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Io… amante…

di Dany0103
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 28 Dicembre 2015. L'autore ha condiviso 11 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 321 commenti

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  1. 231
    maria grazia -

    Come sempre Golem i tuoi commenti lasciano senza fiato per la loro lucidità e profondità. Eric Fromm è stato un grandissimo scrittore e la “novella” riportata nelle sue opere dovrebbe essere il vangelo della società. Mentre è tutto l’ opposto, come possiamo ben vedere. secondo me chi campa di pregiudizi e di luoghi comuni ( cioè la maggior parte delle persone ) non è necessariamente “cattivo” o stronzo nel senso classico del termine, ma è perloppiù gente pigra che non ha il tempo, l’ occasione o la voglia di rimettere in discussione le sue certezze e i suoi punti fermi perchè gli costerebbe un’ enorme fatica. questo però non giustifica, ovviamente, il male che si fa ad altri a causa della propria intransigenza e ottusità. Sopratutto se queste sono adoperate per motivi futili ( l’ essere accettati dal branco ) e non per un fine “accettabile” ( cioè perchè in certe cose ci si crede veramente ). Ho notato sempre una costante nei moralisti e nei bigotti: hanno sempre un “branco” alle spalle, dal quale non vogliono e non possono staccarsi. E credo che tutte le contraddizioni – così evidenti in queste persone – derivino dal conflitto tra ciò che VORREBBERO FARE e ciò che DEVONO FARE per non scontentare i loro sodali. Un classico esempio è il “maschilista” che vive in provincia e che rifiuta l’ amore di una donna chiaccherata per non diventare costante bersaglio degli scherni dei cosiddetti “amici”.
    In questo caso però il condizionamento ricevuto dalla persona in questione, il “maschilista” di provincia, è consapevole e anzi persino volontario. Ma ci sono casi in cui la persuasione e la manipolazione sono sottili e impercettibili ( pensiamo ai genitori che condizionano i figli, ai politici fasulli che incantano le masse, o agli opinionisti che dirigono il pensiero degli altri partecipanti al dibattito.. ). In tutti questi casi, bisogna davvero essere animi veramente forti, spiriti fuori dal comune per accorgersi in tempo ( evitando così grossi danni ) del disegno che viene adoperato su di noi. La maggior parte delle persone vivranno e moriranno senza mai accorgersi di aver vissuto accanto ad abili persuasori, ma convinti invece della buona fede di queste persone in virtù della “moralità” e dell’ immagine aulica che il loro ruolo sociale deteneva.
    La VERA libertà, caro Golem, è roba per pochissimi, per pochi eletti. per un ELITE, appunto. Ecco perchè, ad esempio, non potrò mai ritenerti un classico uomo-medio. per quanto la definizione di uomo medio, in realtà, non corrisponda a quella degli “esuberi” cui accennavamo.
    per quanto riguarda chi ha per lunghissimo tempo provato la FAME, e poi si ritrova all’ improvviso di fronte ad un ricco banchetto, è NORMALE che la reazione sia la stessa dei protagonisti dell’ indimenticabile capolavoro “miseria e nobiltà” mentre veniva fatto recapitare a casa degli sventurati e squattrinati protagonisti un pranzo da re.

  2. 232
    maria grazia -

    A me francamente il quadro prospettato da Anna non mi sembrava così assurdo. Per quello che ho potuto percepire, ci sono molti uomini che preferiscono interrompere il rapporto o cercare “evasioni esterne”, piuttosto che affrontare davvero e risolvere i problemi. Salvo poi dare tutte le colpe alla donna. Fermo restando che di zerbini ( sia sessuali che amorosi ) il genere umano abbonda. e in entrambi i generi. Non è una questione di uomo o donna.

  3. 233
    Golem -

    Gli stereotipi sono i soli salvagente di chi non sa nuotare nel mare della vita. È l’unico modo che hanno per galleggiare.

  4. 234
    anna -

    @ mg
    Ma infatti Sofia si fa abbindolare dalle lacrime di coccodrillo dell’ uomo.
    Io per come ho conosciuto l’uomo so che per lui vale la regola “minimo impegno massimo risultato”. E ciò vale in tutti i campi.
    Sofia scambia la sceneggiata che fa l’uomo con la sofferenza.
    Se la sofferenza dell’uomo fosse reale avrebbe molta paura di sbagliare con la donna. Perché sbagliare con la donna significherebbe provare questa DEVASTANTE sofferenza. Invece è tutta scena. La donna é sciocca ci crede a queste cavolate per colpa delle fiction.

  5. 235
    Sofia -

    He Anna avessi tu tutta l’esperienza e la conoscenza che io con gli uomini…( che sono di sicuro 100 mila volte più sveglia do te e li conosco molto bene) di sicuro non saresti venuta fuori con la stronzata che l’uomo zerbino non esiste! E come dice mg.non solo l’uomo ma anche la donna!
    Te sai manco cosa dici e dove vivi!
    E credimi che con l’esperienza che io ho ormai io non mi faccio per nulla abbindolare ( poi per me puoi credere e pensare ciò che vuoi..mi è totalmente indifferente il tuo pensiero )e cmq cara Anna puoi avere ragione sul fatto che a volte l’ uomo in amore vuole massimo risultato con minimo impegno,ma non è di sicuro il caso in queste ultime lettere…qua è pieno di uomini zerbini che danno l’anima per donne di merda!!e io quando le leggo mi incazzo come non so! ..te si vede che sei nuova qua he!
    Inoltre l’uomo non fa sempre sceneggiate. .esistono anche uomini veri che sanno amare..questi che ci scrivono per esempio stanno male e stanno soffrendo davvero OK?
    L’uomo sa’ amare e sa soffrire per amore!e io l’ho capito proprio qui in questo blog!
    Ma se te non riesci nemmeno a distinguere le due cose…chi fa tutta scena e chi ama davvero e soffre ..è grave!
    Comodo mettere tutti sullo stesso piano e fare di tutta un erba un fascio!
    Le telenovele le guarderai te che vivi nel tuo mondo!
    Stammi bene!

  6. 236
    Yog -

    @Anna
    Beh, non è che tutte le donne sono inscemenite dalle fiction, he! Molte nascono proprio stupide e poi con il tempo peggiorano. Dico “molte”, così ogni lettrice è libera di collocarsi nel ristretto ambito di quelle che stupide non lo sono affatto.

  7. 237
    anna -

    @Sofia
    Io conosco uomini che puntano più donne contemporaneamente per ridurre il rischio di stare soli. Uomini che hanno un bisogno affettivo o sessuale che se la propria donna non appaga cercano di soddisfare altrove.
    Io in tutto questo non vedo amore ma la ricerca di un servizio.
    Servizio affetto (che vogliono ricevere non vogliono dare), servizio compagnia, servizio sesso. Servizi che loro da buoni consumatori pagano (cene, regali, soldi se è una prostituta, vitto e alloggio). E, guarda caso, la “sofferenza” esce fuori quando perdono uno di questi servizi, non la persona che li offre. Sofferenza che sarà maggiore quanto minore e la loro capacità di rimpiazzo.
    Non sono zerbini sono solo costantemente a caccia.
    Per me questo è puro calcolo, quindi raziocinio. Quindi sono intelligenti.

  8. 238
    maria grazia -

    Anna ha descritto molto bene la realtà: l ‘ uomo ha in genere una visione “opportunistica e funzionale” del rapporto a due: “do per ricevere”. La donna ha invece una visione più idealizzata: “voglio LUI perchè mi attrae”. Non è certo un caso che i “servizi” in assoluto più cercati e più pagati dagli uomini siano la compagnia femminile e le prestazioni sessuali. In queste situazioni i desideri e le emozioni della donna passano del tutto in secondo piano mentre l’ unica cosa che conta è il soddisfacimento dell’ uomo. E’ una visione barbara e primitiva dell’ interazione tra i due sessi. Ma è purtroppo una visione che sembra destinata a sopravvivere. Certo, chi compra servizi sessuali ha una visione distorta del rapporto con l’ altro sesso, ma non è tanto diverso da chi paga cene e gite di lusso per far colpo sulla bella ragazza. sono i due lati dello stesso fenomeno: l’ affetto inteso come premio, come “ricompensa”. Una visione consumistica e “merceologica”, appunto, del rapporto tra le persone. Anch’ io come dice Anna credo che non esista lo “zerbinismo maschile” in quanto tale. esiste semplicemente la necessità impellente degli uomini di trovare compagnia femminile per soddisfare certi loro bisogni. e per ottenerla molti sono disposti a tutto. Così come non è un caso che gli uomini più sofferenti e più rabbiosi verso il genere femminile siano, come dice Anna, quelli che fanno più fatica a ottenere un “ricambio” nel momento in cui vengono lasciati.
    Oggi gli uomini sono in crisi perchè l’ autonomia che le donne hanno raggiunto non consente più loro di tenerle legate attraverso il ricatto economico, come invece avveniva in passato. Ma devono invece dimostrare anche in termini umani e affettivi di avere VERAMENTE qualcosa da offrire. E la maggior parte degli uomini di fronte a questo implacabile “test”, sta fallendo miseramente.

  9. 239
    Condor -

    @MG tu sei un eccezione, per quello ti corteggio da più di 1 anno…ma purtroppo non mi vuoi 🙂
    @Anna
    Ipotizzo. La coppia ha un problema. L’uomo ne parla con la sua donna perché bisogna risolverlo. La donna dice che va tutto bene e comincia a non dargliela più. E intanto comincia a cercare una nuova liana.
    Se la trova comincia a non sopportare più il suo ormai ex uomo, ma aspetta di capire se la liana è sicura, prima di sfanculare l’attuale fidanzato.
    L’uomo si azzerbina per cercare di rendere la meretrice contenta, ma ormai è un morto che cammina e inevitabilmente la donna lo lascerà come una ciabatta vecchia per il nuovo montone.
    Se l’uomo fosse furbo (ma di solito non lo è) invece di azzerbinarsi dovrebbe iniziare a cercare sesso, in preparazione allo sfanculamento.
    @Sofia una donna obiettiva! ma esisti veramente?

  10. 240
    rossana -

    Anna,
    concordo in linea generale con il tuo punto di vista sul maggior raziocinio del maschio medio, teso spesso ad assicurarsi “servizi” di vario genere, concedendo in cambio il minimo indispensabile.

    sempre difficile, se non impossibile, distinguere fra l’accettazione della PERSONA, per un rapporto sessuale ed emotivo, dalla proiezione del rapporto in un futuro di coppia, cioé dalla previsione della SITUAZIONE esistenziale a due che si vorrebbe creare, e a cui non tutti sono inclini per indole.

    l’innamoramento, quando esiste davvero, prevedere il reciproco accogliersi, senza impegni di sorta che non quello di godere della compagnia e del desiderio dell’altro, e non sempre da questo aggancio istintivo e profondo può derivare la possibilità di armoniazzare i caratteri e le aspettative per il futuro. a mio avviso, più facile che questo avvenga per comuni scelte essenzialmente razionali.

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