Come riconquistare un amore
di
alessio76
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@nik: consiglio da amico: contatto zero!!!! non farti sentire ne vedere, non mandarle la lettera ne la poesia, non chiamarla, sparisci come se fossi morto ed aspetta 1 suo passo prima di farne tu. è il mio consiglio! in bocca al lupo amico, ti sono vicino! 🙂
@ Gil:
tuo scritto:(Di sicuro, il mio modo di pensare a lei è cambiato, e non credo che riuscirei, neanche volendo, a tornare alle “vecchie abitudini”).
ciao gil sono contento di leggere queste tue parole che mi fanno capire che il tuo atteggiamento mentale in parte è cambiato trovandoti addirittura meglio…
Qualche tempo fà ti avrei sicuramente consigliato come la maggior parte delle persone, di mandarla a quel paese e anche a brutto muso, poi ti avrei anche consigliato sbagliando, di infliggere qualche violenza fisica o psicologica sul ragazzo che stà uscendo con la tua lei, che ovviamente non ha alcuna colpa, ma giusto così, per prenderti una misera rivincita e per far soffrire pesantemente la tua lei(poi te ne saresti pentito con il tempo), colpevolizzandola di essere la causa per aver provocato sofferenze a terzi: una fisica del terzo incomodo e una sentimentale, cuore infranto la tua…
Ma oggi sono una persona diversa, dalla mia storia ho imparato tanto e quell’ebook che ti ho consigliato mi ha dato una marcia in più, facendomi vedere le cose in altro modo…
Tu non devi fare proprio un bel niente, devi solamente credere in quello che vuoi tu, credere nelle situazioni che vuoi vivere tu, e non, “quelle che non vuoi vivere, ok?” come riporto qui di seguito preso dal tuo messaggio: (Dall’altra, non voglio neppure diventare quello con cui uscire ogni tanto e che distrattamente le fa la corte), questo ti deve essere ben chiaro in testa.
Non devi soffermare l’attenzione sui possibili desideri della tua lei, che te ne frega, pensa solo ai tuoi e nient’altro.
Quello che cerco di farti capire è: se tu le vuoi bene e la ami veramente, il sentimento di odio, o di dolore, o il fastidio che ti può creare ricevere una sua telefonata, è un qualcosa che non sei in grado di provare nei suoi confronti, perchè hai affermato e compreso che la colpa per il tuo abbandono, è solamente la tua e quindi la amerai sempre a prescindere che lei stia con un’altro o che ritorni con te, perchè è una persona che porti nel cuore, per la quale hai provato, provi e proverai sempre un sentimento positivo, un bel ricordo…
Sei stato felice di ricevere quest’ultima chiamata, parlare delle cose da fare in futuro?
se è così, pensa a quanto sarai felice quando ti dirà che vuole ritornare a stare con te. Ti sembrerò pazzo, ma questa è la fede che devi avere, per far si che l’impossibile diventi possibile, per far si che la tua realtà diventi proprio quella che desideri…
devi fare gli stessi pensieri e vivere le stesse emozioni che hai provato all’inizio, prima che diventasse la tua ragazza, te li ricordi? quei pensieri così felici e positivi, il solo immagginare il primo appuntamento o il primo bacio, come ti faceva sentire? tutto questo ha fatto si che lei entrasse a far parte, proprio di quella realtà che immaginavi solo nei tuoi sogni e desideravi così tanto.
Quanto è forte la tua fede in quello che vuoi?
ciao alla prox.
Considerazioni.
Leggendo l’intervento di Fabio indirizzato a Gil una frase mi è parsa degna di sviluppo ovvero:
“….poi ti avrei anche consigliato sbagliando, di infliggere qualche violenza fisica o psicologica sul ragazzo che stà uscendo con la tua lei, che ovviamente non ha alcuna colpa, ma giusto così, per prenderti una misera rivincita e per far soffrire pesantemente la tua lei(poi te ne saresti pentito con il tempo), colpevolizzandola di essere la causa per aver provocato sofferenze a terzi: una fisica del terzo incomodo e una sentimentale, cuore infranto la tua…”
Inizio subito col dire che chi come me agisce e pensa, non ha bisogno di infliggere nessuna violenza fisica, al terzo incomodo di turno, in secondo luogo, la forma di disagio psicologico scaturisce automaticamente senza che il sottoscritto la infligga e quest’ultima proprio quando, il famigerato “terzo”, incontra casualmente, chi fino a qualche tempo prima era o il marito o l’ex.
La causa, se tutto è andato a finire all’aria, sempre che l’ex marito o l’ex fidanzato non avessero comportamenti da delinquenti e questo a quanto pare non viene proprio compreso in questa teoria del buonismo, resta solo ed unicamente una ovvero la scelta fatta dalla ex di rompere il rapporto perchè ha posto i suoi interessi da altre parti, e questo è ancora più veritiero proprio quando a far ciò è il mondo femminile, rispetto a quello maschile.
Perchè questo?
Semplice, per antonomasia e tradizione popolare assurda, si è sempre pensato che l’uomo fosse il cacciatore assoluto, quindi anche nel campo dei sentimenti, dove invece cosa quanto mai falsa invece è sempre stata, almeno che, come ai tempi delle caverne, non venissero effettuate delle vere e proprie violenze nei confronti del sesso femminile.
Oggi o meglio da qualche decennio, le cose sono cambiate e così vedasi come si sia sempre più sviluppato quello che da sempre è intrinseco del mondo donna, ovvero dare dimostrazione invece di chi sia la vera cacciatrice nell’ambito sentimentale.
Infatti vedasi come la caccia la faccia proprio lei, con atteggiamenti che portano a far capire all’uomo, almeno che lo stesso non sia un “tumpano patentato”, la sua “disponibilità verso i suoi confronti” ovvero con quelle forma di apertura e disponibilità attue ad instaurare una conoscenza, che poi a seconda della stessa considerazione e studio, che lei avrà fatto dello stesso, potrà o meno far nascere un rapporto futuro.
Ecco che così il famoso terzo incomodo, alla fine dei conti, non è che abbia lui tutte quelle colpe che molto spesso vengono addossate, proprio perchè le stesse nascono e si sviluppano proprio nella componente femminile, in quanto è solo lei che fa tutto di suo e l’altro o terzo che dir si voglia, non si lascia scappar l’occasione, anche perchè il mondo maschile, proprio da quanta imbecillità ancora oggi abbia inrrinseca, nella maggioranza dei casi, pur di “pucciare il biscotto”, và con chiunque, salvo poi liberarsene….
(considerazioni cont.) salvo poi liberarsene appena stufo della situazione stessa nella quale lo stesso si ritrova immerso.
Certo due mondi differenti, dove da quello femminile, l’uomo, non ha ancora imparato nulla, perchè nella quasi totalità dei casi, vedasi proprio come possa agire una ragazza “mollata per un’altra” nei confronti del suo ex, che dopo la disperazione iniziale potente e profonda coadiuvata pure da sensi di vergogna e il più delle volte vissuta nella più cupa solitudine, mano a mano che il suo recupero procede, al primo accenno solo de nome di quell’ex ti risponde magari così: ” Oggi è una bella giornata quasi quasi me ne vado al mare”, facendoti capire che non ha nessuna voglia di parlarne, di sentirne pronucniare neanche il nome e se per caso, quell’ex, provasse anche solo a contattarla a confronto, l’insieme di tutte le guerre che si sono sviluppate al lungo della civiltà, avrebbero neanche la potenza di una goccia d’acqua!
Già ma questo il “mondo uomo” non lo vuole ne capire, come pure applicare, in quanto se ricercato anche temporaneamente dall’ex, pensa sempre che sia per un ritorno, in quanto senza di lui quell’ex non poteva stare, ma questo proprio per quella forma atavica di imbecillità genetica, che fà ragionare il mondo maschile, nella maggioranza dei casi non con il cervello ma con…..
E’ su questo che le ex fanno il loro gioco forza!
Ma continua a non essere capito, perchè sanno quale sia il nostro punto debole e quindi ne usufruiscono a loro piacimento e per un determinato periodo di tempo, che collegandomi a quanto sempre qui ho scritto, null’latro fanno che utilizzare il mondo uomo come un cuscinetto d’attesa per altri orrizzonti, da scoprire, provare, buttare nel cesso, per poi ripartire e andare avanti, finchè quelle “grazie della natura” permetteranno a loro ancora di farlo, finchè un giorno si renderanno conto di che cosa avranno buttato via, ma gaudiosamente da parte mia posso dire che null’altro si sono meritate!
Quando una donna dice nò è proprio nò e riferibile a qualunque cosa sia, mentre invece quando un uomo dice nò è di tutto fuorchè l’esatto significato preposto a questa negazione.
Bisogna e si deve imparare molto proprio da quel mondo, che per anni è rimasto ingiustamente ristretto e costretto in un angolo buio, con poca possibilità di espressione, che invece era doverosa che fosse presente, proprio per controbilanciare, nella maggioranza dei casi, tutte le grandi porcate e cazzate che il mondo maschile ha fatto, in questa società e trarre vantaggi positivi per tutti proprio da quella minoranza saggia femminile, che non porta di certo malefici o quant’altro, ma apertura di pensiero, mentre invece lasciar perdere in partenza donne che dei comportamenti maschili, atavici e primitivi, ne hanno fatto la loro ragione di vita.
Come sempre le mie potranno pur sembrare parole al vento, ma forse in futuro potranno essere meglio comprese, anche da chi per ora le reputa assurde.
Ciao Désirée,
bene ottima scelta quella di diventare una provetta cavallerizza, perchè vedrai quanto alla fine, dopo aver preso tutte le lezioni che ci vogliono, sarà facile saltare gli ostacoli, che per ben ora ti sembrino impossibili, diverranno poi semplice routine, in quanto resta solo un’operazione meccanica e di impostazione sul cavallo stesso, ma così invece purtroppo non è per quegli ostacoli che vanno ad interessare la sfera sentimentale più profonda di ognuno di noi, che a seconda pure “dell’allenamento immesso per quella gara” ci lascia inesorabilmente senza forze e anche con quella certezza che si infonde da subito se sia proprio il caso di continuare in quelle gare, che per noi alla fine non sono mai state remunerative sotto nessun punto di vista.
Rivolgere i propri interessi atrove, in altri ambiti, certo è una validissima soluzione contro qualunque forma di stress interiore derivato dagli stessi fatti che ci sono accaduti, inoltre si può conoscere gente nuova, che può anche destare interesse, ma a quella mannaia alla quale siamo già stati sottoposti chi in minore o maggiore numero di volte, alla fine pone sempre a noi stessi la solita domanda:
“Ma chi me lo fa fare?”
Le risposte possono essere molteplici, partendo dalla vita stessa, quindi la comunicazione, il vivere in mezzo alla gente, della società stessa, che pone tutte le figure animali, uomo compreso, sempre in un modo o nell’altro in compagnia o coppia che dir si voglia, ma dentro a noi resta quella “voce presente” che dice pure “meglio lasciar perdere per non finire in ulteriori guai”, proprio perchè la fiducia verso gli altri è andata perduta e ogni giorno questo fattore aumenta sempre più in qualunque ambito sociale, sia esso il più comune possibile come sino alle alte sfere.
Situazioni di stallo, ecco a cosa si arriva, dove diverse persone preferiscono piuttosto passare come “gente che se la tira”, piuttosto che essere sempre “vittime per carnefici”, in quanto alla fine questo ruolo, non voluto di certo da noi, stanca e pone quella famigerata sritta “fine del film”, perchè di fotogrammi disponibili non ce ne sono più per quel marcio mondo esterno.
Così si passa a maggiori forme di introspezione individualistica, chiusura verso il mondo esterno, come rifugio sicuro da qualunque attacco “alieno”, si determina un nostro nuovo modo di vivere, che poi alla fine se ben distribuito al lungo della giornata, porta come conseguenza finale a capire che poi la presenza di altre persone non porterebbe alcun vantaggio positivo oggigiorno, in quanto se ho bisogno di far quattro parole, sia nelle modalità contemporanee, come pure quelle antiche nessun problema c’è la rete e c’è la gente che conosco, quindi risolto il problema, se ho bisogno di una camomilla me la faccio da solo, se mi sento male c’è la croce rossa a 100 mt da casa, se ci resto secco, vuol dire che alla fine, nessuno vedendomi, farà qualche indagine e alla fine mi troveranno o in casa o da latra parte…
(cont. X Désirée)…..da altra parte.
Non vorrei e questo non di certo tu intendasi, che questo mio discorso venga preso come una triste e dolorosa rassegnazione a quanto la vita mia ha regalato, perchè non lo è proprio, anche perchè da sempre sò che devo far solo affidamento sulle mie forze e null’altro, proprio perchè vista la società com’è e quali indirizzi “dogmatici” distribuisce nella maggioranza dei casi, deve sapere già in partenza che le forze sono dentro di lui e mai aspettarsi neppure un bicchier d’acqua da nessuna/o, proprio perchè se lo stesso soggetto non ha nulla da offrire in contropartita, meglio lasciarlo crepare nella massima non curanza totale, mentre invece se si tratta di personaggi vari, allora e solo per l’opportunismo dileguante che primeggia sempre più, addirittura creano per lui anche in laboratorio gatti o cani parlanti, pronti per ogni suo volere o piacere.
Questa è la risultante di questo tutto che poi rappresenta l’esaltazione del nulla, dove da un canto c’è gente che null’altro fà che fregare in continuazione chi è brava o bravo, vivendo la vita a gonfie vele, fregandosene di tutti e di tutto, ma ricorrendo agli stessi quando ne ha bisogno, per fregarli ulteriomente altre volte.
Ecco che proprio per l’aumentare stesso di queste forme comportamentali e a livello sentimentale proprio in tutte le fasce sociali, mi sembra un’ottima idea quella di imparare la tecnica del saltare gli ostacoli con il cavallo, non dimenticando pure di imparare alla perfezione la tecnica stessa delle “gare al galoppo” utilissimissima per sfuggire, con il cavallo stesso, dalla miriade di fregature che ci aspettano sorridenti proprio di fronte, quindi neanche più dietro l’angolo, anche perchè sulla nostra persona abbiamo quella scritta, neanche più tanto invisibile, che dice siamo imbecilli….ehm! scusa! volevo dire siamo brava gente…ma è differente dire l’una o l’altra cosa?
Un saluto da parte mia e buona giornata!
Maxim.
@ maxim:
tuo scritto:(Le mie considerazioni, che qui scrivo da anni e viste pure le mie nefaste e multiple esperienze personali, quando accadono fatti del genere, non portano mai di certo a quel “positivismo miracolistico” ed illusorio che non esiste, proprio perchè si deve assolutamente evitare quello che definisco da sempre “situazione cuscinetto”, dove se per caso ci fosse un rientro e che lo stesso possa accadere una o più volte da parte dell’ex, resta sempre una fenomenologia legata all’egoismo stesso dell’altra/o, che esercita in quel momento, proprio perchè resta “in sicurezza”, ma per accedere ad altri “nuovi ed inesplorati territori”, ecco il perchè già di evitare in partenza tutte queste forme di ricongiungimento)
ora vorrei porti un quesito anzi più che un quesito una riflessione:
Tutto l’innamoramento che avevi con la tua compagna, la dolcezza, la comprensione di un tempo, si è dissolta nel nulla. Tutto ciò che era bello è diventato brutto, doloroso, insopportabile.
Non ti sembra strano? Non ti viene il dubbio che una cosa non può essere prima paradiso e poi inferno?
Sei sicuro che il tuo compagno sia diverso o sono solo i tuoi pensieri ad esserlo?
Se anche solo lontanamente hai il dubbio che tutto ciò, possa dipendere da te, allora tutto può essere cambiato…
Tempo fà ho letto un tuo intervento dove raccontavi di aver riincontrato una tua ex e parlando tranquillamente vi siete dati un appuntamento per una cena, che poi tu hai declinato volontariamente dandole buca, senza neanche avvertirla che non saresti andato all’appuntamento, per mettere in atto una tua sorta di vendetta che già avevi programmato da tempo nella tua mente.
Per quanto tempo hai pensato di vivere questa situazione e come ti saresti comportato quando ti si sarebbe presentata davanti?
Come puoi ben vedere da solo, quello che volevi vivere ti è accaduto proprio come volevi tu e quanta felicità e ergoglio personale ti ha portato questa situazione? immagino tanta, visto che addirittura lo hai raccontato con grande soddisfazione ed enfasi, pavoneggiandoti della forza che avevi dimostrato nel rifiutare o meglio, del fatto che tu non pendevi più dalle sue labbra, dimostrandole che su di te non aveva più potere…
Ora vorrei che la tua attenzione si focalizzasse su questo punto: è stato un caso che questa situazione ti si presentasse davanti agli occhi? è stato un colpo di culo? è stata una sorta di magia? oppure è accaduto, perchè era proprio quello che volevi ardentemente vivere tu?
Tutto quello che scrivi indubbiamente è giusto ma solo se si seguono schemi mentali e preconcetti insiti dentro di noi…
ciao alla prox.
@ Maxim
Io non penso per niente che tu sia rassegnato a una vita che non ti aggrada. Trovo invece che tu stia facendo quel che ti senti di fare. E tanto di cappello. Poi se un giorno cambi direzione, cambi vita, cambi parere , questo riguarda solo te. Per ora probabilmente (anzi sicuramente) sarai piu sereno di me perché io penso a una persona che non mi pensa da un bel pezzo. E non vedo l’ora di tornare come qualche mesetto fa. Voglio tornare come ero in marzo – aprile. Inoltre quando parli di quel che hai passato , della sofferenza che hai attraversato. Beh, ci sono passata anche io e quando ci si passa …non è molto divertente. Forse non tutti ci passano, e tanto meglio per chi non ci passa. Ma quando si soffre a causa di distruttori dei sentimenti…fa male, male male e male. Non so se riuscirò mai a saltare gli ostacoli a cavallo ma so che ho bisogno di pormi obiettivi e non solo lavorativi. Una domanda: quanto tempo , quanto tempo della tua vita ti è servito per dimenticare la tua ultima storia? Quanti mesi? Sai che non riesco ad immaginarti mentre piangi? Lo so che piangiamo tutti, io in primis, ma te mi sembra quasi impossibile.
Ciao Fabio,
“Ride bene chi ride ultimo”, fondamento che non fà una grinza, che deve obbligatoriamente essere applicato da chi ha messo in gioco, seriamente e sempre, la propria persona e portato alla luce tutto quanto di se, verso l’altra o altro che sia, senza tenere nessun lato oscuro della propria personalità e avendo anche come contropartita, nei vari discorsi generali che si tengono proprio in coppia, con esempi visti da coppie conosciute durante il tragitto di vita assieme, con abbandoni, ricongiungimenti successivi, ulteriori abbandoni, ma avendone tratto considerazioni proprio dall’altra componente di coppia.
Molto bello questo, perchè vedasi come tutte le sette ex, in questi casi, abbiamo avuto risposte uguali identiche, ovvero rifiuto totale di qualunque forma di rapporto con l’ex “e che vada pure ad impiccarsi dove e con chi vuole”, in caso ci fosse stato un ipotetico abbandono da parte mia di loro, cosa impossibile, vista la profondità dei sentimenti e tutto l’apporto costruttivo di vita, sempre compiuto da me nelle mie varie relazioni (solo tempo perso).
Quindi come la mettiamo?
Non vogliamo toglierci la soddisfazione di applicare in loco i loro stessi insegnamenti?
Non vogliamo farli cadere dal loro piedestallo nel migliore dei modi, ma con l’aggiunta pure di un qualche cosa di nostro, come ciliegina sulla torta?
Questo non mi si può impedire, perchè chi tanto amore prova nei confronti di un’altra persona alla quale si da tutto di noi stessi, senza pensare a null’altro che contraccambiare, in mille modi, la felicità stessa che quella lei, in quel tracciato di vita assieme, ci stà regalando, ma pone poi in egual misura, dopo l’accoltellamento alle spalle, “una reazione uguale e contraria” ovvero il terzo principio della fisica, che infatti viene applicato alla lettera nei miei casi e spero in tutti i casi di chi mi segue qui sopra.
Perchè questo?
Perchè non esistono più “le scale dei grigi”, oggi si viaggia su due colori fondamentali: il bianco ed il nero, non può quindi esistere una benchè qualsiasi teoria e forma applicativa susseguente, di “ammorbidimento bicromatico”, perchè sono le persone stesse e sempre più in aumento che popolano questa società allo sbando, a creare queste realtà, in quanto non ragionano e non pensano più, ma agiscono solo di impulsività e solamente per i loro porci comodi e questo in tutto, sentimenti al primo posto.
Oggi infatti la parola amore ha minore importanza rispetto al rotolo della carta igenica, vista proprio la mercificazione di questo termine che oggi viene fatta da tutti, proprio perchè la stessa non ha più un peso rilevante.
Così oggi trombi con me allora sono io amore amore, domani stesso trombi con l’altro e allora diventa lui il nuovo amore amore e via così di seguito, intanto l’andazzo e questo!
Forse sono solo teorie oppure è una realtà visibile di fatti palpabile giorno per giorno?
Ecco perchè a sua volta ne deriva così il paradiso e poi l’inferno.
Ciao Maxim, principalmente ti ringrazio per la lucidità, l’esaustività e l’utilità delle tue esposizioni. Utilità per chi come me è tutt’ora ancorato a quell’alternanza di “sensazioni” ed a quell’incoerenza di pensiero e di valutazione.
“Non vorrei e questo non di certo tu intendasi, che questo mio discorso venga preso come una triste e dolorosa rassegnazione a quanto la vita mia ha regalato, perchè non lo è proprio, anche perchè da sempre sò che devo far solo affidamento sulle mie forze e null’altro….”
In questo momento, per quanto mi riguarda, rappresenta l’aspetto più problematico.
Quella disillusione/rassegnazione di cui tu parli, e comprendo che tu fai riferimento e poni l’accento sulla capacità/consapevolezza di bastare a se stessi, di fare affidamento esclusivamente sulle proprie forze, è come se in questa “mia fase” la stessi vivendo esattamente all’opposto. Identifico sempre più in maniera evidente che quello che mi manca maggiormente non è la mia ex, la mia mancanza va ben oltre, mi manca la tranquillità, la serenità, la spensieratezza di “quel periodo”, mi manca una persona accanto con cui “condividere”.
Il tutto non è più tanto legato a lei, e sia chiaro che talvolta il suo ricordo ritona, a diverse intensità, ma in maniera sempre più sfocata. C’è dell’altro, la mancanza sono “io”, e quella capacità di fare affidamento esclusivo sulle proprie forze, di cui tu parli.
“quindi e grazie a quell’egoismo giusto che ne deriva, dopo simili situazioni, in una buona percentuale dei casi si resta non nella solitudine, come molti pensano, ma nella “grande compagnia cosmica di se stessi”.
Già è proprio questo che mi manca.
Non so se è una fase normale ma sento di viverla.
“il “filo conduttore” in queste vicende e sempre uguale, dove da un canto ci sono persone serie ed oneste che dedicano tutto di loro stessi/e all’altra/o, mentre invece dall’altra parte c’è solo chi prende, finche serve, senza dare nulla in cambio, proprio perchè hanno anche il pregio, molte volte, di imbambolare tutta la gente con i quali stanno insieme..”.
Mi piace riprendere questo concetto che poi è il sunto di tutto.
E quella maschera ingannatrice mi fa una rabbia tremenda.
“Arriverà poi quel fatidico giorno dove “il passar, guardar e non curarsi di loro” sarà al massimo dell’apoteosi più cosmica e dove se prima su quel piedestallo, illusorio per loro, pareva a noi che ci fosse quella lei o quel lui, invece ci ritroveremo noi a guardar cadaveri che passeranno avanti e indietro..”
Voglio pensare che arriverà per tutti noi questo “fatidico giorno”, sebbene per adesso lo sento ancora lontano. Pazientemente attendo, immerso in questo doloroso tragitto ricco di dinamiche talvolta incomprensibili ed inafferrabili, semplicemente accetto e provo ad assecondare quel “sentire diversamente intorno a me” che in alcuni attimi mi sfiora.
Arriverà, ne sono certo, ed anche grazie a te Maxim ed a tutti voi.