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di LAD
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  • 18521
    Tommy -

    Prosegue sempre per CLAUDIO…

    Se quel giorno io avessi avuto una 357 Magnum quei due bastardi non andavano più in giro a picchiare nessuno, poco ma sicuro. Quelli cercavano solo un pretesto per pestare di botte qualcuno solo per dare sfogo alle loro frustrazioni, hai presente i fratelli Bianchi? Ecco, uguale, solo che poi ci finivo io in galera e non uscivo più, intanto quelli come finiscono dentro poi escono il giorno dopo, quindi il fatto che poi ci sarebbero delle pesanti grane con la nostra “giustizia” è ormai evidente, basta vedere la fine che ha fatto quel povero Cristo di Ermes Mattielli, solo perché si è difeso da una situazione (dannatamente) balorda che poteva rischiare di andare a finire alle cozze, invece quel povero cristiano alle cozze ci è andato a finire dopo la condanna. Mentre gli infami che distruggono la vita della povera gente per bene sono sempre piú tutelati. Ecco perché sono sempre piú schifato!

    La giustizia come tutto il resto gira al contrario in questo Paese che è ormai ridotto in uno stato di coma irreversibile, questo lo sai anche tu!

  • 18522
    Trader -

    Golem, noi due abbiamo esperienza di strada. Mica come Suzanne, vissuta nella bambagia. Io sono rimasto coinvolto molte volte in pestaggi e zuffe di vario tipo, cioè liti con il bullo di turno o manifestazioni finite male.
    Sempre al tempo delle medie, un mio amico mi portava a bazzicare tra la strada e il ricreatorio, in una zona frequentata da nostri compagni di scuola teppisti, perché non ci bastavano la mattina a scuola. Spesso incrociavamo due fratelli, che a volte rompevano le scatole, altre volte facevano gli amici. Tra le altre cose, mi ricordo che il più piccolo è stato arrestato dopo essere stato colto a rubare nelle auto, l’altro era stato arrestato per omicidio preterintenzionale di un condòmino che era sceso a redarguire lui e altri ragazzi che facevano confusione sotto casa. Il signore era anziano, lo hanno picchiato.

  • 18523
    Golem -

    Trad, tutti concordano sul fatto che la specie “Homo” deve il suo “successo” alla capacità di adattarsi ai cambiamenti, che poi è una caratteristica dell’intelligenza. Io mi adattavo alle situazioni con quello che avevo, e credo di essermi saputo muovere sia in ambiti di chiara rozzezza “espressiva” come in quelli più raffinati. Se qualcuno voleva risolvere la questioni con la forza, attingevo all’emisfero paterno, quando il contesto era più strutturato, a quello materno, con possibili miscelazione in termini di “tono” secondo i casi.
    Nelle dispute è importante saper cogliere la “ratio” dell’interlocutore attraverso il “non detto” che ognuno di noi trasmette, sia con il linguaggio del corpo che con quello verbale, dai quali trapelano SEMPRE i punti di forza e di debolezza di chi hai di fronte. A me riesce bene, e adeguo le mie reazioni di conseguenza.
    Comunque non so se Suzy abbia vissuto nella bambagia, ma non credo, se, come ricordo, ha subito una gravissima perdita in giovanissima età. E comunque non sempre bastano le durezze nella vita per…apprendere.

  • 18524
    Suzanne -

    Trader al primo appuntamento al ristorante con una donna. Dopo aver ordinato il bere, la signora: “Vado un attimo a rifarmi il trucco” e scappa dalla finestra del bagno. Trader, dopo tre ore di attesa al tavolo : “Mah, dovrò mica intervenire con qualche mia mossa ninja per difendere la donzella dai malintenzionati del wc?”.
    Ed ora, sempre su questo canale, continuano le mirabilanti avventure di “Trader,ragazzo di strada” : imperdibili i racconti di come sia sopravvissuto alle caccole lanciate dai suoi compagni di banco come mine antiuomo, ai “coppini frontini” che l’hanno reso un po’ rimba per il resto della sua vita e a tutti quei mortali pericoli che solo un Trader avrebbe saputo affrontare. Il suo superpotere? La ventosa mortifera ai testicoli a cui ama aggrapparsi per succhiarti ogni residuo di voglia di vivere con le sue supercazzole rotanti!
    Consigliamo la visione ad un pubblico con cervello addormentato o in botta di LSD.

  • 18525
    Max -

    Ragazzi, diamoci una calmata tutti quanti. Se siete stati in condizioni di incontrare persone violente ovviamente mi dispiace per voi e se siete stati in grado di difendervi e di farvi le ossa, ne son lieto e vi ammiro. Ma siamo sicuri che ci piaccia un mondo che si sta trasformando in una giungla? Siamo sicuri che ci piaccia un mondo nel quale se hai un coltello e lo sai usare, è una buona cosa, e se hai una pistola e la sai usare, è ancora meglio? Una prospettiva di questo genere ci fa inorridire, non perché amiamo vivere nella bambagia, ma perché abbiamo creduto, e ancora vorremmo credere, nella possibilità di una convivenza civile e razionale che, appunto, ci rende esseri umani e non altro.l Lasciate che vi racconti un episodio di quando ero piccolo e che mi ha molto segnato. All’età di 6 anni ricevetti in regalo da mia madre il mio primo orologio. Ne andavo orgoglioso, perché con l’occasione avevo imparato a leggerlo, e avere acquisito una nuova competenza mi esaltava.

  • 18526
    Max -

    Inoltre, io a quei tempi ero presso l’Istituto per Ciechi, quindi sempre lontano da casa, e quell’orologio per me era un pezzo di casa, un ricordo di affetti lontani. Ebbene, un giorno un mio compagno, volendo fare la lotta, nonostante io gli dicessi di lasciarmi almeno il tempo di togliermi l’orologio, mi fece fretta e, nella colluttazione, l’orologio stesso si ruppe. Ebbene io rimasi talmente ferito da questa cosa che mi colpiva in un mio affetto profondo, che quel compagno lo stavo letteralmente ammazzando, dandogli pugni in tutti i posti, mordendolo e strangolandolo, tanto che gli assistenti dovettero togliermelo di mano ed egli fu costretto ad andare in infermeria. Dacché mi ricordo, non mi furono creati problemi, ma a ripensarci, l’idea di aver fatto così male a una persona mi fece stare tanto male allora e ancor oggi non ne vado per niente orgoglioso. Ecco da dove è nata la mia credenza nel pacifismo, inteso come capacità di controllarsi, anche quando si ha ragione.

  • 18527
    CLAUDIO -

    A questo punto,Tommy,per quello che hai descritto,ti posso esprimere tanta Comprensione e Solidarietà.
    Rimane qualche perplessità sul fatto che dici:”è meglio un brutto processo che un bel funerale(da evitare, finché si può,tutti e 2 e poi uno richiama l’altro,a mio modesto parere)e sulla cultura(più o meno”diversa”) in fatto di armi tra noi e gli americani,ma mi rendo conto che in questo mondo sempre più “DIFFICILE”,illudersi di risolvere “quelle” situazioni solo con Buon senso e Dialogo può, purtroppo,risultare FATALE.Per questo ci si trova a 2 opzioni da scegliere:o Fuggire veloci da esse,come avevo affermato precedentemente o difendersi in modo SERIO,come hai spiegato con quei 2 tipi di arma da fuoco e,per quello che hai illustrato, “Avendo tutte le più sacrosante ragioni di questo mondo”.
    Ancora una volta ti ribadisco tutta la mia ESTREMA COMPRENSIONE.Ti auguro buon proseguimento di giornata e serenità nella tua vita!!👍👍👍

  • 18528
    Marconi -

    C’erano una volta Totò e Peppino, poi Pozzetto e Montesano, ora Trader e Golem, due autentiche barzellette…

    leggete i loro racconti…. gli uomini duri!
    e si prendono pure sul serio, i due… ahahahah 🙂

    https://www.comingsoon.it/film/noi-uomini-duri/5005/scheda/

  • 18529
    Golem -

    A proposito di “leggere” la ratio dell’interlocutore, il glande Marconi, non diversamente dal suo parigrado caso umano JJB, ci mostra come sia facile intuire i rodimenti che muovono la loro penosa ironia, con la quale si offrono su questo palcoscenico.
    Marconi dev’essere stata -restandolo anche in età adulta- la classica fighetta che si nascondeva sotto il banco fino a che non fosse finita la zuffa, e poi, in separata sede, faceva il delatore con l’insegnante su come erano andate le cose, illustrandole secondo convenienza. Un quaqquaraquà secondo una nota classificazione di pubblico dominio.
    Ed eccolo quaquaraqua, a riproporsi con la stessa qualità che può contare solo sulla propria eunuca codardia.
    ÷÷÷
    Max, chi può darti torto, ma quello che auspichi è una mera utopia, perchè la violenza è insita nell’essere umano, ed è stata, è e sarà, un modo come un altro per affermare le proprie ragioni. Che si tratti della gang del quartiere o di quella incravattata dell’ufficio si impara a difendersi. E non offrendo l’altra guancia, per me. Ucraina docet.

  • 18530
    Trader -

    Vi giuro che i fatti raccontati sono veri e mi dispiace che qualcuna sia incredula e li ridicolizzi. E il fatto che non ci creda mi fa pure capire che è vissuta nella bambagia. Ho avuto a che fare con compagni di classe delinquenti, niente di incredibile. Manco avessi raccontato di aver combattuto in Vietnam. E non c’è niente su cui scherzare. Proprio lei che fa la morale se rispondo stizzito agli utenti che raccontano dei loro ridicoli o inesistenti problemi.
    Max, non credo che la nostra società stia diventando più cattiva. Non più cattiva fisicamente, cioè non più manesca. Siamo più cattivi a parole, psicologicamente, facciamo male agli altri con metodi subdoli, ma oggi volano meno ceffoni rispetto al passato. Siamo una società di colletti bianchi. Ci stiamo rammolendo dal punto di vista fisico. Dio me ne scampi se dovesse scoppiare una guerra, non saremmo in grado di partire in guerra di affrontarne le difficoltà fisiche.

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