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Dipendente punita per foto ose’

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Lettera pubblicata il 20 Novembre 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro

La lettera ha ricevuto finora 22 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 11
    giuseppe -

    inanzitutto grazie per le risposte. volevo chiarire alcune cose. la ragazza in questione sa come la pensa mia madre,che ha sempre un po’ baccettato le veline o altre ragazze della tv troppo poco vestite. le foto erano a seno nudo. e aveva solo un tanga.e mostrava il fondoschiena in piu’ occasioni!piuttosto ose’,quindi!non si trattava di un bikini! che poi mia madre sia all’ antica,e se vede una gonna un po’ piu’ corta storce il naso,e’ vero.lo dimostra il fatto che tante raazze preferiscono indossare pantaloni. poi le scollature se non sono esagerate non dice nulla,ma se alcune d’ estate venivano col seno al vento…,e’ ovvio che le richiama! capisco la battuta del burqa,tanto per ironizzare,ma non significa che non si debbano rispettare delle regole. che doveva fare?farle i complimenti? la decisione di punire l’ avvenente ragazza mia madre l’ ha presa perche’ oltre a farsi rispettare,non la riteneva compatibile con l’ incarico di relazioni pubbliche. non da una bella immagine all’ azienda. da qui la decisione di relegarla a incarichi di redazione! che poi mia madre e’ stata severa applicando la sanzione massima (15 giorni di sospensione),e alla dipendente ha lanciato una frecciata del tipo :” avresti futuro nel mondo dello spettacolo vista la facilita’ con cui ti spogli!”lo ammetto. ma ha voluto darle una punizione esemplare. in modo che non si ripetano situazioni simili con le altre. non poteva far passare tutto in cavalleria. altrimenti tutte si sentirebbero autorizzate,e non potrebbe fare niente se non avesse deciso questo provvedimento disciplinare verso la ragazza!

  2. 12
    albert -

    piccola osservazione finale:
    nulla so della qualità estetiche della signora datrice di lavoro, ma di solito le donne bacchettone sono esteticamente dei cessi, per dirla in tutta franchezza, quindi reputo che la sua sia solo invidia per una donna giovane e bella, e che può mostrare e far apprezzare il suo corpo, a differenza di lei.

    Quello che nessuno ha osservato è che semmai, in una società che lavora nel settore pubblicitario, le foto seminude, o sexy, calendari, ecc., non solo non allontanano i potenziali clienti, ma semmai LI ATTIRANO, come sa chiunque lavori nel settore.

    Quindi aver punito una dipendente che ha fatto foto sexy, quando invece dovrebbero premiarla e darle un aumento, non solo fa ridere, ma non ha alcun fondamento nè giuridico, nè tanto meno commerciale e di marketing, perchè semmai questa ha promosso l’immagine aziendale, facendosi vedere in foto un po’ sexy, non l’ha certo danneggiata.
    Ormai il calendario lo fanno tutte, nulla di più banale.

    Ma ritengo che appunto persone che usano termini come “fanciulla” (Leo), “procace”, “provocante” “avvenente ragazza” ecc., in un’azienda talebana che non tollera neppure minigonne e scollature, quando oggi le ragazze mostrano tutte ovunque mutanda e ombelico, abbiano sbagliato epoca: sincronizzate gli orologi, siamo nel 2006, non nel 1956!

    L’unica cosa che condivido è l’osservazione che questa è una “piccola” società pubblicitaria. E piccola resterà, non ci sono dubbi.
    Chiamatela “Savonarola srl”, gli si addice veramente.

  3. 13
    giuseppe -

    la datrice di lavoro in qestione,mia madre, quando era giovane,a detta di chi la conosce da anni,la reputava una bella donna,e le danno 10 anni di meno!il fatto di avere determinati principi morali, severi,questo se,e di essere all’ antica non significa essere brutte. alcune considerazioni:
    1- si pubblicizza tutt’ altro che immagini sexy,quindi la ragazza con le sue foto era fuori luogo
    2-mia madre non vuole sfruttare la bellezza delle ragazze sul lavoro,anche perche’ non le considera oggetti!
    3-la punizione decisa nei confronti della ragazza e’ legittima,il regolamento prevede la sospensione,anzi,rischiava il licenziamento!
    4-gia’ un cliente ha chiesto a mia madre se l’ idea di far fare le foto alla ragazza e’ stata dell’ azienda,aggiungendo che ne sarebbe sorpreso in negativo.non e’ una cattiva immagine dell’ azienda?
    5- inoltre tra qualche mese potrebbe reintegrarla al suo posto.anche se sara’ difficile. ma dire che andava premiata e non punita mi pare troppo!

    6-oltre all’ immagine ,ha sempre considerato immorale spogliarsi in maniera esagerata. e’ vero,siamo nel 2006,ma c’e’ un limite a tutto. e c’e’ sempre una via di mezzo.

  4. 14
    cianotico -

    Ma si può sapere come erano queste foto?
    Era in costume
    Era in costume in atteggiamenti provocatori
    Era in topless
    Era in topless in atteggiamenti provocatori
    Era nuda
    Era nuda in atteggiamenti provocatori
    Era in un film porno
    Stava facendo una fellatio ad un cavallo

    Vai Giuseppe, dacci dell’altro proibito!!!

  5. 15
    albert -

    Giuseppe sorvola su molte cose, nelle sue argomentazioni:

    1)al di fuori dell’orario di lavoro il dipendente è libero, in un sistema democratico occidentale come il nostro ( e non in una teocrazia talebana ) di fare quello che gli pare del suo privato, nel rispetto delle leggi, e se la maggior parte dei cittadini italiani non ritiene scandalose immagini di donne in foto un po’ sexy, sua madre deve farsene una ragione.

    2)Se una donna liberamente sceglie di spogliarsi al di fuori dell’azienda sono affari suoi, ci sono anche uomini che oggi si spogliano, LO HA FATTO ANCHE LUCIANO BENETTON (ha forse danneggiato anche lui l’immagine del suo gruppo da migliaia di miliardi di fatturato?), e se per sua madre quella è una “donna oggetto” evedentemente per la ragazza così non è, quindi sua madre dovrebbe rispettarne le scelte. Ma è noto che per i bacchettoni esiste solo la propria libertà, non quella degli altri.

    3)Il regolamento interno di un’azienda non può andare contro le norme dello Stato, e del codice civile, e poi spetta al giudice (non alla direttrice!) stabilire se quel regolamento è conforme alle norme.
    Se il regolamento interno di un’azienda stabilisse la lapidazione delle adultere, ad esempio, direi che forse qualcosa da obiettare ci sarebbe.
    Il fatto che vengano vietate le minigonne e le scollature la dice lunga su quanto valga quel regolamento da due soldi.
    4)Quanto all'”immagine” dell’azienda, il giudice non decide in base a criteri personali, ma deve tenere conto della sensibilità media di un determinato periodo, quindi l’ipersensibilità di questa o quella persona non ha importanza.
    5)Tra qualche mese potrebbe reintegrarla? Una cosa del genere darebbe facoltà alla dipendente di chiedere la risoluzione contrattuale x giusta causa, con risarcimento del danno.

    Purtroppo alle persone come Giuseppe e sua madre sfugge un piccola, ma importantissimo dettaglio:

    una persona democratica e rispettosa degli altri non vuole imporre agli altri i propri principi morali.
    Credo che mai alla ragazza che ha fatto quelle foto verrebbe in mente di punire le persone che conosce che non vogliono farsi fotografare in quel modo.

    Invece i bacchettoni, i repressi, i moralisti e i fascisti vogliono sempre imporre agli altri i loro “principi morali”.

    Posso solo citare quello che diceva Uno, 2000 anni fa, ai farisei che volevano lapidare le adultere, ed erano sempre lì a giudicare la moralità altrui:

    “Guai a voi farisei ipocriti! Perchè siete simili a sepolcri imbiancati, i quali visti da fuori paiono splendidi, ma dentro sono pieni d’ossa di morti e d’ogni putredine…”
    E ancora: “O come puoi tu dire al tuo fratello: lascia che ti levi dall’occhio la paglia, mentre, ecco, la trave sta nell’occhio tuo? Ipocrita, leva prima la trave dall’occhio, e poi tu vedrai bene per levare la paglia dall’occhio del tuo fratello”

    Ma chi vi credete di essere per giudicare la moralità altrui?

  6. 16
    albert -

    Faccio una piccola proposta, a Giuseppe:
    perchè non ci rivela il nome della sua azienda, visto che è tanto sicuro che sua madre abbia fatto una cosa giusta? Poi ci pensiamo noi a rendere pubblica la cosa. Visto che credete del vostro comportamento dobbiate andarne fieri, perchè non lo fate pubblicamente?
    Poi glielo trovo io un avvocato alla ragazza, che vi faccia causa e vi insegni che non viviamo nell’Afghanistan.
    Ma roba da pazzi! Anche le minigonne vietano lì dentro!

    Ma lo sapete che l’attrice Claudia Cardinale andò in udienza privata da papa Paolo VI, nel 1968, in minigonna? (Completo scuro, minigonna e velo sui capelli)

    Ma almeno abbiate il buon gusto di non insistere, che fate ridere tutti!

  7. 17
    peppe970 -

    cerco di dare delle risposte a tutti. e’ un po’ esagerato definire metodo fascista o talebano,anche se per ironia il fatto di non permettere minigonne. in molti uffici,ecc. c’e’ questa diciamo norma. in fondo mia madre mica impone alle ragazze gonne alle caviglie o abbottonate fino al collo!avra’ il diritto di non gradire cosce in bella mostra e ombellico scoperto? la ragazza pietra dello scandalo,ha capito di avere un po’ esagerato,dicendo che lo ha fatto per vanita’,ma ha ammesso che c ‘era anche un po’di rivalsa verso quella che definisce eccessiva severita’ di mia madre sull’ argomento.insomma,si e’ pentita,e ha accettato il fatto di essere stata sospesa,in quanto ha capito che visto il ruolo che aveva,le foto erano un po’ troppo ose’! (comunque era in topless,e coperta solo da un tanga). a mente fredda ha definito la punizione giusta,ma le dispiace che le sia stato tolto l’ incarico,dicendo che fara’ di tutto per essere riammessa,dimostrando all ‘azienda che ha capito l’ errore. mia madre l ‘ha convocata,dopo la sospensione,ufficializzando la decisione,lasciando intendere chiaramente che ha carattere punitivo! ha detto che la considera capace nel suo lavoro,ma non poteva fare altrimenti,essendosi sentita mancare di rispetto oltre che delusa da lei.e che i vertici avevano paventato il licenziamento,ma lei lo riteneva eccessivo. pero’ le ha lasciato una porta aperta al fatto che in futuro potrebbe ripensarci. insomma,a differenza dell’ altra volta in cui fu’piuttosto dura quando la rimprovero,( a sentire chi ha saputo,l ‘ha fatta nera! ma era a mente calda) e’ stata piu’ morbida.

  8. 18
    albert -

    Inutile, si potrebbe andare avanti x ore, con una persona che definisce “pietra dello scandalo” una ragazza fotografata in topless, tanto non capirebbe.

    Oltre tutto, se la madre di Giuseppe è libera di non gradire le minigonne a casa sua, nel 2006,( e ripeto, un papa come Paolo VI, ben 38 anni fa riceveva in udienza un’attrice in minigonna come Claudia Cardinale!! Nel 1968, un papa!!!), non è certamente libera di intromettersi nella vita privata altrui al di fuori dell’ufficio.

    Il topless è stato considerato non osceno da innumerevoli sentenze fino alla Cassazione, fin dal 1981, quindi riparlarne nel 2006, quando donne a seno nudo sono visibili in qualunque spiaggia, mi sembra del tutto fuori luogo.

    Prendo atto che Giuseppe si guarda bene dal volere rendere noto il nome della sua azienda, in effetti sarebbe curioso vedere quanti clienti perderebbe una volta venisse resa nota tanta bigotteria.

  9. 19
    Domenico -

    Concordo in pieno con Matilde e Leo.

    Se per contratto l’azienda prevede tale clausola, deve essere rispettata.
    Altrimenti basta trovare un altro lavoro.
    Con ciò non sono assolutamente contro le donne seminude, se sono carine…

  10. 20
    albert -

    Domenico nulla sa di diritto e dovrebbe informarsi prima di scrivere a vanvera : dire che x contratto un dipendente non deve tenere un comportamento che leda l’immagine dell’azienda significa non dire nulla, è ovvio che il dipendente non deve ledere l’immagine aziendale.

    Ben altro è stabilire QUALI siano in concreto i comportamenti che ledono l’immagine dell’azienda. Se il dipendente viene scoperto a fare rapine, sicuramente lede l’immagine dell’azienda, lo stesso se (ad esempio) la sua azienda vendesse prodotti per smettere di fumare, e venisse fotografato intento a fumare.

    Ma nel caso della ragazza di cui sopra, è ravvisabile semmai una palese violazione della privacy della medesima, da parte della direzione perchè:

    a)la ragazza è libera di partecipare FUORI DALL’UFFICIO a concorsi di bellezza, e di farsi fotografare a seno nudo, se lo desidera

    B) la direttrice ha il dovere di non intromettersi con quanto la ragazza fa nel suo tempo libero, se non viola leggi dello Stato.

    c) farsi fotografare a seno nudo non rientra tra i comportamenti che violano le norme sul pudore, da almeno 25 anni, dal momento che è lecito mostrare il seno nudo in luoghi PUBBLICI quali le spiagge, o le sfilate di moda, ecc., quindi ben poteva la ragazza farsi fotografare come voleva.

    Se anzichè scrivere a vanvera Domenico, Matilde e Leo leggessero le sentenze della Cassazione e di innumerevoli corti di merito sull’argomento eviterebbero di scrivere cose senza fondamento.

    Posso solo aggiungere che Domenico, Matilde e Leo dimostrano di essere molto servili con i capi, tra l’altro, poichè immagino che si guarderebbero bene dal dire che Lapo Elkann, ad esempio, che ha rischiato di morire di overdose da cocaina in compagnia di un trans, ha leso l’immagine della Fiat.

    Ma come? Lapo Elkann può usare la coca insieme ai trans, perchè è nel consiglio d’amministrazione Fiat,e non lede l’immagine della Fiat (non ho sentito nessuno dire di sbattere fuori dalla Fiat Lapo Elkann) e una ragazza non può nemmeno mostrare il seno a un concorso di bellezza, solo perchè non è ricca e potente?

    Due pesi e due misure, mi pare

    P.S.: a proposito, suggerisco di mandare Lapo Elkann a lavorare in miniera, 12 ore al giorno, visto che il suo comportamento è stato vergognoso per milioni di giovani, e personalmente a capo di una grande azienda non vorrei un drogato.

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