronto l’andamento della mia vita con le loro. È stata solo la mia reazione a questo dolore.

  2. 12
    Gabriele -

    Reira03. Un attimo. Hai scritto che ti hanno fatto delle angherie: ti hanno fatto odiare il tuo corpo, ti hanno tagliato i capelli, e nessuno ha fatto niente. Certo che sono cattiverie queste. Non discuto l’inferno che hai passato a scuola, da adolescente. Mi sembra un pò troppo però aspettarsi che passati non so quanti anni, tu ti possa aspettare che queste persone debbano essere delle idiote anche da adulte/i.
    Se in questo periodo non è cambiato niente per quanto ti riguarda, la responsabilità è tua, non di chi ti bersagliato da adolescente.
    Secondo c’è un pò di meschinità, se ci si aspetta che gli altri, sulla base di come si sono comportati, debbano per forza subire degli insuccessi. Io non ragiono così. Io non mi domando cosa fanno gli ALTRI, per arrivare dove sono o cosa fanno per essere chi sono. Se queste persone sono state così cattive, Perchè non hai elaborato la cosa, denunciandole; Perchè le cose che hai descritto sono da denuncia. Per farti un esempio concreto, a mia cugina che ora ha quaranta anni, a scuola superiore, quando era in terza superiore, le hanno tagliato i capelli. Lei all’epoca li aveva fino ai glutei, perfettamente lisci, e con un cenno di frangia. Dopo che se n’è accorta…

  3. 13
    Gabriele -

    Tutta la classe si è schierata con mia cugina, è stata chiamata mia zia, ed entrambe sono andate dalla preside. La bulla è stata sospesa, e denunciata ai carabinieri. Per aver posto in essere un reato. Denuncia in seguito ritirata, dopo l’accordo tra i genitori, i miei zii hanno giustamente preteso l’allontanamento della ragazza in altra sede. Cosa che è stata fatta l’anno scolastico successivo.
    Se non hai denunciato all’epoca chi ti ha fatto certe cattiverie, come tagliarti i capelli, che rientra nella sfera delle lesioni personali, hai sbagliato.
    Cercare di ingoiare il dolore, e sopprimerlo è deleterio Perchè ti sta rovinando la tua vita da adulta.
    Il discorso che fai alla fine è molto condivisibile, ma tenerti tutto dentro come modus operandi per vivere non va bene.
    Se hai cercato di dire a qualche professore, le angherie subite, è quello ha di fatto insabbiato la cosa, ti consiglio di andare in provveditorato e di dire tutto, naturalmente dicendo il nome del professore che ti ha ignorato, probabilmente è ancora in servizio e probabilmente ancora gli comoda dire che sono biricchinate.

  4. 14
    Reira03 -

    Non ho augurato loro una vita di fallimenti Gabriele.
    Se siano maturate, migliorate, peggiorate…fa così male interessarsi a qualcuno che ti ha distrutto. Quindi non me lo chiedo proprio, mi è bastato dovermici casualmente scontrare e sapere di alcune di loro quando non avrei voluto.

    Ho parlato della mia esperienza con il bullismo e della ferita che mi ha provocato.
    Ho detto che idealmente mi piacerebbe solo sapessero che cosa si prova anche per un momento e non per l’eternità, perché forse si renderebbero conto di quanto male hanno provocato. È il massimo che riesco ad elaborare per quanto le riguarda.

    Se questo significa essere meschini, allora hai ragione.
    Sinceramente credo però che la meschinità si nasconda in pensieri ed azioni molto diversi.

    È vero, è colpa mia se non ho denunciato e non ho parlato abbastanza chiaramente all’epoca di tutto quello che pativo.
    I provvedimenti presi quando la situazione è arrivata al limite sono stati molto blandi e rimasti nell’ambito della scuola che ha come dici tu, insabbiato tutto quanto.
    Eppure avevo le prove dell’accaduto e segni visibili addosso.
    Non è stata fatta la cosa giusta al momento giusto.

  5. 15
    Reira03 -

    Hai parlato del Provveditorato e accolgo il suggerimento.
    Onestamente, vorrei sapere anche se sono trascorsi anni che cosa e se qualcosa si potrebbe fare.
    Capire fin dove potrei spingermi e se sono effettivamente capace di affrontare tutto a livello personale, con i fatti, non solo a parole ed aprendomi come sto imparando a fare.

    Ti ringrazio, anche per aver portato l’esempio di tua cugina.

  6. 16
    Yog -

    Reira03, lascia perdere il Provveditorato (anche perché ha cambiato nome da 20 anni…). Sono, appunto, trascorsi troppi anni, anche ammesso che tu potessi portare uno straccio di prova o un testimone (non hai nè l’uno, nè l’altro, immagino, e sarebbero comunque inutili) ti riderebbero – giustamente – in faccia, e ciò non accrescerebbe la tua autostima.
    Peraltro quello che si chiamava Provveditorato non ha alcuna competenza in merito, dovresti andare alla Polizia di Stato, e giù altre risate.
    Scoltammè, guarda avanti e dimentica.
    Se ancora rimugini su fatti che TUTTI abbiamo affrontato, bulli inclusi perché anche un bullo trova sempre chi è più bullo di lui, vuol dire che hai altri problemi irrisolti. Affrontali a muso duro.
    A 28 anni l’adolescenza è un ricordo: bello o brutto, nel tuo caso brutto, è chiaro, ma sta alle tue spalle da un periodo di tempo che è assimilabile all’eternità.
    Ascolta il Professore (modestamente, me): sbattitene. All’occorrenza, narda max 150 ml/die di sera, a stomaco vuoto.

  7. 17
    Gabriele -

    Reira03, io non ti ho mai giudicato, e sinceramente mi dispiace. Ecco Perchè insisto.
    Mi fa rimanere di sasso, sinceramente che tu possa stare male, ancora adesso, Perchè come per mia cugina, ci dovrebbe essere una rete di persone che dovrebbe tutelare i ragazzi, specialmente quelli che caratterialmente hanno la tendenza a soffrire in silenzio, tipo te.
    Potresti fare qualcosa invece. C’è un aspetto che è comune a tutti gli uomini e donne, ringraziando il cielo: lo schema.
    Per quanto possano aver insabbiato e messo a dormire la vicenda, quelle stesse persone che ti hanno ignorato, molto probabilmente metteranno in campo anche ai giorni nostri la loro decantata professionalità, barricandosi dietro discorsi su discorsi, su come siano bravi ed essere degli “educatori”, oltre che degli insegnanti.
    Ormai, non si può denunciare nessuno, i termini sono scaduti, ma chiedere conto ai tuoi insegnanti si, andare in provveditorato a segnalare la vicenda e le persone si, a maggior ragione se ci sono vicende medesime odierne, così da fare massa critica, e magari prendere qualche provvedimento. Il principio è che se con te hanno taciuto, lo hanno fatto e lo faranno pure con studenti e studentesse che sono venuti dopo di te.

  8. 18
    Gabriele -

    Tutti riproduciamo uno schema. Ed è lo schema che può fare la nostra fortuna, oppure tradirci.
    Queste persone hanno riprodotto uno schema, con te, e con quelli prima di te. È ragionevole pensare che lo riproducano tutt’oggi. Difficilmente saranno andati in pensione, a meno che alcuni non fossero verso i 55-60 anni, all’epoca dei fatti. La tua testimonianza può fare massa critica per un provvedimento disciplinare nei confronti degli insegnanti.
    Poi fossi in te andrei a chiedere conto del Perchè c’è stata tutta questa approssimazione.
    La cosa da fare sarebbe, se tu avessi notizia di qualcuno bullizzato a scuola, con insegnanti che avevi pure tu, metterci il carico per dire: insegnate-educatore, che per pararsi, non dico cosa, rovina gli studenti.

  9. 19
    Reira03 -

    Mi sono per un attimo sbilanciata sperando di poter arrivare ben oltre le effettive possibilità a distanza di troppo tempo.
    Mi spiace non poter ottenere qualcosa di più, però non mi sono demoralizzata ulteriormente.
    In definitiva sono al momento ferma nuovamente sulla stessa linea del messaggio 4.
    Vi ringrazio per gli ulteriori punti di vista, Yog e Gabriele, cercherò di trarne ugualmente il meglio.

  10. 20
    Gabriele -

    Yog ha ragione: ho detto provveditorato, intende do l’ufficio scolastico provinciale.

    Reira03: si effettivamente che si può fare, se non scrivere lettere su lettere e continuando a farsi andare bene tutto, anche le peggio cose, senza reagire quando serve; ma portandosele dentro fino a sperare che scompaiano da sé.
    Alla fine sembra che anche tu abbia una convenienza a non dire niente ed a sopportare tutto, così poi da poter dire, che è colpa degli altri se i tuoi progetti non sono andati, è colpa degli altri se ti trovi in questa situazione, nella quale in fin dei conti ci sguazzi, facendo parlare la gente e le persone, che in buona fede ti dicono come potresti uscire da questa situazione che ancora ti porti dietro, trattandole da ebeti.
    Perchè solo un ebete, ti spronerebbe a fare qualcosa per abbandonare certa negatività e certi sentimenti. Ancora fai finta di farti andare bene certe cose, ancora dici che “così è andata ormai è nulla si può fare”.
    Quelli che ho dato sono suggerimenti, che devi esplorare tu. Se vuoi crescere.

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