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Cittadinanza ai figli di extracomunitari

Trovi il testo della lettera a pagina 1.

Con tutto il rispetto per il Presidente della Repubblica.
Sono d’accordo per la cittadinanza italiana ai figli di stranieri GIA’ CITTADINI ITALIANI.
Ma NON sono d’accordo per la cittadinanza ai figli di clandestini.
Si verificherebbe l’assurdo che il figlio avrebbe la cittadinanza ed i genitori no.
Questo darebbe diritto al clandestino di pretendere anche egli la cittadinanza cui invece non ha diritto per il suo stato di clandestino.
Di conseguenza ogni clandestino cercherebbe di mettere al mondo dei figli, dichiarati italiani, per poi pretendere anche lui la cittadinanza.
Saremmo al colmo del ridicolo. Non dimentichiamo che abbiamo strade, città, quartieri ridotti al degrado per l’eccesso di clandestini che, oltretutto, non trovando lavoro finiscono nella criminalità. Più della metà dei detenuti nelle carceri italiane sono extracomunitari, a fronte di circa il 12-14 % di presenza degli stessi sul territorio italiano. Questo dimostra, senza ombra di dubbio, che fra gli extracomunitari il tasso di criminalità è altissimo.
Stiamo dando troppa importanza agli stranieri, specialmente clandestini, quando abbiamo milioni di giovani italiani disoccupati e disperati.
Anche se, come dice qualche statistica, 100.000, o più, giovani italiani sono bamboccioni, abbiamo pur sempre milioni di giovani senza futuro.
Non è razzismo, è una questione di priorità che tutte le nazioni adottano verso i loro cittadini.
E’ anche il principio del “pater familias” che impegna qualsiasi genitore (lo stato italiano è il padre degli italiani) a tutelare innanzitutto i propri figli, cioè gli italiani.

Lettera pubblicata il 22 Novembre 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 11 commenti

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  1. 11
    Salcar -

    Carissimo Yacine. Io non ho nulla contro gli extracomunitari. Vorrei moltissimo poterli aiutare, ma abbiamo già un mare di problemi per i milioni di disoccupati, cassaintegrati, precari, ecc. italiani,e poi non accetto l’ingresso illegale. Entrare di nascosto significa spesso avere qualcosa da nascondere. L’Italia è un colabrodo, con oltre 8.000 km di coste, purtroppo è facile entrare in Italia illegalmente. Tutte le Nazioni del mondo applicano leggi di sicurezza per l’ingresso nel loro paese, anche il tuo paese Algeria dove sono andato diverse volte per lavoro anni fa, e ti assicuro che erano molto severi nei controlli di sicurezza. Dovremmo riuscire a farlo anche noi in maniera efficiente. Non sono razzista ma guardo le cifre: 4,5 milioni di immigrati sono quasi l’8% della popolazione Italiana, possiamo arrivare al 10% aggiungendo una certa quantita di clandestini che non è possibile quantificare. Ma nelle carceri italiane il 50% e in certe regioni anche il 70% dei detenuti sono extracomunitari. Ciò significa, senza ombra di dubbio, che fra gli extracomunitari c’è un altissimo grado di criminalità. Ciò non deve sorprendere: non trovando lavoro, molti finiscono facilmente nella criminalità, e allora a che serve fare entrare tanti extracomunitari ?? Mi è stato detto che anche noi abbiamo avuto milioni di emigranti, è vero!, ma i nostri emigranti quando partivano per America, Argentina, Australia, ecc. partivano tutti con i documenti in regola, non erano clandestini!

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