Il suicidio
di
beppino
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Non si parla delle terribili sensazioni che il malato di depressione deve subire anche per 24 ore al giorno,senza un momento di pace.E’così facile vedere i “commentatori”,che fanno sempre i soliti discorsi del tipo “Mio nonno doveva fare 50 km la sera dopo il lavoro”,oppure non so “E’certo che la mancanza di valori del focolare domestico…”.Di fronte a sciocchezze c’è un senso di sfinimento sentire parlare tutti questi bigotti,era molto meglio quando c’era VentoLibero(mi spiace,spero tu stia meglio)Lui parlava di cose concrete,i farmaci,le terapie,le esperienze.quì ora bò
Sinceramente, ho aspettato a lungo i famoso pettine, ma a mè sembra che non arrivi mai. Fino ad adesso vedo che nessuno ha quello che si merita, anzi spesso il contrario. Troppe volte il mio carattere docile mi ha giocato contro, mantengo questa linea solo per orgoglio personale, nella speranza che prima o poi frutti i suoi risultati e le mie innumerevoli sofferenze siano veramente servite a qualcosa.
@ E.. 🙂 capisco benissimo cosa voui dire e non è giusto tutto ciò ,ma ricordi ? cosa c’è dietro l’angolo o dietro quella porta ? se si è sbagliato angolo proviamone un altro,se abbiamo sbagliato ad aprire la porta proviamone un’altra !c’è sempre una via di scampo basta crederci.Tu hai avuto paura …. non ti dico altro :-)41 anni hai ancora una vita davanti approfittane :-)ciao
Morpheus, ci mancherebbe ancora che certi bastardi resistessero al tempo e non invecchiassero e crepassero. Poi saremmo a posto.
Vedi…..a me non me ne viene in tasca nulla se “anche i ricchi e fortunati, a volte, piangono”.
Per me potrebbero ridere a crepapelle per tutta l’esistenza.
Molto più semplicemente……vorrei un pò di serenità anche io. Non felicità, ricchezza o quant’altro: semplice, miserrima, irraggiungibile serenità. Per me e per le pochissime persone cui voglio bene.
Luca76:”Qualcuno che ti chieda semplicemente “come stai?”, non solo intesa come una semplice domanda buttata lì perchè dovuta, ma chiesto in maniera vera, con interesse… Qualcuno che ci dia la possibilità di pensare che domani potrebbe essere un giorno positivo a dispetto di ciò che potrebbe succedere”.
Quel qualcuno ci sarà sempre e non ci sarà mai. Forse puoi capire cosa intendo.
Marina: mi hai cancellata da fb 🙁
A furia di aprire porte…….ne continuerò ad aprire ancora. Almeno per un pò. Intanto sono incastrata in questa vita. Se crepo faccio troppi danni.
Buonasera a te @Morpheus. rispetto la tua opinione anche se, come puoi immaginare, non sono d’accordo su quasi niente di ciò che hai detto. E non è solo dettato dal mio malessere interno, probabilmente non lo sarei nemmeno se fossi una persona “sana”. Trovo la tua disamina a tratti semplicistica, a tratti un pò contorta, tanto che ho dovuto rileggere il tuo commento un paio di volte per riuscire a estrapolare il senso di ciò che hai scritto. Sei nel giusto quando dici che potrei ribattere le tue affermazioni punto per punto, e tu potresti fare altrettanto con le mie. Non lo faccio, perchè questo ci porterebbe a un dialogo a due, togliendo spazio e interesse al blog e a chi lo frequenta. Mi preme fare solo un paio di precisazioni. Il mio discorso relativo all’ignorare le persone, nelle mie intenzioni andava a supportare ciò che dicevi tu quando ti riferivi a quella carenza di affettività sociale, ti stavo dando ragione, non comprendo quello che mi hai risposto in merito a questo punto. Certo, è così banalmente scontato che, ha chi non gliene è interessato niente di una persona in vita, non gliene importerà nemmeno in morte, senza stare nemmeno a sprecarsi di indossare una maschera di ipocrita commozione. Io mi riferivo alle persone che riteniamo più vicine (famigliari, amici, colleghi), quelli a cui l’aspirante suicida cerca di parlare dei propri malesseri, trovando troppo spesso persone che fanno orecchie da mercante e cambiano discorso quando si parla di certe cose, o che magari ti rispondono elencando i loro di problemi, di come la vita sia difficile per tutti, che c’è chi sta peggio di noi e bla bla bla….Salvo poi farsi venire dei leggeri sensi di colpa una volta che il suicida mette in pratica il suo gesto. E questo accade ogni volta. Forse, bisognerebbe imparare ad ascoltare chi sta male prima, non dopo. Un suicida quasi sempre i segnali li lancia, ma o non vengono recepiti o vengono sottovalutati…Seconda precisazione: quando parlo di “soddisfazione” nella morte, non mi riferisco all’atto, perchè, amico mio, il togliersi la vita non porta nessuna soddisfazione nel chi lo fà. Quello che intendevo io, così come il blogger da cui ho ripreso la frase, era riferito all’approccio che si ha nel compiere l’estremo gesto. Se deciderò di farlo, voglio farlo in maniera serena, non scalciando, urlando, con le lacrime agli occhi e imprecando contro il mondo e tutta la gente che vi appartiene. No, non è così che vorrò andarmene. William Hunter, un medico e anatomista scozzese del XVIII secolo, commentò poco prima di morire: “Se trovassi forze sufficienti per farlo, prenderei la penna e scriverei quanto dolce e piacevole sia la morte.”…La morte, per paradosso, potrebbe essere una scelta di vita, se arriva in maniera consapevole…Saluti…
P.S. Non sono mai stato un estimatore di Woody Allen, anzi mi è cordialmente antipatico, però la battuta che citi mi è piaciuta, la trovo molto ironica e per nulla di pessimo gusto, tutt’altro…
Mi spiace dirlo, ma leggendo ho avuto purtroppo alcune delle sensazioni che David ha descritto e che sento di condividere:
E si, forse sarebbe meglio parlare di cose concrete, e se non proprio di farmaci e terapie, almeno di esperienze. Vorrebbe dire mettersi in gioco di più. Il punto è che forse manca proprio la voglia, succede quando si è molto stanchi di rimanere delusi.
Poi capita che arriva chi per esprimere giudizi e luoghi comuni, frasi fatte e opinioni con parole che sembrano prese a prestito dal diario di umana saggezza, ha una voglia! Non ho ben capito cosa interessa a chi non pensa di farla finita, cosa interessa buttar lì due periodi strafradici di buoni principi e di edulcorata umanità? E’ facile dare del vigliacco o dell’egoista a persone delle quali non si conosce la storia personale! Ci son pensieri che fanno ribrezzo, non per la loro crudezza ma per la superficialità che portano con sè. Qui, veramente, chi conosce chi?
Piaciono le frasi fatte? quando butti un’osso al cane gli fai l’elemosina, quando butti un’osso al cane ed hai solo quello lo condividi.
C’è una forza incredibile che mi tiene in vita,per strane casualità ho visto la morte,più di una volta.Le più strane sono state forme dissociative,non so qualcosa simile ad un ordalia medievale,non volevo morire ma stavo per morire perchè continuavo a muovermi verso la fine,così strano perchè io soffro un pò di vertigini,non avrei mai camminato su di un precipizio.Poi mi sono seduto accanto ad un albero ed ho avuto varie immagini della mia “quella famosa vita che ripassa davanti.”Non so era come volere un giudizio finale di Dio”.Non provavo emozioni sentivo solo il bisogno di avvicinarmi a guardare la morte come stringere la sua mano.Dovrò vivere anche se non voglio non riesco a trovare la forza di suicidarmi,un mio amico mi dice spesso che io (fra tutti questi amici sarò l’ultimo ad andarmene,perchè sono condannato a vivere.In questo caso,dovrò dare un senso alla mia vita e lottare molto di più per tutti noi,visto che non posso morire…ciao a tutti buona settimana
Sono stufo di sentire dalla gente che la vita è un dono…Frase più banale e scontata non c’è, a parte quelle che si dicono una volta finita una relazione…Non c’è nessuna magia, nessun disegno divino dietro al concepimento di un qualsiasi essere vivente di questo pianeta, solo un semplice istinto naturale di preservazione della propria specie…
Per alcuni la vita è un pacco bomba.
L’essere umano è molto di più che semplice istinto di sopravvivenza. Gli atti di eroismo per esempio?!