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Come riconquistare un amore

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Lettera pubblicata il 23 Maggio 2006. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 13.021 commenti

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  1. 12941
    Condor -

    @rdf sono felice per te, ma forse questa nuova realizzazione lavorativa, ti da gli stimoli necessari per stare bene.
    Io professionalmente sono realizzato da un pezzo. Decido il mio destino e sto bene economicamente. Qualche amico ce l’ho (non troppi per la verità) ma quando torni a casa da solo, quando ti svegli da solo, quando non puoi condividere con nessuno gioie e dolori, alla fin ti senti inevitabilmente solo.
    Quelli che conosco che dicono di stare bene da single, in realtà secondo me si sono autoconvinti loro stessi, ma felici non sono.
    Spero non sia il tuo caso.
    Ciao

  2. 12942
    maria grazia -

    ciao ragazzi! rdf, io non parlavo di quantità di partners, ma di qualità della sessualità. quello che intendevo dire è che il sesso per molte donne è un mezzo per raggiungere determinati scopi, e invece dovrebbe essere tutto l’ opposto. il sesso, per goderne in maniera autentica, dovrebbe essere un fine. è chiaro che in una società come la nostra, basata su standard moralistici ( mi devo fidanzare e sposare per essere ben vista e sostenuta ) e su “valori” opportunistici ( io do una cosa a te e tu dai una cosa a me ), il rapporto tra i due sessi, anche in senso erotico, viene inquinato da una serie di dinamiche deformanti. secondo me “l’ uomo nuovo” ( quello del terzo millennio, tanto per intenderci ) si deve dimenticare di tutto ciò che ha caratterizzato il rapporto tra i due sessi fino adesso: dai concetti patriarcali di “proprietà privata” nei riguardi della donna, alla sessualità consumistica e “quantitativa” promossa dal liberismo moderno. uomini e donne secondo me devono ritrovare la loro AUTENTICA NATURA ( LUI quella di guerriero solitario e selvatico, LEI qualla di amazzone libera, indomita e genuina ). e per fare questo occorre liberarsi di tutti quegli schemi artificiosi e di tutte quelle sovrastrutture a cui ci hanno abituato le generazioni passate. fermo restando che come dite voi ci sono connotati BIOLOGICI nei due generi che non possono essere stravolti. è normale che alle donne il sesso interessi molto meno rispetto agli uomini. Il problema per noi donne è che quando raggiungiamo una sessualità matura e più consapevole ( e quindi più appagante ) quel momento coincide in gente con il raggiungimento dei 38/40 anni d’età. cioè quella tappa anagrafica in cui la donna comincia a diventare meno desiderabile.
    condivido anche quanto dice rdf circa il fatto che quando svolgi un lavoro appagante, senti molto meno la necessità di trovare un partner ( non so perchè ), così come condivido pienamente anche il commento di chaponine.
    anch’ io sono convinta che i rapporti dove ci sia troppa disparità economica, sociale e culturale tra i due partners, pur partendo da un forte coinvolgimento iniziale, non possano reggere alla prova del tempo.

  3. 12943
    rdf -

    ciao condor, io non credo esista la felicità “x sempre” come non credo esista il dolore “per sempre”. La vita è fatta di una e dell’altra cosa, che si alternano

    Io credo che una persona psicologicamente e psichiatricamente equilibrata non abbia ne eccessi di euforia, ne eccessi di depressione. Chi eccede nell’uno e nell’altro credo abbia dei problemi irrisolti a livello psicologico oppure neurologico…sono patologie che si curano di solito con dei farmaci indicati o con delle psicoterapie specialistiche.

    Io credo che se una persona sia equilibrata ed autosufficiente la sua serenità non dipenda dagli altri, quanto dalla concezione della vita che questa si è fatta.

    Poi ovvio fa piacere stare con gli altri, ma fa piacere anche stare da soli. Chi sta da solo e basta o chi sta solo ed esclusivamente con gli altri (e da solo va in depressione) allora secondo me è una persona che ha dei problemi irrisolti con se stesso.

    Io dico che esiste il concetto DI SUBLIMAZIONE SESSUALE ATTRAVERSO IL quale tutti cerchiamo di riempire il “buco dell’esistenza”, e questO puo’ essere riempito non solo attraverso il sesso …ma anche attraverso interessi e passioni personali.

    Vedi io so di avere un caratteraccio, ma nonostante tutto e non so perchè ho molti amici o per lo meno conoscenti che sono di solito ben disposti nei miei confronti. Cio’ nonostante, pur dunque non correndo il rischio di “stare da solo”, molte volte lo preferisco proprio…perchè spesso con gli altri mi annoio. Non so il perchè ma ho bisogni di continui stimoli perchè sono una persona insofferente .

    Poi ognuno è fatto a modo suo…l’importante è riconoscere le proprie “patologie” senza invece fare le vittime incomprese…ma reagire (il che implica fatica e sacrificio di andare contro la propria iniziale volontà) ed imparare a stare bene con se stessi senza buttare via il proprio tempo dietro pensieri patologici o eccessivi.

    Non so io la vedo un po’ cosi’…poi ovvio che ci sono momenti in cui per esempio “vorrei vivere l’emozione di una nuova poesia dei sentimenti”…ma non è poi ora fondamentale nel mio credo culturale come lo poteva essere una volta in cui ero molto piu’ ingenuo ed inconsapevole dei meccanismi biologici che ci governano…e dunque totalmente ed esclusivamente vittima di imprinting culturali (cattolici, patriarcali, capitalisti) che mi allontanavano dalla nostra natura ed aumentavano in me la percezione del dolore che seguiva la disillusione

  4. 12944
    Condor -

    @rdf dici cose intelligenti…..ma… non mi hai convinto.
    Mi sembra più che ti sia adattato alla situazione…. io forse ancora no.
    Forse col tempo mi adatterò anch’io, ma per ora sento che c’è ancora una mancanza nella mia vita…..
    Alla fine vivo nella speranza che domani qualcosa cambi, perché la mia attuale vita non mi piace.
    Buonanotte.

  5. 12945
    maria grazia -

    io non capisco perchè è così difficile credere al fatto che tanta gente sta meglio sola, piuttosto che con qualcuno pescato nella media di ciò che oggi si trova in giro. io il discorso che ha fatto rdf lo comprendo benissimo e mi ci rispecchio perfettamente. e anche dopo le mie recenti esperienze relazionali, ne ho avuto l’ ennesima riconferma. davvero per molti è preferibile la “solitudine”, viste le alternative!

  6. 12946
    Condor -

    @MG io personalmente di gente che è contenta di stare sola, non ne conosco.
    Poi ognuno ha i suoi gusti, ma credo che la maggior parte gradisce essere amato, o almeno sentire di essere importante per qualcuno.
    Questo non vuol dire accettare qualcuno che non ti piace, pur di non stare solo.

  7. 12947
    rdf -

    Ciao amici
    non dico di esser contenti di stare soli, o di stare soli perchè nessuno si giudica “alla nostra altezza”

    Intendo dire di avere l’equilibrio di apprezzare anche la propria compagnia e di tenere impegnato il proprio tempo cercando di porsi obbiettivi concreti e realizzabili, senza perdere tempo in elucubrazioni che portano solo tristezza e malinconia .
    Se uno tiene impegnata la testa il tempo per pensare a : “oh mio dio sono solo cosa farò stasera o chi mi amerà” …beh non lo si trova neppure !!!

    Una vita senza passioni o interessi per me è una vita vuota…e non credo che questi interessi si debbano limitare a “passare la jurnata” in compagnia di qualcuno..o a trovare la fidanzatina con cui sapere di avere la domenica impegnata.
    .
    C’è anche il tempo per “costruirsi” una propria casetta, una propria passione, un proprio progetto.Questo è per me il senso della vita: costruire , dare un senso alla propria esistenza, realizzare la propria personalità, lasciare un segno.
    Trovare il partner non puo’ essere l’unico modo di farlo, anzi ……spesso è un limite.

    Badate bene, non dico di escludere a priori la possibilità di accoppiarsi..dico che non puo’ essere l’unico obbiettivo per cui valga la pena vivere

    Non puo’ limitarsi tutto solo allo scopaggio e alla riproduzione della specie, a lavorare per campare e basta e mantenere la prole. Ci deve essere un modo di realizzarsi anche autonomamente, di sentirsi vivi e realizzati…e non credo proprio che questi passi solo ed esclusivamente dallo stereotipo (culturale, patriarcale e per giunta illusorio) di trovare moglie e fare famiglia.

    No , per me non è così.

    A mio parere uno deve anzitutto stare bene con se stesso, sapere come impegnare il prorpio tempo e sapere bene dove vuole arrivare.
    Piccoli obbiettivi, non c’è bisogno di diventare i salvatori del mondo eh ! 😀

    Poi, nel corredo circostante, puo’ anche ben capitare di conoscere u’ altra persona con cui magari…oltre all’attrazione sessuale… ci sia anche una convergenza di passioni ed interessi, ma da qui a considerarsi finiti perchè “nessuno/a mi ama ” beh…a mio avviso vuol dire non essere sereni ma di avere dei problemi irrisolti a livello psicologico magari derivanti da situazioni o traumi vissuti durante lo sviluppo ( l’imprinting culturale patriarcale ) che non si è mai voluti affrontrae con oggettività ed onestà intellettuale.

    Bisogna dare alle cose il giusto peso, senza farci influenzare dagli stereotipi consumistici, patriarcali, occidentali.

    La famiglia monogamica altro non è che la cellula fondante della società consumistica.
    Bisogna anzitutto essere indipendenti e sereni con se stessi…poi si potrà vivere un rapporto equilibrato…sempre ammettendo che anche dall’altra parte ci sia una persona emotivamente e psicologicamente stabile: cosa che al giorno d’oggi…con l’infelicità e la frustrazione che c’è in giro (e ci sfido che andando contro natura si diventa frustrati) …beh non è affatto facile trovar

  8. 12948
    maria grazia -

    Condor, rdf ha riassunto egregiamente ciò che anch’ io volevo esprimere. penso che non avrei potuto trovare parole migliori delle sue. in quest’ ultimo periodo, forse per il sopraggiungere della “maturità anagrafica”, o forse per le troppe bastonate prese dagli uomini che ho avuto modo di incontrare ( anche solo per esperienze passeggere ) sono giunta alla conclusione che la cosa più importante è imparare a star bene con se stessi, trovare la PROPRIA strada e il proprio equilibrio, e capire il modo di conciliare l’ esigenza di sopravvivere con quello che vogliamo davvero ( cosa molto difficilissima, di questi tempi ), nell’ ottica di raggiungere la pace interiore. In futuro farò di tutto per proiettare il mio desiderio su chi – per qualità umane e intellettive – è DAVVERO DEGNO di attenzione. Diversamente, penso che imparerò a soffocare sul nascere eventuali impulsi che dovessero “accidentalmente” sortire verso persone o situazioni deleterie, come quelle che ho vissuto anche ultimamente. Ho imparato ad AMARMI. e questo presuppone per forza di cose il non potersi più accontentare o dedicare a chi, per una ragione o per un’ altra, non è all’ altezza delle mie aspettative. un saluto e buone feste.

  9. 12949
    maria grazia -

    errata corrige: cosa molto difficile 🙂

  10. 12950
    Rocher -

    Secondo me è il contrario,la famiglia è una cellula di resistenza alla società consumistica. Non è un caso che si va sempre più verso la distruzione della famiglia e dei rapporti stabili. E’ anche per questo che ci sono continui “richiami” alla singletudine,alle tentazioni,al godimento temporaneo e usa e getta.

    Chi ha sentimenti profondi e stabili e abbastanza coraggio e forza di volontà per non lasciarsi influenzare si trova in difficoltà proprio perchè attorno c’è la grande truffa della libertà,che altro non è che una prigione di egoismo e solitudine.

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