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Lettera pubblicata il 2 Luglio 2012. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chelovek.
La dolce compagnia della solitudine
di chelovek
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Non ti scoraggiare. Io penso che le compagnie siano sopravvalutare. Quando si gioca ad un gioco di società lo sguardo dovrebbe ricadere sul tavolo da gioco. Ci sono cose che io non farei… poi è chiaro che quando vedo che l’oggetto del mio interesse divide l’opinione collettiva mi viene da pensare che le mie scelte sono condivise anche da chi gioca su altri tavoli. Ma a me non interessa. Dovrebbe interessare alle persone vicine. Ad ogni modo se abbiamo un caposquadra il nostro caposquadra più che fare la morale a chi ha tutto il diritto d’impostare il suo gioco su altre regole (che tutti rispettiamo) dovrebbe preoccuparsi di farci stare in festa… perché se nella vita faccio determinate rinunce mi aspetto di vedere la luce che ho nel cuore.. perché spesso questa luce viene oscurata dalla solitudine e dalla mancanza di una vincita. Per me il capogruppo è qualcuno che mi ricorda che ho vinto. Chi gioca agli altri tavoli fa la stessa cosa con i suoi compagni. Le compagnie sono difficile da gestire perché il gusto del gioco ci porta a perdere il senso dello stare insieme. Quando mi è capitato di proporre un nuovo caposquadra sono stata messa ai margini del gioco.