Il suicidio
di
beppino
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Ciao, Marina,
Oggi sono stanco. Ho letto molto stamattina perché cerco di imparare l’inglese. Stamattina, mio padre mi ha detto: “Ieri saresti dovuto venire.” Parlava della chiesa. Ieri sera c’era una riunione di preghiera, e durava due ore. Non ci sono andato. Sono rimasto a casa, tranquillo. Che cosa vuole, alla fine, mio padre?? Ch’io mi senta in colpa perché non vado in chiesa??!! No! ho deciso di non sentirmi in colpa, ho deciso, due giorni fa, di vivere LIBERO, libero da questa pressione parentale opprimente. Poi mio padre ha aggiunto: “rispetta il tuo impegno.” Beh sì…nel 1999 mi sono impegnato, sono diventato cristiano…è vero, però oggi sono stanco della chiesa, stanco di Dio, stanco di tutto. Me ne frego, del mio impegno. E mio padre ha aggiunto anche: “Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.” Marina, immagina che tu non voglia più andare in chiesa…e ti venga detto una frase simile…Che significherebbe, per te? Come reagiresti?
Per me, questa frase paterna significa: Non sei degno di Dio, se rinneghi la tua conversione, se non vieni più in chiesa.
Quant’è rigido mio padre!!!!!!!! Ma io me ne frego di non andare più in chiesa!!!! Voglio solo vivere tranquillo, e tranquillo per me vuol dire “stare a casa”. Tutto qui! Mi lascino in pace, i genitori…!!! Voglio RESPIRARE…
@ Alessandro.
Questa frase:
“Se, oltre al fatto di prendere lo Zyprexa, devo aver paura degli effetti collaterali…non avrò mai finito di curarmi…” non voleva dire ch’io mi frego degli effetti delle medicine che prendo. Evocava piuttosto un po’ di scoraggiamento. Cerco di guarire dalle mie paure, e se a quelle paure si aggiunge quella degli effetti collaterali…sarò sempre impaurito. Ma ti ripeto, dopo averla scritta, questa frase, sono andato ad informarmi su internet…
Non interpretare male quello che ho voluto dire. Riconosco però che la mia frase era ambigua.
A Marina,
Quando dico di essere stanco…parlo di stanchezza morale. Mi sento morto. Eppure ho tutto quello che mi serve per essere allegro: un cane che amo, dei libri da leggere, il sole…ma sono solo a casa, oggi, dalle undici alle sette. La casa è silenziosa. I miei sono andati via…
Penso di uscire, o guardare un film. Forse andare al cinema. Quando rimango a casa, PENSO e PENSO e Penso…non la smetto mai di pensare. Vorrei fare una cosa eccezionale, che non faccio mai di solito…bermi un caffè fuori…Vorrei aver l’impressione di Vivere, per una volta. Vivere a modo mio.
Vivo con un dolore morale quotidiano. Non riesco a dimenticarlo, a dimenticare me. Ho un passato pieno di momenti bui, di medicine ingerite in dose massiccia, di tagli sulla pelle, di tentativi di suicidio…e quando cerco di emergere, i miei mi fanno sprofondare di nuovo.
Per riassumere, sono giù di corda.
Coraggio e coraggio a tutti.
Un abbraccio a te.
Ciao…
MARINA, tancamala è solo un nick, io mi chiamo Silvio, chiamami così, ti prego. Sono terrrorizzato da un fatto. Mediamente sto’ o malino o benino, ma accade che ci sono delle orribili punte di dolore , o di senso di niente profondo. Mi sono chiesto perchè, e penso cio’ sia collegato alla difficoltà a piangere. Vorrei piangere, ma non ci riesco. Per arrivare a piangere, prima devo spaccarmi la trachea con urla e singulti. Dopo essermi un po’ distrutto, finalmente ecco due lacrime. Ci sarà un motivo per cui sembro pietra…..Ma credetemi, le lacrime, dentro ,sono abbondantissime. Mi è stato detto:”Sei un uomo, fai l’uomo, fai a botte, solleva cinquanta chili, riditene degli affronti che la vita ti fà, resisti sempre e comunque, perchè non sei una femminuccia. E così, tutta questa forza produce questo bel guaio: RESISTENZA. E resisto, intanto dentro sono pieno di macerie. ESEMPIO: Mia pinguina dice E’ FINITA, NIET, BASTA, NON ILLUDERTI, SEI ILLUSO, TI ILLUDI DA SO LO etc. etc.etc. Intanto io continuo a carezzare la sua mano, a baciare i suoi capelli, e curarla come la più preziosa stella dell’universo, ma dentro????? E’ dal 2007 che siamo in crisi e che , in realtà non accetto come lei è diventato. E penso che in realtà e’ stato un preciso movimento della mia mente a generare questo disastro. Forse morire ha un senso. Preferirei trovare una compagna mia pari, qualcuno con cui invecchiare. Per ora sono un pinguino, solo soletto sulla banchisa polare. Ciao, Marina, 56 sono buoni.Un abbraccio
Beppino ,io sono cristiana ,religgiosa ,ma se non mi và di andare in chiesa (il che quasi mai) non vado ,non credo che il Signore mi ripudi per questo,se Lui è in celo in terra in ogni luogo…. io prego dove mi pare e quando mi pare. Credo che tu debba spiegare questo a tuo padre,magari dirgli che più lui insiste e più tu ti allontani dalla preghiera,forze capirà!!! Siamo nati liberi!!!I tuoi sbalzi di umore fanno parte del tuo essere ,non rammaricarti fai quello che più ti gratifica,vuoi leggere ,vuoi uscire per andare al cinema vuoi andare a berti un caffè al bar??fallo ,devi accontentare Beppino nessun altro ,sei tu che devi nutrirti delle cose che più ti piacciono ,che sia il sole ,un fiore,il cane gli uccelli ecc. Sentirsi morto ….. bè questa sensazione l’ho passata anche io (ancora oggi ogni tanto mi sento inutile ,sola, nonostante abbia persone intorno a me che mi vogliono bene) e non si può descrivere in parole ,perchè è dentro di te !!! Ma credimi Beppino vivere dopo aver tentato di suicidarsi come hai fatto tu (e del resto come ben sai anche io) non è la cosa migliore .La morte nei nostri casi è un pensiero fisso che diventa parte di te e non ti lascia finchè tu sei debole ,ma se riesci a prendere forza e fiducia in te stesso….. un abbraccio di cuore !!!!
Ciao Silvio,un forte abbraccio da parte mia,abbiamo ancora in ballo una bottiglia di cannonau se ben ricodi,da sbevazzarci insieme.Un abbraccio a tutti DAGO44
Marina, grazie tante per la tua risposta.
E’ vero, vivere dopo un tentativo di suicidio è difficile…e dopo tre o quattro, è difficilissimo. Ma coraggio, ho libri, posso leggere, e scappare da questa malinconia interiore più pesante del marmo…Scappare, sì…brevemente…
Vorrei sentirmi vivo dentro…Perché vivere è una lotta così difficile??!! Perché?? Non potrebbe essere paradisiaca invece di essere infernale??
Ho 21 anni e sono un vigile del fuoco e sai che ti dico???
Tu c’hai mai provato a dormire dopo che sei intervenuto in un incidente stradale?
Provaci tu ad aprire le macchine come le scatolette ad una ad una…vuoi sapere pure quello che ci trovo dentro?
Gente ridotta in poltiglia o tagliata in 2…certi sono ancora vivi e ti parlano….e tu gli dici…stai tranquillo adesso arriva l’ambulanza e poi ti crepano tra le braccia!!
E i bambini? Tu non sai quanti co...... continuano a camminare ancora con i bambini in braccio senza cintura..e’ la cosa piu’ tremenda.
Bambini che potrebbero essere figli tuoi…ridotti non ti dico come.
Fatti un giro negli ospedali, nei ricoveri, negli ospizi, negli orfanotrofi.
Fatti un giro nel sud della nigeria…un giro nell’ospedale san luigi a Torino…dove ci sono i bambini che stanno morendo…fatti un giro negli ospedali psichiatrici…fatti un giro nelle favelas brasiliane…fatti un giro in mato grosso…dove ci sono i lebbrosari…fatti un giro in Sud America…dove ci sono le bambine che si prostituiscono per portare a casa i soldi per curare il proprio padre…fatti un giro li…e poi ringrazierai Dio di essere quello che sei!!!!
Ci sono tante persone che avrebbero mille motivi piu’ validi dei tuoi per voler morire…ma sono proprio quelle persone che ti insegnano a vivere…
Gli ospedali psichiatrici, cioè i manicomi, grazie a dio o per fortuna, in Italia non esistono più. Sono stati aboliti con la legge 180 del 1978 detta legge Basaglia. In compenso però, esistono ancora gli Opg, Ospedali psichiatrici giudiziari, e lì dentro ci sono stato, come studente di medicina e come specializzando in psichiatria, e lì dentro ci ho fatto l’internato e ne conosco l’inferno vero e la dannazione. Conosco la disperazione abissale di gente che dovrebbe essere aiutata e curata e invece viene legata, drogata, violentata e stuprata, nel corpo e nell’anima.
So di cosa parli, perchè oltre a questo ho fatto parte dell’Associazione dei medici di strada, sono stato a contatto con barboni, tossici, prostitute, sbandati di tutti i tipi e disperati di ogni genere. Ho visto gente buttata ai piedi di un binario, ho visto giovani, ragazzi che avrebbero tutto per poter vivere, sfiniti dalla droga su una panchina di un giardino di periferia, ho visto prostitute con la regione pubica sanguinante, abbandonate dentro un casolare di campagna.
Le conosco, e molto bene, queste realtà…e di questo ho tante volte parlato e allegati video, proprio qui, su questa lettera, non per sminuire il dolore e la sofferenza di chi esprime un grido che va accolto e compreso, ma per cercar di far capire che, spesso, se mi è concessa una metafora, il nostro mal di denti non può reggere il confronto con il tumore di chi ci sta accanto.
In genere si parla troppo, davvero troppo e con una disarmante facilità di depressione, e quasi ce ne si fa vanto, come se fosse un ‘premio’ concesso ai più sensibili, ai più buoni, ai più nobili d’animo. Quante cavolate assurde! Dico una cosa: se ci fossero ancora i manicomi, sparirebbero molti, ma davvero molti ‘depressi’, perchè quando capirebbero il rischio di finire in un lager vorrei vedere se si definirebbero tali per un motivo o per un altro o perchè, magari, la tipa che gli piaceva li ha lasciati, e si vede e si ascolta anche questo.
Sia chiaro, sto facendo un discorso in generale, ma voglio solo dire questo: si soffre nella vita, e ci tocca a tutti, si soffre da cani e in un modo schifoso, ma quando si ha la forza anche solo di gridare la propria sofferenza in internet o in un qualsiasi altro modo, ciò significa che, grazie a dio o per fortuna, già un pochino meglio si sta, che già si è superato quel blocco, quell’impossibilità a parlare e a chiedere se non aiuto, almeno ascolto, comprensione, sostegno. Chi ha conosciuto la depressione vera, e qui ci sono, sa di cosa parlo. Ieri non avrebbe mai avuto la forza, che può sembrare poca cosa ma non lo è, che ha oggi di parlare, confrontarsi, cercare ascolto e sostegno.
E’ già un enorme passo avanti, e lascia la speranza che se si è usciti dal buio totale, ci si può liberare anche delle ombre, a piccoli passi che porteranno a vivere una vita consapevole e più serena.
Io, nella mia umile esperienza di medico e di uomo, seppure molto giovane, questo ho visto, ed è già molto.
Auguri !
Ora è facile che venga scmbiato, e a ragione, per matto perchè il mio ultimo intervento era in risposta a quello di un certo Stefano…è stato rimosso, anche se non me ne spiego la ragione…
Ciao,
Stavolta è stata mia madre a parlarmi di Dio. Ha detto: “Non abbandonare tutto.”
Beh…e se non avessi più voglia di leggere la Bibbia, pregare, andare in chiesa…? Non avrei il diritto di lasciare tutto questo???? e perché?? Sono stanco del modo in cui i miei provano a mantenermi sotto il giogo della vita cristiana. Non ho VOGLIA di avvicinarmi a Dio, per adesso, e vorrei che i miei mi lascino vivere in pace!!!