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Gabbie

Com’è duro combattere con i fantasmi e le paure quando costituiscono le gabbie mentali che ci fermano, ci intrappolano e ci ostacolano.
La vita appare un’affannosa strada in salita con mille insidie pronte a caderti addosso ed il bello che è proprio così ma non perché la vita sia così, ma perché noi stessi ci predisponiamo ed accettiamo l’ineluttabilità della concretizzazione di quelle paure che ci inchiodano.

O non è così?
Di certo l’esistenza non è un prato fresco e fiorito sul quale potersi distendere, ma la strada difficile è e rimane nella nostra mente, nel nostro approccio alle cose ed alle persone. Una disposizione positiva non è garanzia che tutto andrà liscio ma è l’unico vero viatico affinché ciò possa accadere. Non so voi, ma a me, prima del personale periodo “gotico”, la serenità e la positività apparecchiavano giornate solari o quanto meno normali, prive di quell’ombra cupa, molle e gommosa che si ferma all’altezza del petto provocando ansie ed angosce.
Fino a quando sono riuscito a sentire dentro questa energia positiva, questa serena fiducia quelli che erano i problemi non solo venivano risolti, ma anzi facevano normalmente parte del quotidiano fino a quando, beh fino a quando è scattata la paura, il timore e ho smarrito il mio metodo, il mio modo di sentirmi e di affrontare le cose ed oggi implodo su me stesso attorcigliandomi a tutta una serie di problematiche fra le quali annaspo senza trovare il modo di “uscire a riveder le stelle”.

Eppure lo so, lo sento, la forza che è dentro tutti noi esiste e non è sopita, ma ne ho smarrito la coscienza chiuso dalle gabbie e dai timori.
Che fatica, eppure cerco ogni giorno di riaprirmi alla vita, al mio prossimo poiché sono ad un metro dal traguardo e quando l’avrò passato, forse allora sarò veramente più forte e saldo di quanto non sia mai stato, neanche prima di incamminarmi lungo questo percorso di dolorosa autocoscienza. Spero solo che la paura e le gabbie non mi impediscano a quel passo necessario a riaccendere il sole dentro di me.

Un augurio a tutti coloro che provano le stesse angosce, di trovare il coraggio per oltrepassare quel metro.

Lettera pubblicata il 26 Novembre 2010. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    rhasya -

    Caro,in te c’è la forza e la grinta per poter affrontare questo percorso di “dolorosa
    autocoscienza”.mi ha veramente colpito questa frase,perchè appartiene alla purezza
    della Verità:risvegliarsi,dopo esser stati nutriti dall’apatia cerebrale e dalla cecità
    della coscienza,è molto difficile.richiede impegno ed attenzione,volontà e amore,ma
    purtroppo si è in un tempo di tempeste,di vortici,in un tempo tagliente,che
    fugge.Questa è la battaglia dell’uomo contro se stesso,l’arma e lo spirito,la paura e
    l’arresa nell’attimo comune.ci sarà chi chiederà perdono,chi concederà il perdono,ci
    sarà chi si desterà e chi morirà.ognuno nel destino dello stesso cammino e della
    stessa sofferenza;a chi rimarrà a testa alta,sarà la gioia e la liberazione di se
    stesso,dell’uomo che è.perchè è l’involucro dell’uomo a tenere racchiuso il
    dono,perchè è l’involucro dell’uomo che non permette il respiro,la vista. Ecco il
    Perchè e la sua risposta.Siamo noi la domanda,il problema e la sua soluzione,la
    tristezza è che non se ne tiene conto.
    Fin tanto che ci ostiniamo alla falsità,alle maschere,all’ipocrisia,tutto questo
    malessere continuerà a insidiarsi,lento e sordo,come la peggiore delle malattie.
    Cosa posso fare io,cosa puoi fare,tu?Possiamo crescere dentro di noi,tornando alla
    Consapevolezza,possiamo Dare all’altro gentilezza amorevole.Possiamo anche
    rimanere nello stato presente,senza pensare alle nostre azioni,senza pensare che
    siamo vivi…Solo noi dobbiamo e possiamo scegliere e solo noi dobbiamo prenderci
    la responsabilità di ciò che scegliamo,in ogni momento.
    Ti posso dire,che la meditazione aiuta a sgombrare la mente,aiuta a distaccarsi
    dall’attaccamento e dal rancore.Meditare è un comunicare con noi stessi,un
    ascoltare il silenzio della veglia.
    Ma qualunque sia il tuo modo di fare chiarezza e di trovare pace,ti auguro la
    serenità e l’audacia necessarie per il tuo cammino.
    ps ti chiedo l’autorizzazione di poter tenere la tua lettera nel mio blog privato,non
    aperto al pubblico,dove tratto questi argomenti,purtroppo ti posso dare solo la
    parola nel dirti che se non vorrai,non lo farò.

  2. 2
    colam's -

    Guarda prendo un rischio ma ti rispondo quello che ho “sentito” leggendoti.

    Secondo me dovresti tornare ad un’ottica alla San Francesco. Intesa come amore per il prossimo e meraviglia quotidiana per le piccole bellezze del Creato, quali il canto di un uccellino, una farfalla posata su un fiore, le fusa di un gatto.. Magari anche riscoprendo l’amore tra famigliari.

  3. 3
    Mau -

    Nella tua lettera vedo sia il problema che la soluzione.
    Ma l’impressione che ne traggo è che tu sia già di molto al di fuori del problema che ritieni ti ‘intrappola e ostacola’.
    Un periodo di depressione, con diverse motivazioni, nella vita capita a tutti.
    Non tutti sanno però, o comunque non tutti hanno consapevolezza, che la soluzione spesso sono loro stessi e della loro capacità di autoanalisi di quel conflitto intrapsichico che la genera.
    Tu questa consapevolezza ce l’hai.
    E quindi in qualche maniera sei già più forte delle problematiche nelle quali dici di annaspare.
    Questo periodo di depressione non ti ha fatto ‘scacco matto’.
    Sono certo ne uscirai presto.
    Auguri.
    Mau.

  4. 4
    ealura71 -

    Grazie a tutti per i vostri commenti e per le vostre impressioni, per quanto a volte orgoglio e autoreferenzialismi portino a non tener in debito conto le osservazioni e suggerimenti altrui, trovo invece assolutamente salutare ascoltare (nel nostro caso leggere) le impressioni di tutti per fare chiarizza rimirando i vari punti di vista e sensazioni suscitate. Per questo vi ringrazio ancora e a rashya permetto senza dubbio la pubblicazione della mia lettera.

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