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LAD
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Il 26 Giugno é il giorno del mio compleanno Golem, toglimi una curiosità, nel 1997 dove stavi?
Specialmente il 26 Giugno…
Si Golem, certamente storie come la mia sono più comuni di quanto non si pensi. Io però credo di averla rotta quella “spirale perversa” a cui ero predestinata. Mio padre aveva già deciso tutto per me: avrei dovuto fare la cassiera di un supermercato e sposare un tizio che mi repelleva ma che mi avrebbe mantenuta.
Mi sono sottratta al suo volere per seguire la MIA strada. Ho fatto degli errori, certo, ma ho ritrovato ME STESSA.
Ovviamente non me l’ ha mai perdonato.
Per quanto riguarda il buon senso, è consuetudine degli utenti abituali di questo forum tralasciarlo.
Suzanne, non provo pena per chi arriva pretendendo di non rispettare le leggi del paese che lo ospita e di imporre con la violenza una religione che non fa parte né della nostra cultura né del nostro sentire.
Non credo che parlare del proprio vissuto dopo averlo rielaborato voglia dire autocommiserarsi. Spero che prima o poi riuscirai anche tu a rielaborare il tuo.
Rossana, ho passato gli ultimi otto anni della mia vita a studiare intensamente, e oggi possiedo molti libri. È stata una delle mie rivincite.
2 case al mare, Maria, e stai ancora a lamentarti della tua famiglia a 50 anni come una bambina che vuole che la vita sia tutta rose e fiori
Argo sono abituata a commenti come il tuo. Per tutta la vita mi è stato imputato di essere una privilegiata che si è ritrovata quello che ha senza averlo meritato. Peccato che, se fossi rimasta a vivere con i miei genitori, probabilmente sarei morta, letteralmente. Peccato che non hanno mai rispettato le mie scelte e la mia persona ( cosa che in ogni famiglia sana si dovrebbe fare ) e peccato che il loro ostruzionismo e i loro comportamenti hanno pregiudicato una parte importante del mio futuro. Non è il caso di parteggiare per loro solo perché probabilmente ti rivedi nel tizio che non ho voluto sposare.
Mai pensato che la vita debba essere tutta rosa e fuori. Ho sempre affrontato i problemi con allegria e spirito propositivo. Nella mia famiglia invece il più piccolo grattacapo diventava una tragedia.
Tralasciando i casi estremi e legalmente perseguibili, tutti i genitori sono piú o meno disfunzionali. La cosa più semplice è accusare loro, o partner, o il mondo in generale per le nostre sfighe. Ciò però significherebbe che noi non abbiamo potere alcuno sulla nostra vita e siamo semplicemente in balia delle persone che man mano capitano nella nostra vita. Una visione fatalista piú estrema di credere in un destino prestabilito. Invece c’è e ci deve essere sempre la possibilità di emanciparsi dalle proprie origini, o dalle proprie condizioni di nascita. Per questo è sempre meglio essere poco indulgenti con sé stessi, soprattutto quando si è intransigenti col resto del mondo. Si è risolti quando impariamo a fare i conti coi nostri limiti e con i nostri sbagli perpetrati, non quando troviamo la scappatoia dell’autocommiserazione.
Gabriele, scusa ma mi era sfuggito il tuo post.
Il 26 giugno del 1997? Ho visto che era un giovedì, quindi ero certamente al lavoro a fare acquedotti e reti di distribuzione. O chissà, magari a fare l’esame di Stato, che ricordo era in estate perchè sudavo come un cavallo in quelle aule senza condizionamento. Chissà, visto che non c’è due senza tre è possibile.
Ma è curioso come guardando il libretto quelle due date abbiano segnato l’inizio e la fine precisa del mio percorso universitario.
Suzy, quando mi sono laureato mio padre non fece neanche una piega, ma aveva da poco scoperto di avere un tumore che lo avrebbe ucciso otto mesi dopo, forse pensava più a quello.
Oggi ho la sensazione che lui forse si sentisse in colpa per non essere stato in grado di avermi potuto dare quella possibilità con i suoi mezzi. Io però non mi sono mai lamentato di quello che NON ricevevo dalla famiglia. Ero così abituato ad avere quel poco che arrivava che paradossalmente oggi ritengo sia stato un vantaggio che mi ha “affilato” la volontà e il desiderio di raggiungere certi obiettivi. Poi, sono convinto che aver fatto l’Università a 40 anni, e non a 20, con un’esperienza culturale giá abbastanza formata, mi ha dato una chance in più rispetto ai miei colleghi più giovani. Anzi, l’avviamento al lavoro come “scuola media”, e gli studi professionali da disegnatore meccanico mi hanno aiutato in ambito tecnico ingegneristico moltissimo. Insomma quello che prima pareva un limite, dopo si è rivelato un vantaggio.
Suzanne, non serve un genio per capire le ragioni che ti muovono. Sai benissimo anche tu di far parte delle persone tossiche, e quando si parla di certe cose ti senti presa in castagna. Da qui le tue reazioni. Dietro alle tue chiose catto-ecumeniche non c’è altro che una narcisista che rivendica il podio. Ma i feedback non si ottengono solo perché li si desidera.
HO GIÀ DETTO che nel mio percorso ho fatto degli errori di cui mi prendo la responsabilità, e non mi ricordo che tu abbia mai fatto un’ affermazione del genere riferita a se stessa. Ma non posso certo darmi colpe che non ho. Inoltre l’ essere severi con se stessi non è di alcuna utilità se non conduce verso un’ evoluzione personale e serve solo ad autoflagellarsi. Io preferisco parlare di autodisciplina, che è quella che davvero ci consente di rafforzarci e di raggiungere i nostri obiettivi.
Per rimanere intrappolati in certe situazioni non bisogna necessariamente essere vittime di abusi estremi.
Dei genitori si tende a fidarsi perché sono coloro che ti hanno messo al mondo, e finché non realizzi che possono avere grossi problemi con se stessi cadrai sempre nelle loro manipolazioni.
Sarei intransigente con gli altri perché ritengo deplorevole il terrorismo islamico?