Il suicidio
di
beppino
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caro beppino
io ti capisco ho avuto una famiglia che ha deciso tutto per me, opprimente com’era non ero libero di fare niente quindi me ne sono andato e facendo il lavoro di lavapiatti mi mantengo in uno stanzino ma se vuoinsaperlo sono libero come l’aria,quindi se vuoi un consiglio scappa dalla tua famiglia che non ti capisce e non ti lascia libero di decidere,credimi io ero depresso cronico e molta della tua depresssione deriva dalla tua famiglia.quindi scappa vattene di casa vedrai che la tua vita sarà
finalmente tua.ciao
io sono anton ho passato un periodo difficile e a mr dwight e a ele e a tancamala vorrei dire che la solitudine l’ ho superata frequentando un corso di teatro e nella fede, ma anche tramite chat si tramite internet ho trovato nuovi amici se volete un consiglio il teatro aiuta a superare la timidezza e la solitudine,e anche dolori più grandi come quello che mi è successo quattro anni fa io l’ho fatto in seguito alla morte del mio fratellino di 12 anni per suicidio, mia madre non si è mai ripresa e io sono passato da un psicologo a un’altro tentando il suicidio, poi un’anno fa ho incontrato il teatro e sono riuscito a farmi amici e a trovare un pò di fiducia nella vita e nella fede,per questo dico che il teatro è un’ottima terapaia ti fa dimenticare chi sei e ti fa entrare nei panni di un’altra persona e a poco apoco scopri te stesso e capisci che tu vali tramite il sorriso dei tuoi amici e delle persone che ti stanno accanto , per questo la vita è preziosa e tu debvi farti valere e anche trovi il coraggio di dire a tua madre che non è colpa tua e che tu vali qualcosa,il dolore non mi abbadona ma a poco a poco sto meglio per questo dico di non smettere mai di lottare, mio fratello l’ha fatto e a me mi resterà un dolore immenso perchè un bambino aveva solo 12 anni ha fatto una cosa orribile e non auguro mai a nessuno di trovare il cadavere del tuo fratellino ma grazie al teatro perlomeno vivo una vita normale e riesco a sentirmi meglio, scusate per lo sfogo ma spero che la mia testimonianza possa aiutarvi a trovare pace e a provare a cercare di migliorare la vostra vita come rischiando e provando nuove esperienze e facendoci nuovi amici come ho fatto io tramite il teatro.a ele vorrei dire che sei una persona speciale e a dire di provare a uscire dal tuo guscio e di provare col teatro io lo so cos’è il dolore e col teatro e gli amici e tanto affetto sto riuscendo a guarire,credimi puoi avere una vita migliore con l’aiuto di tanti amici che ho conosciuto in quel teatro e tramite il nostro gruppo.ciao e auguri
Cara Marina mia moglie non è come la immagini tu dalla mia parte. Ha tanti problemi e io sono un problema per lei. Il nostro rapporto stà finendo, e questo mi distrugge. Ho anche io tre figli, uno del 1974 avuto da un precedente matrimonio, e poi due figli con la mia attuale consorte, con cui stiamo assieme da 25 anni. IL DOLORE CHE PROVO per la sua decisione di smetterla con me , è orribile.
Silvio scusa non sapevo ,effettivamente non sò la tua storia perchè quando sono entrata in questo forum e tu stavi usciendo io stavo talmente male …….Anche io ho un figlio del 1974 ,ma è il più piccolo :-).Mi dispiace amare una persona e sapere che sei un problema per lei bè è orribile ,ma ti posso capire!!Io ho amato una persona per 11 anni ……poi se ne andato con un altra 🙁 ( non era il mio x marito) Il mio primo matrimonio durato 21 anni ,la separazione non mi ha turbato l’ho voluta io!!Scusami ma non posso entrare bene nella tua vita ,ho paura di offenderti nei tuoi sentimenti magari dicendoti cose sbagliate ,Comunque devi andar avanti ,vivere giorno per giorno ,che ne sò magari ,dico magari parlare con tua moglie esprimere i tuoi sentimenti ,non sarà di ghiaccio !!! forse capirà ,non sò stò dicendo cose a vanvera però ti sono vicina . un abbraccio sperando che riscaldi il pinguino che è in te !
Penso spesso al suicidio come soluzione definitiva di ogni mio problema ma il passaggio all’atto lo sento ancora lontano e mi chiedo se ciò sia un bene. Ho letto i post di Delusa: se avessi preso la stessa decisione alla sua età non sarei più qui dal 1987. Mi chiedo sempre più se nel mio caso ciò sarebbe stata un’uscita di scena più dignitosa. Forse mi manca solo il coraggio.
Una mia cara amica è morta pochi giorni fa per un tumore che l’ha consumata in pochi mesi. Qualche anno ancora e se non sarà un cancro ci penserà un infarto a concludere tutto, e allora perchè continuare? Che senso ha vivere nel dolore per restare attaccato a una vita che di soddisfazioni me ne ha date ben poche? Stanotte sembra tutto così assurdo.
Se posso dirti Ted, se mi è permesso esprimere un pensiero senza vedermi sempre attaccato ogni volta e dai soliti soggetti, vorrei dire che, a perer mio, è sbagliato aspettarsi ricompense da questa vita, ricompense per i dolori e le sofferenze, talvolta atroci, ma atroci davvero, che si sono dovute patire, per i torti subiti, per gli inganni vigliacchi di cui siamo stati fatti oggetto, per la vita in sè, che spesso ti prende alle spalle e ti tradisce.
Che senso c’è a tutto questo? Che senso c’è, per esempio, nel cancro che sto affrontando io, che senso c’è in una devastante chemioterapia che mi debilita e che so non mi allungherà la vita di più di 5 anni, e ne ho 30? Che senso c’è in quella sera del novembre 2001 quando per una cura presa male, un ragazzo di 19 anni, un amico, sempre uniti, sempre insieme, sempre compagni, spezza la sua vita e lascia angoscia e tormento perenne in chi continua a sopravvivergli? sopravvivergli, come la sua mamma, che non vive più, ma che ogni giorno si trascina al cimitero e sta lì ore e questa è tutta la sua vita, se di vita si può parlare? Che senso c’è in chi ha passato oltre 50 anni della sua esistenza in un manicomio e il resto fino alla morte tra l’indifferenza e i pregiudizi della gente? Che senso c’è nella storia di un ragazzo di 24 anni che entra in Spdc per aver tentato seriamente di farla finita e si vede legato al letto e narcotizzato dagli psicofarmaci e ridotto al limite della possibilità di esistere? E che senso c’è nelle parole di quello psichiatra che ti viene a dire che tutto questo è fatto per il tuo bene, che tu devi prendere quei farmaci ‘non perchè stai male ma per non stare male’? E che senso c’è in tutto l’impegno e la passione che uno ci può mettere per aiutare e provare a sostenere una fragile vita quando poi ti diagnosticato un cancro gastroesofageo che ti agghiaccia e terrifica ogni volta che ci pensi, come ora, adesso, in questo istante preciso che scrivo?
Allora, in conclusione, la conclusione mia personale, quella a cui io sono giunto e che non pretendo sia valida per tutti, è valida per me e questo mi basta, poi ad ognuno le sue strade, è che proprio per questa sua insensatezza e per il non senso di ogni suo avvenimento, felice e doloroso, della vita, e che non c’è da aspettarsi nessuna ricompensa, vale comunque, proprio per questo, la pena d’essere vissuta…e se si è consapevoli che poi, altro non che ‘un’oasi d’orrore in un deserto di noia’, come direbbe Baudelaire, penso sia ancora più ‘facile’, si fa per dire, accettarne la sua insensatezza…e viverla!
Buona fortuna!
forse il (mio) problema è anche che non riesco proprio a comprendere le persone che mi parlano contrapponendo alla mia disperazione una razionalità lucida e fredda. certo non mi aspetto che si mettano a piangere insieme a me, ma quando io sto male (come adesso), non riesco davvero a capire niente di quello che mi si dice e alla fine oltre alla disperazione mia per il dolore che sto provando, aggiungo anche la sensazione di non essere capita e soprattutto di non riuscire a capire cose che sembrano così facili, lampanti, lineari. allora oltre che disperata mi sento anche scema. è davvero tanto aspettarsi che mentre mi dispero, mi si prenda per mano?
@anton: grazie davvero per il consiglio, ma non mi sento tanto a mio agio in mezzo alla gente, quindi un corso di teatro non saprei come gestirlo.
un abbraccio forte a tutti.
Quando si trascorrere del tempo fai un giro in ospedale e vedere così tante persone a vivere lutanto. Um saluto de una amica brasiliana.
Se la vita è insensata…penso che tocchi a noi darle un senso. Credo che la vita sia come un torrente che ci porta laddove vuole. Siamo impotenti di fronte a questo “torrente”, ma possiamo decidere di vivere al meglio la nostra “deriva” personale. Ad esempio, io ho studiato l’italiano per anni, all’università, e forse non mi servirà mai, perché non lavorerò con le lingue. E’ stato un errore: ho scelto di studiare l’italiano mentre avrei dovuto studiare qualcos’altro. Ma oggi cerco lavoro, e costruisco il mio futuro. Stavolta non voglio commettere un errore, voglio scegliere la via giusta. Sono un autolesionista, perché c’è dentro me un dolore che nessuno mai potrà togliere. Questo dolore ha diversi nomi: “Disprezzo di se-stesso”, “collera contro il mondo”, “bisogno di esprimere delle cose inesprimibili”, …e bisogno, forse, di sentirmi esistere, perché mentre il tempo vola, ho l’impressione di non andare avanti, di girare senza fine nel mio micromondo.
La vita non risparmia nessuno. Dico “la vita”, perché lei è l’unica colpevole, affligge gli uomini senza che lo possano prevedere: la vita colpisce gli uomini a caso, certi saranno depressi, altri saranno malati di cancro, e altri si suicideranno. Finché possiamo goderci qualche momento di allegria, godiamocelo. Proviamo a realizzare i nostri sogni…
A volte il dolore di vivere è così forte da far svanire ogni nostro sogno…e poi sognare non basta: basta vivere i propri sogni. Io mi sono promesso di andare al Marineland di Antibes, nel sud della Francia. Forse ci andrò tra qualche anno, se sono ancora vivo. Perché chissà…
Mi sono anche promesso di vedere dei lupi. Sono degli obiettivi che mi impediscono di volermi suicidare…A volte, tutto si oscura, non sono più in grado di sognare, perdo la speranza e sprofondo nelle idee suicidarie, ma stasera oso sperare…nel futuro.
Forse, con tutte le medicine che ho ingerite in passato, avrò problemi di fegato, più tardi…non lo so. Spero di no. Ho paura di tantissime cose. Il futuro rassomiglia ad un punto interrogativo, non si sa mai che cosa ci possa piombare addosso…e immagino subito le cose peggiori: cancro, infarto, incidente stradale…MAMMA MIA, che angoscia………..