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La crisi dei 27 anni

Ciao, vorrei solo sapere se sono l’unica. L’unica a pensare costantemente che nella vita ho fatto le scelte sbagliate, l’unica che ha tutto ma allo stesso tempo non lo reputa mai abbastanza, l’unica che aveva fatto tutto giusto fino a pochi anni fa e poi il buio, la noia.
Da sempre portatrice sana di una fervida voglia di indipendenza, io sto bene sola, io sono forte, io mi realizzerò con le mie mani e con le mie forze anche senza il necessario aiuto economico dei miei genitori. Esperienze all’estero, lavoro in un’altra città, grandi progetti, grandi aspettative..ma a un certo punto mi sono trovata (per conseguenti scelte lavorative e di vita) catapultata a lavorare da mio padre lasciando il lavoro dov’ero prima, in una relazione con un ragazzo che per due anni ho rincorso, con una casa di proprietà (grazie a mio padre) e a convivere. Tutto nella mia città natìa. Il bello, è che sono state tutte mie scelte. Ponderate, pensate. Al momento sembravano le più giuste possibili, le uniche che mi davano sicurezza..ma adesso mi chiedo: ma tu le vuoi veramente tutte queste cose? Sei felice? A volte vedo buio. Voglio una cosa, e il giorno dopo mi stanco di quella cosa. Non voglio più una persona e il giorno dopo la desidero con tutta me stessa. Cosa c’è che non va in me? Mi sento in gabbia, mi sento che non ne posso uscire e se dovessi mai uscirne finirei per deludere mio padre o far star male il mio ragazzo.. Qualcun’altro si sente così? Non so più cosa pensare…
Deryl

Lettera pubblicata il 26 Febbraio 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 8 commenti

  1. 1
    Bottex -

    Credo che a tutti (incluso il sottoscritto) almeno una volta nella vita capiti di pensare di aver sbagliato tutto. Ma sono momenti bui, che poi passano. Soprattutto nel tuo caso, c’è molta gente che ha fatto delle “scelte sbagliate” ben più gravi. Di sicuro non sei l’unica a non apprezzare attualmente quello che hai, è una cosa abbastanza comune quando si è giovani. Probabilmente però, se lo perdessi, poi ne soffriresti.
    Anche perchè, diciamolo pure, sei molto fortunata. Hai una casa di proprietà, un lavoro stabile grazie a tuo padre, un ragazzo che ti vuole bene … che vuoi di più? Capisco la tua “voglia di avventura”, ma credo che coi tempi che corrono la stabilità sia da preferirsi. Probabilmente è lo stesso ragionamento che hai fatto tu.
    Sei davvero sicura di voler perdere tutto questo? Io al tuo posto ci penserei bene. E se sei davvero così determinata, dillo subito al tuo ragazzo, per rispetto. Non pugnalarlo alle spalle dicendogli poi improvvisamente che vuoi andartene.

  2. 2
    Yog -

    Mannò, non disprezzare ciò che hai. Anche se è vero che in fondo sei già morta, te ne dò atto: è questo che ti inquieta. Succede.
    Ma tenuto conto che si deve crepare lo stesso, meglio farlo in una casa di proprietà e senza essersi spaccati il deretano con tre ore di pendolarismo quotidiano.

  3. 3
    glosstar -

    Spogliati dei tuoi beni come fece Francesco e vivi una vita frugale. Vedrai che la noia passa, passa.

  4. 4
    white knight -

    I cali di motivazione sono naturali. Se può consolarti succedono anche a me a volte, che faccio una vita “un po’ più avventurosa” della tua. Ho virgolettato “più avventurosa” perchè non è che io sia Indiana Jones, intendiamoci… Però era per dirti che anche nella libertà ci sono momenti morti che ti fanno pensare meglio delle situazioni più stabili. Da entrambe le parti ci sono i pro e i contro, che sommati tra di loro alla fine danno più o meno lo stesso risultato. Dove sta il discrimine? Secondo me nell’età (un conto è avere 20 anni, un conto 30 e un’altro ancora 40) e nel contesto/situazione. Il tuo disagio potrebbe essere generato dalla coda dei 20 e dalle esperienze dinamiche (e di tutto rispetto) pregresse. Ma a breve alcune cose che ti stanno strette potrebbero essere da te rivalutate in meglio…

  5. 5
    Vox -

    Ahh ricordo bene la mia crisi del ventisettesimo anno.. ero sempre insoddisfatto, ammusonito, filo depresso.
    Poi ho preso a drogarmi ed è passato tutto.

    Su con la vita, Deryl Hannah una sirena a Manhattan-

    Vox

  6. 6
    Lolly -

    Mi ritrovo molto in ciò che hai scritto. Ho 27 anni, ho studiato lingue e ho fatto diverse esperienze di studio e lavoro all’estero. Due mesi dopo la laurea, ho trovato lavoro nella mia piccola città. Un lavoro poco stimolante ma tranquillo. L’anno scorso ho conosciuto il mio attuale fidanzato; lui è più grande di me e ha in progetto di comprarsi casa nella cittadina in cui viviamo. Io ho sempre avuto il sogno di andare a vivere all’estero o cmq in una città più grande e con più stimoli rispetto alla mia, anche per allontanarmi da una famiglia molto apprensiva e ansiosa. Non mi ci vedo a vivere nella mia cittadina e per ora non ho intenzione di sposarmi e fare dei figli.Mi piace viaggiare ma non i viaggi che si fanno in ferie..Le esperienze a 360 gradi all’estero,magari da sola, che mi fanno sentire viva.Fossi in te chiederei a tuo padre un mese di ferie e andrei a fare un’esperienza come ragazza alla pari all’estero, per staccarti un po’ da tutto.

  7. 7
    glosstar -

    @ Lolly. Beh se non vuoi fare la vita di Fantozzi, decidi tu quel che dovrà essere la tua vita altrimenti ti ritroverai a fare quella che altri decideranno per te.

  8. 8
    Bottex -

    @Lolly per te vale esattamente quello che ho scritto sopra: se pensi di andartene e non rimanere lì, dillo subito al tuo fidanzato, in modo che non si faccia illusioni. Poi, non disprezzare troppo il tuo lavoro attuale, perché con la crisi economica che si prospetta, ci sarà poco da stare “tranquilli”. Ad ogni modo dovrai portare pazienza, perché con la pandemia in corso, andare all’estero adesso è fuori discussione. Perché le cose tornino alla normalità e si possa andare all’estero senza problemi ci vorrà come minimo un anno e mezzo. Nel frattempo, pensa bene a quello che vuoi. Saluti.

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