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di LAD
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23.607 commenti

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  • 19041
    Passante -

    Golem scrive:
    “Passy è della stessa risma, è ancora convinto che “quel suo” secondo posto sia meglio del primo. Non capisce il senso del paradosso e gli vuoi spiegare l’italiano?”

    A Trader poi sono io che faccio i pipponi con la gara degli imbecilli ? Questo dopo due anni ancora “nun c’ha capito un caz…”
    A Golem svejateeeee !!!!

  • 19042
    Paolo -

    Grande Passante, liberaci tu da questi due avvoltoi che è da anni ormai che stanno scassando i cabbasisi a go go!

  • 19043
    Golem -

    Vediamo se il nostro genio della LaDmpada ce la fa a capire il collegamento paradossale che lo pone in testa CON “quel” secondo posto. Che sembra sempre più meritato per l’ottusità che Pass mostra ad ogni…passaggio.
    Pubblico pari pari la definizione di paradosso ripreso dal vocabolario Treccani. Chissà se comprenderà come quel concetto alteri retoricamente la realtà a favore di una paradossale, appunto. Un po’ come I due compari sono riusciti a fare con le loro vite, rendendole, appunto, paradossali

    Comunque perché quel “secondo posto” vale molto più del primo nel contesto nel quale è “nato”?
    Perchè il “PARADOSSO”,
    che è sostantivo maschile,
    “è una proposizione formulata in apparente contraddizione con l’esperienza comune o con i principi elementari della logica, ma che all’esame critico si dimostra valida.”

    Quindi, in “apparente” contraddizione con l’esperienza comune e i principi elementari della logica…”
    Ecco perchè QUEL secondo posto, stante QUEL contesto retorico, VALE molto PIÙ del primo. Chiaro? Macchè: troppo difficile, vero?

  • 19044
    Trader -

    Passante commento 19041.
    Passante, “do” si scrive senza accento. Hai sbagliato. Ci sono delle regole, accenti e apostrofi non sono optional che puoi omettere o aggiungere a piacimento. Si scrive “ai sbagliato” oppure “hai sbagliato”? Con l’acca o senza? Secondo te è indifferente, tanto si capisce lo stesso che in questa frase “ai” è voce del verbo avere, no?

    “Ti ho già detto che il termine peracottaro è già dispregiativo di per sé”

    Allora, usandolo, hai offeso i peracottari. Hai pure il coraggio di riprendermi per aver fatto altrettanto con chi pulisce i cessi! Incredibile. Che ipocrita che sei. Più ti agiti e più ti incarti.

    E basta con i pipponi, Passante.

    Golem, hai ragione. Altro che muro di gomma, Passante è duro come il granito. Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Anch’io ho pensato che siamo invidiosi, oltre che ignoranti.

  • 19045
    Golem -

    Uno normale si chiederebbe: ma perché in una diatriba sull’accento non si va su internet e si scrive sul motorino di ricerca: “…DO, voce del verbo dare, è con o senza accento?”. Se lo si fa, il motorino ti presenta subito l’estratto della affidabile Treccani che recita:
    “La grafia corretta della 1a persona singolare dell’indicativo presente del verbo dare è do, senza ➔accento.
    L’accento è superfluo, mancando un vero rischio di confusione con ➔omonimi di largo uso.
    Visti i diversi contesti, sarebbe di fatto impossibile confondere il verbo con il do nota musicale.”
    Poiché sappiamo che il nostro Passparien con la comprensione dei testi e dei relativi contesti fa fatica ad orientarsi, ci affidiamo ancora alla Treccani, sperando che l’omonomia cinogena riesca a convincere il nostro genio della sua appartenenza, da bipede, al senso che dà la vulgata comune a certe qualità canine.
    Eh, Pass? Non è che solo perché ironizzi con fare coatto risulti per questo più convincente.
    La domanda da “porci” é: si può avere timore reverenziale di un pirla come te?

  • 19046
    rossana -

    Passante,
    “timore reverenziale” di certo no ma, purtroppo per me, RESIDUO di stima e di umana comprensione. Nonostante le enormi differenze di temperamento e di visioni di vita, soprattutto amorosa.

    Su un sito virtuale, come nella vita reale, anche poche ma forti affinità di carattere creano istintivi legami relazionali (qui nettamente evidenziati in 3 utenti abituali da un lato, come in altri 3 sul lato opposto). Legami talvolta rafforzati da comuni interessi e da equivalenti livelli di esperienze di vita e/o di preparazione culturale. Continuamente sbandierata da alcuni, come se fosse il bagaglio più importante al mondo per la sopravvivenza della specie.

    In ogni gruppo, così come in ogni famiglia, c’è chi impone l’atmosfera esistenziale di base. A livello sociale e politico, di solito diventa prevalente quella che è sostenuta da capacità di propaganda dialettica e da esibizione di eccessi di certezze, che sfociano facilmente in arroganza.

    Segue…

  • 19047
    rossana -

    … Continua

    Uno spazio di confronto online dovrebbe caratterizzarsi in una forma che sta fra l’atmosfera emotiva di famiglia e quella razionale prevalente in società.

    Atmosfera bilanciata, facilmente concretizzabile se si tenesse conto che la prima forma di rispetto consiste nel non ferire.

    Tutto può essere espresso senza bisogno di imporsi, giudicare pesantemente, offendere, ridicolizzare o sminuire.

    Se questo accade con soggetti reattivi per indole o insofferenti nei confronti di atteggiamenti di superiorità, è normale che si innesti, di tanto in tanto, un ritorno di critiche, più o meno meritate.

    Ondate ricorrenti che non cambiano l’atmosfera imposta anche da un solo utente, se eccessivamente attivo. Negli ultimi anni, qui come in altri social, spesso poi seguito a occhi chiusi da chi lo percepisce colto e, soprattutto, “vincente”.

    PS: Da più di un anno le frecciatine che mi sono costantemente rivolte un po’ ovunque mi lasciano del tutto indifferente.

  • 19048
    J.J Bad -

    “Comunque io non mi diverto affatto a risponderti, quindi buon proseguimento…”

    Io invece si, perché sei una contraddizione vivente come i tuoi compari del club del disagio: sparate un sacco di scemenze arroganti e quando venite colti in castagna vi arrampicate regolarmente sugli specchi con scuse puerili, e ciò mi fa molto molto ridere. LOL

  • 19049
    Golem -

    …A livello sociale e politico, di solito diventa prevalente quella che è sostenuta da capacità di propaganda dialettica e da esibizione di eccessi di certezze, che sfociano facilmente in arroganza.”
    L’evebtuale “capacità” è esclusa quando non conviene, vero?
    Come alterare la realtà per farsi una ragione di comodo.
    ÷÷÷
    Geiggè: “…sparate un sacco di scemenze arroganti e quando venite colti in castagna vi arrampicate regolarmente sugli specchi con scuse puerili, e ciò mi fa molto molto ridere. LOL”
    Bene ridi. E invece i tuoi interessanti e colti argomenti dove li leggiamo? Da nessuna parte, “carismatico” tarello.
    ÷÷÷
    Sì Paolo, perchè da solo non ce la fai, vero? E chiedi aiuto a uno peggio di te?
    State messi proprio male,
    perchè non avete idee e siete ignoranti.
    Lo sapevi che:
    “La capacità di giudizio è un talento che non può essere appreso o insegnato . La sua mancanza è propriamente ciò che si chiama stupidità, e contro tale difetto non c’è assolutamente rimedio.”
    I. Kant, Critica della ragione pura, Adelphi edizioni, Milano 1979, pp. 214-217.

  • 19050
    Passante -

    Trader, ascolta, vai al mercato delle pulci e “fatte ridà li sordi” perché quel titolo di dottore vale quanto il due di coppe, a briscola, quando regna bastoni.
    Il tuo amico principe dei Peracottari, nonché primo degli imbecilli viene in tuo soccorso, ma così facendo non si rende conto di affossarti ancora di più, nonché affossarsi lui per primo.
    Il Peracottaro si chiede del perché uno normale non vada su internet. E lui va sulla Treccani dove c’è scritto che la grafia corretta ė “do” senza accento e che l’accento ė superfluo.
    Ora se lui non fosse il principe dei Peracottari nonché il primo degli imbecilli si sarebbe accorto che nel mio commento n. 19030 ho scritto: “Dó” con l’accento non ė un errore. Ė considerato superfluo visto che può essere confuso solo con il “do” nota musicale. Ma ė attualmente in uso e non ė da considerarsi sbagliato”
    Se il Peracottaro fosse attento si sarebbe altresì accorto di una diatriba esistente tra il D.O.P. e la Treccani, dove il D.O.P. afferma…

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