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di LAD
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  • 18501
    Suzanne -

    Mah Golem, in realtà per quel che concerne la mia esperienza personale, ho sempre osservato due tipologie ben distinte di studenti “problematici” : iperattivi, molto vivaci ma al contempo intelligentissimi, oppure i classici bulletti aggressivi e insicuri che ricercavano attenzioni in ogni modo, risultando il piú delle volte piú stupidi ancora di quel che erano in realtà. I primi sono sempre stati tra i miei preferiti, mentre la seconda categoria non l’ho mai tollerata, considerandoli oltre che fastidiosi, anche poco intelligenti. Sicuramente questa è una generalizzazione, ma l’atteggiamento tipico del bullo, che richiede sempre tra l’altro l’approvazione o disapprovazione da parte del prossimo, proprio mi sta indigesta da sempre. Meglio il solitario che si fa gli affari propri e se ne frega di tutti, nel bene e nel male.

  • 18502
    Golem -

    Sensy, guarda che le sanguisughe hanno avuto un ruolo importante nella storia della Medicina Empirica, non ďimenticarlo neh. I salassi erano all’ordine del giorno cento e più anni fa, quindi non sottovalutare la metaforica funzione di quei simpatici animaletti in questa sede.
    Quanto alla “pavimentazione” toccata ad “Anominus”, con te, che mi sei più “simpa”, invece che del volgare asfalto, potrei scegliere soluzioni più eleganti, chessò’: la rizzata lombarda o l'”Opus Incertum” romano, il “cocciopesto” e su su sino al più impegnativo mosaico pompeiano. Scegli quello che ti piace di più e te lo faccio.
    Ciavo

  • 18503
    Golem -

    Suzy, io non appartenevo a nessuna della categorie che hai citato: ero e resto un battitore libero, cui non è mai interessato il riscontro del pubblico, nè in un senso nè nell’altro.
    Non so se fossi un bulletto della specie peggiore che hai descritto, ma devo riconoscere che il fesso medio, come quello dei “nani”, ha sempre esercitato un certo fascino su di me, e continua a farlo. Crescendo, a questi si sono aggiunti -superandoli nell’interesse- i buffoni, “carismatici” e non, e i “finti buoni”. Quelli “addestrati” alla buona educazione di facciata insomma.
    Fessi sui generis, diciamo, e con questi divento feroce. Non so il perchè, ma mi accanisco quando li incrocio e mi piace smascherarli, riuscendoci come dovresti sapere.
    Però in molti casi non è stato “gratis”, ma a questa età, facendo il consuntivo, mi vedo in attivo, e la libertà di non dipendere dall’approvazione “formale” di nessuno -salvo che da quella dei miei “affetti” più stretti- è impagabile.
    Sono un anarchico individualista costituzionale Suzy, e non fingo “bontà” pelose, lo sai.

  • 18504
    Trader -

    Nemmeno io rientravo in queste categorie, perché non ero problematico. In prima superiore presi dieci in condotta. Vabbè, dovevo ambientarmi. Poi mi sono vivacizzato, ma senza compiere atti di bullismo. Eravamo una bella classe, molto uniti e solidali.

  • 18505
    Trader -

    A scuola e non solo a scuola mi sono sempre speso per difendere gli altri, al contrario dei bulli.

  • 18506
    Golem -

    Parliamoci chiaro, qui si parla di bulli tanto per capirci, ma io non ero considerato tale. Primo perché alle elementari al Sud il 90 % erano come me, allora, o ti difendevi o le prendevi, quindi rientravo nello standard medio del ragazzino del paesello meridionale. A Milano, alle medie -che poi era Avviamento al Lavoro, quindi le medie dei poveracci- con la storia del terrone, ne ho fatti neri un paio e si sono calmati. Al professionale da disegnatore, sarà per il cambio ormonale, sono stato una mammola sino ai 17, poi a 18 ho cominciato a lavorare, e da militare solita autodifesa coi “nonni”.
    Solo col serale da geometra ho cominciato con la passione per i tonti. Ma godevo della loro fessagine, non è che li provocassi, facevano tutto loro. Io mi facevo sempre i cassi miei, ma se qualcuno si azzardava a fare il cretino o volere far passare me per fesso, lo mettevo subito in riga, come faccio qui, come ho fatto al lavoro e anche oggi dovunque si presentino certe occasioni.
    “L’educazione siberiana” avuta durante l’infanzia al Sud è un imprinting che non si cancella mai.

  • 18507
    Suzanne -

    Ehhh Golem, anche a me non piace la bontà pelosa, al limite quella glabra, anche perché chi la utilizza in un ambito, si palesa poi in tutto il suo essere pusillanime in un altro. Questo a riprova che la nostra natura piú intima deborda come un blob da qualsiasi recinto in cui cerchiamo di contenerla, senza bisogno che siano gli altri a smascherarci. Nessuno riesce a reggere una recitazione forzata in ogni ambito della propria vita, sarebbe un dispendio energetico al limite delle possibilità umane. Cerchiamo però di non confondere l’educazione formale di facciata dal rispetto del prossimo, sono due concetti ben diversi. E comunque l’educazione di per sé non ha connotazione negativa; io posso benissimo rispettare (cosa ben diversa da lisciare il pelo per propri interessi) una persona che mi repelle, senza per questo essere ipocrita. Sono i principi del vivere insieme.

  • 18508
    Trader -

    Non ho mai sopportato le ingiustizie e mi sono sempre prodigato per difendere e aiutare gli altri. Ancora oggi vado a dare conforto agli stranieri fuori dagli uffici immigrazione, mentre c’è chi si limita a parlare dalla sua cattedra.

  • 18509
    Golem -

    Suzy,a te non credo di aver bisogno di sottolineare che non solo non nascondo il mio particolare carattere, ma ne accentuo gli aspetti meno simpatici. E lo faccio proprio per far incazzare i cosiddetti benpensanti, di tutte le età, che sono proprio quelli che recitano, -spesso come modello morale accettabile- la parte degli educati e dei per bene, ma che poi dimostrano di essere solo ipocriti istituzionalizzati. Ne ho incontrati a centinaia nella mia ormai lunga vita, e gli ho sempre fatto sapere col mio stile politicamente scorretto cosa pensassi di quella “maschera” che indossavano.
    Forse ricorderai che ho parlato di quel collega che chiamavo “il maggiordomo”, per i modi educati al limite della piaggeria, che gli davano un’immagine irreprensibile. Bè, lo cuccarono con una valigetta che conteneva una cifra con la quale, all’epoca, potevi comprare un monolocale. Diciamolo: i “troppo” qualcosa non sono mai veri.
    Il rispetto? Certo, ma un Sensitivo o un Carismatico mi fanno ridere appena aprono bocca, come faccio a trattenermi? Tu come fai? Sei docente, docentami.

  • 18510
    CLAUDIO -

    Per quanto possa interessare, anche il sottoscritto ha appreso varie norme di una rigida “educazione da strada”(da non confondersi,se non si fosse capito,con quella +codificata”stradale”).Ma avere con sé elementi di difesa personale come,per esempio, spray al peperoncino o,al limite,basilari colpi di arti marziali e,poi, correre A GAMBE LEVATE, farà sempre la differenza,poiché si sa, secondo un detto, che in questi casi,come in “Amore”(forse!!🤔),Vince sempre chi Fugge!!👍

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