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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.902 commenti

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  1. 14431
    Beppino -

    Oggi devo riposarmi. Certo, vorrei suicidarmi, tanto in questa vita non ce la faccio per niente…Non tiro avanti, vado indietro. Sono proprio stanco. Mia madre mi dà dei consigli fuori luogo, non si accorge della profondità del mio male…Non vivo più, sono una frana.
    C’è troppo stress, ci sono troppi eventi stressanti, io calo le braccia…Non voglio sentire parlare del futuro, perché mi fa tremare. Non ho un futuro. Ho solo un passato pesante, e un presente…impossibile da gestire. Un presente davvero “ammazzante”. Perciò…per sopravvivere devo vivere tutto con intensità: l’attimo presente, con passione ed amore…rimpinzandomi di dolcezza, di tenerezza, mentre ho una fifa matta del futuro. Forse dovrei andare in ospedale psichiatrico a farmi curare…ma non voglio lasciare il mio cane, che amo sperdutamente. Il futuro mi ucciderà…e anche lo psichiatra, che sembra una lumaca tant’è smidollato e inerte. Non reagisce eppure: penso al suicidio…

  2. 14432
    rossana -

    Beppino,
    non é detto che un giorno tu non possa occuparti di animali, come pensi che potrebbe esserti di sostegno. da qualche parte potrebbe esserci una comunitá in grado di ospitarti, in cambio di aiuto nel coltivare orti o nell’accudire magari anche soltanto galline!

    la felicitá é la ricerca di tutti gli esseri umani ma… obiettivamente, quanti immagini possano averla trovata? di fatto, credo siano pochissimi a essere sereni, e neppure per periodi troppo lunghi. sono aliti di vento, che vanno e vengono, spesso sempre troppo rapidamente, persino per rendersene conto e assaporarli appieno.

    mi rendo conto molto bene di quanto possa essere difficile comprendere malesseri che non si sono mai provati. spesso mi comporto anch’io come tua mamma: ci si sforza di immedesimarsi nell’altro e di essergli d’aiuto ma, soprattutto in alcuni casi piú complessi, spesso si finisce col peggiorare la situazione per quanto l’altro é irritato da carenza di intuizione.

    un caro saluto.

  3. 14433
    toroseduto -

    Beppino io non do consigli, spesso sono fuori luogo, hai l’esempio di tua madre. E’ come se viveste su due pianeti diversi. Rassegnati, hai una natura troppo vulnerabile. Solo mi domando perché continui con il tuo psichiatra che a tuo dire non ha messo a fuoco il tuo malessere. Su questo mi permetto di insistere, hai bisogno di essere capito, io non ci riesco. Al tuo posto mi rivolgerei ad un’altro psichiatra. Cerca di trovare il migliore, non sono tutti uguali, alcuni si limitano alle prescrizioni di rito, incapaci come sono di focalizzare su un singolo soggetto. Anni fa ho conosciuto uno psicoterapeuta che ha tenuto in cura per due anni un mio parente. Gli dava le medicine, ma lo teneva in terapia analitica due volte la settimana, ci sono voluti in tutto 4 anni, ora è perfettamente guarito. Conduce una vita normale e si è buttato alle spalle tutto il marcio. Provaci, cerca di trovare la tua strada,ti auguro di trovare il medico giusto. Questa è la chiave da cercare. Ciao

  4. 14434
    Beppino -

    Grazie mille per i vostri messaggi. Mi riscaldano il cuore.

    Un abbraccio a voi.

  5. 14435
    Beppino -

    Forse in Dio… c’è felicità. In una vita dedicata a Lui…non come i monaci o le suore, ma in una relazione di fiducia quotidiana, pacata…mentre all’infuori si sta rovinando tutto. Stamattina ero terrorizzato, non so perché, ero in panico…e ho pregato, affidando a Dio tutti i miei giorni. Io prego in modo speciale: scrivo le mie preghiere sul mio diario. E ci credo forte…alla presenza di Dio che vede tutto, che legge tutto.
    Ho anche letto un salmo, nella mia Bibbia. E ho trovato un po’ di pace. Non so perché mi angoscio per tutto e niente…Forse sono colpevoli i farmaci…supposti placare l’ansia. Chissà…Se avessi bevuto un caffè, saprei perché sono angosciato, ma non l’ho bevuto, quindi…rimane un mistero. Non mi sento bene. Devo trovare un rimedio, ed aggrapparmici con tutte le forze. Comunque, sono stufo di vivere nell’ansia e nell’angoscia.

  6. 14436
    Beppino -

    Ogni giorno ho in mente la solita parola: “suicidio”, eppure so di amare la vita.
    Mi sto preparando un buon caffeuccio…e coccolo il cane, che mi sta accanto. Sono stato un fallimento, e solo Dio può raddrizzare quanto è andato storto, in una vita. Non voglio sposarmi, per paura di perdere questa mia originalità, e quest’imprevedibilità che mi caratterizza…Con una moglie, che cosa condividerei…Le parlerei del senso della vita, di cose profonde, andrei ad accarezzare delle pecore, e lei non capirebbe ciò che provo di essenziale nel farlo. Penso fin troppo, e funziono con l’intuito, più che con la ragione. Sono così. Ho bisogno di scrivere, quindi lo faccio. Quando frequento delle persone, cerco sempre di conoscere le loro profondità, non solo la superficie. Non mi interessano le persone superficiali. A volte…mi chiedo perché sono così: atipico…Lo siamo tutti, in realtà. Però mi sento in disparte, rispetto alla massa.

  7. 14437
    Beppino -

    Spesso stringo amicizia con delle persone atipiche. Percepisco…l’ipocrisia, l’incoerenza, di certi, e faccio finta di niente: sono sempre “gentile”, anche quando queste persone hanno un atteggiamento duplice, falso…Faccio finta di non accorgermene, mentre analizzo tutto.
    Mi ferisce vedere che certe persone non si accorgono delle proprie incoerenze. E alla fine mi dico…: Non fidarti di nessuno, altrimenti ti calpesteranno, con i loro propositi cattivi, e la loro mancanza di sensibilità. Non approvo l’atteggiamento di certi, ma non glielo dico, per non offenderli. A volte…questo tacere mi pesa sulle spalle. Mi prendono per una persona ingenua, un po’ sciocca, mentre ho sempre capito tutto…E recito una parte, sono un personaggio, mentre sotto sotto analizzo tutto, e faccio il possibile perché gli altri non lo sappiano. Così mi vogliono bene…pensando che sono stupido.

  8. 14438
    maria grazia -

    Beppino, quello di cui parli nel commento n. 14437 è esattamente ciò che anche tutti noi altri, chi più chi meno, dobbiamo affrontare. Si chiama “società”, e purtroppo è impostata in quella maniera. Ma dentro di noi rimarremo sempre gli individui “unici” che siamo, con le nostre BELLISSIME diversità, con le nostre particolarità, e con le NOSTRE idee ( non quelle di costoro ). Tieni inoltre presente che anche loro con te potrebbero fingere una parte, proprio perchè la vita in generale si regge sulle finzioni. L’ importante è non snaturarsi del tutto solo per farsi accettare in certi contesti ( non ne vale proprio la pena ). Dobbiamo invece lavorare su quelli che sono i nostri punti di forza, e questi spesso risiedono proprio in quello che crediamo che gli altri considerino strano.

  9. 14439
    Beppino -

    Beh come mio padre mi tratta come un cane, e si accanisce sempre…io penso al suicidio, e trovo che i cani vagliano meglio degli uomini. Io sono una frana, un fallimento, tipo quelli che incontri per strada, e non ti piacciono, non hanno apparenza, sono comuni, e peggio, sono da disprezzare… perché sì, mio padre mi disprezza, e credo che sono nato per essere così, sempre disprezzato. Sono un cane morto, un detrito, disprezzato dal proprio padre, e non sono degno di vivere. Se è così, stasera provo a suicidarmi. Così tranquillizzo tutti, e nessuno potrà più ferirmi. Mio padre mi ha mandato in bestia…e preferisco stare da solo, suicidarmi, finirla, e ciao a tutti.

  10. 14440
    Beppino -

    Non so perché sono venuto al lavoro. Sono esausto, e stufo di vivere. Farei meglio ad andare a dormire, o ad impiccarmi.

    Ciao…

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