Salta i links e vai al contenuto

Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.

14.941 commenti

Pagine: 1 1.047 1.048 1.049 1.050 1.051 1.495

  • 10481
    silvia -

    Ciao Eme, si, in parte mi trovo d’accordo con te, già, dopo un pò ci si rompe e ci si isola.Anche a me è capitato di pensare come te “tanto vale parlarsi allo specchio”.E così ho fatto, almeno ho provato anche questa strada, ed allora mi son detta se autoanalisi deve essere autoanalisi sia davvero, da lucida, senza psicofarmaci, senza anestetici chimici e se mi dovrò fare ancora del male lo farò, fino alla fine, finchè non avrò più nulla da dirmi, finchè non ce la farò davvero più ad ascoltarmi, finchè non avrò più nulla da darmi, finchè non resisterò davvero più a me stessa. Allora ho iniziato a scrivere, all’inizio condividevo ciò che scrivevo ma poi mi son accorta che era davvero un delirio e non era giusto, non era giusto nei confronti di chi aveva già i suoi drammi. E cosi ho continuato a scrivere solo per me stessa, di tutto, tutto ciò che non mi ero mai detta, tutto ciò che non ho mai potuto dire a nessuno. Fiumi e fiumi di parole, di dolore, di speranze tradite, di vicende cosi assurde che mentre le rivivevo mi sembravano ancora peggio. Poi, a distanza, mi rileggevo ed ogni tanto trovavo delle incongruenze per la verità più nei fatti che nelle sensazioni. E lì ho capito che una sensazione difficilmente mi poteva mentire. E tra tutto, questa scoperta, era la prima cosa buona. Tra tante schifezze, capire quanto una sensazione può essere importante, quanto valore può avere ascoltarsi immediatamente e quanto valore può avere una sola sensazione un pò bella in mezzo allo schifo attorno. E qui mi fermo, perchè alla fine son fatti miei. Penso che i gruppi possono essere d’aiuto, specie nella fase in cui si ha molto bisogno di sfogarsi, ma anche di ascoltare le esperienze degli altri per sentirsi meno soli e forse anche un pò capiti (anche se “capiti” in certi ambiti è una parola troppo grossa da dire). Io mi sono stancata dei gruppi quando ho capito che ricominciavo sempre da capo e mi fermavo sempre allo stesso punto. Si parte che ci si sfoga e si ascoltano gli sfoghi degli altri, ci si racconta, si creano piccoli esili legami, si cerca di sostenersi a vicenda.Tutte belle cose, ma poi… difficilmente si riesce ad andare oltre.Oltre ai drammi che hanno fatto incontrare, oltre a quel senso di strana ed un pò costruita vicinanza dettata da un ritmo di sfogo-ascolto e ascolto-sfogo, ci si accorge che le persone alla fine sono quello che sono. Ci si accorge che un dramma non riesce a modificare la vera Essenza di una persona. Un tempo, con molta ignoranza, pensavo che chi ha vissuto grandi tragedie avesse più probabilità di diventare una persona migliore, perchè essendo passata dentro al dolore potesse capire, potesse “sentire” in una maniera diversa, imparasse a captare meglio certe cose, diciamo così. Oggi non lo credo più. Oggi credo che una persona abbia già in sè certe caratteristiche che la rendono quella persona, le tragedie nella vita possono modificare tanto, a volte anche tutto, forse possono rendere cattivo un buono ma non viceversa.

  • 10482
    silvia -

    Jena, sul mio comodino non c’è nessuna foto, nemmeno quella del mio cane (ma forse un giorno la metterò). Parlo per ciò che posso provare io, per ciò che io sento perchè di te non sò esattamente. Penso che certi traumi, quelli profondi, non sono cancellabili. Più ci si sforza di cancellarli e più loro sono lì a ricordarci che sono una parte di noi. Anche perchè certe cicatrici te le porti addosso, ed è difficile cancellare. E poi anche riuscendo a cancellare ciò che l’occhio può vedere, le cicatrici peggiori sono nell’anima e lì cancellare non si può. Nessuno può convincere nessuno, tantopiù che ci son persone che non sono proprio fatte per seguire suggerimenti di nessun tipo, figurarsi che solo la parola “convincere” a volte fa aumentare l’adrenalina. Difesa? Fuga? Attacco? chissà!! sicuramente è una reazione. La cosa più assurda da pensare è che ci son persone con un carattere definito “più fragile” che alla fine riescono a superare anche grossissimi traumi, mentre altre persone con un carattere diciamo “più tosto” continuano a rivivere il trauma, continuano ad aver sete di vendetta, continuano a stare all’inferno per tanto tanto e tanto tempo… a volte purtroppo fino alla fine. “Ma come si fa Silvia ad uscire dal PTSD? Mi suiciderò?” Jena, ti rispondo perchè me l’hai chiesto, ma considera che la mia non può essere una risposta e penso tu sia abbastanza intelligente da capire perchè. Non sò come si faccia ad uscire dal disturbo post traumatico da stress, ogni persona reagisce in modi anche molto diversi a traumi in apparenza simili. E’ il peso psicologico che una persona attribuisce alla sofferenza a giocare un ruolo chiave, per me. Poi se è primario… di certo è un lungo viaggio. Mettiamola cosi, anche il pensiero, il riflettere, la ricerca di un sentire più vicino a ciò che noi siamo, sono un lungo viaggio: ci stanchiamo ?. Molti si stancano,anche giustamente,questo è certo. “Mi suiciderò?” Una domanda sul futuro, dovrei avere una sfera di cristallo per rispondere! Ma è una domanda che posso fare anche a me stessa,e per quanto riguarda me è si, potrei anche finire la mia esistenza così, un giorno.

  • 10483
    jena plissken -

    Ti ringrazio Silvia,Buona Pasqua per me spero sia l’ultima.ciao un abbraccio

  • 10484
    Eme -

    Jena, sono d’accordo con Silvia: certi traumi sono incancellabili. Ed in certi periodi, quando la vita sembra il peggior nemico, questi traumi tornano alla ribalta come se fossero accaduti il giorno prima. Ed in effetti è così, perchè il trauma passato genera un trauma nuovo che genera un trauma nuovo che genera un trauma nuovo.
    Con il risultato che non si soffre da un disturbo post traumatico da stress ma di un disturbo da stress in corso.
    Ok, messa così fa venir voglia di aprire una finestra a e buttarsi di sotto urlando: “se le cose stanno così bè…tanto vale farsi fuori. Adios”.
    Ma è inutile rimbambirsi di “vatuttobenevatuttobenevatuttobene” quando dentro di noi è un disastro e nulla va per niente bene.
    Ed è altrettanto inutile vivere trascinandosi dietro una bara alla Fantozzi, avere la certezza che nulla andrà mai bene ma cercare qualcuno che ti dica il contrario 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno per avere un momento di gloria e di esaltazione che, un secondo dopo, ti si rovescerà sul gobbo come una grandinata a ciel sereno.
    Nessuno sa nulla del proprio futuro. Figuriamoci di quello altrui.
    Jena-David, ho già detto in mille occasioni che “volere è potere”, per me, è una str….. ma tentare di stare meglio ed arrivare, quantomeno, ai limiti della decenza non è negato a nessuno (credo).
    Ci sono mattine in cui ci vorrebbe un muletto per tirarmi fuori dal letto, mattine in cui non ho sonno o sono svogliata ma ho paura. Provo un gigantesco terrore ad uscire da sotto le coperte. Come se nel mondo fuori dal letto imperversasse la guerra ed io fossi totalmente disarmata e tinta di vernice fosforescente in grado di farmi beccare ovunque.
    Poi mi domando cos’è capitato di concreto, di oggettivo durante la notte per ridurmi in quello stato e mi rispondo che non è capitato nulla se non un qualcosa di vecchio, stravecchio che continua, inesorabilmente, a sfasciarmi i maroni che non ho.
    Capisco che in quella guerra sono io contro me stessa e l’esercito contro cui non ho armi per combattere non è composto altro che da vecchi fantasmi che mi possono fare male nei limiti in cui gli permetto di farmi male.
    Mi domando se ho proprio così voglia di combattere con me, mi rispondo di no e, finalmente, esco dal letto ed entro in quel “giorno dopo” che cinque minuti prima mi terrorizzava al punto (specie in passato) di augurarmi che fosse l’ultimo.
    Il primo ad aiutare te stesso devi essere tu. Perchè gli altri intorno a te probabilmente hanno già i loro problemi, oppure sono egoisti oppure non possono capirti e, in ogni caso, non si può avere la pretesa che abbiano la bacchetta magica o siano martiri disposti ad “accantonarsi” per aiutare chi sta male ed il giorno dopo starà di nuovo male ed il giorno dopo continuerà a stare male indipendentemente dall’aiuto altrui.
    Questo atteggiamento “mortifero” ad un certo punto può sfiancare anche la persona più motivata a tirarti fuori dal buco in cui ti sei cacciato o in cui ti hanno cacciato.

  • 10485
    Eme -

    Il rischio è di passare da vittime e di arrotolarsi nel vittimismo per davvero.
    Insomma il messaggio nudo, crudo e, probabilmente, anche un pò str….è questo: tu, Jena-David, sei in grado di capire (non per mancanza di intelligenza ma per confusione) se vuoi veramente stare meglio o se, in ogni caso, cadrai con il sedere a terra tutti i sacrosanti giorni?
    Te lo chiedo perchè sei molto ma molto “altalenante”. E non ti offendere, non è una critica.
    Passi con una rapidità incredibile dal dichiarare che ti senti meglio al dare per certo che ti suiciderai all’augurarti che questa sia l’ultima Pasqua……
    E tutto questo trasmette la sensazione che qualsiasi cosa positiva ti possa acccadere tu non la apprezzerai, se non per pochi istanti, per quella che è ma lascerai che venga sciolta nell’acido di vecchi fantasmi. Perdendola inesorabilmente.
    Dici che ti manca una relazione. Ma in queste condizioni credi che potresti portarla avanti in modo sereno?
    Dici di aver trovato un paio di lavoretti ma lasci che il mobbing subito in passato arrivi a soffocare il sospiro di sollievo che stai tirando.
    Ripeto, non ti sto criticando. Sto solo affrontando insieme a te una serie di comportamenti che avvelenano anche la mia esistenza. In tempi recenti ho rischiato (e spero di poter utilizzare il tempo passato) di buttare all’aria l’unica “cosa” bella che ho avuto per il mio insistere nel voler mantenere vivi fantasmi del passato che non ho mai definitivamente ucciso.
    Spesso parli di combattimenti, di vere e proprie rappresaglie nei parcheggi sei supermercati, di scontri fisici, nasi rotti e sangue sparso.
    E se iniziassi (iniziassimo) a prendere a pugni quei fantasmacci che rovinano o rischiano di rovinare tutto fino a farli secchi?
    Se incominciassimo da noi come saremmo stati se i traumi della vita non fossero accaduti?
    Se ci ponessimo come obbiettivo di diventare ciò che saremmo stati e se invece di combattere ci limitassimo a difenderci e a non abbassare mai la guardia? (Mai abbassare la guardia! Chi è stato ferito è più debole. Sarà brutto ammetterlo ma è inutile e dannoso sostenere il contrario).
    Buona Pasqua a te. Spero che sia l’ultima che passi con questo stato d’animo.
    Un saluto a tutti.

  • 10486
    silvia -

    Jena, sei gentile, ma non sò di cosa mi ringrazi. E’ strano ma ho come la sensazione che ci siamo già “conosciuti”, altrove. Forse è il tuo modo di esprimerti… Una sensazione,tra tante. Nel film che ha come protagonista il tuo avatar, Plissken viene accompagnato nello studio del comissario Hauk ,e viene presentato così : “He,s dangerous,sir.” E Bob Hauk risponde: ” I know.I’ll be ok.” Da lì in poi Plissken vorrà essere chiamato Jena, ritornerà Plissken solo alla fine.

  • 10487
    jena plissken -

    No Eme,intanto ciao e grazie…i pugni nei parcheggi dei supermercati è solo un fatto di zingari irlandesi,ovvero celtici,non rom italiani che si fermano dove capita(Irlanda o Gran Bretagna) per organizzare incontri di boxe improvvisati,mi sembra che la società potrebbe essere più libera , durano anche un’ora di fila,e dove capita un campo,un parcheggio ecc…no per carità però sono suggestivi.Sì è vero altalenante,prima un pò ci credevo era il mito di mio padre comunista,che l’uomo può fare tutto secondo il mito sovietico,perchè appunto dicono che Dio non c’è,non ci credo più.No io spero che le cose vadano meglio e faccio il possibile,no so cercherò in ogni caso di resistere almeno finchè ci sono i miei.Non lo so se mi ucciderò,io lotterò per non farlo.Ieri stavo malissimo,avevo incubi la notte e fissavo il muro con tutto quello che ho vissuto di giorno,era un caos,non avevo alcun potere di controllare nulla.No,ho poco potere sulla vita e ma credo sempre ai sogni,però credo la buona fede,la bontà d’animo,la sincerità…insomma ad un certo punto che devo fare?Cercherò di essere una brava persona.Questo finchè ci sono cercherò di farlo.Ciao Eme e Silvia grazie.Però Eme non so se hai un sogno,prova a lottare per questo,in una vita di tragedie è difficile a credere in Dio nel suo amore,ma sono certo che la sua giustizia sarà con te,sono certo che la sua giustizia arriverà a te,ma pensa individualmente,perchè pure se ci mettiamo a pensare al mondo marcio e corrotto.Prova a credere nella giustizia.Un mio amico agnostico è convinto in un Dio nè buono nè cattivo,ma giusto…però devi sentirlo,perchè i fatti del mondo purtroppo dicono il contrario.Ciao

  • 10488
    jena plissken -

    Eme perchè non vai un mese a Cipro quest’estate un pò di tempo di pace per te?

  • 10489
    jena plissken -

    Forse sì,in Norvegia lo chiamano Vardoger,un deja vu,qualcosa del genere.Forse ci incontreremo nell’altra vita,ma tu guardi un mare d’inverno,grigio sola sulla spiaggia?Non so se è in tempesta,ma penso di sì,mi viene quest’immagine.Io penso questo a quest’immagine,però forse non è la tua.Che senso ha trovarsi a proprio agio in una spiaggia in inverno in solitudine?E’il primo momento in cui si è accettato un grande dolore,si aspetta una risposta,secondo me una scena come questa non è depressiva,ha un grande valore,ma è una sensazione molto profonda per me.è una scena che precede un grande viaggio,,è sentirsi nella ragione,di aver combattuto una giusta battaglia,non aver superato il dolore,ma viverlo in pace,è possibile vivere il dolore in pace,ne sono certo.Mishima mi ispira più di tutti,in lui c’è sempre qualcosa di questo.

  • 10490
    jena plissken -

    3 ore di volontariato alla Pubblica assistenza a guidare.Ho perso il ritmo del lavoro,un anno e mezzo che non lavoro.non so che fare.bò?

Pagine: 1 1.047 1.048 1.049 1.050 1.051 1.495

Lascia un commento

Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.

Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.


▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 caratteri disponibili