Il suicidio
di
beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
Pagine: « Prec. 1 … 1.050 1.051 1.052 1.053 1.054 … 1.495 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 1.050 1.051 1.052 1.053 1.054 … 1.495 Succ. »
Lascia un commento
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).
Quando in America ho stretto la mano nel ’93 ad un reduce del Vietnam ad un banco che chiedeva offerte ho sentito qualcosa di inspiegabile,di inesprimibile,è una sensazione drammatica,fu come una scossa,fu un momento breve ma intenso.siamo reduci,di qualcosa siamo sempre reduci.
La tua reazione è giusta,non mi stupisce,in un certo senso potevo immaginarla. Il mio poteva/può esser percepito anche come una sorta di attacco,anche se in realtà è solo una mia forma di difesa (uno tra i tanti regalini,eredità di traumi vissuti). E’ brutto,lo sò,ma mi capita di reagire così,m’irrigidisco molto quando una persona m’avvicina a certi tasti,anche involontariamente e senza cattiveria. E’ un limite mio,ne sono consapevole. Mi spiace se ti ho generato malumore o peggio, di certo non hai bisogno di supplementari sensazioni negative.
Sull’empatia varie correnti di pensiero hanno detto la loro. Per Freud l’empatia è più o meno sinonimo di immedesimazione. La scoperta dei neuroni mirror o neuroni specchio prova a dare una spiegazione scientifica al fenomeno dell’empatia rivelandone una base biologica. Smith economista-filosofo del 700 notò il meccanismo d’identificazione, paragonandolo al “piacere di vedere la felicità negli altri”. Chi interessato può fare una propria ricerca approfondita o non,e troverà date,nomi,pensieri,esperienze,nozioni,sperimentazioni,ecc. Ma alla fine non è poi molto importante.
Più comunemente,il suo significato nel quotidiano è del “mettersi nei panni altrui”. Mi pare,oggi,empatia sia diventata una sorta di parola rivestimento, per tutto ciò che ha a che fare con l’adesione ad una”congregazione-umana”, ma è anche una parola infilata un pò ovunque e te la vedi sbucare in ogni campo. Il linguaggio si è come saturato,e il suo sfaccettato mondo di significati si è come ridotto ad una sorta di “partecipazione con invito”.
Ma l’empatia è forse la rappresentazione più palpabile dell’incontro umano che permette comprensione e condivisione emotiva. Questa esperienza,all’apparenza tanto semplice e naturale,è in realtà così impregnata di significati che è difficile definirla con un peso specifico misurabile. Forse è anche per questo che il termine empatia si è s/fortunatamente diffuso abbastanza velocemente in troppi contesti. Percepire qualcosa di cosi sfaccettato e complesso e non riuscire ad accettare che diventi una razione quotidiana di leggerezza, unitamente a fatti più intimi e personali, può portare alcune persone ad aver reazioni anche poco capibili che mostrano un’atteggiamento quasi di rifiuto verso l'(ab)uso del termine.
In sintesi,penso l’empatia è una componente/strumento del nostro sentire… e non è solo dolorosa. A volte vi può essere l’interferenza di altre componenti del sentire, ad esempio i nostri bisogni di essere capiti. Le delusioni in questo senso possono generare anche molta rabbia, scoraggiamento, solitudine, isolamento.
Un sincero saluto
Sì,alcuni ne parlano come di una sorta di addestramento della Cia o del Kgb per leggere nei pensieri di sventurati vari.E’una sensazione che arriva come un lampo,ma spesso non è affatto un modo per socializzare,o per iniziare una grande amicizia,o per poter incoraggiare o dare aiuto.Mi capitò di piangere per la parte finale di un film “Birdy le ali della libertà”,non so se si possa parlare di empatia per un film.Ciao un caro saluto
Ciao Marina, la solitudine la sento anche quando sono in mezzo alla gente. Spero che col tempo si faccia sentire meno. La botta più forte la sento però quando mi ritrovo la sera, da solo davanti al computer, un po’ prima di andare a letto. Ciao amica cara, ci sentiamo su queste pagine.
Live is life.
Quel film è lacerante e straordinario insieme… non sò come dire, ma riesce ad evocare in me tantissime cose. Difficile pensare che dopo anni sia ancora tra i mie film, tra quelli che amo di più e che a volte ho anche una (in)spiegabile paura di rivedere. C’è la tragedia del dolore, l’estraniamento, il silenzio,… ma c’è anche una fortissima amicizia, la speranza, un sogno. E’ davvero un viaggio di sensazioni e cose che affiorano. Io non sò se si possa parlare di empatia per un film, come non sò se si possa parlare di empatia per un quadro. Per quanto riguarda me, so per certo che alcuni mi evocano davvero cose forti… brutte e qualcuna bella. Ma per quanto io mi senta vicina all’arte ed anche ad un certo tipo di film, forse per ciò che riescono a darmi e a tirarmi fuori,… da spettatrice-solitaria li vivo un pò come mondi chiusi, dove l’unica e reale possibilità di empatia(comprensione emotiva) è con me stessa. E’ un pò come (ri)sentirsi dentro ad una setta… Però,sinceramente,se dovessi parlare di empatia(condivisione emotiva) con questi mondi, no, immedesimazione forse. Per me, la forma di empatia che vale la vita, è con esseri viventi e caldi : persone, a volte anche animali, comunque esseri che hanno la reale possibilità di reagire a degli stimoli o lo si può perlomeno sperare. Quando questi stimoli portano “esseri caldi” ad una speciale sintonia emotiva, non è l’empatia nella sua forma più rara, ma insomma… magari non è la strada chiusa.
Ciao Silvia sono parole molto belle.Io sono certo che quella che sto vivendo sia probabilmente la realtà,ma non certo la verità,quindi soffrire,faticare,piangere hanno un significato ben diverso e riesco a portare la croce,forse fino ad un altra Pasqua,ma la verità è ben diversa da tutto questo,per questo vivo sempre al domani,non nell’ozio e nella noia,ma nell’ansia e nella gioia del domani.E’quello che vivo,la verità si erge…. un presente tragico,doloroso ed a volte tranquillo,simpatico ma ciò che vivo è ciò che sono e ciò che vivrò,un pò come i ratei ed i risconti di quando studiavo addormentato a scuola.Insomma Silvia,Buck,Eme sognate il futuro,sognate la vostra gioia e amore che appartengono molto al domani, al domani,per me è Fede,ma pure spiritualità,i nostri sogni si avvereranno.Ciao cari amici.E’ quello che mi sentivo di dirvi,imbevuto un pò di grappa lo ammetto.
A volte mi fermo ad un bar per un uiscaccio o anche due,a volte due grappe,un bar vicino a casa mia ha una grappa fredda buonissima.mi sento molto solo,parlo davanti allo specchio come quello scemo di Travis Byckle e sono diventato un misantropo,adesso odio tutti gli aristocratici di sinistra,anche un pò i frikkettoni,specie quelli con i soldi,non sopporto gli islamici,sì forse non è giusto ma insomma.non trovo lavoro,ma insisto,voglio bene agli animali,specie ai cani,ma a tutti,voglio bene alle persone ma mi becco spesso stilettate,allora torno sulla mia misantropia.ammiro i proletari sia di sinistra che di destra.Ho paura della solitudine e dei fantasmi,e credo che se non conoscerò l’anima gemella presto non succederà più…la donna dei miei sogni è Cybil Bennet (Silent Hill) oppure Diane Lane,mi sta antipatica Federica Pellegrini.Ecco ora ho starò zitto almeno per un mese.bà,Moh???Io non ci capisco più niente,ma che succede?Buck che succede?Intervieni!!! ogni giorno che passa mi sento andar giù spiaccicato,speriamo che ci sia un miracolo non ce la fo più.ciao a tutti
jena ,non è bevendo che si risolvono i problemi ,incomincia ad eliminare l’alcool ,prega di trovare un lavoretto, poi sono sicura che piano piano troverai anche l’anima gemella!! I fantasmi e la solitudine bè per questo ci vuole molto lavoro da fare !!! Ele un abbraccio tesoro 🙂 Piergiorgio…… come ti capisco!!! ciao
Purtroppo già da un bel po’ di tempo la penso come Beppino.
Da anni penso al suicidio fin da piccola per abusi che ho subito da un pedofilo, ma sono sempre riuscita a non arrivare alla fine.
ORa ho quasi 30 anni e il problema principale è che non riesco a trovare lavoro e questo forse mi abbatte ancora di più, perchè mentre prima soffrivo e a volte soffro ancora a causa degli altri, ora invece è il lavoro che manca e mi fà sentire una fallita, perchè anche se oggettivamente parlando faccio bene i test e i colloqui, da un po’ di tempo mi passano avanti persone meno brave di me, ma forse più sicure di se stesse o semplicemnte più fortunate.
Ecco forse la questione è solo questa, sono sfigata , un’infanzia da dimenticare e un futuro che non vedo e uno presente da schifo.
Spero solo di morire presto, se la mia vita è destinata ad essere sempre così.
Forse è duro scrivere tutto ciò,ma non posso dirlo ogni giorno ed ogni tanto ho bisogno di scaricare la mia rabbia.
Odio tutto, anche se avrei un cuore grande per amare tutti, ma la vita è troppo brutta per restare sempre uguali.