Il suicidio
di
beppino
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Vengo spesso su questa lettera, non ho mai ritenuto opportuno intervenire. Spesso è difficile trovare le parole adatte quando si legge di tante persone afflitte da problemi psicologici causati da traumi e frustazioni. Ho avuto un’ esperienza di suicidio molti anni fa. Un mio carissimo amico, apparentemente tranquillo e senza problemi si lanciò nel vuoto mentre stavamo facendo colazione. Sentimmo un urlo disumano, ci guardammo in faccia, mancava Peppe.
Corremmo sul ponte e lui era laggiù 50 metri sotto.
Nessuno sospettava niente, poco prima stavamo scherzando e ridendo.
Non si è mai saputo niente, da quì i vari sensi di colpa. Era un ragazzo solare, era il più bravo a giocare a pallone, era il nostro punto di riferimento.
Per anni ci siamo arrovellati a cercare una spiegazione, niente.
Ci furono problemi anche con la famiglia, un’ indagine della polizia. Niente di niente.
Sono passati molti anni, leggo le vostre lettere cercando di capire qualcosa. Lui non aveva nessun malessere, anzi, come ho detto prima, era il nostro punto di riferimento.
Il ricordo di quel grido disperato ha turbato per un lungo periodo le mie notti. Arrivai alla conclusione che forse era un estremo grido d’ aiuto. Sicuramente questo gesto ha cambiato la mia vita. Mi sono scervellato cercando qualche appiglio nei discorsi che facevamo. Niente. Non ho trovato nè io nè i miei amici un qualchecosa che ci facesse capire.
Perché ho scritto questo episodio?
Bè, ho sofferto le pene dell’inferno, un mio amico andò in depressione, la famiglia si chiuse a riccio nel proprio dolore.
In concreto vorrei lasciare una breve considerazione. La morte prima o dopo arriva per tutti, chi è depresso si può curare, ho visto rialzarsi dal cupo inferno molti ragazzi, anche tossici.
Penso valga la pena di tentare tutte le strade prima di arrendersi.
un’ abbraccio a tutti voi.
Ho fatto una ricerca su google ed ecco spuntata questa pagina con testimonianze di chi più o meno ha il mio stesso pensiero. Non ho la convinzione di volerla far finita…anche in questo mi preoccupo per il dopo e per chi viene dopo di me! Oggi chi dovrebbe essere il mio punto di riferimento è sempre più spesso il mio punto di disagio. Non penso di soffrire di vittimismo ma tutto quanto mi è intorno é per un peso da portare sulle spalle! Potrei essere egoista ma non riesco a voltare le spalle a tutto quanto è me stessa oppure il mio passato! Tendenzialmente sono altruista, solo in amore mi sento egoista, forse perché vorrei quel qualcosa che non ho… Il mio volerla far finita lo spiego come vorrei andar via, vorrei non essere qui… e viene interpretato come se volessi andare a vivere oppure a lavorare altrove…ecco qui spiegato il mio punto di riferimento il mio disagio… Ho situazioni più grandi di me… Si legge degli imprenditori che decidono di farla finita…io mi interesso molto a questi accadimenti: li sento miei! Nell ultimo periodo basta veramente un niente a farmi scendere dal viso lacrime… Vorrei essere felice ma nel mio contesto è quasi impossibile! Vorrei ritrovare me stessa, persa da qualche anno, non vorrei tornare bambina, anche della mia infanzia non ho tanti bei ricordi… Vorrei semplicemente un po’ di quella felicita che meritano tutti….non sono di molte pretese, oggi sono tutto quanto non ero fino a qualche anno fa…non mi riconosco nel mio corpo, non accetto il mio essere così “trascurata” …. Mi trovo ad essere un’altra me alla soglia dei 40 anni…non è l’età che mi spaventa, perché dovrebbe se oggi la mia vita fosse diversa…amo gli animali e anche questo un motivo per restare da queste parti, come potrei abbandonare i miei sei pelosi?!?! So che non arriverò mai alla fine di mia mano, ho sempre pensato di essere codarda per farlo… Di motivazioni ne avrei tante…magri il fatto di aver chiesto aDio di farmi diventare mamma troppo tardi, in un momento che potrebbe essere solo,un ulteriore problema, ma prima non ero pronta, difatti ho sempre detto: non sono responsabile per me stessa come faccio a prendermi cura di un altra persona che dipenderebbe solo ed esclusivamente da me!?! Ora è tardi anche per questo, è tardi per rimediare a tutti gli errori che volontariamente o non, ho commesso. Non ho mai chiesto nulla, ho alle spalle un matrimonio con annessa separazione….un attuale convivenza: quello che dovrebbe essere il mio punto di riferimento ma non lo È! Nessuno con cui parlare, non go voglia di lamentarmi o magari di qualcuno che non si sofferma ad ascoltare il mio malessere e che magari di dice semplicemente essi forte!! Ma di che!?!? Allora visto che non ho le palle per farlo, spesso mi trovo a chiedere a Dio, prendimi tu… Scrivere mi aiuta, si questo è uno sfogo…
Quando ti succede un trauma doloroso spesso si scava un posto dentro te,se quel trauma è estremamente violento,doloroso,pauroso e per di più dura molto tempo allora rischi di vivere in balìa di quella tragedia.Se non esci completamente fuori di testa,allora in molti casi si parla di PTSD che è definito anche di sindrome del Vietnam,oppure disturbo da stress post traumatico.Ma non bisogna perdere la speranza,io spero di essere tornato quello di prima,quella persona che temevo di non incontrare più.Saluto Eme,Ele,Silvia,Buck,Marina,Alex,Claus e tutti del Blog,grazie,prego Dio che mi aiuti e che vi aiuti,ma anche di incontrare persone splendide come voi.Vi auguro tante cose bellissime.Credo di aver dimenticato il mio Vietnam,spero davvero che sia così,un caro abbraccio.ciao
Spero vivamente che tu stia scherzando… se non è così, tieni presente che la vita è la cosa più importante che hai, evidentemente non sei al corrente di quello che dici e che fai. Se posso darti un consiglio, vai da un bravo psicologo se hai questi problemi. Con affetto, Janet
Effeffe coraggio,su questi Blog ci sono un sacco di 40enni a pezzi…è che abbiamo vissuto molto e lottato ed adesso un pugno di mosche e disperazione.io a 41 due storie importanti finite…pensa te,io guardo le foto di quasi una vita fa,quando la vita era un sogno felice.ciao auguri
nonostante i taboo dovuti all´educazione familiare in relazione a questo tema ritengo che ormai sono prossino a suicidarmi. la mia vita non ha piú un senso e non riesco piú in niente. non interessa piú a nessuno come sto e che faccio in realtá nessuno si é mai importato é come se io gridassi in mezzo a tante persone sorde. é difficile fingere che va tutto bene quando niente va bene. ogni giorno é come se io entrassi in una festa e nessuno si accorge. ho fatto molte cose nella mia vita e sono ´passato per molte situazioni difficili e sono stanco senza una prospettiva e solo.
Sono stanco anch’io,sì stanco,solo e triste.Cerco un pò di sollievo nella boxe e nel krav maga.Prima scrivevo e leggevo molto,così per piacere,dopo aver perduto il lavoro.Adesso ho trovato un lavorino.Siamo tutti tristi.Ci siamo lasciati forse i giorni più belli alle spalle e questo mondo ha preso il meglio di noi.La cosa più bella della mia vita è stata innamorarmi a 14 anni a scuola,ma purtroppo non è andata.Speriamo e crediamoci,dicono che tutto finisce,speriamo anche questi giorni bui,buissimi.ciao a tutti
Spero che potrai innamorarti ancora di qualcuno che per te è speciale cosi avrai una ragione per vivere.. l’entusiasmo per andare avanti…
Grazie Tracy,poche parole molto belle,in questi giorni ho ricominciato a sperarci.grazie
Ciao a tutti, un po di tempo fa avevo scritto delle lettere in questo forum, quando le ho scritte ero disperato, e pensavo continuamente all’idea di suicidarmi, oggi sono cambiate alcune cose, altre purtroppo no. Il mio problema è la paura folle, l’ansia incontrollabile quando mi sento vicino ad un ostacolo, può anche essere un ostacolo relativamente banale, come un esame ad esempio, ma sapere di doverlo affrontare provoca su di me diversi stati d’animo, inizialmente entro in uno stato di apatia, al quale segue la depressione, seguita da veri e propri attacchi d’ansia. Continuo a dire bugie ai miei familiari e amici, gli prometto che mi impegnero per affrantare gli ostacoli che ho davanti e puntualmente non faccio nulla di ciò, il mondo che mi circonda si aspetta che io affronti tali ostacoli (che per me è laurearmi), anche per le interessanti e realistiche opportunità che potrebbero darmi (da circa un anno faccio un apprendistato in un azienda che tratta cose vicine al mio corso di studi). Il problema fondamentale sono io, e la mia (a volte) incontrallabile ansia, la mia testa fa di tutto pur di non affrontare ciò che da me viene percepito come un ostacolo convincendomi all’idea di suicidarmi. Ultimamente mi trascuro parecchio, e non penso a un futuro mio, mi sono convinto che non posso vivere, non sono capace di vivere, perchè la vita è piena di ostacoli, e se ogni volta la mia reazione sono depressione e attacchi di panico e pensieri suicidi, capirete benissimo che non potrò andare avanti così per molto tempo, a ciò si aggiunge il senso di colpa per le continue bugie che dico a tutti, promettendo cose che poi non faccio, e la cosa più drammatica (che contribuisce ad aumentare la mia ansia) è che tutti si aspettano da me che io realizzi tali obbiettivi. Sono abbastanza certo che presto deciderò di smettere di vivere, non ce la faccio davvero più ad andare avanti così, la cosa che mi fa stare più male è il dolore che causerei ai miei familiari più stretti ed ai miei amici, ciò mi fa stare davvero male, l’altra volta leggevo in un sito la lettera straziante di una madre che ha perso il figlio perchè si è suicidato, e sono scoppiato in lacrime, mi rendo conto che è difficile, oserei dire impossibile accettare da parte di un genitore che il proprio figlio ha deciso di togliersi la vita, ma vorrei che almeno sapesse che non l’ho fatto perchè c’è l’ho con lei, che capisse che la mia scelta è dovuta a una mia incapacità ad affrontare la vita.