Il suicidio
di
beppino
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ma è davvero possibile Monica?
david, ciao, quando si arriva a meditare per anni sul suicidio , persino nei momenti di felicità,( persino quando ero contenta di avere al mio fianco una persona che amavo non smettevo di pensare a tutto il senso della vita,ho avuto troppa sofferenza intorno a me e dentro me e anche se non l’avessi avuta siamo essersi senzienti ed è inevitabile farsi delle domande..) , in fondo si medita per anni anche su cosa poi fa andare avanti a vivere; sono una grande curiosa, ho letto di tutto dall’etologia all’antropologia alle più svariate interpretazioni filosofiche o religiose per accettare che resto sempre più una grande ignorante.. non ho risposte.. ma mi sembra che tanti stanno come me, tanti sognano una vita più libera , più autentica e qualche volta scopro che qualcuno tenta di conquistarla, certo è una strada non battuta, è un sentiero inesplorato che purtoppo si percorre spesso soli ma io credo che SIA POSSIBILE, forse non esiste il momento esatto per provarci, forse non qui non ora ma il momento potrebbe arrivare , familiarizzare con questa idea che in un primo momento ha solo la forma di sogno permette però di ricominciare appunto a sognare e a vedere un pò di luce, un bacio monica
Quando sei su un precipizio in montagna,guardi giù e buttarsi giù o restare lì,insomma non provi niente,paura di scivolare giù oppure di non morire.Non provi niente continui a guardare giù e allora forse non avere più paura ti spenge dentro.E quando lo rifai e torni lassù,vorresti aver paura,ma non hai più paura,perchè hai già avuto tutta la paura del mondo…e questo purtroppo non è coraggio è qualcosa che chiamano la colpa del sopravvissuto.Non riesci a provare più niente di niente,tranne i ricordi che ti divorano.ciao grazie
Anche io sto pensado al suicidio, non ce la faccio più.
Ci sono i miei genitori che continuano a insultarmi, a istigare, non mi lasciano un secondo in pace.. dicono che non faccio mai niente, anche quando faccio molto per loro. Mi danno ordini, non chiedono ne perfavore, non dicono ne grazie, ne prego.. è davvero brutto. E’ come un peso che non riesci a toglierti di dosso! Come potete notare ho molti problemi familiari.. ma questa è solo na piccola parte. C’è mio papà che quando litiga con mia mamma o con me, ci guarda come se ci volesse uccidere e ci urla contro in un modo pazzesco. Molte volte ha picchiato mia mamma e minaccia me di buttarmi giù dal balcone..
riguardo mia mamma, mi istiga e mi insulta in continuazione ed io rispondendo alle sue istigazioni mi ritrovo contro tutti e mi trattano come una delinquente.. io non so più cosa fare! Voglio morire.. o un altra soluzione sarebbe l’assistente sociale.. però ho paura che dopo mi pento, così ho pensato al suicidio. Ho bisogno di aiuto ragazzi, aiutatemi!
il film e’ meraviglio monica ma e’ un film….
la realta’ e’ un altra….dopo 10 anni di convivenza mi ha lasciato come l’ultimo degli stronzi. e’ passato quasi un anno e sto male come un cane, depresso, vuoto dentro, non riesco a ripartire, a lasciarmi il passato alle spalle e la mia vita non e’ piu’ vita, non ha piu senso per me…a 37 anni pensavo che sarei riuscito a uscirne ma ora penso proprio che riusciro’ a resistere ancora per poco.
so bene che ci sono persone che stanno molto peggio di me e lottano ogni giorno con tutte le loro forze per rimanere aggrappati alla vita e con loro mi scuso per le mie parole ma mi sento davvero stanco di tutto questo…
Ciao! Ho letto il tuo post per caso..e ho sentito la necessita’ di risponderti.
Innanzitutto ti vorrei dire che sei molto Foscoliano nei tuoi interventi…quest’idea della morte come ” fatal quiete” ha accomunato grandi pensatori malinconici in tutta la storia della letteratura..e ha toccato anche te. Sai anch’io l’anno scorso la pensavo come te..soffrivo di anoressia, ero depressa e mi chiedevo continuamente che senso avesse vivere,soffrendo cosi’, odiando me stessa e il corpo.
Poi in terapia ho incontrato una ragazza, abbiamo parlato e nonostante avessi pensato anch’io come lei al suicidio sono riuscita a convincerla a non fare male a se stessa perk e’ vero la vita puo’ darci tante sofferenze ma rimane comunque un’incognita. Non sai mai qualivpersone potresti incontrare o quali esperienze fare, vuoi porre fine da giovane alla tua unica possibilita’ di esistere?pensa se mi fossi uccisa forse non avrei mai parlato con quella ragazza, non l’avrei mai convinta a non uccidersi e lei sarebbe morta. Ho fatto del bene ad un altro pur non volendone a me stessa, e questo mi ha fatto diventare orgogliosa di me stessa. Anche perk noi che pensiamo di morire in realta’ siamo solo degli egoisti,impauriti dalla vita che non pensano quanto male potremmo fare a chi ci e’ vicino morendo..perk per quanto possiamo sentirci soli in realta’ non lo saremo mai veramente neanche volendolo. Rifletti su questo. Sei veramente solo? O fai di tutto per esserlo?
No Anna,non è la ricerca della fatal quiete.E’soltanto Disturbo da stress post-traumatico,su internet potrai saperne di più.PTSD.Ho scritto della mia vicenda durata 18 mesi che hanno sconvolto la mia vita.Ciao e grazie
Federica, scusa…oggi ho un po’ più di grinta; e mi permetto di parlarti apertamente, con tanta rabbia dentro di me.
Quanti anni hai? Sei giovane immagino…
E tu devi pensare di rovinare la tua vita, anzi, di interromperla, per chi? Per persone che, certamente importanti nella tua vita, dovrebbero insegnarti a camminare sulla strada della vita e, invece, pare che facciano di tutto per rendertela impossibile? Ma scherzi? Ma hai molto davanti da percorrere. Tantissima strada da fare. I tuoi genitori la loro strada l’hanno percorsa. E, mi pare di capire, non li ha portati troppo lontani. E allora? Allora, dico io, sai già cosa non vuoi diventare! Che è un traguardo ben più importante di ciò che, invece, si vuole diventare. Spesso è proprio ciò che “non si vuole diventare” che ci fa fare le scelte giuste nella vita. E la vita, la TUA VITA, non può essere rinnegata per dei comportamenti che sicuramente subisci e che riesci a contrastare con enorme difficoltà. Ma tieni duro….perchè la TUA VITA, quella vera, deve ancora cominciare. Quella che stai vicendo non è la tua vita. E’ solo ciò che ti concedono due adulti che, come molti in questo mondo, adulti per davvero forse non lo sono ancora diventati.
Tieni duro, fatti aiutare, parla con qualcuno che possa trovare una giusta soluzione al tuo problema. Ma non pensare nemmeno per un secondo di mollare. Nemmeno per un nano secondo!!!! Te lo dico con tanta rabbia nel cuore. La vita non è solo questo. Non è solo minacce e violenza. E la tua puoi ancora costruirtela, passo dopo passo, esperienza dopo esperienza e, soprattutto, sapendo ciò che non vuoi diventare. E quello che diventerai, ne sono certo, sarà quanto di più prezioso una donna, nella propria maturità, saprà donare al prossimo. Quell’affetto e quella comprensione che oggi non ricevi ma che, sono certo, in futuro saprai donare a chi condividerà la tua esistenza.
Ciao Federica, mi dispiace che la tua situazione familiare sia critica. Comunque il suicidio è da escludere. Se sei abbastanza grande, una possibilità potrebbe essere l’andare via di casa, ma mi rendo conto che non è facile specialmente se non c’è indipendenza economica. Penso di essere la persona meno adatta per dare consigli anche perchè a me la vita non va benissimo. Soffro di depressione e sono soggetto a delle crisi di solitudine molto forti. Comunque non mollare, sfogati un po’ in questo forum, forse parlandone e riflettendo troverai la soluzione. Aspetto tue notizie. Ciao
Monica, il film che hai citato piace molto anche a me. Sean Penn come regista ha fatto un bel lavoro, anche se il libro di Jon Krakauer ha decisamente qualcosa in più. Nel raccontare la storia vera di Chris McCandless emergono dei curiosi parallelismi con la sua vita di alpinista e scrittore che non fanno del libro solo una biografia. Nel libro si avverte spesso l’identificazione di Jon con Chris, anche se esperienze pensieri e motivazioni sono a volte in contrasto. In un’ intervista fatta a Krakauer gli viene fatta una domanda, tra le tante, e la sua risposta spiega una basilare differenza tra il pensiero e le motivazioni di Chris e quelle di Jon (che visse una “tragedia” sull’ Everest).
“Cosa avrebbe fatto Chris McCadless se fosse stato con lei nella spedizione sull’Everest?
Sarebbe corso via dall’Everest. Era avventuroso ma pensava che la ricchezza corrompesse. E delle persone che spendono 65.000 dollari per scalare l’Everest, avrebbe pensato che si comportanto in modo osceno. Chris era un uomo che non apprezzava le zone d’ombra e le ambiguità e si sarebbe formato subito delle opinioni precise su di noi, e ci avrebbe puniti tutti. Posso solo immaginare cosa avrebbe detto… ”
E’ abbastanza semplice dire: vivere è saper rischiare, per chi ha un impellente desiderio di andare oltre se stessi, oltre i propri limiti. L’ammettere che spesso c’è anche molta arroganza ed egoismo in questo, ammettere che le persone sono sia buone che cattive e a volte fanno buone cose e si incasinano… rende tutta la complessità di storie chiamate VITA.
Una tra le frasi che più mi spinge a pensare è una: “la felicità è reale solo quando condivisa!”
Se ammettiamo questo sia vero, molte cose passano in secondo piano,…dovrebbero.
Credo siamo noi ad avvalorare certi pensieri, attimi, ricordi e li teniamo vivi in noi : che siano belli o brutti è il nostro non dimenticare a regalargli una sorta d’immortalità dentro noi. E non sempre fuggire può guarire da pensieri che sono come ferite. Non sempre buttarsi in cose estreme, che richiedono tutta la concentrazione disponibile, può uccidere pensieri o ricordi che vorremmo sepellire in maniera permanente.
Penso, per alcuni, la ricerca di un proprio modo di sentirsi parte di qualcosa di bello sia un percorso molto difficile, ed anche una fuga da tanti e da troppo.