Come riconquistare un amore
di
alessio76
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Certe volte mi dispiace leggere delle storie e scoprire che magari si perdono nel nulla di qualche idiozia e lì restano in sospeso finché qualcuno non fa una mossa e prova a tornare. Per tagliare la testa al toro e smontare illusioni che possono fare male, secondo me una persona che torna a cercare chi è stato ferito o maltrattato in vari modi, nel solo gesto di stabilire un contatto sta dimostrando di essere peggiorata e di non avere fatto neppure uno dei ragionamenti corretti. Chi cresce e migliora capisce che la storia non era adeguata e neppure l’amicizia sarebbe potuta essere cristallina, perciò, anche a malincuore (questo cuore…da arginare), non torna e a maggior ragione respinge i ritorni. Questa è la prova vera di un vero cambiamento e di una maturità, il silenzio, anche se non verranno mai più condivisi se non da una persona nuova e totalmente differente.
Caro ale.
Questa tua frase mi ha fatto molto riflettere:
“Chi cresce e migliora capisce che la storia non era adeguata, perciò anche a malincuore non torna e respinge i ritorni”.
La fatica più grande, secondo me proprio a livello mentale, è convincersi che la storia non era adeguata. Bisogna fare i conti con talmente tante cose in cui credevamo sinceramente che bisogna fare tabula rasa e ricostruire ogni pensiero. E questo è difficilissimo, erano magari le certezze su cui avevamo costruito la nostra esistenza, sicuramente era la dolcezza di sentirsi amati, importanti. Erano i nostri progetti e il fondo di ogni nostro pensiero. Per questo, secondo me, si spera e a volte si cede al ritorno, è umano desiderare che il tormento finisca.
E però. Se uno fa questo lavoro seriamente ogni giorno, e inizia a guardare tutto con occhi nuovi, e capisce e tiene a mente il fatto fondamentale che chi ama non fa del male anzi sta molto attento, si rende magari conto che la storia non era adeguata – poi dipende anche da quello che è successo, chi tratta male, sparisce, tradisce è imperdonabile. A quel punto dare ancora un posto a quella persona è un rischio mortale. Certo, ci sarà pure chi ha capito, è pentito ed è cambiato, Nicola mi sembra un esempio bello di questo fatto raro, ma temo che chi fa del male più spesso torna per soddisfare il proprio ego e non perché si sia reso conto della cazzata che ha combinato. Infatti spesso sparisce di nuovo. Chi ci ha fatto del male sapeva benissimo chi eravamo e quanto e come amavamo, quindi ad aver rovinato tutto o è un imbecille o è uno che ha creduto di poterne fare a meno. A chi sa di non aver avuto a che fare con un imbecille – perché, diamine, non avremmo perso la testa, credo – non resta che un fatto straziante: ha creduto che nella sua vita poteva fare a meno dell’amore di una persona come noi. E’ questo che rende la storia inadeguata: aver avuto il privilegio della predilezione di una persona magari anche molto selettiva e averlo rifiutato. Per me è il dolore più grande da superare. E non c’è riparazione possibile, purtroppo.
Poi, ale, hai scritto “a malincuore”. Il cuore in questo momento non ci aiuta, ha altre logiche che sono d’intralcio a questa ricostruzione del pensiero, è un ordigno innescato da mani che hanno tradito e va temuto, perché parla ancora del bene di quella persona e non del bene di noi stessi. Dobbiamo strapparcelo dal petto, dobbiamo soffocare sentimenti profondi e veri, e anche questo va nel conto.
@Désirée (mi sono impicciata con le “é” 😉
Lo so che solo un pessimista può accetare in tempo 0 che una cosa è finita, basta, non se ne fa più nulla. NOI umani con la nostra ingenuità, la nostra speranza, il nostro amore, non ci riusciamo, ed è giusto così secondo me. Non voglio essere un PC che si formatta ed è di nuovo pronto a tutto immediatamente. E’ solo che a posteriori, ti rendi conto che non è diventato ora impossibile tornare indietro, lo è sempre stato, solo che non volevamo o potevamo vederlo…le notti sveglia a pensare “e poi dai, quanta gente si rimette insieme? dai, è impossibile che non ci rimettiamo noi. Hai visto, anche quello è tornato con l’ex, si si, succederà di sicuro anche a noi. Ora mi chiama. Ma, lo chiamo io perchè devo dirgli quella cosa (??)…” e poi lui non risponde, non richiama…che tortura! Quella volta su 100 che risponde finisce la telefonata “ci sentiamo domani…” e tu, domani, tutto il giorno a fissare il cellulare…e quando glielo dici, la volta dopo che lo senti, ti risponde “è un problema tuo che stai a guardare il cel, mica te l’ho detto io…” non capendo che hai vissuto ogni momento confidando in quel suo “ci sentiamo domani”.
Quante energie sprecate per persone che non lo meritano. Quindi si, potevamo…per fortuna ora è relativamente facile non pensarci, la vita si stabilsce su un nuovo equilibrio, ad un livello superiore di consapevolezza e di ricchezza di spirito.
Nonostante tutto stanotte l’ho sognato…nel sogno pensavo “devo ignorarlo” ma poi ci parlavo, era più forte di me. Stamattina poi la prima cosa che ho pensato è stata “per fortuna, era solo un sogno, non ho ceduto” 😀
Questo fine settimana è particolarmente pesante…da 15 anni (quindi da quando ne avevo 12) vado tutti gli anni ad una manifestazione di cavalli, la mia passione, che si tiene a verona. Da 6 anni ci andavo con lui…stesso albergo, stesse pizzerie, stessi locali. Quest’anno non sono riuscita ad andare…poi incontri sempre la stessa gente che ti chiede, e non ho nessuna voglia di spiegare. Quindi si, mi tengo occupata (oggi bellissima giornata, ho raccolto le olive, montato a cavallo, giocato coi cani, fatto le castagne sul camino) ma un pò di nostalgia per questo stesso periodo degli anni scorsi c’è.
@ale
eh si, la consapevolezza che non ci potrà essere più niente (non parliamo di amicizia poi..) c’è, ma penso sia normale essere dispiaciuti, no? In fondo hai creduto per anni di star costruendo qualcosa e scopri che in realtà non era così; stavi con una persona che finchè non ti ha pugnalato alle spalle consideravi LA sola con cui passare la vita; ti addormentavi felice e serena tra le sue braccia…insomma, anche se si capisce che la persona non era quella giusta, ti dispiace che non lo sia stata, no?
Da parte sua invece, il trascinare la decisione, darmi speranze su speranze, sapendo oltretutto come stavo, perchè scema si, ma martire no, certo non cercavo di nascondergli il male che mi faceva, è stato veramente meschino, non credo che lui sia cattivo, ma immaturo e superficiale. (questa ve la devo raccontare, perchè è esemplare: un giorno lo chiamo e gli dico “visto che la decisione è tua e quindi la situazione attuale dipende da te…” neanche mi lascia finire, arrivare al concetto, mi risponde “eh no, io questa responsabilità non la voglio” O_O NO COMMENT)
Grazie a chi scrive e legge con l’auspicio di aiutare noi poveri naufraghi dell’amore, ed un forte abbraccio a tutti quelli che soffrono ed hanno bisogno di conforto e incappano in questo forum!
Non pensate a recuperare una persona che vi ha fatto male, vogliatevi bene, pensate a recuperare voi, ed allora potrà accadervi di nuovo del bene! Buona serata a tutti, con tanto affetto! Stefy
Darcy nelle tue righe hai fatto l’analisi approfondita e sentita che si deve avere il coraggio di fare, sono colpito a leggerle perché hanno un peso molto specifico e trovarle così stasera mi fa venire molti ricordi, ogni volta non si deve dimenticare la loro temperatura e il loro peso mortale l’effetto è molto singolare. Moniti a go go.
Sarebbe utile sviluppare uno specchietto mentale e visualizzare le varie tappe di questo nostro ragionamento e capire che in presenza di una certa cosa non si deve vedere alla causa ovvia ma alle situazioni a monte. Anche la mente imita il cuore certe volte, ma nei momenti sbagliati.
Stefania è vero, ho un po’ spinto su alcune sicurezze e non ho tenuto conto direttamente che le faccende più fresche hanno dei tempi di assorbimento diversi. Facendo dei passi verso quelle posizioni mi rendo conto che è giusto anche questo rammarico e non deve assolutamente esser posto in secondo piano ma deve farti incazzare, era il tuo tempo e c’erano le tue idee per voi di mezzo. Con l’incazzatura spingerai più forte i residui del pensiero di lui nel cestino della spazzatura. Sì, ma uno che ti fa una uscita come quella che ha fatto a te è proprio un manigoldo. L’ho detto, gente confusa, che vuole vincere e perdere, mollare e non mollare, e più la società è in mezzo a questi focherelli incerti più il porcile si allarga perché nella confusione si riesce a confondere anche chi ha le idee chiare e i concetti diventano non detti, le balle fioccano etc… Siate allora drastici e come dici tu che si ritorni tutti a occuparsi di se stessi.
Poi come ho già detto vi comprendo poiché ho sofferto le stesse cose che avete patito o patite voi, non di più e anzi forse meno per certi aspetti, anche se le dinamiche sono state certamente differenti. Quel che aggiungo è che bisogna conquistare dei gradi di consapevolezza e uscirne. Lo step della comprensione e del rimpianto di ciò che si è vissuto non va appunto saltato, ma tenete a mente che dovete arrivare al punto in cui non ve ne fotterà manco delle cose belle vissute, altrimenti è come stare sempre lì. Le cose più belle sono quelle che vivrete con un’altra persona, e non lo scrivo usando una retorica da centro commerciale ma perché lo vedo mettere in pratica da chi ha messo mano alle palle inossidabili, questa è la certezza che deve farvi stare meglio. Okkkkk????? 🙂
Che sia qui su queste lettere e commenti o fra i vostri amici più leali o facendo le cose che vi rappresentano, tracciate un bel quadrato attorno a voi stessi e decidete quali merci possono transitare e quali no. Il controllo alla dogana si deve inspessire se non volete trovarvi a stare molto peggio di ora, perché il rischio è proprio quello. Tanti che leggono e commentano stanno uno straccio ora, ma non è nemmeno una metà di quello che si prova a farsi fregare di nuovo o mantenere i contatti. Gli unici che tornano amici di ex farabutti sono esclusivamente persone che durante la separazione erano fortemente incerti e sedotti non certo dall’ex (che già essere attratti da un involuto conclamato è cosa molto seria) ma dalla scoperta improvvisa di essere fatti della stessa pasta scadente, quindi se vedete qualcuno che conoscete tornare stranamente allegro e spensierato assieme a individui spregevoli adesso sapete il perché, han gettato la maschera anche loro e si sono adeguati a farsi trattare disumanamente, bevendo nuove balle e anzi propinandone a loro volta per reggere la farsa. Non è tanto perché si accompagnino nuovamente agli ex (che in un primo momento avevano accusato, denigrato, allontanato, odiato), ma perché dimostra che al 100% la relazione successiva sarà identica alla precedente o con molta probabilità peggiore. Ecco un altro motivo che accerta che tenere i contatti è cattivissimo segnale, si è ancora nella falsalogica di un pupazzo e si è sensibili solo a quelle tipologie involute (quindi mezzedonne che danno la caccia agli stro… e mezziuomini che cedono alle tro..). L’unica differenza è che lo sfacelo successivo sarà un disastro impressionante, voluto e pianificato non solo dall’astuzia del nuovo attore di turno ma dalla propria pedanteria. Sarà un dolore impietoso e meritato e per esperienza diretta posso dire che dopo sbagli a catena tanto clamorosi è impossibile cambiare e riscattarsi. Questo è un consiglio che è stato sicuramente già dato su queste pagine e lo reitero perché come concetto è fra i più astrusi da realizzare a mente. Serve per la valutazione del vecchio e nuovo contesto e per inquadrare gli sconosciuti. Non c’è niente da invidiare quindi, ma anche da chi si fa imbrogliare di nuovo è meglio prendere le distanze perché dimostra di aver preso un certo andazzo, certe sembianze, e può con poca fatica rifarsi sui conoscenti adattando lo stesso schifoso copione.
@ ale
Ciao ale, qua piove e la pioggia fa da sfondo a quel che hai scritto nel tuo ultimo commento. La pioggia è un po’ come quando si piange. Stare male per un malvagio o una malvagia è meglio che stare male doppiamente se si torna con il malvagio, per poi essere lasciati. Ma ci sono persone che pur di non stare sole/soli accettano quel che passa il convento. Si tratta di scelte. Ovvio che poi se si sbaglia e si piange non si può pretendere di avere la comprensione di chi ti aveva perlomeno avvisato/a. E intanto continua a piovere…c’é una bellissima canzone di T. Turner “I can’t stand the rain”. I can’t stand the rain against my window bringing back sweet memories…si tende anche a dimenticare le cose brutte e salvare le belle, selettiva memoria ingannevole ahimé, questo per quel che concerne le relazioni amorose. Ma il brutto rimane…..i ricordi brutti rimangono. Tu parli di “quadrato attorno a noi” ed io dico “ponte levatoio” su o giù. Tra l’altro sto leggendo la biografia di Carlo Magno. Niente niente niente male direi…..tosto il tipo. Una buona giornata a te.
Va da se che disfarsi delle cose cattive moltiplica le cose belle Désirée, è che bisogna impegnarsi per poterle anche fare accadere o avere quella limpidezza totale per poterle riconoscere. Quelli che si accontentano si rovinano, sono solo schermati da un andazzo collettivo che fa apparire normale e anzi una fiaba d’amore il ritorno dell’indegno. Magari va bene per 5 anni, 10, 20 (ancora peggio) e dopo 20 anni di balle essere lasciati fa impazzire, non mi meraviglio delle notizie strazianti che escono dalla cronaca nera. Se isoliamo ogni caso e lo guardiamo con occhi maturi e responsabili come quelli sviluppati nelle nostre conversazioni ci si accorge della beffa, quindi si va avanti e si migliora, altro che ricordi e rimpianti. Loro si che li avranno poiché limitati e pestiferi, con quella falsalogica e stortura che si ritrovano mi pare il minimo che si ritrovino a prendersi a calci sui denti da soli. Piove, è una cosa intensa e ispiratrice la pioggia, sappiamo che bagna e che possiamo usare gli ombrelli o non uscire e contemplarla, e casomai ci sorprendesse sappiamo come usare le pensiline. Buona giornata cara!
Ripetersi ogni istante chi è veramente, cosa ha fatto. Buttar giù dalla finestra, anzi – mi piace l’idea del castello medievale – dalla torre tutte le idee, lasciare libere le sale e farle invadere dai fatti. Avere pazienza quando piovono lacrime e permettere a un raggio di sole inaspettato di entrare. Aver cura di sé, guardarsi e ascoltarsi e conoscersi, anche nel modo di soffrire. Guardare il sentimento che ancora si agita come un mare e iniziare a pensare che è la misura della propria anima, e così invertire la sua corrente.
Pensare all’estensione dell’amore che abbiamo provato non come un dono rifiutato ma come ciò di cui siamo capaci, e trasformarlo in amore per noi stessi che siamo capaci di amare così. Sapere di essere davvero irripetibili come ci dice il nostro amico ale.
Cara Désirée, mi piace tantissimo quando parli straniero… non lo facevi da un bel po’. Tutte le volte che ti leggo penso “che anima bella che hai”. Sono lieta che questo dolore mi abbia fatto incontrare persone come voi.
Un bacio a te e a tutti